giovedì 25 agosto 2011

Ostia, Via del Mare: altro sangue, nessun controllo?

L'ennesimo incidente sulla Via del Mare sullo stesso rettifilo che ha visto l'anno scorso, di questi tempi, morire un giovane carbonizzato e dove esiste già dal 2007, puntato verso Roma, ma con azione su entrambe le corsie, un 'sorpassometro'. Questo 'gendarme elettronico' dovrebbe multare chi effettua sorpassi in tratto con doppia striscia continua. Ma funziona? Perché oltre all'imprudenza e al non rispetto del Codice della Strada da parte degli automobilisti, ci sarebbe da chiedere quale azione di dissuasione della velocità viene esercitata su questo tratto di strada di competenza del Comune di Roma. I cosiddetti 'Rallentatori di velocità' sono previsti dall'articolo 179 del Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada. Sulla Via del Mare non possono essere adottati i dossi artificiali, perché il limite è superiore ai 50 km/h, ma potrebbero essere realizzati sistemi di rallentamento ad effetto ottico ed acustico, molto efficaci per esempio sulle autostrade. Anche i classici pannelli indicatori della velocità istantanea, che agiscono solo come deterrente, potrebbero dare il loro contributo, specie se collegati ad un autovelox fisso. Ma sulla Via del Mare nulla di tutto questo. Eppure, con ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in relazione alle complesse problematiche del traffico e della mobilità nella città di Roma, dalla data del 26 settembre 2006 il Sindaco di Roma risulta Commissario Delegato per l'attuazione degli interventi a fronteggiare lo stato di emergenza. Cosa è stato fatto per la Via del Mare? Nulla, tanto che proprio il 'sorpassometro' della Via del Mare sembra addirittura non essere più funzionante da quando ci si è accorti che sarebbe stato fatto funzionare illegalmente, cioè senza che ci fosse almeno un agente in sala operativa a sorvegliarlo "in diretta", come previsto per legge. Senza contare i problemi di funzionamento che lo stesso 'sorpassometro' avrebbe avuto per la presenza dei rami sporgenti. Sarebbe dunque ora che il Comune di Roma e la Polizia Municipale facciano seriamente qualcosa, senza parlare di sciocchezze come l'installazione del sistema Tutor sulla Via del Mare e senza fare appostamenti illegali dietro gli oleandri. Basta anche con la bugia dell'unificazione della Via del Mare con l'Ostiense. I soldi non ci sono mai stati e non ci sono ancora oggi, visto che si sono bloccati anche i sondaggi archeologici all'incrocio con Ostia Antica. Purtroppo invece l'asfalto continua a tingersi di rosso.

lunedì 8 agosto 2011

Ostia, Canale dei Pescatori: impiegate per il ripascimento le sabbie dragate alla foce. Sono inquinate?


Abbiamo presentato un esposto alle autorità competenti perché, nel riutilizzare le sabbie dragate alla foce del Canale dei Pescatori per ricostruire gli 80 metri di spiaggia dello stabilimento balneare MED, non ci risulta che l'ArpaLazio abbia rilasciato la necessaria autorizzazione.
In ogni caso nei 6 giorni in cui si è effettuata l'operazione, a partire dal 28 luglio, difficilmente possono essere state condotte nei tempi tecnici abituali le analisi microbiologiche e virologiche richieste per legge (152/1999, Testo Unico sulle Acque), nonché la relativa istruttoria secondo il D.M. 24/01/1996.
L'inquinamento delle acque (e quindi delle sabbie) alla foce del Canale dei Pescatori è dimostrato dal cartello mai tolto nei suoi pressi di 'Divieto di balneazione', dagli stessi dati dell'ArpaLazio e, per ultimo, dai valori di campionamento riscontrati dal nostro Comitato in data 30/06/2011 e pubblicati sul nostro sito.



Roma, 08.08.2011                               
Il sottoscritto dr.Ing. Andrea Schiavone, in qualità di Coordinatore del Comitato Civico 2013 espone i fatti di seguito descritti. Risulta che in 6 notti (a partire dal 28 luglio) la ditta Sa.Ma. srl incaricata dal Comune di Roma ha liberato il Canale dei Pescatori (Ostia, XIII Municipio) ed ha ricostruito i primi 80 metri della spiaggia di levante refluendo circa 5.000 metri cubi di sabbia, presumibilmente inquinata e senza alcuna analisi preventiva da parte dell’ArpaLazio, con una spesa pari a circa 30.000 euro.
PREMESSO
-          che la notizia è confermata dal quotidiano Il Tempo di domenica 7 agosto 2011, pagina 32 "Spiaggia restaurata al Med" di Alessandra Zavatta, che riporta: "con il miniripascimento realizzato dal XIII Municipio sono stati prelevati dai fondali del Canale dei Pescatori cinquemila metri cubi di sabbia e, attraverso un sistema di tubazioni, sono stati sversati sull'arenile dello stabilimento Med";
-          che in data 30 giugno 2011 da 10 campioni d'acqua prelevati lungo il corso dei canali di bonifica dell'entroterra ostiense e lungo il Canale dei Pescatori dove essi confluiscono, il Comitato Civico 2013 ha rilevato un forte inquinamento delle acque del Canale dei Pescatori (colonie di Escherichia Coli), come poi riportato dalla stampa e pubblicato sulla pagina iniziale del proprio sito (www.cc2013.it);
-          che i valori dell’ultimo prelievo alla foce del Canale dei Pescatori (codice stazione 416) reso pubblico sul sito dell’ArpaLazio si riferiscono al 18 giugno 2011, contravvenendo a quanto disposto per legge e cioè che a partire dal 1° aprile e fino al 30 settembre su ogni punto devono essere effettuati controlli ogni 15 giorni (controlli routinari) per un totale di 12 campionamenti ogni anno (nel 2010 ne furono eseguiti solo 9); 
-          che la stessa Arpalazio ha classificato la Foce del Canale dei Pescatori, in termini di inquinamento di tipo civile e agricolo, di qualità 'scadente', utilizzando come indicatore il Livello di Inquinamento Macrodescrittori (LIM);
-          che già nel 2004 la foce del Canale dei Pescatori era l'unico punto del litorale chiuso alla balneazione a conferma di quanto esistente fin dal 1971 (ordinanza del Sindaco di Roma, n.48435, 16/07/1971: divieto di balneazione allo sbocco a mare del Canale dei Pescatori per una estensione di mt. 200 a destra a e a sinistra dello sbocco stesso),
SI CHIEDE
un'immediata verifica del rispetto delle norme e delle leggi igienico-sanitarie vigenti sul trattamento e riutilizzo delle sabbie inquinate per il ripascimento dell’arenile in quanto non ci risulta sia stata effettuata alcuna analisi da parte dell'Arpalazio sulla qualità delle sabbie prelevate dal Canale dei Pescatori nelle date sopra indicate.
Con osservanza,
dr.Ing. Andrea Schiavone
Inviato a :
Prefettura di Roma (Area V bis)
Reparto Ambientale Marino del Corpo della Capitaneria di Porto
Corpo Forestale dello Stato (Comando Stazione Ostia)
Polizia Municipale XIII Gruppo
Stazione dei Carabinieri — Lido di Ostia
Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente
Regione Lazio – Assessorato all’Ambiente
Regione Lazio – Demanio Marittimo
Regione Lazio – Commissione V Ambiente
Arpa Lazio (Roma – Sez. Prov.le)
MINISTERO DELL’AMBIENTE 
Direzione generale per la tutela del territorio e delle risorse idriche 
Divisione III Tutela delle risorse idriche dall’inquinamento 

sabato 6 agosto 2011

Ostia, Polo Natatorio: ancora in corso gli Assoluti del "vuoto"

Parcheggi interni a disposizione dei balneari dove parcheggiano anche i consiglieri municipali (p.es. Monica Picca), impianti meccanici di aspirazione e condizionamento spenti (ad agosto) nel bar, nelle piscine interne, negli spogliatoi e nella foresteria, piscina esterna non riscaldata durante le gare, gazebi parasole tirati su alla meno peggio sugli spalti della piscina esterna a protezione degli atleti e degli spettatori, barriere architettoniche dovunque per i diversamente abili, stanze che dovevano essere adibite ad uffici che sono diventate magazzini. Basta grattare un po' sotto l'appariscente messa in scena del Polo Natatorio di Ostia per far emergere una storia di mala amministrazione, costata ad oggi 36 milioni di euro sui 15 previsti, con un'indagine della Procura e della Corte dei Conti ancora in corso. Addirittura il presidente della FIN, Paolo Barelli, si è permesso di affermare che "le foresterie sono in piena attività e non ospitano solo noi del nuoto ma anche il beach volley". Ma non è il Polo Natatorio un Centro Federale per il nuoto? E i cittadini? Ricordiamo a Barelli che l'impianto doveva rispettare le normative degli impianti comunali perchè il Polo Natatorio è stato dato dal Comune in concessione alla FIN. Non è affatto della FIN che può farci quello che vuole. I cittadini, che hanno pagato a Barelli l'impianto, sono invece tenuti fuori con l'unico contentino di qualche mese di apertura invernale per corsi a cui pochissimi hanno aderito a causa delle carenze della struttura. Sono tenuti fuori soprattutto i diversamente abili, a cui la FIN aveva falsamente promesso dei corsi dedicati. La storia dei parcheggi è poi paradossale. Quelli interrati sono chiusi e non collaudati (gli estintori sono tutti ancora incellofanati), quelli di superficie lasciati vuoti a vantaggio dei balneari, anche in occasione delle manifestazioni sportive. Durante i recenti Campionati Italiani Assoluti, i vigili urbani e la società di sorveglianza (che gestisce il parcheggio) davano per tutto esaurito il parcheggio interno, mentre non solo questo era mezzo vuoto (posti lasciati liberi per gli abbonati dello stabilimento 'Le Dune') ma addirittura la polizia municipale faceva rimuovere esternamente al Polo le auto parcheggiate ne più ne meno selvaggiamente come nel fine settimana, solo per dimostrare efficienza agli occhi di Alemanno, intervenuto alla premiazione. La Polizia Municipale è poi la stessa che ha fatto aprire il 25 luglio il parcheggio interrato e che ha fatto ridurre la sezione stradale della via di accesso al Polo Natatorio, via delle Quinqueremi, disponendo parcheggi a spina senza collaudi e senza preoccuparsi della restante viabilità. Altri soldi pubblici spesi in maniera errata. Prima o poi comunque, ne siamo confidenti, arriverà il conto per tutti, meno che per i cittadini che hanno già pagato di tasca propria uno scandalo tutto italiano.

giovedì 4 agosto 2011

Ostia, Polo Natatorio: adesso anche i parcheggi a spina di pesce.

Siamo sconcertati che su via delle Quinqueremi, dietro al Polo Natatorio, si realizzino parcheggi a spina di pesce così come in altre parti di Ostia. Non solo ciò riduce la sede stradale e non risulta che siano state collaudate le singole strade in funzione della nuova sezione, ma la cosa più grave è che ciò viene fatto nel periodo estivo. Ricordiamo che dentro il Polo Natatorio sono stati concessi i parcheggi ad uso esclusivo dei balneari ed affidati senza alcuna trasparenza amministrativa a una ditta di sorveglianza. Gli stessi parcheggi vengono usati dai consiglieri municipali come Monica Picca. E per i cittadini? Dei parcheggi realizzati in fretta e in furia che aumenteranno solo il caos su strade che non sono state progettate per avere parcheggi a spina.