sabato 22 ottobre 2011

Maltempo, Infernetto: lo scandalo dei rifiuti dopo il disastro

Raccogliamo con indignazione le parole di Daniela, una cittadina dell'Infernetto, dopo il disastroso nubifragio del 20 ottobre. "Lungo le strade ed in prossimità dei cassonetti giacciono da giorni i ricordi bagnati e inutilizzabili dei cittadini colpiti dall'alluvione di giovedì. Il grande Alemanno che invoca la proclamazione dello stato di emergenza, non sa gestire neppure lo smaltimento di detti rifiuti ammassati fuori le case. E' urgente restituire almeno un po' di decoro alle persone che con tanto affanno stanno tentando di tornare alla normalità". Il grande Alemanno e la sua AMA, dove ha fatto assumere anche la figlia del suo caposcorta, oltre alla solita pletora di mogli, cognati e cugini dei vari compagni di partito (un migliaio di nuovi dipendenti sui 7 mila totali), non riescono a fare meglio che cadere nel ridicolo. E' infatti del 21 ottobre il comunicato stampa della municipalizzata che promuove per domenica 23 ottobre l'ottavo appuntamento con la campagna "Il Tuo quartiere non è una discarica", raccolta straordinaria gratuita di rifiuti ingombranti presso inappropriati centri di raccolta, solo in precise fasce orarie e solo per i municipi 'dispari'. Peccato che nessuno lo sappia. Ma non era più facile, giusto e funzionale mettere degli scarrabili nei punti più colpiti del quartiere, dove più di 600 abitazioni stanno in queste ore liberando i propri seminterrati?

(nella foto: tonnellate di materiale davanti alla scuola di via Boezi, all'Infernetto)

giovedì 20 ottobre 2011

XIII Municipio, Fosso del Fontanile: spesi 5 milioni di euro per un nuovo disastro.

Il rischio di un'altra Sarno, a Roma, nel XIII Municipio. Migliaia di metri cubi di fango, decine di tronchi dal diametro di oltre un metro e tonnellate di materiale vario sono piombati stamattina a ridosso di centinaia di abitazioni del quartiere di Punta di Malafede. Denunceremo pertanto alla Procura di Roma per delitto colposo di danno e di pericolo (artt. 449 e 450 c.p.) l'Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo, relativamente ai lavori mai iniziati sul Fosso del Fontanile. Non solo, ma denunceremo anche il XIII Municipio per disastro doloso (art. 434 c.p.) in quanto consapevole di aver commesso un reato sbagliando il progetto dell'intubamento del fosso, di competenza tra le altre cose della Regione Lazio e non del Comune di Roma. L'avevamo già denunciato a novembre di 3 anni fa e ogni anno all'arrivo delle grandi piogge. Lavori sbagliati ed eseguiti in somma urgenza (un'urgenza che si è ripetuta oggi), 5 milioni di euro spesi dal Comune di Roma senza alcuna trasparenza amministrativa per non risolvere il problema, opere di ripristino annunciate e mai realizzate, nessuna prevenzione da parte della Protezione Civile Regionale e Comunale. Non ci sono più parole: è ora della denuncia.

sabato 1 ottobre 2011

Ostia, verde pubblico: giochi di illusionismo

In Piazza delle Fiamme Gialle, ad Ostia, invece di piantare 7 sughere spuntano 7 mini-pini. Questa la picaresca conclusione del taglio indiscriminato di alberi centenari in una delle piazze più frequentate del quartiere balneare di Roma. Tutto nell'arco di neanche un mese. Prima l’intervento dei VV.FF. doveva risolvere il problema di un ramo pericolante, poi la drastica potatura e quindi il taglio di ben 7 pini. Tutto regolare, le autorizzazioni ci sono, in particolare quella rilasciata il 5 settembre 2011 (prot. QL601-80) del Dipartimento Tutela Ambientale e del Verde per “evidenti compromissioni statico-vegetative”. La richiesta è stata dell’Ufficio Giardini del XIII Municipio il 24 agosto (nota 44355). Dove è allora il problema? E’ che l’autorizzazione del Dipartimento prevedeva che il Municipio entro il 5 novembre doveva reimpiantare 7 Quercus Suber (querce da sughero) “di circonferenza tronco cm.20, con garanzia di attecchimento di anni 2”, producendo materiale fotografico comprovante quanto richiesto. Invece sono spuntati 7 pini. Già la scelta del quercus suber era sembrata a molti discutibile per la sua lenta crescita e per la scarsa resistenza all'inquinamento, non molto adatta nelle aree urbane, seppur usata come il leccio, nei giardini di media dimensione. Segnaleremo agli uffici competenti tale situazione chiedendo chiarimenti per iscritto. In un Municipio dove è vacante la presidenza della Commissione Ambiente e dove l'Assessore al Verde sembra conoscere di tal colore solo la benzina che usa per le sue auto d'epoca, ci mancavano solo i giochi di illusionismo: spacciare pini per sughere.