Dopo l’uscita del Collettivo La Talpa, anche tutta la rete Stand Up di volontari lascia il Faber Beach.
Rimane invece Libera, nonostante appartenga alla rete Stand Up, insieme all'amministratore giudiziario, Mauro Messina, che aveva millantato che il “progetto di riqualificazione e di legalizzazione del Faber Beach” è “il primo e l’unico in Italia” aventi come attori addirittura il Procuratore Giuseppe Pignatone e l’Avvocatura Capitolina, fatto smentito da questi ultimi.
Rimane dunque l'antimafia di professione di “Libera”, che fa finta di non sapere che la mafia non è mai esistita al Faber Beach. Si è trattato dunque di un brevissimo percorso di legalità perché, come conferma il Gruppo X 'Mare' del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale, le autorizzazioni per organizzare eventi sono pervenute solo a metà maggio (1) anche se gli eventi sono iniziati già dai primi di aprile. Addirittura per il Municipio X (2), alla data del 5 giugno 2014, non c'era alcun provvedimento autorizzativo 'finale' per l'apertura della spiaggia dalle ore 19 alle ore 22. Sarebbe allora da capire come possono essersi tenuti eventi e aperture fino alle 2 di notte e oltre, nel 'rispetto della legalità' tanto sbandierato. La colpa non è dell'entusiasmo dei giovani e delle loro iniziative, ma dell’ amministratore giudiziario e di alcuni ‘adulti’ che hanno coinvolto anche i giovani del gruppo Scout 'Ostia I' dell'Agesci, dando un pessimo esempio.
Lascia allibiti la perseveranza dell'associazione Libera di Don Ciotti, legatissima agli ambienti politici nazionali del PD e di SeL, che anche nel nostro municipio ha trovato coperture politiche, soprattutto nell'assessore municipale Emanuela Droghei, moglie del capogruppo capitolino PD, Francesco D'Ausilio. Ricordiamo che ad Ostia esiste solo un presidio di Libera e non l'associazione che, come da Statuto, ha per fine la promozione sociale contro ogni mafia tramite 'attività di servizio' per informare i cittadini su come combattere il fenomeno mafioso. Solo il comma j) dell'articolo 4 dello Statuto prevede la possibilità di 'organizzare manifestazioni culturali, sportive e promuovere spettacoli anche al fine di autofinanziarsi'. Da luglio 2013 Libera ad Ostia non ha fatto nulla di tutto questo, ma è stata dietro all'amministratore giudiziario del Faber Beach per 'coordinare' il lavoro non retribuito dei volontari di StandUp. Ora StandUp non c'è più, i volontari non ci sono più, ma Libera ha deciso comunque di rimanere. Ci aspettiamo, come previsto dallo Statuto di Libera, comma e), f) art.4), che venga fornita una dettagliata relazione di come fino ad oggi si sono salvaguardati dentro il Faber Beach "i posti di lavoro di quei dipendenti che si sono trovati vittime di una situazione in cui non era giusto che a pagare fossero le proprie famiglie, aiutando l’amministrazione giudiziaria nel risanamento dei debiti dell’azienda". E' Libera stessa che afferma che oggi il Faber Beach è un’azienda autonoma da un punto di vista economico. Cosa rimane allora a fare dentro l'azienda? Come concilia la sua attività con il proprio Statuto? Perché non rende pubbliche tutte le autorizzazioni di cui, dice, di essere in possesso? Non basta, come ha fatto Marco Genovese, referente del presidio 'Giancarlo Siani' di Libera ad Ostia, riappropriarsi dal 16 luglio della pagina facebook degli eventi del Faber Beach. Serve chiarezza, in piena trasparenza e legalità.
Augurando buona fortuna ai ragazzi di Stand Up, chiederemo a Don Ciotti stesso di intervenire, perché, per Statuto, un presidio non parla a nome di Libera ma ne propone solo le azioni nel territorio di competenza, essendone previsto lo scioglimento se l'attività svolta non risulta conforme allo Statuto stesso.
martedì 29 luglio 2014
lunedì 28 luglio 2014
IL MALAWI RINGRAZIA OSTIA PER L'EX-FABER BEACH
La spiaggia del Faber Beach, dove oggi opera ad Ostia l'associazione antimafia Libera, non ha mai avuto nulla a che vedere con la mafia. Lo dice la Legge. Anzi il Faber Beach è stato premiato nel 2006 per il nobile intento di aver contribuito agli aiuti umanitari portati in Malawi da una onlus legata alla parrocchia ostiense di Santa Monica. In quel periodo, secondo quanto pubblicava l'Espresso, il Faber Beach era una macchina da guerra in tema di eventi danzanti e musicali sul litorale romano. Ricavi per 500mila euro e utili per oltre 73mila.
Il Faber Beach è oggi invece sotto amministrazione giudiziaria per presunta bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale. Le indagini sono partite dal sospetto che la società fosse deliberatamente avviata alla bancarotta al fine di ripulirla dai debiti contratti, principalmente imposte e contributi non versati allo Stato. Patròn del Faber Beach, da sempre, da oltre 10 anni, è Fabrizio Sinceri (detto 'Faber') a cui fu appunto consegnato il 19 novembre del 2005 una targa dove i responsabili dell'associazione 'Ostia per l'Africa', nata nel 2004, esprimevano nei suoi confronti 'infinita gratitudine e stima'. Si trattava dei soldi dati in beneficenza alla onlus in occasione di più concerti, tra cui quello di Max Gazzè del 21 luglio 2005, svoltosi nell'ambito del convegno organizzato dal Comune di Roma «Lido di Roma 2015», ad Ostia. Era il tempo di Paolo Orneli (PD), delegato dell'allora Sindaco Veltroni per il litorale romano, poi divenuto l'anno dopo presidente del Municipio ostiense. Ostia per l'Africa, dentro cui c'era (e ancora c'è) molto PD, si è solo interessata del Malawi, progetti nati dal gemellaggio della Parrocchia di Santa Monica nel 1982 con la diocesi di Mangochi, dove operano i missionari monfortani italiani.
Il 25 luglio 2014, Ostia per l'Africa è tornata in Malawi nella nuova veste di appartenente alle rete di associazioni StandUp, anch'esse tutte coinvolte in terra africana ma soprattutto tutte coinvolte dentro la spiaggia del Faber Beach, come 'braccio operativo' del cervello di Libera, a supporto dell'amministrazione giudiziaria. Sprezzanti e offensivi fino ad oggi i commenti di StandUp e Libera nei confronti di Sinceri, senza la minima memoria di quello che è stato il 'Faber' per le loro attuali iniziative.
Se i ragazzi, giovani, possono non conoscere cosa è stato quel posto oggi occupato dall'antimafia di professione ma dove la mafia non c'è mai stata, altrettanto non si può dire per gli adulti che invece hanno avuto l'aiuto economico da Fabrizio Sinceri per le loro esigenze di volontariato in Malawi.
Non si capisce infatti come mai soprattutto il Gruppo Scout 'Ostia I' dell’Agesci (dentro StandUp), che ha sempre cercato "luoghi di aggregazione per i giovani" non racconti ai suoi ragazzi la verità. Quale migliore educazione per un giovane se non sapere cosa è accaduto? Un luogo di aggregazione non potrà mai essere tale senza trasparenza e legalità nel corso del proprio operato.
Come ha scritto Sant’Agostino, la speranza che sul Faber Beach si racconti la verità passa anche per noi tramite i suoi due figli: «La rabbia nel vedere come vanno le cose, il coraggio di vedere come potrebbero andare». Noi proseguiremo a combattere la mistificazione dei fatti e a tenere viva la memoria. Perché senza memoria non può esserci futuro.
Il Faber Beach è oggi invece sotto amministrazione giudiziaria per presunta bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale. Le indagini sono partite dal sospetto che la società fosse deliberatamente avviata alla bancarotta al fine di ripulirla dai debiti contratti, principalmente imposte e contributi non versati allo Stato. Patròn del Faber Beach, da sempre, da oltre 10 anni, è Fabrizio Sinceri (detto 'Faber') a cui fu appunto consegnato il 19 novembre del 2005 una targa dove i responsabili dell'associazione 'Ostia per l'Africa', nata nel 2004, esprimevano nei suoi confronti 'infinita gratitudine e stima'. Si trattava dei soldi dati in beneficenza alla onlus in occasione di più concerti, tra cui quello di Max Gazzè del 21 luglio 2005, svoltosi nell'ambito del convegno organizzato dal Comune di Roma «Lido di Roma 2015», ad Ostia. Era il tempo di Paolo Orneli (PD), delegato dell'allora Sindaco Veltroni per il litorale romano, poi divenuto l'anno dopo presidente del Municipio ostiense. Ostia per l'Africa, dentro cui c'era (e ancora c'è) molto PD, si è solo interessata del Malawi, progetti nati dal gemellaggio della Parrocchia di Santa Monica nel 1982 con la diocesi di Mangochi, dove operano i missionari monfortani italiani.
Il 25 luglio 2014, Ostia per l'Africa è tornata in Malawi nella nuova veste di appartenente alle rete di associazioni StandUp, anch'esse tutte coinvolte in terra africana ma soprattutto tutte coinvolte dentro la spiaggia del Faber Beach, come 'braccio operativo' del cervello di Libera, a supporto dell'amministrazione giudiziaria. Sprezzanti e offensivi fino ad oggi i commenti di StandUp e Libera nei confronti di Sinceri, senza la minima memoria di quello che è stato il 'Faber' per le loro attuali iniziative.
Se i ragazzi, giovani, possono non conoscere cosa è stato quel posto oggi occupato dall'antimafia di professione ma dove la mafia non c'è mai stata, altrettanto non si può dire per gli adulti che invece hanno avuto l'aiuto economico da Fabrizio Sinceri per le loro esigenze di volontariato in Malawi.
Non si capisce infatti come mai soprattutto il Gruppo Scout 'Ostia I' dell’Agesci (dentro StandUp), che ha sempre cercato "luoghi di aggregazione per i giovani" non racconti ai suoi ragazzi la verità. Quale migliore educazione per un giovane se non sapere cosa è accaduto? Un luogo di aggregazione non potrà mai essere tale senza trasparenza e legalità nel corso del proprio operato.
Come ha scritto Sant’Agostino, la speranza che sul Faber Beach si racconti la verità passa anche per noi tramite i suoi due figli: «La rabbia nel vedere come vanno le cose, il coraggio di vedere come potrebbero andare». Noi proseguiremo a combattere la mistificazione dei fatti e a tenere viva la memoria. Perché senza memoria non può esserci futuro.
domenica 27 luglio 2014
Ostia, Faber Beach: la libera Antimafia di Johnny Stecchino
Una storia più alla “Johnny Stecchino” che alla “Schettino”. Il ‘comandante’ infatti non abbandona il Faber Beach, nonostante la nave stia affondando e molti mozzi stiano correndo sulle scialuppe di salvataggio. Il comandante è Mauro Messina, amministratore giudiziario nominato dal GIP, Massimo Di Lauro, del Tribunale Ordinario di Roma a seguito del sequestro cautelativo per reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale. Il sequestro dunque nulla ha a che vedere con i fatti di mafia che invece hanno riguardato il litorale romano. Spesso però la confusione, generata ad arte, è funzionale a scopi non trasparenti. Il primo a non fare chiarezza è stato proprio Mauro Messina, che il 12 Aprile u.s. in presenza di testimoni, in una delle serate organizzate dalla rete Stand-Up, ha dichiarato che gli attori che sono dietro al “progetto di riqualificazione e di legalizzazione del Faber Beach” (caso che lo stesso Messina ha definito “il primo e l’unico in Italia”), sono il Messina stesso, la Procura di Roma, nella persona del dr. Pignatone, e l’Avvocatura Capitolina”. Falso. Sia il capo dell’Avvocatura Capitolina, Avv. Rodolfo Murra, sia il Procuratore Distrettuale Antimafia di Roma, il Dott. Giuseppe Pignatone, negano non solo le affermazioni del Messina, ma anche di aver mai parlato con lui. Addirittura il Messina viene definito un “tipo dal quale prendere le distanze” e le sue affermazioni 'di pura fantasia'. Negli ultimi mesi la nave Faber Beach, condotta dal Messina, ha percorso rotte ben distanti dalla trasparenza: sono state molte le segnalazioni inviate da diversi cittadini e associazioni circa l’amministrazione giudiziaria del Faber Beach. Molte le ombre, dalle deleghe di gestione date ad associazioni di volontariato di giovani e giovanissimi senza alcuna esperienza, all’assenza di staff multidisciplinare, ad eventi notturni in assenza di tutte le autorizzazioni necessarie, ad attività di balneazione condotta contro molte disposizioni di legge inerenti la sicurezza dei bagnanti, alle modifiche delle strutture, al cambio di denominazione, ad accordi scritti dal Messina e mai ratificati, alle logiche poco chiare di gestione dei fornitori, alla selezione per l’assunzione del personale, a promesse inspiegabili a ragazzi in buona fede. L’ultimo episodio, avvenuto qualche giorno fa: secondo quanto riferiscono testimoni, sarebbe stato ordinato di buttare al largo un enorme blocco di cemento a basamento del palo bagnino riaffiorato dalla sabbia col mare mosso. Di tutto quanto sopra esiste prova documentale. Dunque, ad un anno esatto dall’operazione “Alba Nuova”, mentre i Cittadini contro la mafia e la Corruzione, in collaborazione con il Sindacato di Polizia SED e Luna Nuova, hanno raccontato presso lo stabilimento Il Venezia “60 anni di mafia ad Ostia”, nessun altro ha speso una sola parola sui fatti di mafia del Litorale romano. Anzi, nell’ultimo anno nel Municipio X abbiamo assistito al caos sul bando delle spiagge libere, all'affidamento diretto della spiaggia di Castelporziano, alla movimentazione occulta della sabbia del Canale dei Pescatori, lavori in somma urgenza su tutte le opere stradali, scelte non partecipate, appalti discutibili in ambito di cultura e sociale e poca trasparenza, nessuna alla ratifica del Protocollo antimafia solo a parole 'siglato'dal Municipio X con l'associazione 'daSud'. Se molti dei ragazzi delle associazioni di volontariato che appartengono alla rete di Stand-Up per la loro inesperienza e buona fede sono giustificati, decisamente meno lo è l’associazione antimafia Libera. Per statuto dovrebbe solo promuovere o favorire attività svolgendo un ruolo di 'servizio' rispetto ad altre associazioni. Invece partecipa ai bandi di gara per l’assegnazione delle spiagge e al Faber Beach, che non è coinvolto in fatti di mafia, fa il ‘sottoufficiale’ di Messina, nonostante l’art. 4 del loro statuto non contempli la gestione in amministrazione giudiziaria di una spiaggia non confiscata. Addirittura porta al Faber Beach Don Ciotti, fotografato mentre mangia il ‘ghiacciolo della legalità’. Il ghiacciolo si è squagliato e in mano è rimasto lo stecchino, perché questa storia in effetti ricorda un famoso film, “Johnny Stecchino” di Benigni: il problema ad Ostia è il traffico.
In fondo, l'unica iniziativa antimafia del Municipio è stata proprio la pedonalizzazione (fallita) del lungomare.
Paula de Jesus per Comitato Civico 2013
In fondo, l'unica iniziativa antimafia del Municipio è stata proprio la pedonalizzazione (fallita) del lungomare.
Paula de Jesus per Comitato Civico 2013
venerdì 25 luglio 2014
OSTIA, MON DIEU! MANIFESTI ABUSIVI PER LA PEDONALIZZAZIONE
Manifesti abusivi per una pedonalizzazione che costa un milione di euro, che è deserta, che ha le cucine dei chioschi sequestrati, che ha dovuto 'rivedere' la sua estensione e che è frutto di un capriccio (pagato con i nostri soldi) di un imbarazzante presidente di municipio, Andrea Tassone (PD), ormai contestato da tutti. Come mai Tassone, che cita sempre i valori della legalità e trasparenza, si trova ora a dover pagare una multa per affissione abusiva? Un caso? Perché il dubbio non c'è: i manifesti abusivi promuovono un'iniziativa del Municipio X, un concerto gratuito del complesso degli Stadio il 30 luglio, al pontile di Ostia (chi lo paga, non si sa). E' di questi giorni la notizia dell'errore commesso dal PD in aula comunale che ha annullato la delibera 49/2014 sul regolamento della IUC (l'Imposta Unica Comunale, prossimo balzello autunnale per i poveri cittadini romani). Un errore che ha comportato consigli straordinari in tutti i municipi per esprimere di nuovo i pareri sulla IUC, indispensabili per presentare la nuova delibera martedì prossimo, mettendo a rischio tutto il bilancio. Nel Municipio X, tale consiglio è saltato giovedì 24 e venerdì 25 andrà ad oltranza a partire dalle 19. Costi su costi. E in un momento così difficile per Roma, Tassone fa affiggere manifesti abusivi? O forse, trattandosi sempre del PD, anche questo è uno 'sbaglio' che devono pagare i cittadini?
lunedì 21 luglio 2014
OSTIA, MAFIA: DAL CALIPPO COATTO AL GHIACCIOLO DI DON CIOTTI
Quella del gelato deve essere una moda ad Ostia, soprattutto quando si parla di mafia e criminalità. Forse serve per 'raffreddare' gli animi e normalizzare la situazione. Luglio 2010: Eleonora e Romina, le 'coatte' di Ostia finite sotto le telecamere di Sky, distraggono l'opinione pubblica dai fatti di criminalità in corso. "Me so pijata er calippo" vince rispetto alla rissa sul lungomare di ponente con bomba a mano tra 'balordi' (così li definì il Prefetto di Roma, Pecoraro, che ha sempre negato la mafia a Ostia). Giugno 2014: Don Ciotti, presidente di Libera (l'associazione antimafia per eccellenza) si fa fotografare mentre prende un ghiacciolo seduto presso il Faber Beach, famoso stabilimento balneare ora in amministrazione giudiziaria per presunta bancarotta fraudolenta. Non c'entra la mafia, non è sequestrato e tantomeno confiscato, ma Libera ha fatto del Faber Beach il suo avamposto ostiense per la lotta alla mafia. Con un ghiacciolo? Ebbene si, a un anno dai 51 arresti di Alba Nuova a luglio 2013, dell'impegno di Libera ad Ostia rimane solo il ghiacciolo di Don Ciotti. Nessuna iniziativa di sensibilizzazione, nessun evento, solo il tentativo, non riuscito, di entrare nel bando delle spiagge libere per discutibili attività giovanili sull'arenile. Insomma, aridatece er calippo, almeno quello era più divertente.
venerdì 18 luglio 2014
OSTIA, SPIAGGIA DI CASTELPORZIANO: A 'CANCELLI VILLAGE', IL RAVE DI GATTO SILVESTRO
Il primo abusivo sulle spiagge del litorale romano è il Comune di Roma che non è in regola con il pagamento, il rinnovo e la gestione delle aree demaniali marittime relative alle spiagge libere di Ostia e a quelle comunali di Castelporziano. Come ha fatto allora il Municipio X a produrre un "atto propedeutico al rilascio di una concessione demaniale temporanea" a vantaggio di una società privata, la Kit Promotion srl, al Terzo Cancello della spiaggia di Castelporziano? Ricordiamo che i 40 ettari della spiaggia comunale di Castelporziano vennero dati al Comune di Roma dall'allora Presidente della Repubblica, Saragat, secondo precise condizioni: ottocento metri della spiaggia dovevano essere riservati a due colonie per bambini, mentre sui restanti duemilaottocento metri non poteva essere costruito alcun impianto balneare, ad eccezione degli indispensabili servizi igienici. Basterebbe questo per dichiarare inadempiente il Comune di Roma ma purtroppo c’è ben altro..
MAI RILASCIATA LA CONCESSIONE DALLA CAPITANERIA
Il Municipio X, tramite la firma del Presidente (Tassone) e di due assessori (Droghei, Caliendo), nonchè la copertura serafica di un altro assessore (Lorenzatti: "E' tutto in regola"), ha svenduto decine di migliaia di metri quadri di spiaggia per racimolare ben 3mila euro in due mesi. La determinazione dirigenziale n.1824 del 26 giugno 2014 parla chiaro: tramite l'articolo 36 del Codice della Navigazione, si è prodotto un atto 'propedeutico' per il rilascio di una concessione demaniale temporanea. In altre parole, un nulla osta da parte del Municipio affinché si possa in data successiva rilasciare una concessione di durata non superiore a quattro anni alla Kit Promotion srl, in quanto l'occupazione dell'area non comporta la presenza di impianti di difficile sgombero. Peccato che il rilascio di questo tipo di concessioni sia di competenza, come ben descritto nell’articolo 36, del Capo di Compartimento Marittimo, non il Comune di Roma, nè tantomeno il Municipio. Questa concessione non è mai stata rilasciata pur avendo avuto invece inizio la manifestazione 'Cancelli Village'.
ANTICIPAZIONE DELLA VALUTAZIONE D’INCIDENZA AMBIENTALE
L'area in questione, fuori dai confini della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, è area SIC (Sito di Interesse Comunitario) e dunque soggetta a VINCA (Valutazione di Incidenza Ambientale). Il rilascio della VINCA da parte della Regione Lazio doveva avvenire a seguito della fase di valutazione, vale a dire entro 60 giorni dalla data di avvenuto deposito degli elaborati e dalla contestuale pubblicazione (a cura del proponente) su un quotidiano a diffusione regionale o provinciale. Non è avvenuto nulla di tutto questo, visto anche che la determinazione dirigenziale della Regione Lazio (prot.266831/2014, nr.G06702) è del 7 maggio 2014, vale a dire il giorno dopo (!), 6 maggio, della data in cui con memoria di giunta, Tassone, Caliendo e Droghei hanno dato mandato a Cafaggi, direttore della Direzione Ambiente e Litorale del Municipio, di 'porre in essere le attività previste dall'iter processuale per l'autorizzazione della manifestazione'. Ci domandiamo: se a Cafaggi (come si evince dal rapporto di trasmissione) tale memoria di giunta è stata inoltrata il 30 maggio 2014 (prot.n.CO/67392), come faceva la Regione Lazio ad aver già emesso il VINCA il 7 maggio visto che nella memoria di giunta è chiaramente scritto che "... è necessario acquisire il parere della Regione Lazio"? Aggiungiamo il fatto che la relazione tecnica con le planimetrie relativa all'evento 'Cancelli Village' è pervenuta al Municipio (prot.CO/75401) solo il 18 giugno 2014, una settimana prima dell'atto 'propedeutico': è la stessa presentata in Regione Lazio? Prevedeva un dimensionamento delle strutture igienico sanitarie per eventi da 6.000 persone come dichiarato dagli organizzatori?
SORPRESA FINALE: IL DIPARTIMENTO CULTURA
Il Dipartimento Cultura del Comune di Roma, U.O. Gestione delle Autorizzazioni di Pubblico Spettacolo e Cinetelevisive (Supporto alle Attività della Commissione Comunale di Vigilanza Locali PS) ha rilasciato a febbraio del 2014, ai sensi degli artt.68 e 80 TULPS, al legale rappresentante della Kit Promotion srl (Antonio Corrado), l'autorizzazione QD/2014/1465 "per trattenimenti danzanti e concerti nell'ambito della manifestazione temporanea 'Cancelli Village' dalla data di rilascio fino al 15 settembre 2014, presso la spiaggia libera di Castelporziano". Strano, perché la richiesta della Kit Promotion srl, come riportato nella memoria di giunta sopra citata, è giunta in Municipio il 21 febbraio 2014. Come ha fatto il Dipartimento Cultura ad autorizzare qualcosa ancora non autorizzabile?
Crediamo che dopo l'arrampicata sugli specchi dell'assessore Lorenzatti ieri in Consiglio Municipale, sia ora di fare chiarezza sospendendo temporaneamente la manifestazione 'Cancelli Village'
MAI RILASCIATA LA CONCESSIONE DALLA CAPITANERIA
Il Municipio X, tramite la firma del Presidente (Tassone) e di due assessori (Droghei, Caliendo), nonchè la copertura serafica di un altro assessore (Lorenzatti: "E' tutto in regola"), ha svenduto decine di migliaia di metri quadri di spiaggia per racimolare ben 3mila euro in due mesi. La determinazione dirigenziale n.1824 del 26 giugno 2014 parla chiaro: tramite l'articolo 36 del Codice della Navigazione, si è prodotto un atto 'propedeutico' per il rilascio di una concessione demaniale temporanea. In altre parole, un nulla osta da parte del Municipio affinché si possa in data successiva rilasciare una concessione di durata non superiore a quattro anni alla Kit Promotion srl, in quanto l'occupazione dell'area non comporta la presenza di impianti di difficile sgombero. Peccato che il rilascio di questo tipo di concessioni sia di competenza, come ben descritto nell’articolo 36, del Capo di Compartimento Marittimo, non il Comune di Roma, nè tantomeno il Municipio. Questa concessione non è mai stata rilasciata pur avendo avuto invece inizio la manifestazione 'Cancelli Village'.
ANTICIPAZIONE DELLA VALUTAZIONE D’INCIDENZA AMBIENTALE
L'area in questione, fuori dai confini della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, è area SIC (Sito di Interesse Comunitario) e dunque soggetta a VINCA (Valutazione di Incidenza Ambientale). Il rilascio della VINCA da parte della Regione Lazio doveva avvenire a seguito della fase di valutazione, vale a dire entro 60 giorni dalla data di avvenuto deposito degli elaborati e dalla contestuale pubblicazione (a cura del proponente) su un quotidiano a diffusione regionale o provinciale. Non è avvenuto nulla di tutto questo, visto anche che la determinazione dirigenziale della Regione Lazio (prot.266831/2014, nr.G06702) è del 7 maggio 2014, vale a dire il giorno dopo (!), 6 maggio, della data in cui con memoria di giunta, Tassone, Caliendo e Droghei hanno dato mandato a Cafaggi, direttore della Direzione Ambiente e Litorale del Municipio, di 'porre in essere le attività previste dall'iter processuale per l'autorizzazione della manifestazione'. Ci domandiamo: se a Cafaggi (come si evince dal rapporto di trasmissione) tale memoria di giunta è stata inoltrata il 30 maggio 2014 (prot.n.CO/67392), come faceva la Regione Lazio ad aver già emesso il VINCA il 7 maggio visto che nella memoria di giunta è chiaramente scritto che "... è necessario acquisire il parere della Regione Lazio"? Aggiungiamo il fatto che la relazione tecnica con le planimetrie relativa all'evento 'Cancelli Village' è pervenuta al Municipio (prot.CO/75401) solo il 18 giugno 2014, una settimana prima dell'atto 'propedeutico': è la stessa presentata in Regione Lazio? Prevedeva un dimensionamento delle strutture igienico sanitarie per eventi da 6.000 persone come dichiarato dagli organizzatori?
SORPRESA FINALE: IL DIPARTIMENTO CULTURA
Il Dipartimento Cultura del Comune di Roma, U.O. Gestione delle Autorizzazioni di Pubblico Spettacolo e Cinetelevisive (Supporto alle Attività della Commissione Comunale di Vigilanza Locali PS) ha rilasciato a febbraio del 2014, ai sensi degli artt.68 e 80 TULPS, al legale rappresentante della Kit Promotion srl (Antonio Corrado), l'autorizzazione QD/2014/1465 "per trattenimenti danzanti e concerti nell'ambito della manifestazione temporanea 'Cancelli Village' dalla data di rilascio fino al 15 settembre 2014, presso la spiaggia libera di Castelporziano". Strano, perché la richiesta della Kit Promotion srl, come riportato nella memoria di giunta sopra citata, è giunta in Municipio il 21 febbraio 2014. Come ha fatto il Dipartimento Cultura ad autorizzare qualcosa ancora non autorizzabile?
Crediamo che dopo l'arrampicata sugli specchi dell'assessore Lorenzatti ieri in Consiglio Municipale, sia ora di fare chiarezza sospendendo temporaneamente la manifestazione 'Cancelli Village'
martedì 15 luglio 2014
FEDERICA ANGELI, LA DONNA DELL'ANNO DEL MUNICIPIO X, INCITA ALL'ODIO E/O VIOLENZA. SARA' DENUNCIATA ALLA PROCURA DI ROMA.
Rimosso da Facebook un post della giornalista 'antimafia' eletta dalla giunta Tassone la 'donna dell'anno'. Incita all'odio e/o alla violenza: questa la motivazione. Pronta la denuncia e diffidato chiunque divulghi in altra forma le sue 'notizie' false e tendenziose. Il post accusava anche il Comitato Civico 2013 di connivenze 'mafiose'.
Federica Angeli verrà denunciata alla Procura di Roma e segnalata all'Ordine dei Giornalisti.
Informiamo che Federica Angeli ha già ricevuto più di una denuncia per diffamazione, nessuna collegata alla sua attività professionale ma per aver divulgato a titolo personale notizie false e tendenziose.
Federica Angeli verrà denunciata alla Procura di Roma e segnalata all'Ordine dei Giornalisti.
Informiamo che Federica Angeli ha già ricevuto più di una denuncia per diffamazione, nessuna collegata alla sua attività professionale ma per aver divulgato a titolo personale notizie false e tendenziose.
Il contenuto del post rimosso sarà messo a disposizione della polizia giudiziaria.
E' anche per questo motivo che il Comitato Civico 2013 aderirà all'iniziativa di Luna Nuova, la cui locandina è qui sotto riportata. Dal 26 luglio 2013, giorno della retata antimafia a Ostia, sul litorale romano molte cose non vanno come dovrebbero.
Si può fare antimafia nascondendo le carte, prendendo soldi per parlarne, facendo affari sulle spiagge ritenute 'mafiose', organizzando eventi da sballo con fumo e alcool, usando una 'donna dell'anno' votata appositamente e piena di denunce per diffamazione? Ad Ostia si può ma così non deve essere.
E' anche per questo motivo che il Comitato Civico 2013 aderirà all'iniziativa di Luna Nuova, la cui locandina è qui sotto riportata. Dal 26 luglio 2013, giorno della retata antimafia a Ostia, sul litorale romano molte cose non vanno come dovrebbero.
Si può fare antimafia nascondendo le carte, prendendo soldi per parlarne, facendo affari sulle spiagge ritenute 'mafiose', organizzando eventi da sballo con fumo e alcool, usando una 'donna dell'anno' votata appositamente e piena di denunce per diffamazione? Ad Ostia si può ma così non deve essere.
sabato 12 luglio 2014
OSTIA, 'RAVE' DI CASTELPORZIANO: POLVERI COLORATE CANCEROGENE?
Sabato 12 luglio 2014 sulle dune protette di Castelporziano cadranno ben 500 Kg di polveri colorate (1) che però, ci rassicura Repubblica, sono "ecocompatibili, idrosolubili ed ipoallergeniche". Repubblica, avete letto bene, il quotidiano nazionale che ultimamente è diventato esperto di certificazoni chimiche e comunque in grado di garantire la qualità di qualsiasi scelta della giunta politica ostiense.
Per fortuna però che nella Repubblica, quella italiana, ci sono amministrazioni serie, non come a Roma e soprattutto non come a Ostia. E' il caso di Torino dove, sempre sabato 12 luglio, approderà l'unica data italiana dell'Holi Fusion Festival, il Festival dei Colori e della Musica. Anche a Torino, come ad Ostia, si prende spunto dal Festival di Holi, una delle più antiche feste indù che si svolgono durante la stagione primaverile, dove si usano acqua e polveri colorate per ricordare la leggenda del giovane Khrisna, che, geloso dell’amata Radha per la bellezza della sua pelle, un giorno le dipinse tutta la faccia. Ma a Torino è scoppiata la polemica. E' a tutti noto che tali polveri, se usate in piccole quantità, non sono nocive, ma possono comunque causare irritazioni al corpo, soprattutto a contatto con gli occhi e con l’apparato respiratorio anche se inalate in modeste quantità. In altre parole, è conclamata la pericolosità del prodotto per chi soffre di asma o allergie. A Torino hanno scoperto inoltre che gli organizzatori non sono i veri titolari dell’Holi Fusion Festival, tanto che anche le polveri sono finite sotto accusa per la presenza di talco ed amidi vari. Tutte sostanze cancerogene in quanto le particelle di talco hanno molte somiglianze pericolose con l’amianto e possono causare tumori nelle ovaie e nei polmoni essendo il talco l'elemento principale dei pesticidi in polvere che vengono utilizzati nei giardini e intorno alle case per sconfiggere pulci e scarafaggi. Ad Ostia non si sa nulla, pur utilizzandone mezza tonnellata in area protetta con 4.000 persone ignare di queste notizie. Neppure l'organizzazione ha pensato di distribuire occhialini o mascherine protettive. A garantire che è tutto in regola ci pensano i giovani volontari di YUT, sotto l'egida del consigliere municipale Filippo Lange (che in YUT ha il fratello) e delle 'rassicurazioni' (!!!) del giornale Repubblica. Nessun dato è stato fornito dal Municipio. Dopo le polemiche sull'affidamento della spiaggia pubblica avvenuto senza alcun bando, dopo le polemiche sulle misere entrate che ne verranno al Municipio (3.000 euro per due mesi in cambio di 30mila mq di spiaggia) ora anche la certezza che nessuna attenzione c'è stata per verificare la provenienza di queste polveri. 500 chili di queste polveri costano circa 1.200 euro, speriamo che non si rivelino dannose per le persone e per l'ambiente.
(1) Queste le componenti delle polveri colorate utilizzate a Castelporziano, dove si legge chiaramente la presenza del talco
Per fortuna però che nella Repubblica, quella italiana, ci sono amministrazioni serie, non come a Roma e soprattutto non come a Ostia. E' il caso di Torino dove, sempre sabato 12 luglio, approderà l'unica data italiana dell'Holi Fusion Festival, il Festival dei Colori e della Musica. Anche a Torino, come ad Ostia, si prende spunto dal Festival di Holi, una delle più antiche feste indù che si svolgono durante la stagione primaverile, dove si usano acqua e polveri colorate per ricordare la leggenda del giovane Khrisna, che, geloso dell’amata Radha per la bellezza della sua pelle, un giorno le dipinse tutta la faccia. Ma a Torino è scoppiata la polemica. E' a tutti noto che tali polveri, se usate in piccole quantità, non sono nocive, ma possono comunque causare irritazioni al corpo, soprattutto a contatto con gli occhi e con l’apparato respiratorio anche se inalate in modeste quantità. In altre parole, è conclamata la pericolosità del prodotto per chi soffre di asma o allergie. A Torino hanno scoperto inoltre che gli organizzatori non sono i veri titolari dell’Holi Fusion Festival, tanto che anche le polveri sono finite sotto accusa per la presenza di talco ed amidi vari. Tutte sostanze cancerogene in quanto le particelle di talco hanno molte somiglianze pericolose con l’amianto e possono causare tumori nelle ovaie e nei polmoni essendo il talco l'elemento principale dei pesticidi in polvere che vengono utilizzati nei giardini e intorno alle case per sconfiggere pulci e scarafaggi. Ad Ostia non si sa nulla, pur utilizzandone mezza tonnellata in area protetta con 4.000 persone ignare di queste notizie. Neppure l'organizzazione ha pensato di distribuire occhialini o mascherine protettive. A garantire che è tutto in regola ci pensano i giovani volontari di YUT, sotto l'egida del consigliere municipale Filippo Lange (che in YUT ha il fratello) e delle 'rassicurazioni' (!!!) del giornale Repubblica. Nessun dato è stato fornito dal Municipio. Dopo le polemiche sull'affidamento della spiaggia pubblica avvenuto senza alcun bando, dopo le polemiche sulle misere entrate che ne verranno al Municipio (3.000 euro per due mesi in cambio di 30mila mq di spiaggia) ora anche la certezza che nessuna attenzione c'è stata per verificare la provenienza di queste polveri. 500 chili di queste polveri costano circa 1.200 euro, speriamo che non si rivelino dannose per le persone e per l'ambiente.
(1) Queste le componenti delle polveri colorate utilizzate a Castelporziano, dove si legge chiaramente la presenza del talco
venerdì 11 luglio 2014
OSTIA: LA SPIAGGIA LIBERA DI CASTELPORZIANO IN BALIA DEI 'RAVE' NEL NOME DELL'ANTIMAFIA
Dopo i Rolling Stones che con 8.000 euro hanno affittato il Circo Massimo, il Comune di Roma si supera: ben 30mila mq di spiaggia libera (il Terzo Cancello di Castelporziano) sono stati concessi sottobanco alla Kit Promotion srl (10.000 euro di capitale sociale), una sconosciuta agenzia di comunicazione con sede a Roma. A fare questo regalo, un imbarazzante presidente del Municipio X, Andrea Tassone (PD) e il capogruppo del PD capitolino, Francesco D'Ausilio (marito di Emanuela Droghei, assessore del Municipio X). Tecnicamente, si tratta di un affidamento diretto, senza bando pubblico, avvenuto con una sconosciuta determinazione dirigenziale ancora non pubblicata presso l'Albo Pretorio, come invece previsto per legge.
La Kit Promotion già sapeva, due mesi prima, che avrebbe avuto questo affidamento perché dal 14 maggio ha avviato una dettagliata ricerca del personale.
Dunque, fino al 31 agosto, balli notturni fino alle 4.30 e sport di ogni genere a ridosso, se non sopra, delle ultime dune del litorale romano, quelle della spiaggia libera di Castelporziano. Questo è il programma dell'evento 'Cancelli Village' voluto dalla Kit Promotion servendosi anche di associazioni appena create, come YUT, che sabato 12 luglio organizzerà un 'rave' di 4.000 persone.
La Capitaneria di Porto ha subito presentato una relazione alla Procura della Repubblica affinché avvii un’indagine su questa vicenda. Non solo, ma ha inviato anche un’informativa al Commissariato di Ostia per le questioni legate all’ordine pubblico: possono bastare 22 volontari per 'gestire' lo sballo di migliaia di persone in totale assenza di un piano di sicurezza anche stradale? Per giunta sulla pericolosissima via Litoranea e in prossimità di altre mega discoteche? La raccomandazione al Municipio X affinchè l’accesso sia regolamentato e non oltre le 22 è caduta nel vuoto. Ostia, che già soffre di una improvvisata pedonalizzazione del lungomare andata deserta nell'ultimo mese ma che impegna ben 8 pattuglie della polizia municipale ogni sera per vigilare i varchi, può permettersi di aggiungere alla movida notturna iniziative impattanti come questa, addirittura su spiagge di elevato pregio ambientale?
Alla chetichella, Tassone ha validato tutto ciò generando l'ira del M5S, della Lista Marchini, di Fratelli d'Italia, di Casapound e dei Radicali che hanno occupato il 10 luglio l'aula consiliare del Municipio per protestare. Insomma tutti contro. Silenzioso ovviamente il PD ma anche SeL, il cui consigliere municipale Filippo Lange ha fatto di recente una doppia figuraccia. Lange ha infatti negato qualsiasi diretto coinvolgimento con l’associazione YUT, precisando che “Cancelli Village è gestito da un Consorzio”. La verità è che Lange ha il fratello dentro YUT e che il Consorzio Castel Porziano 98 da quest'anno non c'entra più nulla con l'evento 'Cancelli Village'. Precisiamo che Lange non è uno sprovveduto essendo a capo di molte associazioni con cui ha, per esempio, condotto l'occupazione del Teatro del Lido dentro cui ora opera pur essendo anche consigliere municipale. Lange poteva non sapere che in YUT c'è il fratello?
Inquietante infine leggere il comunicato stampa di YUT che in pratica ha affermato, tramite il suo presidente Valerio Rossi, che un ente dello Stato, come la Capitaneria di Porto, e tutti i partiti coinvolti nell'occupazione dell'aula, hanno strumentalizzato la loro esperienza per attaccare Tassone e D'Ausilio. Una frase che evidentemente, essendo ragazzi giovani e mal consigliati, non è stata valutata in tutta la sua gravità.
Questo lo scenario montato dalla giunta municipale di Ostia sulla spiaggia di Castelporziano, addirittura classificato dal quotidiano Repubblica come un'iniziativa antimafia di Tassone. Domanda: ma perché, secondo Repubblica, c'è la mafia al Terzo Cancello?
(rave: la parola rave deriva dal verbo inglese to rave, che significa "entusiasmarsi" ma anche "delirare". Queste due caratteristiche distinguono la musica rave e i rave party (svolti sempre all'aperto) dal resto del genere elettronico e dalle serate in discoteca, in quanto il rave nasce dallo spirito di protesta e contestazione propri degli anni ottanta)
La Kit Promotion già sapeva, due mesi prima, che avrebbe avuto questo affidamento perché dal 14 maggio ha avviato una dettagliata ricerca del personale.
Dunque, fino al 31 agosto, balli notturni fino alle 4.30 e sport di ogni genere a ridosso, se non sopra, delle ultime dune del litorale romano, quelle della spiaggia libera di Castelporziano. Questo è il programma dell'evento 'Cancelli Village' voluto dalla Kit Promotion servendosi anche di associazioni appena create, come YUT, che sabato 12 luglio organizzerà un 'rave' di 4.000 persone.
La Capitaneria di Porto ha subito presentato una relazione alla Procura della Repubblica affinché avvii un’indagine su questa vicenda. Non solo, ma ha inviato anche un’informativa al Commissariato di Ostia per le questioni legate all’ordine pubblico: possono bastare 22 volontari per 'gestire' lo sballo di migliaia di persone in totale assenza di un piano di sicurezza anche stradale? Per giunta sulla pericolosissima via Litoranea e in prossimità di altre mega discoteche? La raccomandazione al Municipio X affinchè l’accesso sia regolamentato e non oltre le 22 è caduta nel vuoto. Ostia, che già soffre di una improvvisata pedonalizzazione del lungomare andata deserta nell'ultimo mese ma che impegna ben 8 pattuglie della polizia municipale ogni sera per vigilare i varchi, può permettersi di aggiungere alla movida notturna iniziative impattanti come questa, addirittura su spiagge di elevato pregio ambientale?
Alla chetichella, Tassone ha validato tutto ciò generando l'ira del M5S, della Lista Marchini, di Fratelli d'Italia, di Casapound e dei Radicali che hanno occupato il 10 luglio l'aula consiliare del Municipio per protestare. Insomma tutti contro. Silenzioso ovviamente il PD ma anche SeL, il cui consigliere municipale Filippo Lange ha fatto di recente una doppia figuraccia. Lange ha infatti negato qualsiasi diretto coinvolgimento con l’associazione YUT, precisando che “Cancelli Village è gestito da un Consorzio”. La verità è che Lange ha il fratello dentro YUT e che il Consorzio Castel Porziano 98 da quest'anno non c'entra più nulla con l'evento 'Cancelli Village'. Precisiamo che Lange non è uno sprovveduto essendo a capo di molte associazioni con cui ha, per esempio, condotto l'occupazione del Teatro del Lido dentro cui ora opera pur essendo anche consigliere municipale. Lange poteva non sapere che in YUT c'è il fratello?
Inquietante infine leggere il comunicato stampa di YUT che in pratica ha affermato, tramite il suo presidente Valerio Rossi, che un ente dello Stato, come la Capitaneria di Porto, e tutti i partiti coinvolti nell'occupazione dell'aula, hanno strumentalizzato la loro esperienza per attaccare Tassone e D'Ausilio. Una frase che evidentemente, essendo ragazzi giovani e mal consigliati, non è stata valutata in tutta la sua gravità.
Questo lo scenario montato dalla giunta municipale di Ostia sulla spiaggia di Castelporziano, addirittura classificato dal quotidiano Repubblica come un'iniziativa antimafia di Tassone. Domanda: ma perché, secondo Repubblica, c'è la mafia al Terzo Cancello?
(rave: la parola rave deriva dal verbo inglese to rave, che significa "entusiasmarsi" ma anche "delirare". Queste due caratteristiche distinguono la musica rave e i rave party (svolti sempre all'aperto) dal resto del genere elettronico e dalle serate in discoteca, in quanto il rave nasce dallo spirito di protesta e contestazione propri degli anni ottanta)