mercoledì 19 novembre 2014

INFERNETTO, CENTRO ALZHEIMER: TASSONE E DROGHEI, QUALE CONVENZIONE HANNO FIRMATO?

Il presidente e l'assessore alle politche sociali del X Municipio, Tassone e Droghei, hanno firmato la convenzione il 25 marzo 2014 con la Domus Caritatis di via Salorno, all'Infernetto relativa ad un centro diurno per malati di Alzheimer che si è trasformato in un centro di accoglienza per minori che chiedono asilo politico. Dicono di non esser stati informati dal sindaco e dalle politiche sociali del Comune riguardo il trasferimento dei minori dopo i disordini di Tor Sapienza. Tassone e Droghei sapevano il contenuto della convenzione con la Domus Caritatis: è tutto regolare? Dai dati in nostro possesso, non è così evidente.

LA VERIFICA CONTABILE DEL MEF
Tutta la storia parte dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, Ispettorato Generale di Finanza (Servizi Ispettivi, Settore V) che ha redatto la 'Relazione sulla verifica amministrativa contabile a Roma Capitale' eseguita dal 4 ottobre 2013 al 15 gennaio 2014. La relazione è firmata dai dirigenti dr.Vito Tatò e dr.Enrico Lamanna.
Dalla relazione, dove sono esaminati gli affidamenti riferiti al settore sociale, in particolare a quello di assistenza ed ospitalità di persone con disagio sociale, emerge quanto segue: "Nel solo anno 2012 gli impegni aventi quale beneficiario la Cooperativa Domus Caritatis per il servizio in questione, tenendo conto anche di quanto corrisposto per i centri di Via di Pietralata, Via Beniamino Segrè, Via di Colleverde, Via Tancredi Canonico, Via Toraldo, Via Ennio Porrino, Via Aquilanti e Via Arzana, ammontano ad € 5.971.452,02. Nel complesso, gli impegni a favore del medesimo soggetto di cui alla funzione della spesa corrente, riguardanti tutti i servizi affidati, ammontano ad € 10.512.207,89".
Nel conteggio non è ancora incluso il centro di via Salorno.
Gli ispettori contabili sottolineano che, in relazione alle modalità di affidamento del servizio ed al ricorso sistematico all'istituto della proroga contrattuale, qualcosa non torna: sebbene alla data del 31 ottobre 2013 non risultasse formalmente prorogato l'affidamento, la Cooperativa Domus Caritatis stava continuando a fornire il servizio, senza che fosse stato adottato alcun impegno contabile.
In pratica, "Un simile comportamento scorretto, oltre a porre i presupposti per la generazione di un debito fuori bilancio, se riconosciuta l'utilità della prestazione da parte dell'Assemblea Capitolina, espone i soggetti che hanno ordinato o consentito la prestazione a dirette responsabilità economiche".

QUALE PROCEDURA CONCORRENZIALE?
Va inoltre rilevato come l'affidamento sia avvenuto in via diretta, in assenza di qualsivoglia procedura concorrenziale, sebbene l'importo del servizio sia largamente superiore al limite previsto dall'art. 28 del D.Lgs. n. 163/2006, il quale prevede che il fornitore debba essere individuato mediante procedura di gara europea. A tal proposito, va specificato che l'art. 5, comma l, della Legge n. 381/1991 prevede che gli enti pubblici possono stipulare convenzioni con le cooperative sociali per la fornitura di beni e servizi, diversi da quelli soci sanitari ed educativi, in deroga alle procedure di cui al D.Lgs. n. 163/2006, purché detti affidamenti siano di importo inferiore alla soglia di rilevanza comunitaria. Nel caso in questione tale soglia è stata abbondantemente superata, per, cui non sarebbe stata applicabile la disposizione richiamata.
Infine, la proroga di un affidamento è stata espressamente vietata dall'art. 23 della Legge n. 62/2005. Successivamente, l'art. 57, comma 7, del D.Lgs. n. 163/2006 ha previsto espressamente il divieto del rinnovo tacito dei contratti, ovvero di quelle procedure di rinnovo che non fossero state espressamente previste nell' ambito delle originarie procedure di gara, conformemente ed entro i limiti previsti dall'art. 29, comma 10, del medesimo D.Lgs. n. 163/2006.

CONCLUSIONI
Tassone e la Droghei, sapevano tutto questo? E' tutto regolare? Oppure la scusa del centro per malati di Alzheimer è servita per firmare una convenzione altrimenti non possibile, vista la mancanza di formalità in ambito di Assemblea Capitolina? Nel centro di via Salorno, per quello che ci risulta, la convenzione prevedeva una casa famiglia, una scuola e il centro Alzheimer. Tassone e Droghei dovranno rispondere alla Procura cui invieremo tutti i dati in nostro possesso per valutare l'esistenza di reati contemplati dal Titolo VII del Codice Penale (Dei delitti contro la fede pubblica).

venerdì 14 novembre 2014

INFERNETTO: L'AFFARE ALZHEIMER E MINORI IN FUGA

Si tratta del Centro Alzheimer "Le Betulle" di via Salorno 79-81: in teoria 30 posti letto per malati di Alzheimer, in pratica oggi ospita 18 ragazzi richiedenti asilo politico e altri 25 appena spostati da Tor Sapienza, dove è in atto una sorta di guerriglia sociale contro di loro. Inaugurato dal presidente del X Municipio, Tassone (PD), il 25 marzo del 2014 come eredità della precedente giunta, il centro si trova ora in mano un bel business perché nel marasma delle politiche sociali di Roma a guadagnare sono sempre le strutture che ospitano i meno fortunati.
Una struttura che si era addirittura prestata ad ospitare la inutile passerella di propaganda elettorale di Cecilie Kyenge (PD), che, cessato il mandato da ministro dell'integrazione del governo Letta nel febbraio 2014, a poco sarebbe stata eletta al Parlamento Europeo ma che dei problemi d'integrazione dell'Infernetto non si è mai occupata.
Gestito dalla cooperativa sociale Domus Caritatis, è adesso area fuori controllo: l'assessore  al Welfare e alla Salute del X Municipio di Roma Capitale, Emanuela Droghei (PD), moglie di Francesco D'Ausilio appena defenestrato come capogruppo capitolino del PD, non sa che pesci pigliare. Infernetto terra di ospitalità? Per gli affari, sempre. I numeri. I ragazzi non accompagnati, che arrivano sui barconi senza genitori, stanno aumentando fino a raggiungere cifre ingestibili: secondo i dati di Amnesty International, su 59.400 migranti sbarcati dal primo gennaio al 22 giugno 2014, più di 9.300 erano minori, dei quali oltre 6.000 non accompagnati. Significa che ogni mese arrivano in Italia dal mare mille bimbi senza genitori, 30 al giorno. Per ognuno, lo Stato riconosce 900 euro al mese. Ora i conti, per l'Infernetto, fateli voi.

martedì 11 novembre 2014

OSTIA, TASSONE: IL PRESIDENTE DEL DUBBIO PARCHEGGIO DI CENTRO GIANO

Dopo il sequestro del parcheggio dell'Infernetto, il presidente del X Municipio, Andrea Tassone, si esibisce in un nuovo funambolismo amministrativo di cui informeremo la Procura di Roma. Si tratta del parcheggio sulla via Ostiense davanti alla stazione di Casalbernochi della Roma-Lido i cui lavori sono stati annunciati a gennaio 2014 e consegnati a luglio. In poche parole, qui sono stati deviati i soldi previsti dalla Legge 396/90 (Roma Capitale, codice C3.3.1.1) destinati a Piazza Capelvenere, tramite il meccanismo del riutilizzo dei ribassi d'asta, quasi 350mila euro.

LA LEGGE SU 'ROMA CAPITALE' E PIAZZA CAPELVENERE (ACILIA)
A gennaio 2013 Sono stati confermati al Sindaco i poteri commissariali per l'emergenza traffico, con l’introduzione di una norma che consente all’Amministrazione di utilizzare con procedure semplificate i fondi per le opere infrastrutturali previsti dalla legge n. 396/90 di Roma Capitale e al trasferimento di nuove risorse per il trasporto pubblico locale (Legge 15 dicembre 1990, n. 396 - Interventi per Roma, capitale della Repubblica). A prescindere da quanto prescrive con dettaglio la legge, più volte violata dalla procedura del parcheggio di Casalbernocchi/Centro Giano, l'articolo 1, lettera d), è chiaro: "adeguare la dotazione dei servizi e delle infrastrutture per la mobilità urbana e metropolitana anche attraverso la definizione di un sistema di raccordi intermodali". E' in quest'ottica che Tassone ha incastrato il parcheggio di Casalbernocchi/Centro Giano utilizzando però fondi destinati ad altro. Infatti l'intervento da cui Tassone ha attinto i soldi, "C3.3.1.1 - Ristrutturazione P.za Capelvenere "Casette Pater" Acilia", assegnato in data 07/04/1994 per un importo di 6.248.961,63, si riferiva sempre all'articolo 1 della legge 396/90, ma alla lettera c): "... interventi di recupero edilizio, di rinnovo urbano e di riqualificazione delle periferie, ivi comprese le opere di carattere igienico-sanitario".
Aggiungiamo che nella Conferenza di Servizi del 17 maggio 1995 è stato approvato il progetto inerente il I lotto della ristrutturazione di Piazza Capelvenere e le indicazioni progettuali per il successivo II lotto di completamento, mentre nel 1999 sono stati ultimati i lavori del I lotto e consegnati gli immobili al patrimonio dell’Amministrazione Comunale. Solo con i Decreti Ministeriali del 3 febbraio 2003 e del 29 settembre 2005 n. B3-5-349 sono stati assunti gli impegni finanziari da destinare all’intervento C3.3.1.1 “Ristrutturazione di Piazza Capelvenere – II Lotto – Casette Pater – Acilia” determinando il finanziamento complessivo di 1.960.251,15 euro. L’intervento riguardava il completamento di Piazza Capelvenere, già iniziato sul lato Casette Pater e prevedeva la realizzazione di una piazza pedonale fronte alla stazione di Acilia, con opere di superficie e di arredo urbano.

IL FUNAMBOLISMO DI TASSONE PER CENTRO GIANO
Tassone abita a Centro Giano e, tra le promesse elettorali, c'erano anche le opere per il suo piccolo quartiere, posizionato proprio davanti alla stazione di Casalbernocchi della Roma-Lido. Tassone, dopo appena 6 mesi di presidenza, ha annunciato l'11 gennaio 2014 la realizzazione di un parcheggio, sul lato opposto della stazione, nella fascia verde tra la via Ostiense e la via del Mare, per circa 250 auto, su una superficie di 9mila mq. La consegna dei lavori è stata fatta il 10 luglio 2014 e l'inaugurazione doveva essere il 15 ottobre. Ad oggi ci sono solo 94 posti auto (non disponibili) e ancora non si conosce da alcun documento pubblico le modalità di assegnazione della gara, la ditta vincitrice ed il progetto. Si conoscono solo i dati ricavati dal cartello lavori qui in foto (poi regolarmente scomparso) in cui spicca l'elevato importo dei lavori, ben 322mila euro più 18mila per oneri di sicurezza, e il nome della ditta, la GRA srl il cui codice ATECO 41.2 è relativo alla "Costruzione di edifici residenziali e non residenziali".
Come si è arrivati a dirottare una così grande quantità di soldi su un'opera non finanziata dalla legge 396/90?
L'unico passaggio amministrativo che risulta si riferisce al 23 maggio 2014, data in cui la Commissione Roma Capitale e Riforme Istituzionali si è riunita alle ore 12:00 presso la stanza n.307 di Largo Loria 3 per discutere l'utilizzo dei ribassi d'asta dei lavori di ristrutturazione di Piazza Capelvenere (II lotto, codice d'intervento C3.3.1.1). Ad esporre il progetto, l'arch. Rossella Cergoli Serini del X Municipio: una piazza pedonale di fronte alla stazione di Acilia con opere di superficie e arredo urbano; due parcheggi pubblici su area di proprietà comunale, rispettivamente di 94 e 60 posti auto. Nessun riferimento alla stazione di Casalbernocchi e al parcheggio sul lato di Centro Giano. Mistero.

CONCLUSIONI
Ci domandiamo a questo punto con quale trasparenza amministrativa siano stati affidati e realizzati i lavori del parcheggio di Casalbernocchi/Centro Giano. Infatti il lotto II del codice d'intervento C3.3.1.1 prevedeva un finanziamento complessivo di 1.960.251,15 euro, di cui 1.597.224,91 per lavori a corpo comprensivi degli oneri per la sicurezza e degli oneri per la Progettazione esecutiva, oltre a euro 308.540,91 per somme a disposizione dell’Amministrazione, per un importo complessivo di euro 1.905.765,82 (I.V.A. compresa, pari a quasi 187mila euro). Da notare che le "somme a disposizione dell’Amministrazione" non comprendono minimamente opere aggiuntive e tantomeno delocalizzate dall'area di Piazza Capelvenere, ma si riferiscono a 'opere artistiche', 'incarichi specialistici', 'lavori in economia' e così via. Non si capisce da dove siano usciti ben 340mila euro per il parcheggio di Casalbernocchi/Centro Giano, ma considerato quello che è accaduto all'Infernetto, da Tassone ci aspettiamo di tutto.

domenica 9 novembre 2014

OSTIA: IL PRESIDENTE TASSONE COINVOLTO CON UN IMPRENDITORE ARRESTATO

Stesso metodo, stesso imprenditore. L'attuale giunta del X Municipio, guidata dal presidente Andrea Tassone, dovrebbe finire sotto inchiesta a seguito di quanto emerso dal recente arresto dell'ex-direttore tecnico municipale, Aldo Papalini. Invece no. Una cupola di silenzio e di omertà nasconde fatti noti ed eclatanti.
A Centro Giano, piccolo quartiere del X Municipio dove risiede Tassone, il 10 marzo 2014 alla SAMA srl di Angelo Salzano (arrestato il 4 novembre, come meglio di seguito descritto) è stata affidata l'area verde di via Melicuccà. Il parco giochi che qui doveva essere realizzato (importo complessivo dei lavori a base d'appalto, 72.474,98 euro) doveva essere terminato il 7 agosto 2014 ma dopo 3 mesi ancora non c'è nulla. Addirittura a maggio di quest'anno si parlava di bonifica di materiale inquinante (Eternit) con ulteriori costi. Dove sono finiti i soldi? Dove è finita la trasparenza amministrativa? Ma c'è di peggio. Questa è la storia.

L'ARRESTO DI SALZANO
La Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, il 4 novembre, ha applicato la misura degli arresti domiciliari ad Angelo Salzano, titolare della SAMA srl, assieme ad altre 8 persone. Si legge: "i predetti indagati sono ritenuti, a vario titolo, responsabili dei reati di abuso d'ufficio, turbata libertà degli incanti, falsità ideologica, concussione e corruzione, reati finanziari, con l'aggravante del metodo mafioso in quanto reati finalizzati ad agevolare il clan Spada, federato ai Fasciani, ed egemone nel territorio di Ostia". A Salzano ed altri sarebbe stato consentito "di gestire i più lucrosi appalti pubblici sul territorio del litorale, per lavori di vario tipo, grazie al ricorso di procedure negoziate ristrette senza pubblicazione del bando di gara in palese violazione della normativa ed in assenza dei presupposti di legge". Le indagini sono partite nel 2012. Ricordiamo che al tempo dell'operazione "Nuova Alba" del luglio 2013, che scoperchiava il sistema mafioso di Ostia, già risultava Tassone presidente del X Municipio e Papalini nell'occhio del ciclone. Tassone non ha mai perso occasione per ribadire che ogni appalto, gara o bando pubblico della sua amministrazione 'erano concordati con la Procura e attenzionati dalle forze dell'ordine'.
Dunque, già a luglio 2013, Tassone avrebbe dovuto sapere delle indagini della Procura su Salzano a riguardo del Canale dei Pescatori.
Secondo le accuse, Papalini ne avrebbe affidato in trattativa privata alla società Sama srl, amministrata da Angelo Salzano, i lavori per la manutenzione dal 2009 al 2011 per quasi due milioni di euro, rinnovando poi l’appalto per il 2012 al costo di 140 mila euro. Con lo stesso Salzano, Papalini, l’ex-direttore tecnico municipale, avrebbe formato il falso atto di obbligazione del municipio (la data è del 23 aprile 2013) con il quale l’ufficio tecnico gli affidava l’appalto del dragaggio e nel quale si affermava che l’appalto era stato aggiudicato a seguito del ribasso d’asta offerto dalla società contraente. Mentre, in realtà, i lavori erano già stati affidati direttamente senza che fosse mai stata svolta alcuna gara.

IL PARCO GIOCHI DI VIA MELICUCCA' (CENTRO GIANO)
Il Consiglio del X Municipio con la risoluzione n.19 de 26 luglio 2012, presentata anche da Tassone e da Sesa (attuale capogruppo municipale del PD), indicava al Dipartimento Politiche per la Riqualificazione delle Periferie la necessaria 'sistemazione a verde pubblico dell'area a questo destinata a via Melicuccà' in conseguenza delle modifiche all'assetto urbanistico del Comparto B del Piano Particolareggiato della Zona 'O - n.30 Centro Giano' (approvato nel 1997). In realtà, con riferimento a fondi del bilancio 2011, con determinazione dirigenziale n.928 del 18 aprile 2012, l'area era stata data in affidamento alla Fratelli Gianni srl. Per lungo tempo tutto è rimasto fermo fino a inizio 2014, quando con determinazione dirigenziale 725 (prot. 57045;23963;25318;26257, OP 1114190001 CIG 37402339E7 CUP J83E11000470004) veniva revocata da Cafaggi (attuale direttore tecnico municipale) la determinazione del 2012 per affidare i lavori a Salzano, secondo una procedura negoziata senza bando di gara di cui non esiste traccia pubblica, per un importo di 89.514,46 euro, poi ribassato. Ci troveremmo dunque con lo stesso metodo e con lo stesso imprenditore del caso del Canale dei Pescatori, solo che non c'è più Papalini e che ci troviamo a Centro Giano, a casa di Tassone.

LA DIFESA DI TASSONE
Il 24 maggio 2014 Tassone, dalle pagine di facebook, commentava: "Al di là delle chiacchiere, e credetemi ognuno di noi/voi ha la ricetta più giusta per questo nostro Municipio, ci sono i fatti. Sono quelli che ho mostrato a due cittadini che da tempo criticano l’operato di questa amministrazione su facebook. Così, questa mattina ho incontrato Sergio e Fabio e con loro ho fatto i sopralluoghi dei lavori fatti e di quelli che sono in cantiere. Siamo partiti dalle potature sulla via del Mare, proseguendo siamo entrati a Centro Giano con l’asfaltatura di via Gagliato, il parco di via Melicuccà...". A quel tempo i lavori del parco erano fermi, come ben si vede dal servizio dell'emittente televisiva locale Canale 10 (https://www.youtube.com/watch?v=6jD8KtNesko del 22 maggio 2014) da cui si apprende che l'area è di 5.000 mq e che non verrà affidata a terzi, cioè al CdQ Casaletto di Giano – Case Basse, come era da sempre (la sede risultava proprio in via Melicuccà n. 12). Tassone dunque, ed era maggio 2014, quasi un anno dopo i fatti di "Nuova Alba", difende la scelta di affidamento a Salzano senza alcun principio di cautela, considerate le indagini in corso. Ricordiamo che solo di recente (31 ottobre 2014), su pressione dell'opposizione, Tassone ha approvato il protocollo “Municipi senza mafie” proposto dell’associazione antimafia “Da Sud”, dopo una dimenticanza durata ben 11 mesi, da quel 19 novembre 2013 in cui Tassone dichiarava, sottoscrivendo l'atto, di applicare un maggior controllo negli appalti pubblici.

CONCLUSIONI
Salzano faceva parte di un sistema ben noto già da luglio 2013, Tassone ha sempre dichiarato che tutto è sotto il monitoraggio della Procura, però Tassone a inizio 2014 ha affidato a Salzano la realizzazione del parco giochi in via Melicuccà, senza alcun principio di cautela amministrativa, tant'è che oggi Salzano è agli arresti domiciliari ed è coinvolto in uno scenario inquietante di connivenza tra imprenditori, amministratori e presunti mafiosi. Informeremo la Procura della Repubblica di questo fatto sconcertante anche perchè proprio in questo parco, il 19 giugno del 2007, si discusse con le istituzioni di "sicurezza e legalità, perché da troppo tempo il nostro territorio è sotto scacco della criminalità". 7 anni fa.