lunedì 31 marzo 2014

OSTIA: ZEBRE PAZZE SULLA CRISTOFORO COLOMBO

lavori semaforizzazione e zebre incrocio via Colombo
e via della Villa di Plinio (31 marzo 2014, ore 10:50)
La Colombo ora ha ben due attraversamenti pedonali, freschi di vernice: uno all'incrocio con via di Casalpalocco, l'altro con quello di via della Villa di Plinio. Peccato che non sia, fino ad oggi, stata pubblicata alcuna determinazione dei vigili urbani che le autorizzi. Tutto regolare? Si lavora dunque presso gli incroci di via Cristoforo Colombo per metterli in sicurezza ma non c'è sicurezza durante lo svolgimento dei lavori. Il fatto che manchino all'Albo Pretorio le determinazioni dirigenziali della Polizia Locale di Roma Capitale (Gruppo X), che dovrebbero certificare che i lavori per la segnaletica orizzontale, verticale e semaforica sono adeguati al regime viario della via Cristoforo Colombo, lascia perplessi. Non c'è nulla. Giorni fa è stato per esempio chiuso l'incrocio della Colombo con via di Casalpalocco senza alcun avviso e lo stesso è capitato stamattina per l'incrocio di via della Villa di Plinio (1) mentre in via del Canale della Lingua si scavava tranquillamente presso l'incrocio, nel traffico, con un restringimento di corsia di cui non si trova alcuna autorizzazione. Nessun cartello lavori, nessuna indicazione dell'appalto e tantomeno del contratto che dovrebbe avere come dipartimento di controllo quello della Mobilità di Roma. Quanto costano questi lavori? Da dove vengono i soldi? Non si sa neppure questo. Eppure il Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana si è preso gli onori di queste opere assieme all'assessore ai LL.PP. del Municipio X, Caliendo, proprio dopo la morte del giovane Lorenzo investito sulla Colombo, presso via Pindaro, dopo un imprudente attraversamento la notte del 1° gennaio. Fare le zebre sulla Colombo non serve a nulla se non si cambia la classificazione della strada. Anzi, se ne peggiora la pericolosità. Noi siamo favorevoli, da anni, alla creazione degli attraversamenti pedonali che però sono sempre stati ostacolati perché gli enti preposti ne vietavano la realizzazione in funzione delle competenze e della classificazione della Colombo. Ora che cosa è cambiato? Siamo certi che questi lavori, apparentemente fatti alla carlona, non stiano peggiorando la pericolosità degli incroci? Speriamo che almeno a breve ci sia trasparenza amministrativa su tali opere. Per tali motivi abbiamo operato accesso civico agli atti che per legge dovrebbero essere stati prodotti. Nei prossimi giorni informeremo sulle risposte ricevute dagli enti.

(1)
2014/7140
P.L. - U.O. X GRUPPO MARE
Deliberazioni e D.D. da vari uffici (Municipi Dipart. Uff Extradip di Roma Capitale etc)  
ISTITUZIONE PROVVISORIA DISCIPLINA TRAFFICO IN VIA CRISTOFORO COLOMBO E VIALE DELLA VILLA DI PLINIO PER PROROGA LAVORI DIPARTIMENTO MOBILITA'E TRASPORTI DALL'8 AL 31 MARZO 2014
in pubblicazione dal 05/03/2014 al 01/04/2014
(si riferisce a generici "lavori relativi alla ristrutturazione e adeguamento dell'impianto semaforico in Via Cristoforo Colombo e Viale della Villa di Plinio" per conto del Dipartimnento Mobilità e Trasporti e che non cita minimamente la realizzazione delle zebre pedonali)

domenica 30 marzo 2014

OSTIA, FINTA PEDONALIZZAZIONE E VIGILI COMANDATI DALLA POLITICA

Il fogliettino senza indicazione della determinazione
dirigenziale ad indicare la chiusura di viale della Marina
Straordinari non riconosciuti alla Polizia Locale del Gruppo X di Roma Capitale, insulti degli automobilisti, residenti inviperiti dalla chiusura delle strade, commercianti in rivolta e una pedonalizzazione che non si può chiamare tale ai sensi del Codice della Strada. A chi serve creare questo malumore? A una giunta politica locale che in qualche modo vuole far parlare di sé visto che per incapacità non è riuscita a produrre nulla in 9 mesi. Ora, cerca di prendersi i meriti delle 'belle giornate di sole' riversando la gente dai marciapiedi per strada, neanche fossimo allo stadio. In tutto questo la cosa più grave è l'irregolarità amministrativa delle determinazioni dirigenziali emesse dai vigili urbani che invece delle 48 ore di preavviso e della pubblicazione presso l'Albo Pretorio compaiono all'ultimo minuto, su forzatura della politica, violando la legge. Strisce di plastica gialla tirate da un albero a un altro ad indicare le zone chiuse al traffico privato sostituiscono una segnaletica verticale inesistente. Addirittura nei 'foglietti' informativi spillati alla male e peggio su queste strisce di plastica neppure l'indicazione del numero della determinazione dirigenziale. Non si tratta di pedonalizzazione ma di chiusura domenicale del centro di Ostia. Un'area estesa, senza parcheggi integrativi, che questa domenica ha coinvolto anche Piazzale Sirio e Viale della Marina, togliendo ulteriori posti dove lasciare l'auto. Una caciara tipicamente ostiense. Dulcis in fundo, la riapertura al traffico (per mancanza delle pattuglie dei vigili urbani, impiegate sul lungomare) di via della Villa di Plinio, dentro la pineta di Castel Fusano, e il conseguente impedimento ai podisti e agli amanti della natura di godersi un'alternativa al mare.

venerdì 28 marzo 2014

CASALPALOCCO: L'UNICO INCROCIO CON LE ZEBRE DELLA COLOMBO. TUTTO REGOLARE?

Dopo 5 anni, dopo numerose richieste da parte di tutti i comitati e associazioni di Ostia e del suo entroterra, arrivano le strisce pedonali sulla via Cristoforo Colombo ma solo all'incrocio di via di Casalpalocco. Gli altri 4 incroci (viale della villa di Plinio, via del Canale della Lingua, via Pindaro e via di Acilia) ne risultano ancora sprovvisti sebbene le dichiarazioni del Municipio X di un mese fa assicurassero il contrario. Addirittura all'incrocio più pericoloso, quello di via Pindaro, mai sono iniziati i lavori di messa in sicurezza e ancora non si capisce se ci sarà il sovrappasso annunciato dal presidente municipale, Andrea Tassone, il 7 gennaio in occasione dei funerali del ragazzo investito sulla Colombo: "Nelle prossime due settimane l’Unità organizzativa tecnica del X Municipio predisporrà un progetto preliminare che sarà sottoposto al dipartimento Simu, ufficio ponti e viabilità". Di settimane ne sono passate 8 e tutto tace. Sorge un dubbio: strisce pedonali od elettorali? Il prossimo maggio ci saranno le Elezioni Europee e non è un caso che il 4 aprile, presso lo stabilimento balneare Venezia, il neo-parlamentare Paolo Gandolfi (PD), molto vicino alla FIAB (federazione Italiana Amici della Bicicletta), venga ad illustrare la legge quadro per la mobilità ciclistica. Coincidenze? Tornando invece ai lavori sulla via Cristoforo Colombo, come al solito, non c'è alcun cartello lavori che faccia capire chi sta lavorando, con quali soldi e a seguito di quale appalto e, cosa più grave, manca addirittura la determinazione dirigenziale che istituisce le nuove strisce pedonali. Neppure sono coperti da determinazioni dirigenziali della Polizia Municipale i lavori iniziati a macchia di leopardo negli altri incroci . Gli unici in 'regola' sono i lavori per l'esecuzione della ristrutturazione e adeguamento dell'impianto semaforico in Via Cristoforo Colombo e Viale della Villa di Plinio. Dunque lavori per la messa in sicurezza solo per Casalpalocco, dove è a tutti nota la vicinanza del locale comitato di quartiere al PD.

mercoledì 26 marzo 2014

INFERNETTO, ROMA. LA KYENGE SPECULA SUI MALATI DI ALZHEIMER

Il discorso della Kyenge
Cosa c'entra l'ex-Ministro Cecil Kyenge (PD) con l'inaugurazione del Centro Alzheimer "Le Betulle" all'Infernetto, in via Salorno? Un centro il cui progetto venne presentato già il 27 giugno 2012 nel Municipio X, con la precedente giunta di centro-destra? Nulla, se non per il fatto che la Kyenge si candida alle prossime Elezioni Europee di fine maggio e che la Kyenge ha bisogno di visibilità politica. Laureatasi in medicina e chirurgia, poi specializzatasi in oculistica, la Kyenge non ha alcuna competenza in materia. Dopo la nostra critica a certe dichiarazioni rilasciate prima dell'inaugurazione dagli attuali presidente e assessore alla sanità del Municipio X (entrambi PD), rei di essersi presi tutti i meriti della realizzazione del centro sfruttando la scia della continuità amministrativa, non ci aspettavamo certo quest'altro colpo di scena in piena campagna elettorale. Un atto che, proprio perché compiuto da chi si batte per l'integrazione sociale, assume livelli di bassezza tali da doversi con fermezza biasimare. Non si tratta infatti dell'inaugurazione di un ponte, di una scuola o di un campo da calcio (e ci sarebbe stato comunque da commentare) ma si tratta dell'inaugurazione di un centro per alleviare la sofferenza dei malati e per garantire assistenza ai loro familiari. Una inaugurazione che meritava un protocollo più rigoroso e attento, non certamente questo finto teatrino per mascherare il più furbo e becero opportunismo di chi predica bene e razzola male. Forse la Kyenge si è talmente tanto 'integrata' da confondersi ormai con i peggiori politici che queste cose sono abituati a farle da sempre.

sabato 22 marzo 2014

OSTIA: IL SISTEMA DELLO STATO E DELLA MAFIA

Prestipino Giarritta (sx), Pignatone (dx)
Ad Ostia più nessuno parla di Mafia: è giunta la normalizzazione politica e mediatica. Tutto risolto? No.
Lo ha affermato il Procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Michele Prestipino Giarritta. L'occasione era l'audizione del Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Roma, Giuseppe Pignatone, sui temi della criminalità organizzata mafiosa a Roma e nel basso Lazio, in sede della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie presieduta da Rosy Bindi, seduta n.17 di mercoledì 12 febbraio.

Michele Prestipino Giarritta, ha così riferito: "Non c’è mafia vera, che sia cosa nostra, che sia ’ndrangheta, che sia camorra, la quale nel corso del tempo non abbia avuto rapporti con la politica, con la pubblica amministrazione e con gli apparati. Questa non è una variabile. È un elemento strutturale di come l'organizzazione è presente, esiste e opera. Se noi vogliamo ricostruire questa rete relazionale, che è importantissima, perché senza la ricostruzione di questa rete poi l'azione di contrasto è un'azione – per carità – meritoria, ma certamente spuntata e non efficace come potrebbe essere, l'unico metodo verificato è quello di partire dal cuore dell'organizzazione, cioè dalle condotte degli associati, degli affiliati mafiosi, e del loro sistema di rapporti, per estendere le indagini da quel cuore verso l'esterno e dal basso, procedendo dal livello dell'organizzazione ai livelli più alti. Si va, quindi, dal basso verso l'alto e dall'interno verso l'esterno... Perché dico questo? Perché anche a Ostia, proprio perché è il nostro approccio – parliamo di mafia – dobbiamo seguire questo metodo. Questo metodo è, nella nostra convinzione, l'unico che paga, ma richiede un po’ di tempo. Le prime misure cautelari sono state eseguite a luglio del 2013. Siamo ancora a febbraio del 2014. Ci vuole un po’ di pazienza e di tempo, perché stiamo ricostruendo. Il fatto che abbiamo già esercitato l'azione penale nei confronti dei soggetti arrestati a luglio non significa che non ci siano indagini in corso, sulle quali ovviamente è necessario mantenere il dovuto riserbo".

Cosa altro aggiungere? Come non valutare, sulla base di queste affermazioni, alcuni segnali che giungono dal territorio di Ostia?

Tutti riconoscono la presenza dello Stato e della Mafia come la differenza tra poteri leciti ed illeciti. Tutti si dichiarano appartenenti allo Stato, contro la Mafia. Tutti dichiarano di non avere parenti, amici, conoscenti appartenenti alla Mafia. Tutti pensano che la Mafia (letta anche come cosa nostra, 'ndrangheta, camorra, sacra corona unita) è fenomeno locale, delle regioni del Sud.

Pochi riconoscono che Stato e Mafia costituiscono un Sistema perché operano sullo stesso territorio.

Ad Ostia si è riconosciuta, per la prima volta a Roma, la contaminazione mafiosa a luglio 2013. Roba vecchia emersa dopo 10 anni che comunque ha portato a degli arresti e a un processo per 416-bis ancora in corso, dove però mancano (come indagati) politici e imprenditori. Sotto accusa solo esponenti della criminalità organizzata.

Il caso di Ostia e del 416-bis. Un esempio eclatante: l’imprenditore, Mauro Balini, proprietario 'de facto' del Porto di Ostia da 13 anni, mantiene la famiglia di uno dei due componenti del gruppo di fuoco che gambizzò Vito Triassi, luogotenente dei Cuntrera sul litorale romano. Un politico, Andrea Tassone (PD), attuale presidente del Municipio X (quello di Ostia), dichiara pubblicamente che Mauro Balini è "un suo carissimo amico". Nessuno eccepisce nulla, nemmeno sul piano della opportunità.

La risposta delle istituzioni finora è stata una sola: Mauro Balini è vittima della criminalità organizzata, Andrea Tassone, come politico, difende la ‘buona’ imprenditoria del territorio, il tutto condito da una schizofrenia di certa stampa dell’anti-mafia ‘à la carte’.

Noi aspettiamo la conclusione delle indagini per scoprire quale associazione di tipo mafioso esiste ad Ostia, visto che è tale quando coloro che ne fanno parte si avvalgono "della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere delitti, per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri, ovvero al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali".

venerdì 21 marzo 2014

OSTIA, PEDONALIZZAZIONE: ESPOSTO PER PRESUNTE IRREGOLARITA' AMMINISTRATIVE


E' partita la finta pedonalizzazione del lungomare di Ostia tra ritardi, rivolta della polizia municipale, caos del traffico e carenza di idee. In realtà si tratta della chiusura domenicale di un tratto di strada. I romani, al mare di Ostia, in primavera, ci vengono lo stesso, con o senza la 'pedonalizzazione' che invece di arricchire l'offerta turistica e di intrattenimento sta generando solo confusione. Anche a livello amministrativo forti dubbi sulla regolarità delle autorizzazioni. Esposto al Comune di Roma. Se non arriveranno in tempo le risposte dovute, ricorreremo alla Procura di Roma e alla Corte dei Conti.

sabato 1 marzo 2014

IL SINDACO MARINO: "A OSTIA CONTAMINAZIONI MAFIOSE NELLE ISTITUZIONI"

Stamattina in Campidoglio, durante la Conferenza Nazionale di Libera sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, il sindaco Marino ha sostenuto che le istituzioni del Municipio X sono state contaminate dalla mafia. Un'affermazione gravissima, perchè non ci risulta che Aldo Papalini, ex-responsabile dell'ufficio tecnico municipale, o Claudia Menichelli, ex-direttrice del Municipio (ora direttrice del Municipio VI), rimossi da Marino quest'estate dopo la note indagini sulla mafia del litorale romano, siano indagati. Aggiungiamo che l'operazione condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia non ha coinvolto altri tecnici, dirigenti e/o impiegati del Municipio X. Allora, a cosa si riferisce Marino? Tutti sanno che ad Ostia siamo oltre le infiltrazioni, siamo oltre al radicamento, siamo ormai alla contaminazione mafiosa del tessuto sociale, ma che la mafia sia 'dentro le istituzioni' è fatto nuovo. Sicuramente Marino, che leggeva oggi un documento dove era contenuta l'affermazione sopra citata, non si è sbagliato perché il Comune di Roma è stato ammesso come parte civile nel processo, appena iniziato, per associazione a delinquere di stampo mafioso che riguarda il territorio di Ostia Lido e i clan locali. Addirittura la richiesta di costituzione di parte civile è stata accolta dal Tribunale Penale di Roma, nel corso dell’udienza dibattimentale a carico degli imputati, già il 21 gennaio 2014. Marino conosce dunque bene gli atti processuali per affermare simile gravità. Lui stesso oggi ha affermato che ogni giorno si consulta con tutte le Forze dell'Ordine per garantire la legalità.
Rimaniamo allora perplessi dello svolgimento del processo in corso nell'aula bunker di Rebibbia, un processo per 416-bis dove invece non ci sono indagati tra imprenditori e politici di Ostia, in pieno contrasto con il testo dello stesso articolo del codice penale e con l'affermazione di Marino.
Ricordiamo che l'associazione è di tipo mafioso quando coloro che ne fanno parte si avvalgano della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere delitti, per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri, ovvero al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali.
Marino deve raccontarci la verità. Il sindaco di Roma non può gettare la pietra e nascondere la mano proprio nel giorno in cui Libera si riunisce e festeggia in Campidoglio, dentro una gremita aula Giulio Cesare, i 18 anni trascorsi da quel famoso 28 febbraio 1996 quando con la legge n.109 entrò in vigore il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie. Sarà anche Carnevale, ma questo tipo di scherzo non vale.