venerdì 20 dicembre 2013
MUNICIPIO X, STRADE: SOLDI BUTTATI, VECCHIE BUCHE E NESSUN COLLAUDO
Via Canevari ad Acilia, fondamentale arteria del territorio, ancora chiusa dopo il nuovo cedimento di una settimana fa. Scandalosa gestione delle strade: può un intervento durare appena 5 mesi? Quanti soldi è costato? Chi ha fatto i lavori ed il collaudo? Annunci stratosferici da milioni di euro su via di Castelfusano o via di Acilia mentre non si sa gestire l'ordinario. Via Canevari è all'altezza delle Terrazze del Presidente, si innesta sulla via di Acilia ed è stata istituita con delibera della Giunta Comunale n.695 del 18/11/2003: una strada giovane e che dovrebbe esser stata fatta con tutti i criteri. Ha resistito fino a metà maggio 2013, data in cui è stata chiusa e poi riaperta a fine giugno con proclami entusiasti della nuova giunta. Ora, di nuovo la chiusura segnalata da un cartello 'artigianale'. Se una settimana è ormai passata da questa nuova chiusura, la sensazione è che si arriverà fino al nuovo anno nelle stesse condizioni. Intanto via di Prato Cornelio è un ingorgo costante perchè neppure la semaforizzazione all'incrocio con via di Acilia è stata adeguata.
martedì 17 dicembre 2013
MUNICIPIO X, DROGHEI: UNA LAUREA A TUTTI I COSTI
"Repetita iuvant" ma non serve ad avere una laurea. Non la pensa così Emanuela Droghei (PD), moglie di Francesco D'Ausilio, capogruppo capitolino PD, che invece ha pensato a distanza di poco più di un mese di apparire di nuovo in pubblico con il titolo di 'dottoressa' pur avendo il solo diploma di maturità classica. Noi l'avevamo colta in flagrante il 6 dicembre scorso ricevendo mail di sdegno da parte dei cittadini. Lei, imperterrita, ci riprova. L'occasione è sempre offerta dall'ASL Roma D: http://www.aslromad.it/PDFView.aspx?Comunication=1394&Progressive=1. Dopo la nostra precedente segnalazione (1) neppure è stato aggiornato il profilo di facebook che recita ancora: "ha studiato presso l'Università degli Studi Roma Tre". Sarebbe facile fare la battuta giocando sul fatto che questa volta la Droghei interviene come 'dottoressa' a una "rassegna di cortometraggi, documentari e lungometraggi sulla salute mentale" che si tiene il 19 dicembre alle ore 16 presso il Teatro del Lido a Ostia. Ci limitiamo a segnalare alla 'dottoressa' Droghei, di nuovo, che il titolo di dottore spetta ai laureati e chi ne fa un utilizzo senza laurea è perseguibile per legge (art. 498 c.p.). E' un delitto contro la fede pubblica, attinente alla 'falsità personale' ed è punibile con sanzione amministrativa pecuniaria da euro 154 a euro 929. Il falso, anche questa volta, è contenuto in un documento pubblico. "Repetita iuvant" o, come dicono gli inglesi, "forewarned is forearmed". A tradurlo, ci può pensare il marito, che ha anche la nazionalità americana.
(1) MUNICIPIO X, DROGHEI: L'ASSESSORE AL WELFARE E LA LAUREA CHE NON HA
(1) MUNICIPIO X, DROGHEI: L'ASSESSORE AL WELFARE E LA LAUREA CHE NON HA
venerdì 6 dicembre 2013
MUNICIPIO X, DROGHEI: L'ASSESSORE AL WELFARE E LA LAUREA CHE NON HA
In un periodo di lauree e titoli inventati, anche l'attuale Municipio X di Roma Capitale aggiunge l'ennesimo falso in un documento pubblico. Parliamo di Emanuela Droghei, moglie di Francesco D'Ausilio, capogruppo capitolino PD. Con il solo diploma di maturità classica conseguito presso il Liceo Anco Marzio a Roma, scrive sul suo profilo Facebook che "ha studiato presso l'Università degli Studi Roma Tre" (inducendo a credere che sia laureata) e in più risulta "dottoressa" in un importante incontro pubblico istituzionale. Non basta essere Assessore Welfare e Salute di un Municipio per farsi chiamare "dottoressa". Il titolo di dottore spetta ai laureati e chi ne fa un utilizzo senza laurea è perseguibile per legge (art. 498 c.p.). E' un delitto contro la fede pubblica, attinente alla 'falsità personale' ed è punibile con sanzione amministrativa pecuniaria da euro 154 a euro 929. Il falso è contenuto nel documento pubblico disponibile su internet relativo alla "Conferenza dei servizi sanitari 2013" dal titolo "Analisi dei bisogni di salute e programmazione partecipata nella ASL Roma D" che si è tenuta giovedì 7 Novembre 2013 presso l'Episcopio - Salone Riario in Piazza della Rocca, 13 ad Ostia Antica.
L'intervento della Droghei (previsto alle 10:10 – 11:00) insieme alla dott.ssa Daniela Sgroi è disponibile sul sito della ASL RM-D (http://www.aslromad.it/PDFView.aspx?Comunication=1348&Progressive=15). La prima pagina riporta la scritta: Municipio X Assessore Politiche Sociali, Dott.ssa Emanuela Droghei. Siamo certi che si tratta di un errore e che presto tutto verrà ripristinato. In fondo lo ha detto proprio il 7 novembre lo stesso presidente del Municipio X, Andrea Tassone, in occasione del Consiglio Straordinario sulla mafia sul Litorale romano: le parole chiave della sua giunta sono 'semplificazione, decisione, trasparenza'. Dunque, assessore Droghei, ascolti Tassone: è più semplice scrivere il proprio nome senza anteporre 'dottoressa'. Tutto sta a farlo con 'decisione' per garantire 'trasparenza'. Siamo certi che non ci deluderà.
L'intervento della Droghei (previsto alle 10:10 – 11:00) insieme alla dott.ssa Daniela Sgroi è disponibile sul sito della ASL RM-D (http://www.aslromad.it/PDFView.aspx?Comunication=1348&Progressive=15). La prima pagina riporta la scritta: Municipio X Assessore Politiche Sociali, Dott.ssa Emanuela Droghei. Siamo certi che si tratta di un errore e che presto tutto verrà ripristinato. In fondo lo ha detto proprio il 7 novembre lo stesso presidente del Municipio X, Andrea Tassone, in occasione del Consiglio Straordinario sulla mafia sul Litorale romano: le parole chiave della sua giunta sono 'semplificazione, decisione, trasparenza'. Dunque, assessore Droghei, ascolti Tassone: è più semplice scrivere il proprio nome senza anteporre 'dottoressa'. Tutto sta a farlo con 'decisione' per garantire 'trasparenza'. Siamo certi che non ci deluderà.
mercoledì 4 dicembre 2013
OSTIA, SOS LEGALITA': UNICO MUNICIPIO SENZA LO SPORTELLO "LA PORTA DEL DIRITTO"
L'attuale X Municipio è l'unico a Roma a non avere lo sportello per i cittadini chiamato "La porta del Diritto", un servizio di orientamento legale gratuito, aperto a tutti, che viene svolto nei municipi dagli Avvocati della Camera di Conciliazione di Roma, su questioni che affrontano vari temi. L'attuale X Municipio di Roma è quello della mafia, del Tribunale chiuso, della sala consiliare municipale vietata ai cittadini, dell'indecenza di una giunta che dopo la morte assurda di un cittadino per la caduta di un albero sulla via Cristoforo Colombo ora si inventa con il capogruppo del PD, Sesa, di piantare abeti. Un municipio lontano dai cittadini che impone il suo concetto di legalità con le forme più arroganti del nepotismo senza scrupoli. Parenti, amici, fiancheggiatori, compagni di partito, colleghi di lavoro costituiscono il piccolo nucleo ristretto di sostenitori delle scelte che stanno portando alla deriva legale uno dei municipi più belli di Roma. "La porta del Diritto" si interessa di diritto civile, locazioni, casa, recupero crediti, responsabilità civile, condominio, la famiglia, la salute, i diritti dei consumatori, i rapporti con erogatori di servizi pubblici e dei problemi dei cittadini stranieri. Molte di queste materie sono anche di competenza dell'oberato ufficio del Giudice di Pace di Ostia, che potrebbe essere alleggerito qualora il cittadino avesse prima un corretto servizio di orientamento legale. Non solo. Vista la pesante crisi economica, avere lo sportello della “Porta del Diritto” nell'attuale X Municipio significherebbe fornire un importante servizio non solo per garantire il rispetto dei propri diritti ma soprattutto per far risparmiare tempo e denaro ai cittadini. Ci risulta ad ogni modo che i cittadini di un municipio possono avvalersi dello sportello di un altro, non ci sono vincoli territoriali. Rimane tutto il nostro disappunto per una giunta municipale che, a parte finti consigli straordinari sulla mafia che escludono i cittadini, non esprime nei fatti alcun rispetto del termine 'legalità'.
lunedì 2 dicembre 2013
OSTIA, VITTIMA SULLA VIA C.COLOMBO:SCATTA LA DENUNCIA PER OMICIDIO E LESIONI PERSONALI COLPOSI
La sicurezza stradale, la mobilità e la viabilità sono a zero nell'attuale X Municipio. Occorreva l'ultima vittima sulla via Cristoforo Colombo, per la caduta di un pino da tempo pericolante, per destare attenzione su problemi da mesi segnalati all'attuale giunta municipale. Nessun rimedio. Si è parlato ad agosto delle potature per la messa in sicurezza della via del Mare con l'assessore all'ambiente Belmonte, si è parlato del ripristino del manto stradale di via di Castelfusano con l'assessore alla mobilità Caliendo, si è parlato dell'impossibile sottopasso della via di Acilia sotto la Cristoforo Colombo con l'assessore all'urbanistica Di Salvo. Solo parole, ben lontane dalla reale situazione di pericolo che i cittadini ogni giorno devono sopportare sulle strade dell'attuale X Municipio. La soluzione della giunta? Inutili e costose pedonalizzazioni, prima del lungomare, poi ad Ostia Antica, sulla scia del flop del sindaco Marino ai Fori Imperiali. Con i soldi spesi per gli straordinari dei vigili urbani si poteva fare qualcosa per la sicurezza stradale. Intanto sulla via Cristoforo Colombo gli oleandri invadono la corsia di sorpasso, con le prime piogge si aprono voragini nelle strade di Ostia e dell'entroterra, non è in atto alcuna riorganizzazione del servizio di trasporto pubblico. Dal 1° aprile al 18 giugno di quest'anno ci sono stati ben 1.261 incidenti registrati dall'U.O. X Gruppo Mare del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale, solo 25 dei quali su strade definite dissestate o con buche, dato non attendibile visto che via di Castelfusano (ben 31 incidenti) viene identificata come una 'normale strada asfaltata'. In questo quadro, imbarazzante l'assessore Belmonte che afferma di non voler sostituire i pini tagliati con analoghe essenze arboree perchè "creano problemi con le radici dissestando il manto stradale, richiedono una manutenzione assidua e onerosa, hanno un costo per pianta molto più alto delle altre essenze". Della serie: evviva gli alberi di plastica. E' come se si decidesse di uccidere gli storni perché creano problemi con il guano. Invece di definire il problema e proporre una soluzione, questa inadeguata giunta vuol far passare l'idea che esiste la possibilità di eliminare il problema.
I pini lungo la via Cristoforo Colombo ci sono sempre stati ma solo ultimamente, e sempre nello stesso posto, vengono giù come birilli uccidendo persone, senza più radici spesso tagliate da lavori fatti male. La stessa filosofia del sindaco Marino, che vuole sostituire i sampietrini di Roma perché 'pericolosi'. Sono pericolosi i pini e i sampietrini o amministratori incapaci di gestire con i soldi pubblici la loro regolare manutenzione mettendo così a rischio la vita dei cittadini? Se Marino viene da Genova, Marco Belmonte è residente a Monte Mario non ad Ostia: oltre ad essere ignorante in materia di piantumazione e incapace amministrativamente di garantire i fondi necessari per mantenere il verde pubblico, conosce i problemi del territorio? Marco Belmonte, che non vede il pericolo di caduta pini sulla via Cristoforo Colombo, ha però tempo da perdere per "l'area giochi per bambini del parco di Via Viner" su segnalazione del marito dell'assessore all'urbanistica Di Salvo, appena due settimane prima della caduta dell'ultimo pino. Incapacità od altro della pubblica amministrazione, è ora che qualcuno paghi la propria negligenza. E' per questo motivo che il Comitato Civico 2013 presenterà una dettagliata denuncia per i reati di omicidio e lesioni personali colposi dovuti alla mancata ma necessaria manutenzione ordinaria della rete stradale.
I LINK A GOOGLE MAPS
a) quello generico dell'area (inserito nella foto dell'articolo)
b) quello del dettaglio del cartellone pubblicitario
c) quello del pino venuto giù (in primo piano; un altro pino pericoloso è quello successivo, in salita)
venerdì 29 novembre 2013
OSTIA, SCANDALO IN AULA MUNICIPALE: LA NIKON VINCE SULLA MAFIA
Ostia, l'aula municipale negata a tutti (anche per parlare di mafia) ma oggi eccezionalmente aperta per premiare un fotografo professionista Nikon. Parliamo di Luca Esposito, fratello di Francesca Romana Esposito presentatasi alle recenti elezioni comunali con la Lista Civica Marino in 'coppia' con Alfredo Bianco che oggi consegnerà il premio nelle vesti di consigliere municipale e presidente della commissione attività produttive. Ricordiamo che l'aula consiliare Massimo Di Somma, in virtù della delibera del Consiglio municipale n. 7 del 12 settembre 2013, è da quella data interdetta a tutti. La delibera, unica a Roma ad esser stata approvata con "immediata eseguibilità" per evitare i tempi di pubblicazione presso l'Albo Pretorio, prevedeva:
a) che il Municipio non concederà più l'Aula Consiliare "Massimo Di Somma", se non per eventi e/o cerimonie di "eccezionale rilevanza pubblica";
b) che "entro 30 giorni verrà redatto un regolamento" per stabilire i criteri di assegnazione dell'Aula Consiliare "Massimo Di Somma",
c) che l'utilizzo "nelle more" dell'Aula Consiliare "Massimo Di Somma" avverrà solo per fini istituzionali.
Ad oggi non esiste alcun regolamento reso pubblico, la premiazione di un 'fotografo' non è evento e/o cerimonia di "eccezionale rilevanza pubblica", la premiazione di un fotografo ("nelle more") non ha alcun fine istituzionale. Restiamo meravigliati che dopo tutte le dichiarazioni di trasparenza fatte dal presidente del Municipio, Andrea Tassone, si cada così in basso. Davanti a un chiaro esempio di nepotismo cade ogni credibilità verso una giunta che gestisce la cosa pubblica in maniera discrezionale. Andrea Tassone è comunque in buona compagnia. Infatti ad avallare tale illegalità, che denunceremo anche al capo dell'avvocatura capitolina, Rodolfo Murra, autore della delibera municipale sopra indicata, troviamo altri due 'fautori' della trasparenza: il vice presidente e assessore alla cultura del X Municipio di Roma Capitale Sandro Lorenzatti (anche coordinatore Sel municipale), l’assessore al bilancio e personale del X Municipio di Roma Capitale Andrea Storri (anche coordinatore PD municipale). Senza parlare di Antonio Ricci, dipendente della Presidenza del Consiglio dei Ministri, specialista esperto giuridico legale finanziario, che, nelle vesti di Presidente del Consiglio municipale firmò la delibera e che oggi non ha nulla da dire. Trasparenza pura.
a) che il Municipio non concederà più l'Aula Consiliare "Massimo Di Somma", se non per eventi e/o cerimonie di "eccezionale rilevanza pubblica";
b) che "entro 30 giorni verrà redatto un regolamento" per stabilire i criteri di assegnazione dell'Aula Consiliare "Massimo Di Somma",
c) che l'utilizzo "nelle more" dell'Aula Consiliare "Massimo Di Somma" avverrà solo per fini istituzionali.
Ad oggi non esiste alcun regolamento reso pubblico, la premiazione di un 'fotografo' non è evento e/o cerimonia di "eccezionale rilevanza pubblica", la premiazione di un fotografo ("nelle more") non ha alcun fine istituzionale. Restiamo meravigliati che dopo tutte le dichiarazioni di trasparenza fatte dal presidente del Municipio, Andrea Tassone, si cada così in basso. Davanti a un chiaro esempio di nepotismo cade ogni credibilità verso una giunta che gestisce la cosa pubblica in maniera discrezionale. Andrea Tassone è comunque in buona compagnia. Infatti ad avallare tale illegalità, che denunceremo anche al capo dell'avvocatura capitolina, Rodolfo Murra, autore della delibera municipale sopra indicata, troviamo altri due 'fautori' della trasparenza: il vice presidente e assessore alla cultura del X Municipio di Roma Capitale Sandro Lorenzatti (anche coordinatore Sel municipale), l’assessore al bilancio e personale del X Municipio di Roma Capitale Andrea Storri (anche coordinatore PD municipale). Senza parlare di Antonio Ricci, dipendente della Presidenza del Consiglio dei Ministri, specialista esperto giuridico legale finanziario, che, nelle vesti di Presidente del Consiglio municipale firmò la delibera e che oggi non ha nulla da dire. Trasparenza pura.
giovedì 14 novembre 2013
LA 'REPUBBLICA' DEI SINDACI DELLE BANANE
Giuseppe Cerasa, caporedattore di Repubblica, è nato a Chiusa Sclafani, un piccolo comune in Provincia di Palermo (a pochi chilometri da Corleone) il 31/01/1954 e si è iscritto nell'Ordine dei Giornalisti del Lazio il 13/12/1980. Lui conosce bene la Mafia, essendosene interessato negli anni difficili per la Sicilia, scrivendo per Repubblica già dal 1984. Oggi ha intervistato il sindaco di Roma per un'ora su RepubblicaTv: non ha mai parlato di Mafia a Roma. Eppure, tra un mese, il Comune di Roma si costituirà parte civile (almeno così ha promesso Marino) nel primo processo per Mafia che si tiene a Roma. A tener banco nella parte dell'intervista dedicata alla legalità, la questione ATAC. Cerasa ha tenuto a precisare che il sindaco di Roma "ha paragonato questo scandalo come qualcosa che superava, come indignazione, l'attività criminosa di Cosa Nostra, cioè della Mafia". Il caporedattore o redattore capo è un giornalista che, in stretta collaborazione con il direttore responsabile di una testata, coordina l'attività dei redattori per la stesura e il coordinamento dell'edizione. Carlo De Benedetti, che da trent'anni, da De Mita in poi, fulmina sistematicamente tutti i leader del centrosinistra, ha dichiarato: «Alle primarie del Pd voterò per Renzi». Notizia diffusa peraltro attraverso il principale concorrente, il Corriere della Sera, proprio mentre poligrafici di Repubblica organizzano un picchetto contro i dolorosi tagli annunciati dal gruppo per risparmiare cinque milioni di euro.
sabato 9 novembre 2013
MAFIA DELLE SPIAGGE DI OSTIA: IL COMUNE DI ROMA E REPUBBLICA NON LA RACCONTANO GIUSTA
Si legge sul quotidiano Repubblica che il Muncipio X, nella persona del dirigente dell'ufficio tecnico Paolo Cafaggi, sollecitato dal presidente del Municipio Andrea Tassone (Pd) insieme al capo dell'Avvocatura Capitolina Rodolfo Murra, ha annullato "il bando di giugno con cui erano state assegnati otto stabilimenti e due spiagge libere attrezzate" ad Ostia. Della determinazione dirigenziale, emessa il 4 novembre, non c'era alcuna pubblicazione (come dovuto per legge) almeno fino al giorno 8 novembre 2013. Il quotidiano Repubblica sapeva invece già tutto tanto da pubblicare la notizia oggi, 9 novembre, neppure dicendo tutta la verità. L'articolo infatti restituisce un quadro falso e tendenzioso a tutta la vicenda, di seguito narrata.
LA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE
La determinazione dirigenziale in questione è la n.2644 del 4 novembre 2013, protocollata lo stesso giorno (CO/115196). Non è mai risultata in pubblicazione presso l'Albo Pretorio del Comune di Roma, come invece dovuto per legge e ribadito dalla decisione del Consiglio di Stato sez.V 15/3/2006: “la pubblicazione all’Albo Pretorio del Comune è prescritta dall’art. 124 T.U. n. 267/2000 per tutte le deliberazioni del Comune e della Provincia ed essa riguarda non solo le deliberazioni degli organi di governo (consiglio e giunta municipali) ma anche le determinazioni dirigenziali”. Addirittura risulta firmata dall'Ing. Paolo Cafaggi in qualità di responsabile dell'Ufficio Tecnico del Municipio X, seppure il suo mandato fosse scaduto in data 30 ottobre 2013 (Ordinanza del sindaco n.196 del 13 settembre 2013). Ricordiamo che Cafaggi, secondo quanto riportato da Repubblica e mai smentito, risulta essere indagato per concorso in abuso edilizio (20 giugno 2013). Ad oggi nessun atto amministrativo che confermi il mandato di Cafaggi è ancora in pubblicazione. Tutto quanto sopra a prova di una totale assenza della buona norma di trasparenza pubblica anche degli atti dirigenziali. Precisiamo che la pubblicazione della determinazione dirigenziale in apposita sezione del sito internet del Municipio X (dove oggi è reperibile) non sostituisce affatto quanto previsto per legge e cioè che la pubblicazione avvenga presso l'Albo Pretorio. Addirittura, come provato dai web crawler di Google, almeno fino al giorno 8 nov 2013, ore 01:50:14 GMT (che corrisponde alle ore 02:50:14 in Italia) tale determinazione non risultava neppure sul sito internet del Municipio X. Alla faccia della trasparenza tanto invocata dall'Amministrazione Capitolina! Per ultimo, poiché la determinazione al pari della deliberazione è atto amministrativo ed ogni suo vizio, ottemperanza compresa, è riferibile al Tar, la sua mancata pubblicazione presso l’Albo Pretorio del Comune di Roma finisce per incidere sul termine di impugnazione, ledendo gravemente i diritti civili delle parti interessate.
IL CONTENUTO
La determinazione dirigenziale in questione (la n.2644 del 4 novembre 2013) annulla, riscontrando una serie di vizi procedurali e invocando il principio di autotutela in materia di contratti pubblici, tutti gli atti riguardanti la precedente assegnazione delle spiagge libere attrezzate in concessione a Roma Capitale tramite il Municipio X in virtù del decentramento amministrativo. Un problema dunque amministrativo che il quotidiano Repubblica enfatizza invece come "un colpo di spugna alla vecchia gestione degli arenili" avvenuto "all'indomani di un consiglio straordinario contro le infiltrazioni mafiose sul litorale". Repubblica continua sottolineando la presenza di un "sistema corrotto in cui le assegnazioni di lidi erano favori personali ad amici della mala". Tutte affermazioni false e tendenziose: false perché non ci risulta ci sia alcun procedimento penale in tal senso, tendenziose (non oggettive, faziose) perché spostano la questione delle infiltrazioni malavitose sulle spiagge libere attrezzate ma non su altre, sempre controllate dal Comune di Roma e dal Municipio X, su cui la Procura sta veramente indagando.
LA MAFIA SULLA SPIAGGIA
Lo scrive la Procura di Roma, che sta indagando sulla mafia del litorale romano: «La "Mauro Balini s.a.s" ha concesso in affitto da diversi anni - con contratti rinnovati di anno in anno - la gestione del bar ubicato all'interno della concessione demaniale spiaggia libera attrezzata di cui è titolare (conosciuta come "Hakuna Matata"), ubicata in Roma-Ostia Piazzale dei Canotti, prima alla ditta individuale "Cleto Di Maria" e poi alla società "Dedi srl" i cui soci sono il Di Maria Cleto che è anche amministratore unico ... Per diversi mesi il Di Maria Cleto ha curato i servizi di sicurezza all'interno del porto, organizzando i turni degli addetti. Vive in un appartamento all'interno del porto turistico». Mauro Balini è il titolare della A.T.I. s.r.l. che ha costruito e oggi gestisce le attività del porto turistico di Roma; Cleto Di Maria è uno dei 51 arrestati dello scorso luglio per associazione di stampo mafioso; Andrea Tassone, presidente del Municipio X, ha dichiarato in un'intervista di essere "carissimo amico" di Mauro Balini ed ha anche la delega per il Commercio all'interno del Municipio X. Ora, per il decentramento amministrativo, il Municipio X ha competenza sulle attività istruttorie ed il rilascio delle licenze per gli stabilimenti di balneazione di cui all’art. 19, comma 1, n. 8), del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616, dunque Tassone avrebbe dovuto già da mesi interessarsi in prima persona con i suoi uffici e con l'Avvocatura Capitolina dell'Hakuna Matata.
CONCLUSIONI
- la determinazione dirigenziale ha violato ogni forma di trasparenza amministrativa, compromettendo la propria efficacia;
- Repubblica ha fornito informazioni false e tendenziose su fatti gravi che meriterebbero invece piena deontologia professionale;
- Andrea Tassone, che si dichiara per la trasparenza amministrativa e per la lotta alla criminalità, non interviene anche formalmente, nel 'caso' dell'Hakuna Matata;
L'impressione è che le tre parole "semplificazione, decisione, trasparenza" utilizzate dal Comune di Roma e condivise dal Capo dell'Avvocatura Capitolina, Rodolfo Murra, siano ad oggi solo uno sterile esercizio verbale.
LA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE
La determinazione dirigenziale in questione è la n.2644 del 4 novembre 2013, protocollata lo stesso giorno (CO/115196). Non è mai risultata in pubblicazione presso l'Albo Pretorio del Comune di Roma, come invece dovuto per legge e ribadito dalla decisione del Consiglio di Stato sez.V 15/3/2006: “la pubblicazione all’Albo Pretorio del Comune è prescritta dall’art. 124 T.U. n. 267/2000 per tutte le deliberazioni del Comune e della Provincia ed essa riguarda non solo le deliberazioni degli organi di governo (consiglio e giunta municipali) ma anche le determinazioni dirigenziali”. Addirittura risulta firmata dall'Ing. Paolo Cafaggi in qualità di responsabile dell'Ufficio Tecnico del Municipio X, seppure il suo mandato fosse scaduto in data 30 ottobre 2013 (Ordinanza del sindaco n.196 del 13 settembre 2013). Ricordiamo che Cafaggi, secondo quanto riportato da Repubblica e mai smentito, risulta essere indagato per concorso in abuso edilizio (20 giugno 2013). Ad oggi nessun atto amministrativo che confermi il mandato di Cafaggi è ancora in pubblicazione. Tutto quanto sopra a prova di una totale assenza della buona norma di trasparenza pubblica anche degli atti dirigenziali. Precisiamo che la pubblicazione della determinazione dirigenziale in apposita sezione del sito internet del Municipio X (dove oggi è reperibile) non sostituisce affatto quanto previsto per legge e cioè che la pubblicazione avvenga presso l'Albo Pretorio. Addirittura, come provato dai web crawler di Google, almeno fino al giorno 8 nov 2013, ore 01:50:14 GMT (che corrisponde alle ore 02:50:14 in Italia) tale determinazione non risultava neppure sul sito internet del Municipio X. Alla faccia della trasparenza tanto invocata dall'Amministrazione Capitolina! Per ultimo, poiché la determinazione al pari della deliberazione è atto amministrativo ed ogni suo vizio, ottemperanza compresa, è riferibile al Tar, la sua mancata pubblicazione presso l’Albo Pretorio del Comune di Roma finisce per incidere sul termine di impugnazione, ledendo gravemente i diritti civili delle parti interessate.
IL CONTENUTO
La determinazione dirigenziale in questione (la n.2644 del 4 novembre 2013) annulla, riscontrando una serie di vizi procedurali e invocando il principio di autotutela in materia di contratti pubblici, tutti gli atti riguardanti la precedente assegnazione delle spiagge libere attrezzate in concessione a Roma Capitale tramite il Municipio X in virtù del decentramento amministrativo. Un problema dunque amministrativo che il quotidiano Repubblica enfatizza invece come "un colpo di spugna alla vecchia gestione degli arenili" avvenuto "all'indomani di un consiglio straordinario contro le infiltrazioni mafiose sul litorale". Repubblica continua sottolineando la presenza di un "sistema corrotto in cui le assegnazioni di lidi erano favori personali ad amici della mala". Tutte affermazioni false e tendenziose: false perché non ci risulta ci sia alcun procedimento penale in tal senso, tendenziose (non oggettive, faziose) perché spostano la questione delle infiltrazioni malavitose sulle spiagge libere attrezzate ma non su altre, sempre controllate dal Comune di Roma e dal Municipio X, su cui la Procura sta veramente indagando.
LA MAFIA SULLA SPIAGGIA
Lo scrive la Procura di Roma, che sta indagando sulla mafia del litorale romano: «La "Mauro Balini s.a.s" ha concesso in affitto da diversi anni - con contratti rinnovati di anno in anno - la gestione del bar ubicato all'interno della concessione demaniale spiaggia libera attrezzata di cui è titolare (conosciuta come "Hakuna Matata"), ubicata in Roma-Ostia Piazzale dei Canotti, prima alla ditta individuale "Cleto Di Maria" e poi alla società "Dedi srl" i cui soci sono il Di Maria Cleto che è anche amministratore unico ... Per diversi mesi il Di Maria Cleto ha curato i servizi di sicurezza all'interno del porto, organizzando i turni degli addetti. Vive in un appartamento all'interno del porto turistico». Mauro Balini è il titolare della A.T.I. s.r.l. che ha costruito e oggi gestisce le attività del porto turistico di Roma; Cleto Di Maria è uno dei 51 arrestati dello scorso luglio per associazione di stampo mafioso; Andrea Tassone, presidente del Municipio X, ha dichiarato in un'intervista di essere "carissimo amico" di Mauro Balini ed ha anche la delega per il Commercio all'interno del Municipio X. Ora, per il decentramento amministrativo, il Municipio X ha competenza sulle attività istruttorie ed il rilascio delle licenze per gli stabilimenti di balneazione di cui all’art. 19, comma 1, n. 8), del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616, dunque Tassone avrebbe dovuto già da mesi interessarsi in prima persona con i suoi uffici e con l'Avvocatura Capitolina dell'Hakuna Matata.
CONCLUSIONI
- la determinazione dirigenziale ha violato ogni forma di trasparenza amministrativa, compromettendo la propria efficacia;
- Repubblica ha fornito informazioni false e tendenziose su fatti gravi che meriterebbero invece piena deontologia professionale;
- Andrea Tassone, che si dichiara per la trasparenza amministrativa e per la lotta alla criminalità, non interviene anche formalmente, nel 'caso' dell'Hakuna Matata;
L'impressione è che le tre parole "semplificazione, decisione, trasparenza" utilizzate dal Comune di Roma e condivise dal Capo dell'Avvocatura Capitolina, Rodolfo Murra, siano ad oggi solo uno sterile esercizio verbale.
giovedì 7 novembre 2013
MARINO COME JOHNNY STECCHINO: A ROMA IL PROBLEMA E' IL TRAFFICO, NON LA MAFIA
Marino e la sua bicicletta: a Roma, lui pedala mentre la mafia naviga |
mercoledì 6 novembre 2013
OSTIA, MAFIA: IL MUNICIPIO IGNORA LA CAPITANERIA DI PORTO
La Capitaneria di Porto sequestra i documenti dell'Ufficio Tecnico del Municipio X (16 luglio 2013) |
mercoledì 30 ottobre 2013
INFERNETTO, SUPERMERCATO SU VIA DI CASTELPORZIANO: PERICOLOSO ABBANDONO DELL'INCROCIO
Fondo stradale dissestato e pericoloso, lasciato da una settimana in abbandono, per colpa di un supermercato e dell'ACEA, in uno dei 4 incroci più importanti dell'Infernetto, dove transitano tutte le linee ATAC del quartiere e, al mattino, migliaia di auto dirette o alla scuola Mozart o verso la via Cristoforo Colombo. Si tratta dell'incrocio tra via Dobbiaco e via di Castelporziano, a poche centinaia di metri dall'ingresso della Tenuta del Presidente della Repubblica. I lavori di allaccio della cabina elettrica del supermerato Buscaini (necessari per la prossima apertura di fine novembre) erano stati autorizzati il 30 settembre dal Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale (rep. VO/1345/2013, prot.VO/71997/2013) istituendo una provvisoria disciplina traffico in Via Ermanno Wolf Ferrari, Viale di Castel Porziano e Via Dobbiaco per lavori Acea per il periodo dal 14 al 25 ottobre. Invece, dal 24 ottobre, il cantiere è stato abbandonato, lasciando l'asfalto 'grattato', sconnesso e pericoloso in frenata, senza alcuna segnaletica orizzontale, senza applicare alcuna delle prescrizioni previste dal Codice della Strada.
L'assurdo è che la polizia municipale non ha minimamente garantito la sicurezza dell'incrocio pur sapendo del disagio presente. Infatti in data 23 ottobre 2013 con nota n. 78938 (pos. U.T.S.S. 2314) veniva richiesta per conto della Soc. Acea Distribuzione una proroga al fine di consentire il completamento dei lavori, tanto che è stata rilasciata una nuova autorizzazione proprio il 24 ottobre (rep. VO/1460/2013, prot.VO/79378/2013) per il periodo dal 26 ottobre al 4 novembre.
Non sappiamo quando i lavori verranno effettivamente eseguiti e terminati, sappiamo però che dal 24 ottobre ad oggi l'incrocio è rimasto pericoloso, senza alcun ripristino del manto stradale, generando almeno 8 situazioni di pericolo segnalateci dai residenti.
Considerato che i lavori da parte del supermercato Buscaini e dell'ACEA erano già stati richiesti il 29 agosto e che sono stati rimandati in attesa in funzione del cantiere, restiamo sorpresi di questa impreparazione nell'allestire le condizioni di sicurezza stradali. Ci domandiamo, dunque, vov'è il rispetto del Codice della Strada? E' possibile che i cittadini debbano sempre pagare in funzione di interessi privati?
mercoledì 23 ottobre 2013
OSTIA: AZZERATA LA LIBERA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI
lunedì 7 ottobre 2013
OSTIA: VA BENE PEDALARE MA ORA SERVE TRASPARENZA
Ricci (in piedi) e Tassone |
A non pubblicarle è proprio Tassone, che, si vocifera, avrebbe avuto il sostegno in campagna elettorale da quel Mauro Balini, proprietario del Porto di Ostia, coinvolto nelle recenti indagini dell'Antimafia sul litorale romano. Come può accadere tutto questo se addirittura è stato direttore del Municipio, in questi mesi, il capo dell'avvocatura capitolina, Rodolfo Murra, stimato baluardo di legalità?
Troppe sono le irregolarità, anche a livello comunale e degli altri municipi. Nessuna trasparenza. Gravissimo poi che nel X Municipio lo stesso Presidente del Consiglio Municipale, Ricci, della Lista Civica Marino, dipendente della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Specialista Esperto Giuridico Legale Finanziario, nonché insignito dell’Onorificenza di Ufficiale “Al Merito della Repubblica Italiana”, taccia, lui, da sempre, difensore della legalità amministrativa. In realtà neanche Ricci ha pubblicato i dati relativi ad altri incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e l'indicazione dei compensi spettanti.
Insomma, pedalare va anche bene, ma Marino deve garantire la trasparenza.
Noi, come Comitato Civico 2013, ne faremo una battaglia fino ad ottenere quanto previsto per legge.
domenica 6 ottobre 2013
OSTIA: MARINO, PORTACE L'ACQUA
Un sindaco indecente che si muove da Roma fingendo di essere un 'ciclista' solo per normalizzare la pesante aria di mafia e omertà che si respira ad Ostia. Ieri, nell'assemblea popolare di Luna Nuova sulle mafie presso la Parrocchia di Santa Monica, è invece emersa la verità. Lo aveva detto ad agosto Mirko Coratti (PD, presidente del consiglio comunale): "A settembre seduta straordinaria dell'Assemblea Capitolina ad Ostia, sulla criminalità", ma questa assemblea non si farà mai. Così come è emerso il fatto che è stato il Presidente dell'attuale X Municipio, Tassone, a non voler concedere l'Aula Consiliare 'Massimo Di Somma' per l'assemblea di Luna Nuova. Addirittura, per ottenere questo, è stato Rodolfo Murra, capo dell'Avvocatura Capitolina, a redigere una delibera con 'immediata eseguibilità'. Tassone ancora deve chiarire chi gli ha pagato la campagna elettorale, come previsto per legge, soprattutto in considerazione del fatto che si vocifera sia stato quel Mauro Balini, proprietario del Porto di Ostia, coinvolto nelle indagini per 416-bis ("associazione per delinquere di tipo mafioso"). A Ostia dunque 'piove', nel senso che arriva la Polizia, ma Marino pensa alla sua bicicletta e alle condizioni meteorologiche.
venerdì 4 ottobre 2013
OSTIA, IL LUNGOMARE SENZA REGOLE
Pedonalizzazione del lungomare di Ostia? "Lungomare della Legalità"? A raccontare quello accaduto oggi, non sembrerebbe: sfalcio delle aiuole davanti al Polo Natatorio senza alcuna determinazione dirigenziale, segnali di 'divieto di fermata' posizionati 48 ore prima, senza alcuna spiegazione, per quasi 2 km di lungomare. L'attuale X Municipio, scosso dai fatti di mafia sui quali è caduta l'omertà della politica locale, si distingue anche per questa 'sportiva' interpretazione del codice della strada. Non si può occupare la sede stradale per lavori, come invece è accaduto, senza pubblicare all'Albo Pretorio il documento che li autorizza. Non si può dire che non ci sono i soldi per la manutenzione del verde, se invece si sfalcia l'aiuola proprio davanti al Polo Natatorio dove si tiene la riunione dell'Assobalneari (nei restanti km di aiuole è stato avvistato Tarzan...).
Non si possono mettere cartelli di 'divieto di fermata' senza apporre sopra di essi, in maniera visibile, gli estremi della determinazione dirigenziale 1329 del 27/9/2013. Caos e disagio tra gli automobilisti. Il problema è sempre lo stesso: decisioni affrettate e raffazzonate della giunta ostiense, organico e mezzi carenti nel Corpo della Polizia Locale, costretta a fare quello che può. A rimetterci i cittadini, presi in giro da un Sindaco che più che fare vuol farsi vedere pedalare. Ma la bicicletta gliela abbiamo data noi: solo in prestito.
Non si possono mettere cartelli di 'divieto di fermata' senza apporre sopra di essi, in maniera visibile, gli estremi della determinazione dirigenziale 1329 del 27/9/2013. Caos e disagio tra gli automobilisti. Il problema è sempre lo stesso: decisioni affrettate e raffazzonate della giunta ostiense, organico e mezzi carenti nel Corpo della Polizia Locale, costretta a fare quello che può. A rimetterci i cittadini, presi in giro da un Sindaco che più che fare vuol farsi vedere pedalare. Ma la bicicletta gliela abbiamo data noi: solo in prestito.
lunedì 23 settembre 2013
OSTIA, POLITICHE SOCIALI: VIVA I ROM, ABBASSO L'IDROSCALO
I Rom, i Sinti e i Camminanti non ci sono mai stati all'Infernetto, ma ce li vogliono portare. Gli abitanti dell'Idroscalo sono sempre stati alla foce del Tevere, ma li vogliono portar via. Questa l'aberrante politica sociale che si evince dai fatti e dalle notizie diffuse dalla stampa dell'Assessore municipale, Emanuela Droghei, moglie del capogruppo comunale PD, Francesco D'Ausilio. Tutti sanno che Rom, Sinti e Camminanti hanno perso ormai la loro caratteristica nomade perché le loro attività tradizionali sono ormai in declino (pensiamo p.es. ai Sinti, popolo originario del Pakistan, a cui si fa risalire l'origine dei giostrai). Riteniamo corretta dunque la loro integrazione nel mondo del lavoro e la loro trasformazione verso un'attitudine stanziale, fatta di case, scuole e servizi. A patto però che la stessa forza di volontà da parte delle istituzioni sia rivolta anche verso i cittadini italiani, comunitari ed extra-comunitari più disagiati. Invece, nello specifico, nulla di tutto questo accade per l'Idroscalo, dove l'assessore Droghei non si è mai fatta vedere da quando, nel corso della direzione federale, svoltasi il 17 gennaio 2011, presso la sede nazionale del PD in via Sant’Andrea delle Fratte 16, la presidenza del partito le assegnò la delega per le politiche sociali a Roma, delega che ancora detiene. Eppure Emanuela Droghei è frutto politico dell'attuale X Municipio, figlia di Giuliano Droghei, qui da sempre residente, che al momento del parziale sgombero dell'Idroscalo avvenuto sotto Alemanno (23 febbraio 2010) non ebbe nulla da dire pur essendo coordinatore municipale del PD. In altre parole, passati inutilmente i primi 100 giorni della giunta ostiense, cosa ha fatto la signora Droghei per il problema sociale dell'Idroscalo? Nulla, reiterando il nulla degli ultimi 2 anni, chiara espressione politica che denunciamo fermamente. L'ironia della sorte è che proprio dentro l'abitato dell'Idroscalo esiste un forte problema sociale di integrazione tra i residenti (italiani) e i migranti ivi stanziatisi in modalità spontanea, fatto questo più volte denunciato dalla comunità locale. Ebbene, assistere al paradosso che gli ultimi arrivati all'Idroscalo abbiano una strada privilegiata rispetto alla riqualificazione che i residenti da un ventennio richiedono, non è accettabile. In fondo la comunità migrante ha in Roma, nell'Opera Nomadi, un proprio riferimento. Dov'è invece il riferimento della gente dell'Idroscalo se l'istituzione di maggiore prossimità, l'assessore municipale al welfare, cioè la Droghei, è da anni assente? Ricordiamo infine che nella capitale i rom/sinti sono oltre 15000. Di questi, "2500 circa sono rom, sinti e camminanti di vecchia o recente cittadinanza italiana e 4500 sono rom quasi tutti originari della ex Jugoslavia e della Federazione Jugoslava, mentre tutti gli altri sono giunti di recente dalla Romania". Domanda: vista la loro "ridottissima minoranza in una città come Roma che conta una popolazione reale di 3,5 milioni di abitanti", perchè è così difficile integrarli nel tessuto sociale? Forse la risposta è che la politica, facendo scelte sbagliate, finisce per alimentare una discriminante tra le fasce di popolazione disagiata, proprio come sta accadendo nel X Municipio. E' ora di dire basta.
venerdì 23 agosto 2013
OSTIA: ATTUALE CONSIGLIERE MUNICIPALE GIA' CONDANNATO PER CONCUSSIONE
Tommaso D'Annibale, consigliere dell'attuale X Municipio, già eletto nella precedente giunta e riconfermato a maggio 2013, è stato raggiunto il 13 novembre 1991 da un avviso di garanzia per ‘concussione’ e condannato nel 1997, per lo stesso reato, a 3 anni e 6 mesi dal Tribunale di Roma. E' scritto pure nel libro del giornalista del Corriere della Sera presso la redazione di Milano, Alessandro Fulloni (“Il Caso Ostia”, Editoriale Lido, 1998, pag.98). Sarebbe incandidabile secondo l'articolo 10, comma c) del Decreto Legislativo 31 dicembre 2012, n. 235. Ma per il presidente dell'attuale X Municipio, Andrea Tassone, è tutto regolare. Non sappiamo se per D'Annibale ci sia stata una riabilitazione, ma visto che Tassone non risponde da mesi, siamo stati costretti a presentare un esposto in Procura. Se i nostri sospetti saranno confermati, Tassone rischia grosso. Ci auguriamo che ora, terminate le sue vacanze, Tassone chiarisca questa delicata questione visto il delicato momento che sta passando Ostia da un punto di vista di mancata legalità.
Qui, l'esposto.
Qui, l'esposto.
mercoledì 21 agosto 2013
OSTIA. SEQUESTRATA LA LIBRERIA SUL PONTILE 'APPRODO ALLA LETTURA'
Forti con i deboli, deboli con i forti. Nel silenzio totale da parte della politica dell'attuale X Municipio sulle infiltrazioni malavitose dentro l'amministrazione pubblica, stamattina il grido del sequestro della libreria 'Approdo alla Lettura' presso il pontile di Ostia che interrompe un percorso durato 14 anni.
Sul lungomare di Ostia si spaccia droga, ci sono venditori ambulanti di pannocchie, bancarelle di ogni tipo, discoteche che fanno rumore, cocomerari e furgoncini che vendono 'panini esplosivi'. Mettere sotto sequestro una libreria perché da mesi attende di avere lo spazio pubblico REGOLARMENTE aggiudicatole dal Municipio ma che il Municipio frena a concedere, forzando l'imprenditore a fare un gesto disperato (dopo 2 mesi di attesa, con l'estate che sta finendo) è aberrante.
Noi difendiamo 'Approdo alla Lettura'. Noi, oggi, abbiamo inviato un esposto alle autorità competenti.
Qui, l'intero esposto.
Inviato alla Procura di Roma, alla Capitaneria di Porto e all'attuale X Municipio. Queste le motivazioni:
Sul lungomare di Ostia si spaccia droga, ci sono venditori ambulanti di pannocchie, bancarelle di ogni tipo, discoteche che fanno rumore, cocomerari e furgoncini che vendono 'panini esplosivi'. Mettere sotto sequestro una libreria perché da mesi attende di avere lo spazio pubblico REGOLARMENTE aggiudicatole dal Municipio ma che il Municipio frena a concedere, forzando l'imprenditore a fare un gesto disperato (dopo 2 mesi di attesa, con l'estate che sta finendo) è aberrante.
Noi difendiamo 'Approdo alla Lettura'. Noi, oggi, abbiamo inviato un esposto alle autorità competenti.
Qui, l'intero esposto.
Inviato alla Procura di Roma, alla Capitaneria di Porto e all'attuale X Municipio. Queste le motivazioni:
- mancata pubblicazione della d.d. presso l'Albo Pretorio del Comune di Roma (cfr. decisione del Consiglio di Stato sez.V 15/3/2006);
- immotivato ritardo della stipula della convenzione da parte del X Municipio con la società 'Il Libraio s.a.s.', regolare aggiudicataria dell'iniziativa denominata "Libramare";
- assenza di Rodolfo Murra nel giorno 16 agosto (data della firma della d.d.) all'interno degli uffici del X Municipio;
- danno arrecato a tutte le associazioni che avevano concordato iniziative presso lo spazio sequestrato;
- regolarità delle motivazioni del sequestro descritte da Rodolfo Murra;
- regolarità dei poteri conferiti ad interim a Rodolfo Murra;
- mancata applicazione delle leggi e norme vigenti in materia di occupazione di suolo pubblico su tutto il lungomare di Ostia;
- verifica se l'area in questione ricade nella fascia di Demanio Marittimo.
domenica 18 agosto 2013
OSTIA: IL SILENZIO DEI LIBRI
Vogliono chiudere 'Approdo alla lettura', la libreria sul pontile di Ostia. Il fautore di tale iniziativa è il nuovo direttore dell'attuale X municipio, Rodolfo Murra, che il 15 settembre se ne andrá, a scadenza del mandato di 60 giorni. Motivo della chiusura? Pretestuose argomentazioni come per esempio il mancato piano d'impatto acustico. In effetti i libri fanno molto rumore. Soprattutto in uno spazio pubblico come il pontile di Ostia dove quest'anno neppure i fuochi di Ferragosto si son fatti sentire. Un silenzio che sa di omertà quello sui fatti di mafia da parte della mediocre e imbarazzante politica locale. Si perchè 'Approdo alla lettura' sarebbe stato a breve un luogo per parlare di cosa accade ad Ostia. Ma Murra lo vuole chiudere. Non lo permetteremo ed invieremo a Murra 50 libri comprati da 'Approdo alla lettura' per riportarlo a piú sane abitudini che non siano inutili scartoffie. Chissà magari imparerà che gli sceriffi a Roma, come i briganti, i bulli e i santi, non son mai piaciuti.
mercoledì 14 agosto 2013
OSTIA: FACEBOOK PIU' FORTE DELLE MAFIE
L'avvocato del Campidoglio Rodolfo Murra, il 15 luglio ordinato dal sindaco Marino fino al 15 settembre 2013 come Direttore dell'attuale X Municipio dopo i fatti di mafia occorsi ad Ostia (416-bis), bazzica (e guadagna) nel Comune di Roma da quando aveva 21 anni (1982), ancora non laureato. Conosce dunque bene i meccanismi che regolano la pachidermica struttura amministrativa capitolina e di conseguenza saprà benissimo che l'aver inviato questi giorni una lettera di richiamo disciplinare a una dipendente del Comune, che si è permessa di criticare l'amministrazione su Facebook condividendo una foto (1), costituisce un fatto senza precedenti. Murra, quando superò l’esame di abilitazione alla professione forense, ricevette in regalo dagli amici di infanzia un pupazzo, raffigurante un avvocato in toga, sul cui soggolo compariva la scritta: “Il primo atto di una causa è l’acconto”. Lui nel 2010 scrisse di averla cambiata con la seguente: “Il primo atto di una causa è informare il cliente che ci potrà fare causa”. Visto quello che seguirà dopo questo suo azzardato atto, è stato forse preveggente?
Non entriamo nel merito legale della questione. Notiamo soltanto che per Murra non è falso ció che è vero ma è vero ció che è falso. In altre parole, Murra (come direttore del X Municipio) si sarebbe dovuto indignare che un consiglio municipale di un territorio in aria di 416-bis discutesse, fuori da ogni propria competenza, "contro l'acquisto dei cacciabombardieri F35" (2). I consiglieri di un municipio infatti sono pagati, ma non per fare chiacchiere da bar. Murra invece se la prende con una dipendente municipale per uno 'scherzoso' falso (falsa la data, falso il protocollo e falsi anche i nomi delle corazzate, che invece sono portaerei), tra le altre cose neppure da lei prodotto. Ma Murra tutto questo non lo sa e per tutelare "il prestigio dell'autorevolezza e della credibilità dell'amministrazione" non se la prende con la parte politica, che in pieno 416-bis parla degli F35, ma si arroga un ruolo (mai conferitogli) da Savonarola estivo.
Il fatto più divertente di tutta questa vicenda surreale è che proprio Murra è autore di un saggio che si chiama "Marcio su Roma", divulgato il 3 marzo 2013, poi rimosso da internet il 9 luglio 2013, poco prima della sua nomina nel X Municipio, composto da ben 15 capitoli scritti contro l'amministrazione da cui è stato pagato, di cui uno (il XIV) intitolato "Le 'gaffe' più o meno divertenti", chiaramente 'scherzoso' anch'esso, ma lecito e non da perseguire con lettera di richiamo disciplinare. Tutto questo è conforme al codice deontologico degli avvocati o dei dipendenti del Comune di Roma? Murra, come si legge da documenti pubblici presenti sul sito del Comune di Roma, prende un totale lordo annuo di € 112.072,83 (trattamento economico al 30 giugno 2012, come dirigente di ruolo in servizio), senza contare l'eventuale retribuzione aggiuntiva per il nuovo incarico ad interim nel X Municipio. Evidentemente, per l'importo che percepisce, Murra è ritenuto un avvocato di spessore tra i suoi colleghi dell'Avvocatura di Roma Capitale, il più antico Ufficio legale di Ente pubblico d'Italia.
Ma c'è una chicca. Nel 2007 Rodolfo Murra fu inviato all'Ufficio Condono Edilizio da Veltroni. L´incarico scadeva a giugno 2008 ma Alemanno lo prolungò fino ad agosto. Prima di andarsene, Murra 'formò' un suo possibile erede, Paolo Sassi, che invece fu destinato ad altro incarico. Oggi Paolo Sassi, con ordinanza retrodatata al 22 luglio 2013 ma effettivamente dal 5 agosto, è responsabile dell'Unità Organizzativa Socio Educativa Culturale e Sportiva dell'attuale X Municipio (UOSECS). Insomma, nell'attuale X Municipio con il meccanismo chiamato "intuitu personae" (volgarmente tradotto, 'sulla base della fiducia personale') e reso operativo dalle ordinanze del sindaco Marino, si sono sistemati tutti i vertici amministrativi, compreso l'Ufficio Tecnico e quello Ambiente e Litorale (relativo alle concessioni balneari) dove siede Paolo Cafaggi, che, come si legge dai giornal, sarebbe stato rinviato a giudizio per concorso in abuso edilizio (4).
Abbiamo inviato tempo fa a Murra richiesta di chiarimenti su questo grave sospetto che aleggia su Cafaggi (5), anche perché mai è pervenuta una smentita del diretto interessato.Silenzio assoluto, così come c'è stato silenzio da parte di Murra su altre gravi questioni. Evidentemente per attirare l'attenzione di Murra dovremmo ricorrere a Facebook, visto che nell'attuale X Municipio si è rivelato strumento di disturbo addirittura più forte delle mafie.
(1) documento su Facebook
(2) convocazione consiglio municipale 25 luglio 2013
(3) trattamento economico al 30 giugno 2012
(4) Repubblica 20 giugno 2013, Il Tempo 20 giugno 2013
(5) X Municipio, Protocollo Numero: RC/2013/0012959. Di seguito, il testo indirizzato a Rodolfo Murra:
<A seguito dell'operazione 'Alba Nuova' svolta ad Ostia contro le infiltrazioni malavitose anche dentro le istituzioni e la conseguente nomina di Paolo Cafaggi come direttore dell'ufficio tecnico dell'attuale X Municipio, in sostituzione di Aldo Papalini, teniamo a segnalare quanto riportato da Repubblica il 20/06/2013 e mai smentito: “Paolo Cafaggi e due geometri Alessio Marini e Gianfranco Pannunzi, rischiano di finire a processo per concorso in abuso edilizio e falso ideologico. Secondo il pm Roberto Felici avrebbero fatto ottenere a una società per azioni la sanatoria per l’ uso commerciale di un complesso invece adibito ad uso agricolo”.
Chiediamo con URGENZA immediata verifica e chiarimenti sulla questione per assicurare la massima trasparenza amministrativa nel X Municipio in un momento così importante per il territorio.> (inviato il 30 luglio 2013)
Non entriamo nel merito legale della questione. Notiamo soltanto che per Murra non è falso ció che è vero ma è vero ció che è falso. In altre parole, Murra (come direttore del X Municipio) si sarebbe dovuto indignare che un consiglio municipale di un territorio in aria di 416-bis discutesse, fuori da ogni propria competenza, "contro l'acquisto dei cacciabombardieri F35" (2). I consiglieri di un municipio infatti sono pagati, ma non per fare chiacchiere da bar. Murra invece se la prende con una dipendente municipale per uno 'scherzoso' falso (falsa la data, falso il protocollo e falsi anche i nomi delle corazzate, che invece sono portaerei), tra le altre cose neppure da lei prodotto. Ma Murra tutto questo non lo sa e per tutelare "il prestigio dell'autorevolezza e della credibilità dell'amministrazione" non se la prende con la parte politica, che in pieno 416-bis parla degli F35, ma si arroga un ruolo (mai conferitogli) da Savonarola estivo.
Il fatto più divertente di tutta questa vicenda surreale è che proprio Murra è autore di un saggio che si chiama "Marcio su Roma", divulgato il 3 marzo 2013, poi rimosso da internet il 9 luglio 2013, poco prima della sua nomina nel X Municipio, composto da ben 15 capitoli scritti contro l'amministrazione da cui è stato pagato, di cui uno (il XIV) intitolato "Le 'gaffe' più o meno divertenti", chiaramente 'scherzoso' anch'esso, ma lecito e non da perseguire con lettera di richiamo disciplinare. Tutto questo è conforme al codice deontologico degli avvocati o dei dipendenti del Comune di Roma? Murra, come si legge da documenti pubblici presenti sul sito del Comune di Roma, prende un totale lordo annuo di € 112.072,83 (trattamento economico al 30 giugno 2012, come dirigente di ruolo in servizio), senza contare l'eventuale retribuzione aggiuntiva per il nuovo incarico ad interim nel X Municipio. Evidentemente, per l'importo che percepisce, Murra è ritenuto un avvocato di spessore tra i suoi colleghi dell'Avvocatura di Roma Capitale, il più antico Ufficio legale di Ente pubblico d'Italia.
Ma c'è una chicca. Nel 2007 Rodolfo Murra fu inviato all'Ufficio Condono Edilizio da Veltroni. L´incarico scadeva a giugno 2008 ma Alemanno lo prolungò fino ad agosto. Prima di andarsene, Murra 'formò' un suo possibile erede, Paolo Sassi, che invece fu destinato ad altro incarico. Oggi Paolo Sassi, con ordinanza retrodatata al 22 luglio 2013 ma effettivamente dal 5 agosto, è responsabile dell'Unità Organizzativa Socio Educativa Culturale e Sportiva dell'attuale X Municipio (UOSECS). Insomma, nell'attuale X Municipio con il meccanismo chiamato "intuitu personae" (volgarmente tradotto, 'sulla base della fiducia personale') e reso operativo dalle ordinanze del sindaco Marino, si sono sistemati tutti i vertici amministrativi, compreso l'Ufficio Tecnico e quello Ambiente e Litorale (relativo alle concessioni balneari) dove siede Paolo Cafaggi, che, come si legge dai giornal, sarebbe stato rinviato a giudizio per concorso in abuso edilizio (4).
Abbiamo inviato tempo fa a Murra richiesta di chiarimenti su questo grave sospetto che aleggia su Cafaggi (5), anche perché mai è pervenuta una smentita del diretto interessato.Silenzio assoluto, così come c'è stato silenzio da parte di Murra su altre gravi questioni. Evidentemente per attirare l'attenzione di Murra dovremmo ricorrere a Facebook, visto che nell'attuale X Municipio si è rivelato strumento di disturbo addirittura più forte delle mafie.
(1) documento su Facebook
(2) convocazione consiglio municipale 25 luglio 2013
(3) trattamento economico al 30 giugno 2012
(4) Repubblica 20 giugno 2013, Il Tempo 20 giugno 2013
(5) X Municipio, Protocollo Numero: RC/2013/0012959. Di seguito, il testo indirizzato a Rodolfo Murra:
<A seguito dell'operazione 'Alba Nuova' svolta ad Ostia contro le infiltrazioni malavitose anche dentro le istituzioni e la conseguente nomina di Paolo Cafaggi come direttore dell'ufficio tecnico dell'attuale X Municipio, in sostituzione di Aldo Papalini, teniamo a segnalare quanto riportato da Repubblica il 20/06/2013 e mai smentito: “Paolo Cafaggi e due geometri Alessio Marini e Gianfranco Pannunzi, rischiano di finire a processo per concorso in abuso edilizio e falso ideologico. Secondo il pm Roberto Felici avrebbero fatto ottenere a una società per azioni la sanatoria per l’ uso commerciale di un complesso invece adibito ad uso agricolo”.
Chiediamo con URGENZA immediata verifica e chiarimenti sulla questione per assicurare la massima trasparenza amministrativa nel X Municipio in un momento così importante per il territorio.> (inviato il 30 luglio 2013)
venerdì 9 agosto 2013
OSTIA: UN MUNICIPIO DOVE AI MAGISTRATI SI PREFERISCONO I SANTINI
Dirigenti scelti sulla fiducia, soldi degli stipendi spesi senza controllo. Inefficienza amministrativa nel settore scuola, sociale, sport e cultura dell'attuale X Municipio. Il caso di Carla Scarfagna.
Un nuovo scandalo dentro l'attuale X Municipio, quello di Ostia, il municipio delle infiltrazioni malavitose che hanno portato il 15 luglio alla rimozione del direttore tecnico, Aldo Papalini, "a tutela del prestigio dell'autorevolezza e della credibilità dell'amministrazione", come ha ordinato il sindaco Marino. Lo scandalo riguarda la direzione dell'UOSECS, l'Unità Organizzativa Socio Culturale e Sportiva del Municipio. Una struttura al cui interno troviamo i Servizi Educativi (le scuole), i Servizi Sociali (accoglienza, assistenza, minori, centri anziani, etc.) e tutto quello che riguarda Sport e Cultura: in poche parole la parte gestionale ed amministrativa relativa alla organizzazione e programmazione di manifestazioni, bandi, centri sportivi ed anche al rilascio dei tesserini venatori. Insomma, per certi versi, forse più potente dell'Ufficio Tecnico dove sedeva Papalini.
Ma veniamo al nuovo scandalo dell'attuale X Municipio.
Con ordinanza del sindaco n.129 del 13 giugno (il giorno dopo dunque la proclamazione di Marino come sindaco di Roma) viene dichiarato cessato l'incarico ricoperto da Carla Scarfagna, dirigente in posizione di comando (*) presso la UOSECS dell'attuale X Municipio. Sempre il 13 giugno, con altra ordinanza (la n.130), a un dirigente in posizione di comando, Ernesto Cunto, dipendente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, viene invece rinnovato l'incarico presso l'Ufficio Commissariale per gli interventi emergenziali nel settore del traffico e della mobilità, ufficio ormai senza alcun significato perchè il sindaco di Roma non ha più poteri commissariali. Ernesto Cunto prende 124.500 euro all'anno e, come si legge dal suo curriculum vitae, è in 'posizione di comando' presso il Comune di Roma dal 3 aprile 2007, prorogato da ultimo al 31 dicembre 2012, data in cui cessano i poteri commissariali del sindaco.
Perché questa discriminazione? Perché si applicano due pesi e due misure, soprattutto tra due uffici, uno essenziale per un territorio in grosse difficoltà sociali, come l'attuale X Municipio, e un altro ufficio ormai praticamente morto?
Carla Scarfagna, Dirigente Sociologo, Magistrato Onorario della Corte d'appello di Roma sezione minori e dipendente dell'ASL RM/D, aveva ricevuto l'incarico della direzione dell'UOSECS dell'attuale X Municipio, in posizione di comando, il 4 febbraio 2013 con ordinanza n.30, firmata da Alemanno e da Liborio Iudicello, lo stesso Segretario Generale oggi confermato da Marino e che invece le ha revocato l'incarico appena 4 mesi dopo. Senza alcun preavviso, senza alcuna motivazione, senza alcun passaggio di consegne. Una vicenda alquanto imbarazzante che avrà sicuramente il suo risvolto legale. Anche perché non si capisce quale vantaggio pubblico comporti questa sorta di 'damnatio memoriae' rivolta da Marino alle scelte di Alemanno, uno spoil system di basso livello.
E' chiaro a tutti che dentro un Municipio come l'attuale X, più la posizione amministrativa è 'vicina' a quella politica, più si governa senza problemi. Ma non è il caso in questione, nel senso che non è una rimozione 'politica' quella di Carla Scarfagna. Forse è peggio, è una rimozione dovuta perché si ha bisogno, in certe posizioni chiave, di persone scelte sulla base della fiducia ("intuitu personae") piuttosto che sulla competenza. Ma questo andrebbe bene per un privato se dovesse scegliere il "medico di fiducia", il "meccanico di fiducia", "l'avvocato di fiducia", non certo per una pubblica amministrazione che dovrebbe garantire equità ed imparzialità nello spendere il denaro dei contribuenti per non generare inefficienza amministrativa. Perché di questo si parla: inefficienza amministrativa.
Infatti dal 13 giugno la posizione di responsabile UOSECS è rimasta vacante, assegnata ad interim al direttore del Municipio: prima dunque alla dr.ssa Claudia Menichelli e poi (dal 15 luglio) all'avv. Rodolfo Murra. Il colpo di scena il 5 agosto 2013, quando si insedia lo sconosciuto Paolo Sassi, classe 1964, i cui titoli sono un "dottorato di ricerca in Diritto ecclesiastico e canonico" e pubblicazioni come «Quid est (vera) religio? I giudici italiani e la chiesa di Scientology». Sono questi i titoli da contrapporre al curriculum di Carla Scarfagna? E poi perché limitare il mandato di Sassi al 15 settembre, in attesa, da parte dell'Amministrazione, di selezionare professionalità 'interne o esterne' alle quali affidare l'UOSECS? Non si poteva prolungare l'incarico alla stessa Scarfagna, visto il buon operato nei 4 mesi conseguito?
Insomma, un Segretario Generale (Iudicello) applica a sua discrezione il regolamento, non garantendo la piena continuità dell'azione amministrativa dell'UOSECS ad Ostia, in un momento così difficile per il territorio. Un sindaco di Roma (Marino) sistema subito i suoi uomini in posizione strategica (Enzo Foschi e Maurizio Pucci, rispettivamente 114.282 e 157.164 euro/anno) ma non trova chi designare all'UOSECS per 2 mesi. Un dirigente in posizione di comando, Carla Scarfagna, di elevato spessore professionale, resta senza alcun incarico, contro tutti i principi che dovrebbero regolare la mobilità all'interno della pubblica amministrazione. E, dulcis in fundo, si sceglie il 5 agosto, al posto di un magistrato, un 'santino' che non conosce i problemi del territorio ma che è vicino alla Comunità di Sant'Egidio. Vedremo. Aspetteremo i risultati. Sperando che Ostia non diventi un'imprecazione.
(*) Il termine 'posizione di comando', in ambito amministrativo, è una particolare forma di mobilità a tempo determinato, che si realizza con l’assenso del dirigente 'comandato' e l’accordo di due amministrazioni. In altre parole, un dirigente di una ASL può essere 'comandato' a ricoprire un incarico in un'altra amministrazione, p.es. il Comune di Roma, qualora ASL e Comune siano d'accordo. A sostenere gli oneri della retribuzione del dirigente 'comandato' è di solito l'amministrazione destinataria (nell'esempio, Il Comune). La durata del 'comando' non è collegata al mandato amministrativo del sindaco. Dunque, in generale, poiché la data di proclamazione del sindaco Marino è quella del 12 giugno, un dirigente 'comandato' all'interno del Comune di Roma può perdere l'incarico conferito da Alemanno, ma rimane pagato dal Comune di Roma fino a scadenza del 'comando'.
Un nuovo scandalo dentro l'attuale X Municipio, quello di Ostia, il municipio delle infiltrazioni malavitose che hanno portato il 15 luglio alla rimozione del direttore tecnico, Aldo Papalini, "a tutela del prestigio dell'autorevolezza e della credibilità dell'amministrazione", come ha ordinato il sindaco Marino. Lo scandalo riguarda la direzione dell'UOSECS, l'Unità Organizzativa Socio Culturale e Sportiva del Municipio. Una struttura al cui interno troviamo i Servizi Educativi (le scuole), i Servizi Sociali (accoglienza, assistenza, minori, centri anziani, etc.) e tutto quello che riguarda Sport e Cultura: in poche parole la parte gestionale ed amministrativa relativa alla organizzazione e programmazione di manifestazioni, bandi, centri sportivi ed anche al rilascio dei tesserini venatori. Insomma, per certi versi, forse più potente dell'Ufficio Tecnico dove sedeva Papalini.
Ma veniamo al nuovo scandalo dell'attuale X Municipio.
Con ordinanza del sindaco n.129 del 13 giugno (il giorno dopo dunque la proclamazione di Marino come sindaco di Roma) viene dichiarato cessato l'incarico ricoperto da Carla Scarfagna, dirigente in posizione di comando (*) presso la UOSECS dell'attuale X Municipio. Sempre il 13 giugno, con altra ordinanza (la n.130), a un dirigente in posizione di comando, Ernesto Cunto, dipendente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, viene invece rinnovato l'incarico presso l'Ufficio Commissariale per gli interventi emergenziali nel settore del traffico e della mobilità, ufficio ormai senza alcun significato perchè il sindaco di Roma non ha più poteri commissariali. Ernesto Cunto prende 124.500 euro all'anno e, come si legge dal suo curriculum vitae, è in 'posizione di comando' presso il Comune di Roma dal 3 aprile 2007, prorogato da ultimo al 31 dicembre 2012, data in cui cessano i poteri commissariali del sindaco.
Perché questa discriminazione? Perché si applicano due pesi e due misure, soprattutto tra due uffici, uno essenziale per un territorio in grosse difficoltà sociali, come l'attuale X Municipio, e un altro ufficio ormai praticamente morto?
Carla Scarfagna, Dirigente Sociologo, Magistrato Onorario della Corte d'appello di Roma sezione minori e dipendente dell'ASL RM/D, aveva ricevuto l'incarico della direzione dell'UOSECS dell'attuale X Municipio, in posizione di comando, il 4 febbraio 2013 con ordinanza n.30, firmata da Alemanno e da Liborio Iudicello, lo stesso Segretario Generale oggi confermato da Marino e che invece le ha revocato l'incarico appena 4 mesi dopo. Senza alcun preavviso, senza alcuna motivazione, senza alcun passaggio di consegne. Una vicenda alquanto imbarazzante che avrà sicuramente il suo risvolto legale. Anche perché non si capisce quale vantaggio pubblico comporti questa sorta di 'damnatio memoriae' rivolta da Marino alle scelte di Alemanno, uno spoil system di basso livello.
E' chiaro a tutti che dentro un Municipio come l'attuale X, più la posizione amministrativa è 'vicina' a quella politica, più si governa senza problemi. Ma non è il caso in questione, nel senso che non è una rimozione 'politica' quella di Carla Scarfagna. Forse è peggio, è una rimozione dovuta perché si ha bisogno, in certe posizioni chiave, di persone scelte sulla base della fiducia ("intuitu personae") piuttosto che sulla competenza. Ma questo andrebbe bene per un privato se dovesse scegliere il "medico di fiducia", il "meccanico di fiducia", "l'avvocato di fiducia", non certo per una pubblica amministrazione che dovrebbe garantire equità ed imparzialità nello spendere il denaro dei contribuenti per non generare inefficienza amministrativa. Perché di questo si parla: inefficienza amministrativa.
Infatti dal 13 giugno la posizione di responsabile UOSECS è rimasta vacante, assegnata ad interim al direttore del Municipio: prima dunque alla dr.ssa Claudia Menichelli e poi (dal 15 luglio) all'avv. Rodolfo Murra. Il colpo di scena il 5 agosto 2013, quando si insedia lo sconosciuto Paolo Sassi, classe 1964, i cui titoli sono un "dottorato di ricerca in Diritto ecclesiastico e canonico" e pubblicazioni come «Quid est (vera) religio? I giudici italiani e la chiesa di Scientology». Sono questi i titoli da contrapporre al curriculum di Carla Scarfagna? E poi perché limitare il mandato di Sassi al 15 settembre, in attesa, da parte dell'Amministrazione, di selezionare professionalità 'interne o esterne' alle quali affidare l'UOSECS? Non si poteva prolungare l'incarico alla stessa Scarfagna, visto il buon operato nei 4 mesi conseguito?
Insomma, un Segretario Generale (Iudicello) applica a sua discrezione il regolamento, non garantendo la piena continuità dell'azione amministrativa dell'UOSECS ad Ostia, in un momento così difficile per il territorio. Un sindaco di Roma (Marino) sistema subito i suoi uomini in posizione strategica (Enzo Foschi e Maurizio Pucci, rispettivamente 114.282 e 157.164 euro/anno) ma non trova chi designare all'UOSECS per 2 mesi. Un dirigente in posizione di comando, Carla Scarfagna, di elevato spessore professionale, resta senza alcun incarico, contro tutti i principi che dovrebbero regolare la mobilità all'interno della pubblica amministrazione. E, dulcis in fundo, si sceglie il 5 agosto, al posto di un magistrato, un 'santino' che non conosce i problemi del territorio ma che è vicino alla Comunità di Sant'Egidio. Vedremo. Aspetteremo i risultati. Sperando che Ostia non diventi un'imprecazione.
(*) Il termine 'posizione di comando', in ambito amministrativo, è una particolare forma di mobilità a tempo determinato, che si realizza con l’assenso del dirigente 'comandato' e l’accordo di due amministrazioni. In altre parole, un dirigente di una ASL può essere 'comandato' a ricoprire un incarico in un'altra amministrazione, p.es. il Comune di Roma, qualora ASL e Comune siano d'accordo. A sostenere gli oneri della retribuzione del dirigente 'comandato' è di solito l'amministrazione destinataria (nell'esempio, Il Comune). La durata del 'comando' non è collegata al mandato amministrativo del sindaco. Dunque, in generale, poiché la data di proclamazione del sindaco Marino è quella del 12 giugno, un dirigente 'comandato' all'interno del Comune di Roma può perdere l'incarico conferito da Alemanno, ma rimane pagato dal Comune di Roma fino a scadenza del 'comando'.
domenica 4 agosto 2013
ROMA, OSTIA E LA MALAVITA: PER LA POLITICA, PRIMA LE FERIE POI LA SICUREZZA
All'interno dell'attuale Comune di Roma, la parola 'sicurezza' non esiste tra i 77 incarichi suddivisi tra gli assessori nè è competenza di alcuna delle 15 commissioni istituite. Solo al Sindaco di Roma compete il coordinamento delle attività che fanno riferimento a quel famoso "Patto Roma Sicura" istituito da Alemanno, ma che si è rivelato un enorme flop. Addirittura, nel "Patto Roma Sicura", mai compare la parola 'mafia' o simili. Fu lo stesso Marino, a fine maggio 2013, in un confronto con Alemanno durante la campagna elettorale, a sottolineare questa anomalia: «Purtroppo bisogna dire la verità. Sul tema della sicurezza Roma è diventata una città dove ci sono le mafie, la criminalità organizzata e dove si fanno esecuzioni capitali per strada». Lo avevano richiesto il 28 ottobre 2010 a gran voce anche 18 consiglieri d'opposizione (la gran parte dei quali ora seduti tra la maggioranza) quando reclamavano l'istituzione del Delegato alla lotta alle mafie, di un Osservatorio permanente contro le mafie, di un corso di formazione ad hoc per politica e dirigenti del Campidoglio e dei municipi. Dopo queste chiacchiere da bar, da tre anni il silenzio.
Il risveglio, non dovuto alla politica, è avvenuto dopo i recenti fatti di Ostia e dopo (finalmente) l'ammissione di un distratto Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, che il 31 luglio 2013, dopo averlo sempre negato, ha confermato «la presenza di legami con la mafia a Ostia».
E ad Ostia, la nuova giunta di centrosinistra, come è strutturata? Peggio ed in maniera più confusa della rappresentanza capitolina. L'assessore Belmonte ha l'incarico delle politiche sulla sicurezza, ma fino ad oggi (con tutto quello che è accaduto) si è limitato a sostituirsi alla Polizia Municipale mettendo di persona volantini dissuasori sui parabrezza delle auto parcheggiate sulle gialle pseudo-aiuole del lungomare (di domenica). La commissione sicurezza è associata alla commissione urbanistica (cosa c'entra?) e, ciliegina finale, non si è tenuto fino ad oggi alcun consiglio municipale sulla sicurezza ma altri di imbarazzante contenuto, come quello del 25 luglio "Contro l'acquisto dei cacciabombardieri F35" o quello del 1 agosto per poter celebrare i matrimoni sulla spiaggia. Tutto questo, mentre le indagini sulle infiltrazioni malavitose andavano e vanno avanti.
In soccorso a questa imbarazzante attività capitolina e municipale, è arrivata l'estate. I lavori del Consiglio Comunale e Municipale nonché delle rispettive Commissioni Consiliari saranno sospesi per le ferie estive dal 12 al 23 agosto 2013 per riprendere da lunedì 26 agosto 2013. Però si pensa a settembre con ilarità per le buffonesche dichiarazioni rilasciate alla stampa.
Nell'ordine:
Mirko Coratti (PD, presidente del consiglio comunale): "A settembre seduta straordinaria dell'Assemblea Capitolina ad Ostia, sulla criminalità"
Luca Giansanti (capogruppo comunale Lista Civica Marino): "Non lasciamo soli i cittadini"
Francesco D'Ausilio (capogruppo comunale PD): "Sospensione di dirigenti e funzionari coinvolti in indagini giudiziarie per reati connessi alle attività delle associazioni mafiose. Istituire commissione consiliare antimafia. Approntare una banca dati informatizzata sulle azioni criminali. Delegato alla Sicurezza coordinatore di una task force"
Andrea Tassone (PD, presidente dell'attuale X Municipio): "Dare più sicurezza a questo territorio significa agire sull’assetto idrogeologico, sulla mobilità, sull’ordine pubblico".
In sintesi: "Non abbiamo fatto nulla, mò proviamoci". Peccato che la mobilità o il rischio idrogeologico non c'entrano nulla con la sicurezza (neppure quella dei trasporti o ambientale) e che tutte le altre cose dette sono quelle neanche pensate fino ad oggi. Si fa campagna politica per conservare i consensi? Se il silenzio di questi giorni, in realtà quasi un mese, era imbarazzante da parte di una classe politica impreparata, oggi queste affermazioni diventano inquietanti da parte di una classe politica furbetta. Ricordiamo che il SIRS (Sistema Integrato Roma Sicura) di Alemanno diceva le stesse cose di D'Ausilio, a suo tempo criticate proprio dal PD per motivi politici. Roma non ha ad oggi neppure il Comandante dei Vigili Urbani dopo le dimissioni (non il 'taglio') di Carlo Buttarelli avvenute appena insediato Marino e questi pensano di saper affrontare un problema come quello delle infiltrazioni malavitose?
I fatti parlano da soli ed è ora che la cittadinanza attiva condanni l'inettitudine politica cominciando a chiedere il commissariamento del parlamentino ostiense.
Il risveglio, non dovuto alla politica, è avvenuto dopo i recenti fatti di Ostia e dopo (finalmente) l'ammissione di un distratto Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, che il 31 luglio 2013, dopo averlo sempre negato, ha confermato «la presenza di legami con la mafia a Ostia».
E ad Ostia, la nuova giunta di centrosinistra, come è strutturata? Peggio ed in maniera più confusa della rappresentanza capitolina. L'assessore Belmonte ha l'incarico delle politiche sulla sicurezza, ma fino ad oggi (con tutto quello che è accaduto) si è limitato a sostituirsi alla Polizia Municipale mettendo di persona volantini dissuasori sui parabrezza delle auto parcheggiate sulle gialle pseudo-aiuole del lungomare (di domenica). La commissione sicurezza è associata alla commissione urbanistica (cosa c'entra?) e, ciliegina finale, non si è tenuto fino ad oggi alcun consiglio municipale sulla sicurezza ma altri di imbarazzante contenuto, come quello del 25 luglio "Contro l'acquisto dei cacciabombardieri F35" o quello del 1 agosto per poter celebrare i matrimoni sulla spiaggia. Tutto questo, mentre le indagini sulle infiltrazioni malavitose andavano e vanno avanti.
In soccorso a questa imbarazzante attività capitolina e municipale, è arrivata l'estate. I lavori del Consiglio Comunale e Municipale nonché delle rispettive Commissioni Consiliari saranno sospesi per le ferie estive dal 12 al 23 agosto 2013 per riprendere da lunedì 26 agosto 2013. Però si pensa a settembre con ilarità per le buffonesche dichiarazioni rilasciate alla stampa.
Nell'ordine:
Mirko Coratti (PD, presidente del consiglio comunale): "A settembre seduta straordinaria dell'Assemblea Capitolina ad Ostia, sulla criminalità"
Luca Giansanti (capogruppo comunale Lista Civica Marino): "Non lasciamo soli i cittadini"
Francesco D'Ausilio (capogruppo comunale PD): "Sospensione di dirigenti e funzionari coinvolti in indagini giudiziarie per reati connessi alle attività delle associazioni mafiose. Istituire commissione consiliare antimafia. Approntare una banca dati informatizzata sulle azioni criminali. Delegato alla Sicurezza coordinatore di una task force"
Andrea Tassone (PD, presidente dell'attuale X Municipio): "Dare più sicurezza a questo territorio significa agire sull’assetto idrogeologico, sulla mobilità, sull’ordine pubblico".
In sintesi: "Non abbiamo fatto nulla, mò proviamoci". Peccato che la mobilità o il rischio idrogeologico non c'entrano nulla con la sicurezza (neppure quella dei trasporti o ambientale) e che tutte le altre cose dette sono quelle neanche pensate fino ad oggi. Si fa campagna politica per conservare i consensi? Se il silenzio di questi giorni, in realtà quasi un mese, era imbarazzante da parte di una classe politica impreparata, oggi queste affermazioni diventano inquietanti da parte di una classe politica furbetta. Ricordiamo che il SIRS (Sistema Integrato Roma Sicura) di Alemanno diceva le stesse cose di D'Ausilio, a suo tempo criticate proprio dal PD per motivi politici. Roma non ha ad oggi neppure il Comandante dei Vigili Urbani dopo le dimissioni (non il 'taglio') di Carlo Buttarelli avvenute appena insediato Marino e questi pensano di saper affrontare un problema come quello delle infiltrazioni malavitose?
I fatti parlano da soli ed è ora che la cittadinanza attiva condanni l'inettitudine politica cominciando a chiedere il commissariamento del parlamentino ostiense.
sabato 27 luglio 2013
BISOGNA COMMISSARIARE OSTIA
21 Luglio 2012: viene trovato ad Ostia un ordigno inesploso, partono le indagini.
26 Luglio 2013: 51 arresti compiuti dalla Squadra Mobile di Roma, grazie anche a un collaboratore di giustizia.
Ci domandiamo: se tutti sanno che ad Ostia la 'malavita' governa da almeno 20 anni, come si può ancora credere che la 'malavita' non abbia avuto collusioni con parte della politica locale? Ci domandiamo: se tutti sono a conoscenza delle infiltrazioni malavitose, chi controllerà la regolarità degli appalti dei troppi progetti che a breve investiranno il litorale romano?
Ricordiamo due episodi.
E' del 4 novembre 2004 l'operazione 'Anco Marzio', che scattò dopo l'omicidio, avvenuto sempre a Ostia, nell'ottobre del 2002, di Paolo Franu, un boss del litorale romano ucciso sotto la sua abitazione e che nel passato era stato il braccio destro di Renatino De Pedis, già boss della banda della Magliana.
Non solo. A febbraio 2010 il ROS dei Carabinieri accertò i contatti di Gennaro Mokbel, il cervello della frode da 2,2 miliardi che ha coinvolto Fastweb e Telecom, «con Carmine Fasciani, noto esponente della criminalità organizzata romana, dal quale ha ricevuto l'assicurazione di poter svolgere in modo indisturbato la campagna politica nella zona di Ostia». E' lo stesso Fasciani che oggi, dopo 2 anni, ancora controllava il territorio di Ostia, le attività commerciali e il mercato delle slot machine.
Eppure, solo 10 giorni fa, la politica locale con il sindaco Marino in testa aveva 'rassicurato' i cittadini di Ostia che tutto era tornato nella normalità. Erano infatti appena stati presi provvedimenti amministrativi nei riguardi dei dirigenti coinvolti nelle intercettazioni di giugno 2012, rivelate dalla stampa, in cui le parole di un esponente del clan Spada lasciavano intendere l'esistenza di infiltrazioni malavitose dentro l'ufficio tecnico dell'attuale X Municipio. Ieri invece, nei 51 arresti, il cognome 'Spada' neppure risulta. Quante altre sorprese dobbiamo ancora aspettarci?
E' un dato di fatto che, dal 13 dicembre 1991, dopo lo scioglimento del parlamentino ostiense, travolto dalle mazzette, la politica locale non ha saputo opporsi in maniera efficace al radicamento della malavita sia nel tessuto cittadino che nel sistema degli appalti, delle licenze commerciali e delle concessioni balneari.
Vuoi per incapacità, vuoi per collusione, se non si sradica quella malapolitica locale che tutto ciò ha permesso, se non si effettua un vero rinnovamento della classe dirigente, neanche questa operazione di polizia purtroppo servirà a nulla.
A questo punto c'è solo una soluzione al problema: commissariare il Municipio ostiense.
26 Luglio 2013: 51 arresti compiuti dalla Squadra Mobile di Roma, grazie anche a un collaboratore di giustizia.
Ci domandiamo: se tutti sanno che ad Ostia la 'malavita' governa da almeno 20 anni, come si può ancora credere che la 'malavita' non abbia avuto collusioni con parte della politica locale? Ci domandiamo: se tutti sono a conoscenza delle infiltrazioni malavitose, chi controllerà la regolarità degli appalti dei troppi progetti che a breve investiranno il litorale romano?
Ricordiamo due episodi.
E' del 4 novembre 2004 l'operazione 'Anco Marzio', che scattò dopo l'omicidio, avvenuto sempre a Ostia, nell'ottobre del 2002, di Paolo Franu, un boss del litorale romano ucciso sotto la sua abitazione e che nel passato era stato il braccio destro di Renatino De Pedis, già boss della banda della Magliana.
Non solo. A febbraio 2010 il ROS dei Carabinieri accertò i contatti di Gennaro Mokbel, il cervello della frode da 2,2 miliardi che ha coinvolto Fastweb e Telecom, «con Carmine Fasciani, noto esponente della criminalità organizzata romana, dal quale ha ricevuto l'assicurazione di poter svolgere in modo indisturbato la campagna politica nella zona di Ostia». E' lo stesso Fasciani che oggi, dopo 2 anni, ancora controllava il territorio di Ostia, le attività commerciali e il mercato delle slot machine.
Eppure, solo 10 giorni fa, la politica locale con il sindaco Marino in testa aveva 'rassicurato' i cittadini di Ostia che tutto era tornato nella normalità. Erano infatti appena stati presi provvedimenti amministrativi nei riguardi dei dirigenti coinvolti nelle intercettazioni di giugno 2012, rivelate dalla stampa, in cui le parole di un esponente del clan Spada lasciavano intendere l'esistenza di infiltrazioni malavitose dentro l'ufficio tecnico dell'attuale X Municipio. Ieri invece, nei 51 arresti, il cognome 'Spada' neppure risulta. Quante altre sorprese dobbiamo ancora aspettarci?
E' un dato di fatto che, dal 13 dicembre 1991, dopo lo scioglimento del parlamentino ostiense, travolto dalle mazzette, la politica locale non ha saputo opporsi in maniera efficace al radicamento della malavita sia nel tessuto cittadino che nel sistema degli appalti, delle licenze commerciali e delle concessioni balneari.
Vuoi per incapacità, vuoi per collusione, se non si sradica quella malapolitica locale che tutto ciò ha permesso, se non si effettua un vero rinnovamento della classe dirigente, neanche questa operazione di polizia purtroppo servirà a nulla.
A questo punto c'è solo una soluzione al problema: commissariare il Municipio ostiense.
giovedì 25 luglio 2013
L'INFERNETTO SVENTRATO DA FASTWEB: CHI RIFA' LE STRADE?
Apprendiamo con sconcerto che l'attuale X Municipio non ha soldi per le strade. Ha però dato il via a un vero sventramento delle già dissestate strade (private) dell'Infernetto: via Salorno, via Bedollo, via Egna, via di Castelporziano, via della Cacciuta, via Gargiulo, via Luporini, via Pescetti, via Micheli, via Romani, via San Candido, via Croviana, via Liviabella ed altre. Le autorizzazioni sono di luglio, quindi nulla c'entra la giunta precedente. In attesa di avere rassicurazioni sul fatto che le strade vengano riasfaltate a lavori conclusi, chiediamo al nuovo presidente Tassone come mai la Polizia Municipale non abbia ritenuto necessario informare i residenti. Nessun avviso stradale è stato posto per informare del disagio che presto coinvolgerà centinaia di famiglie. Spassoso il contenuto delle determinazioni dirigenziali firmate dal comandante dei vigili urbani, Moretti: "nel tratto di marciapiede interessato dai lavori dovrà essere garantito il transito dei pedoni sul lato opposto, indicato con apposita segnaletica". All'Infernetto non ci sono i marciapiedi! Tanta troppa improvvisazione che deve avere delle risposte. Se non arriveranno dei chiarimenti pubblici sulla regolarità dell'applicazione del Codice della Strada e del Regolamento Scavi del Comune di Roma, all'Infernetto si prevede un fine luglio 'caldo'.
giovedì 18 luglio 2013
OSTIA, QUESTE COSE MARINO NON LE SA
Ignazio non sa che il suo cognome a Roma è legato al vino e non all'acqua. Soprattutto non si deve fidare dell'acqua di Ostia, bella ma inquinata e che lava tutto. Ignazio non deve sostituire le bottiglie di acqua minerale con semplici caraffe sui suoi tavoli istituzionali. Ignazio non deve usare la Freccia del Mare, invenzione di Veltroni nel ribattezzare il trenino Roma-Lido. Deve usare ad Ostia le fiaschette di vino, perchè in vino veritas. Deve prendere l'auto e restare imbottigliato sulla Via del Mare o la Colombo. Deve scoprire da solo, senza aiuti indigeni, la Feccia di Ostia. Non deve credere ai vari Bonelli, Pace, D'Ausilio, D'Annibale o Francesco Viglioglia, fac-totum di Tassone, che da troppo tempo fanno politica su un litorale ormai devastato. Deve farsi raccontare da Pannella cosa trovó nel 1992 e deve farsi raccontare di Cesare Tabacchiera, predecessore all'Ufficio Tecnico municipale di quel Papalini oggi rimosso. E deve farsi raccontare tante altre storie, compresa quella del porto e della spiaggia Amanusa. Solo cosí Ignazio avrá conoscenza di Ostia. Sennó gliela scriviamo noi.
mercoledì 17 luglio 2013
OSTIA, MAFIA DELLE SPIAGGE - TASSONE: LINGUA LUNGA, MEMORIA CORTA
Dopo la figuraccia con annessa marcia indietro sui campi Rom, il nuovo presidente del X Municipio, Andrea Tassone (PD), parla ancora a sproposito, rilasciando queste dichiarazioni alla stampa circa la rimozione del direttore e del dirigente tecnico dell'attuale X Municipio: "Le decisioni che abbiamo assunto con il sindaco Marino erano già state maturate nei giorni scorsi". Ricordiamo a Tassone (e a Marino, che lo ascolta) che Aldo Papalini, direttore dell'Ufficio Tecnico di Ostia, già da anni indicato come 'fratello massone' dal Grande Oriente d'Italia Democratico, era stato rimosso da Alemanno il 19 ottobre 2012 dal suo incarico come dirigente dell'U.O. Ambiente e Litorale. Rimossa a quel tempo anche Claudia Menichelli, direttore del Municipio (al suo posto, Emanuela Bisanzio). Commentarono il fatto tre esponenti del PD del X Municipio: Andrea Tassone (allora capogruppo PD), Giuseppe Sesa (allora membro delle Commissioni Lavori Pubblici, Litorale e Turismo, oggi capogruppo PD) e Marco Belmonte (allora presidente della Commissione Trasparenza e Garanzia, oggi Assessore alle Politiche Ambientali). Queste le loro dichiarazioni:
Si trattava dunque per il PD di un problema politico, di 'trasparenza e legalità' amministrativa. Mai parlato da parte del PD di infiltrazioni malavitose.
Claudia Menichelli fu reintegrata con un'ordinanza del Tribunale del Lavoro notificata al municipio di Ostia il 15 febbraio 2013. In quell'occasione, nessuno del PD disse nulla. Non solo. Il 19 febbraio Belmonte annunciava di render noti 'i risultati' circa le spese sostenute dal municipio per il bando parcheggi del lungomare dell'estate 2012, poi annullato. Lo stesso bando dove risultava dentro Armando Spada, lo stesso esponente del clan intercettato con Papalini. Inutile dire che Belmonte da quel 19 ottobre nulla ha fatto (ma neppure prima) per far chiarezza anche sulla questione delle concessioni demaniali pur avendo tutti gli strumenti per farlo.
L'unica verità dunque è quella che dice Marino, quando in piena trasparenza afferma di aver saputo la notizia delle infiltrazioni malavitose a Ostia dai giornali. Se infatti non fosse stata Repubblica nessuno del PD del X Municipio avrebbe detto nulla anche perché fino al giorno della notizia nessuno del PD aveva fatto nulla verso Papalini e la Menichelli (che sarebbe interessante sapere cosa c'entra con le infiltrazioni malavitose).
Tassone dunque ha rilasciato dichiarazioni false e tendenziose: a rimuovere Papalini dall'U.O. Ambiente e Litorale è stato Alemanno e solo adesso, a scandalo avvenuto, ha rimosso il dirigente dalle altre competenze tecniche rifacendosi però sempre a questioni che riguardano le concessioni balneari. Mai Tassone ha parlato in campagna elettorale e dopo il suo insediamento di rimuovere Papalini e la Menichelli. Analogamente Belmonte e Sesa. E da Belmonte ancora aspettiamo i risultati della sua inutile commissione (i fatti stanno a zero). Anzi da Belmonte aspettiamo anche i risultati della regolarità dei parcheggi su area demaniale nei pressi del Polo Natatorio, parcheggi che proprio Papalini disse non essere in regola e su cui anche Sandro Lorenzatti (allora segretario SeL municipale, oggi Assessore municipale alla Cultura) ebbe qualcosa da ridire. Attendiamo risposte da un Tassone smemorato.
- Tassone: "Alemanno e i suoi sodali usano gli amministrativi come parafulmine. Quando manca la dignità politica si tende sempre a dare ad altri le proprie colpe"
- Sesa e Belmonte: "Il Sindaco avrebbe, come da sua prerogativa, dovuto sciogliere il consiglio del Municipio. Inoltre chiediamo che venga istituita una commissione d'inchiesta che ripristini la trasparenza e la legalità sulla vicenda delle concessioni demaniali. Sono mesi che attendiamo in commissione i documenti necessari".
Si trattava dunque per il PD di un problema politico, di 'trasparenza e legalità' amministrativa. Mai parlato da parte del PD di infiltrazioni malavitose.
Claudia Menichelli fu reintegrata con un'ordinanza del Tribunale del Lavoro notificata al municipio di Ostia il 15 febbraio 2013. In quell'occasione, nessuno del PD disse nulla. Non solo. Il 19 febbraio Belmonte annunciava di render noti 'i risultati' circa le spese sostenute dal municipio per il bando parcheggi del lungomare dell'estate 2012, poi annullato. Lo stesso bando dove risultava dentro Armando Spada, lo stesso esponente del clan intercettato con Papalini. Inutile dire che Belmonte da quel 19 ottobre nulla ha fatto (ma neppure prima) per far chiarezza anche sulla questione delle concessioni demaniali pur avendo tutti gli strumenti per farlo.
L'unica verità dunque è quella che dice Marino, quando in piena trasparenza afferma di aver saputo la notizia delle infiltrazioni malavitose a Ostia dai giornali. Se infatti non fosse stata Repubblica nessuno del PD del X Municipio avrebbe detto nulla anche perché fino al giorno della notizia nessuno del PD aveva fatto nulla verso Papalini e la Menichelli (che sarebbe interessante sapere cosa c'entra con le infiltrazioni malavitose).
Tassone dunque ha rilasciato dichiarazioni false e tendenziose: a rimuovere Papalini dall'U.O. Ambiente e Litorale è stato Alemanno e solo adesso, a scandalo avvenuto, ha rimosso il dirigente dalle altre competenze tecniche rifacendosi però sempre a questioni che riguardano le concessioni balneari. Mai Tassone ha parlato in campagna elettorale e dopo il suo insediamento di rimuovere Papalini e la Menichelli. Analogamente Belmonte e Sesa. E da Belmonte ancora aspettiamo i risultati della sua inutile commissione (i fatti stanno a zero). Anzi da Belmonte aspettiamo anche i risultati della regolarità dei parcheggi su area demaniale nei pressi del Polo Natatorio, parcheggi che proprio Papalini disse non essere in regola e su cui anche Sandro Lorenzatti (allora segretario SeL municipale, oggi Assessore municipale alla Cultura) ebbe qualcosa da ridire. Attendiamo risposte da un Tassone smemorato.
lunedì 15 luglio 2013
OSTIA, LA POLITICA DIA RISPOSTE AI CITTADINI
Davanti ai fatti di cronaca nera di questi giorni e alle notizie di infiltrazioni malavitose dentro l'attuale X Municipio riportate dalla stampa, ma mai emerse in 5 anni su iniziativa dell'amministrazione pubblica, non bastano le rimozioni dei dirigenti sospettati. Vogliamo chiarezza dall'ex-presidente del municipio, Vizzani, e dall-ex presidente della Commissione Trasparenza, Belmonte (PD). Un tema da chiarire subito: sono mai esistite pressioni della malavita sulla realizzazione del Polo Natatorio e sulla gestione dei parcheggi del lungomare? Inoltre, il recente fallimento della societá costruttrice del porto, proprio quando se ne autorizza il raddoppio, nasconde qualcosa che ha a cha fare con nuovi equilibri all'interno della concessione del porto stesso? La classe politica dell'attuale X Municipio deve smetterla di limitarsi a tenere candele accese in mano nelle manifestazioni dopo fatti di cronaca nera. Deve iniziare a rispondere ai cittadini. Deve fare pulizia al suo interno.
sabato 13 luglio 2013
OSTIA, NO AI CAMPI ROM: APRIRE CAMPEGGI PRIVATI E STRUTTURE RICETTIVE DELLA CHIESA
Assurda l'idea della Caritas di realizzare villaggi per i senza fissa dimora dentro le pinete del litorale. Non è possibile alcuna variante urbanistica per realizzare questi insediamenti abitativi. Grave che la Caritas, invocando la solidarietà, ignori la legge forzando un'incompetente e incapace amministrazione a scelte straordinarie quando quelle ordinarie già esistono ma non sono applicate. Dopo il conclamato fallimento dei campi Rom, con la proposta della Caritas si passa dagli sgomberi alla riserva indiana. Se proprio servono spazi temporanei si usino i campeggi o le strutture ricettive turistiche della Chiesa, ma non aree che sono vincolate. La Caritas si rivolga a Papa Francesco chiedendo di aprire l'enorme patrimonio immobiliare alla solidarietà e non al turismo. La Droghei, assessore alle politiche sociali della giunta di Ostia, ripassi le leggi e chieda ai campeggiatori di lasciare spazi temporanei ai senza fissa dimora. Altro che critiche, qui siamo stufi dell'incompetenza e della demagogia.
venerdì 12 luglio 2013
ROMA, EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA: AL NOSTRO ESPOSTO RISPONDE LA ROMEO GESTIONI
Oggi, dopo il nostro esposto in Procura e in Prefettura, abbiamo ricevuto una dettagliata e puntuale risposta da parte della Romeo Gestioni. Tanto di cappello per la professionalità dimostrata che non toglie però, a nostro avviso, il dubbio sulla legittimità della richiesta di aumenti sulle tariffe di vendita di 3 anni fa fissate dal Comune di Roma a cui hanno aderito gli assegnatari delle case di edilizia residenziale pubblica. In sostanza, questi i punti della lettera:
La Romeo Gestioni conclude che sta operando nei termini di legge e che addirittura potrebbero esserci altre ulteriori rettifiche prima dell'atto di compravendita. Aggiunge inoltre che sta sobbarcandosi i costi per informare gli inquilini (finora, oltre 600) e che si può sempre non accettare l'importo così riveduto, perdendo però il diritto all'acquisto. Il dott. Raffaele Scala (Direttore Generale, ASA Property Management) si rende disponibile per ogni altra informazione e per questo lo ringraziamo pubblicamente, anticipando che sicuramente lo contatteremo. Silenzio invece assoluto di Risorse per Roma, del Comune di Roma e degli Assessori dell'attuale X Municipio, Storri e Droghei, indaffarati a definire dove mettere i campi Rom ad Ostia, trascurando invece gli inquilini romani.
Il nostro esposto dell'8 luglio 2013
Fax di risposta della Romeo Gestioni (12 luglio 2013)
- alla Romeo Gestioni sono stati conferiti precisi incarichi, tra cui la rettifica dei prezzi di vendita;
- esiste una 'scrittura privata' (tra chi?) con cui la Romeo Gestioni è stata incaricata di determinare il prezzo di vendita;
- il riferimento normativo è l'art.1 comma 10 della legge 560/1993, con cui si definisce la modalità di formazione del prezzo degli alloggi;
- a tale prezzo, applicato lo sconto del 5% per chi ha aderito, si devono sommare i costi sostenuti da Roma Capitale per lavori di manutenzione straordinaria (noi sosteniamo che in realtà ciò varrebbe soltanto dopo il rogito)
La Romeo Gestioni conclude che sta operando nei termini di legge e che addirittura potrebbero esserci altre ulteriori rettifiche prima dell'atto di compravendita. Aggiunge inoltre che sta sobbarcandosi i costi per informare gli inquilini (finora, oltre 600) e che si può sempre non accettare l'importo così riveduto, perdendo però il diritto all'acquisto. Il dott. Raffaele Scala (Direttore Generale, ASA Property Management) si rende disponibile per ogni altra informazione e per questo lo ringraziamo pubblicamente, anticipando che sicuramente lo contatteremo. Silenzio invece assoluto di Risorse per Roma, del Comune di Roma e degli Assessori dell'attuale X Municipio, Storri e Droghei, indaffarati a definire dove mettere i campi Rom ad Ostia, trascurando invece gli inquilini romani.
Il nostro esposto dell'8 luglio 2013
Fax di risposta della Romeo Gestioni (12 luglio 2013)
giovedì 11 luglio 2013
ROMA: EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA + ROMEO = ESPOSTO IN PROCURA
Recentemente, con discutibili modalità di avviso e di recapito, sono pervenute a migliaia di inquilini di Edilizia Residenziale Pubblica, aderenti al piano di vendita voluto dal Comune di Roma, lettere inviate dalla Romeo Gestioni SpA in cui si chiedono aumenti sugli importi pattuiti 3 anni fa, "in ragione dell'effettiva rendita catastale". Gli aumenti dell'importo di vendita delle unità immobiliari vanno dai 10mila euro in su, comprensivi anche di interventi di manutenzione straordinaria appena sostenuti dall'amministrazione capitolina. Il Comitato Civico 2013, in quanto contattato da centinaia di inquilini, si è ritenuto parte in causa e ha inoltrato l'8 luglio u.s. un dettagliato esposto al Comune di Roma, a Risorse per Roma, alla Romeo Gestioni e, per area d'intervento, all'attuale X Municipio.
Non avendo ricevuto alcuna risposta nei tempi indicati dall'esposto, abbiamo oggi inviato lo stesso esposto alla Procura di Roma chiedendo di intervenire per fare chiarezza sulla questione per sciogliere ogni dubbio su eventuali abusi in atti d'ufficio e/o omissioni di atti d'ufficio. Gravissima la posizione del XIII Municipio che, pur essendo stati informati gli Assessori competenti Storri e Droghei (Protocollo Numero: CO/2013/0072223), non è intervenuto, interessandosi invece di nuovi campi Rom ('villaggi temporanei') da insediare sul territorio.
Per completezza, l'esposto è stato inviato anche al Prefetto di Roma.
Per l'esposto, cfr: articolo precedente
Non avendo ricevuto alcuna risposta nei tempi indicati dall'esposto, abbiamo oggi inviato lo stesso esposto alla Procura di Roma chiedendo di intervenire per fare chiarezza sulla questione per sciogliere ogni dubbio su eventuali abusi in atti d'ufficio e/o omissioni di atti d'ufficio. Gravissima la posizione del XIII Municipio che, pur essendo stati informati gli Assessori competenti Storri e Droghei (Protocollo Numero: CO/2013/0072223), non è intervenuto, interessandosi invece di nuovi campi Rom ('villaggi temporanei') da insediare sul territorio.
Per completezza, l'esposto è stato inviato anche al Prefetto di Roma.
Per l'esposto, cfr: articolo precedente