martedì 29 marzo 2011
lunedì 28 marzo 2011
Ostia, lungomare: per Alemanno crolla un palazzo, ma da 3 anni nessuno interviene.
Un palazzo a rischio di crollo (ordinanza del sindaco di Roma n.65 del 1 marzo 2010), ma nessuno interviene a mettere in sicurezza le aree esterne e i palazzi circostanti (compreso l'albergo ARAN Blu). Questo accade ad Ostia, sul Lungomare Duca degli Abruzzi al civico 80, nel silenzio assoluto da parte della U.O.T. del XIII Municipio e del Gruppo XIII della Polizia Municipale, competenti per territorio. Solo dopo aver denunciato il fatto (il 1 marzo 2011), è stato affisso sul cancello principale dell’immobile un cartello lavori che contiene discutibili indicazioni:
1. Si definisce lo stabile “sottoposto a sgombero per inagibilità strutturale”.
2. Si riporta una comunicazione inizio lavori del 03 dicembre 2009 (prot.n.112300)
3. Si ammette che ancora non esiste alcun progetto di recupero strutturale e di messa in sicurezza dell’immobile e non esiste una data certa di inizio (ripresa ?) lavori (forse ad Aprile 2011)
Dall’ordinanza n.65 si ricava invece che dal fonogramma dei VV.FF. n.38240 dell’11 agosto 2008, risultavano inagibili solo gli interni 11 e 14 e che in data 9 febbraio 2009, veniva incaricato un progettista strutturale per ottemperare agli adempimenti richiesti. Solo in data 3 dicembre 2009 (10 mesi dopo) veniva data comunicazione dell’inizio lavori e in data 16 febbraio 2010 la Commissione Sicurezza Stabili Privati notava un ‘aggravamento delle strutture portanti’ dichiarando una ‘inagibilità, a scopo cautelare, dell’intero edificio’. Da qui, l’Ordinanza 65 del 1 marzo 2010. Le domande sorgono spontanee. Come è possibile che un problema strutturale si sia manifestato ai piani alti (interni 11 e 14) e si sia ‘propagato’ all’intero edificio senza che ci sia stato alcun crollo od evento straordinario ? Quale è stata la qualità dei lavori eseguiti da dicembre 2009 a febbraio 2010, se da 2 interni inagibili si è passati all'inagibilità di tutto l’immobile ? Perchè è stato urgente far sgomberare i condomini e non necessario mettere in sicurezza le aree esterne ? Si tratta di negligenze gravissime che dovranno essere giustificate o c’è da pensare che si sia fatta, nei 3 anni a disposizione, una esagerata e frettolosa valutazione dei danni strutturali dell’immobile ?
Inaccettabile poi che ancora ad oggi non ci sia un progetto strutturale: vuol dire che neppure si è acquisito il progetto originario dello stabile individuandone le criticità e che non sono state ispezionate le fondamenta, valutandone lo stato. Perché se così non fosse sarebbe ancora più grave che ad oggi non siano già stati fatti degli interventi risolutori del problema.
In conclusione, se il palazzo è a rischio di crollo (come dice l'ordinanza), s'intervenga a mettere in sicurezza le aree esterne e se c'è negligenza, intervenga d'ufficio Alemanno in veste di Ufficiale di Governo, come previsto per Legge. Se invece tutto questo pericolo non c'è, perchè c'è stato lo sgombero dei condomini ?.
1. Si definisce lo stabile “sottoposto a sgombero per inagibilità strutturale”.
2. Si riporta una comunicazione inizio lavori del 03 dicembre 2009 (prot.n.112300)
3. Si ammette che ancora non esiste alcun progetto di recupero strutturale e di messa in sicurezza dell’immobile e non esiste una data certa di inizio (ripresa ?) lavori (forse ad Aprile 2011)
Dall’ordinanza n.65 si ricava invece che dal fonogramma dei VV.FF. n.38240 dell’11 agosto 2008, risultavano inagibili solo gli interni 11 e 14 e che in data 9 febbraio 2009, veniva incaricato un progettista strutturale per ottemperare agli adempimenti richiesti. Solo in data 3 dicembre 2009 (10 mesi dopo) veniva data comunicazione dell’inizio lavori e in data 16 febbraio 2010 la Commissione Sicurezza Stabili Privati notava un ‘aggravamento delle strutture portanti’ dichiarando una ‘inagibilità, a scopo cautelare, dell’intero edificio’. Da qui, l’Ordinanza 65 del 1 marzo 2010. Le domande sorgono spontanee. Come è possibile che un problema strutturale si sia manifestato ai piani alti (interni 11 e 14) e si sia ‘propagato’ all’intero edificio senza che ci sia stato alcun crollo od evento straordinario ? Quale è stata la qualità dei lavori eseguiti da dicembre 2009 a febbraio 2010, se da 2 interni inagibili si è passati all'inagibilità di tutto l’immobile ? Perchè è stato urgente far sgomberare i condomini e non necessario mettere in sicurezza le aree esterne ? Si tratta di negligenze gravissime che dovranno essere giustificate o c’è da pensare che si sia fatta, nei 3 anni a disposizione, una esagerata e frettolosa valutazione dei danni strutturali dell’immobile ?
Inaccettabile poi che ancora ad oggi non ci sia un progetto strutturale: vuol dire che neppure si è acquisito il progetto originario dello stabile individuandone le criticità e che non sono state ispezionate le fondamenta, valutandone lo stato. Perché se così non fosse sarebbe ancora più grave che ad oggi non siano già stati fatti degli interventi risolutori del problema.
In conclusione, se il palazzo è a rischio di crollo (come dice l'ordinanza), s'intervenga a mettere in sicurezza le aree esterne e se c'è negligenza, intervenga d'ufficio Alemanno in veste di Ufficiale di Governo, come previsto per Legge. Se invece tutto questo pericolo non c'è, perchè c'è stato lo sgombero dei condomini ?.
giovedì 17 marzo 2011
Ostia, nessuna iniziativa istituzionale per il 17 marzo
Se quest’anno il 17 Marzo rappresenta una data importante per l’identità nazionale del nostro Paese, non lo è certo per il parlamentino di Ostia. Infatti nel Municipio XIII la giornata del 17 marzo sarà solo quella durante la quale gli esercizi di vendita al dettaglio potranno rimanere aperti. Così, mentre il Municipio VI organizza una fitta serie di eventi e il Municipio IV pianterà 150 alberi nel territorio (su aree verdi e giardini scolastici), ad Ostia, pur consultando attentamente il fitto calendario in programma a Roma, non risulta alcun tipo di iniziativa. Ci chiediamo come sia possibile una trascuratezza del genere, da parte di una giunta municipale che ha sempre esibito un grande interesse per la nostra storia e per le nostre tradizioni. Probabilmente si trattava di un falso interesse, sbandierato alla bisogna per puri fini propagandistici. Come è possibile infatti sorvolare su date che ben altra attenzione meriterebbero, se non altro per l’alta memoria storica che esse portano con sé ? Si sta perdendo il senso di appartenenza ad una comunità, ad una città, ad una Nazione e alla memoria delle sue radici più profonde, complice un’amministrazione del tutto inerme ed ignorante. Del resto, cosa aspettarci di più se Alemanno, Sindaco di Roma, davanti a una gremita Piazza Venezia, è riuscito nella notte dei festeggiamenti dei centocinquant’anni dell’Unità d’Italia, solo a pronunciare il seguente 'discorso': "Allora questa è la grande festa degli Italiani viviamo tutti assieme andiamo verso il Colosseo dove ci stanno i fuochi grazie e auguri a tutti". Auguri, Italia. Ne hai bisogno.
BARBARA STORONI - Responsabile Cultura e Ambiente
(nella foto: l'emblema di questa festa, a Ostia: "o Francia o Spagna, purchè se magna")
lunedì 7 marzo 2011
Ostia, lo scandalo dei Punti Verde Ristoro. Da Orneli a Vizzani, 11 anni di pessima amministrazione.
Siamo indignati per la recente delibera sui punti verde ristoro approvata dopo ben 4 sedute di consiglio in aula municipale. E' dall'inizio del 2006 che il XIII Municipio sta adottando sui parchi pubblici del nostro territorio la prima regola del pessimo amministratore: "mandare in degrado un bene pubblico per affidarlo a un gestore privato, pagandolo con soldi pubblici". In 11 anni, con tre presidenti del Municipio (Orneli, Bordoni, Vizzani), la storia non è cambiata. Si è perduta del tutto la concezione del bene pubblico, dalle strade al verde, dalla spiaggia all'arredo urbano, dalla scuola alla sanità. Orneli, quando era delegato del Sindaco per il litorale, affermava: «Affidando le aree in convenzione a soggetti privati l'amministrazione otterrà un significativo risparmio di risorse finanziarie». Oggi la giunta Vizzani dichiara che la delibera servirà a risolvere i gravi problemi di gestione del verde. Dicono entrambi la stessa cosa dimostrando di non essere capaci a gestire un bene pubblico. Eppure il XIII Municipio (tra i pochi poteri decentrati) ha proprio quello della gestione del verde. Questa è la triste realtà di un municipio che chiede il decentramento speciale ma che lascia al degrado il bene pubblico. Prossimo appuntamento ? La Riserva Statale Naturale del Litorale Romano e la Pineta di Castelfusano.
BARBARA STORONI - Responsabile Cultura e Ambiente
(nella foto: il degrado del Parco Pallotta, 56 mila mq - fontane mai entrate in funzione)
mercoledì 2 marzo 2011
XIII Municipio, Infernetto: pericolo buche davanti a un asilo nido ma il Comune non interviene.
Strada davanti l'asilo nido "Le querce", in Via Ernesto Boezi 158: ben 6 voragini. Non sarebbe una novità considerando le strade disastrate del XIII Municipio se non che (essendo una strada privata ed essendo l'asilo pubblico), spetta al 'frontista' (in questo caso il Comune) sistemarle. Lo ha detto anche Vizzani, presidente del XIII Municipio, che via Boezi la devono asfaltare i privati per il fronte strada di propria competenza. E perché il Comune no, visto anche che dal 1994 questa strada aspetta di essere acquisita a pubblico patrimonio ? Se da una parte il Municipio fa orecchie da mercante, dall'altra ci ritroviamo un consigliere municipale 'bucarolo' (Marchesi) che non più di 3 settimane fa si era messo lui stesso ad attappare le stesse buche oggi diventate voragini. Uno spettacolo imbarazzante. Tra le altre cose, non si è mai saputo se Marchesi abbia speso di tasca sua o abbia utilizzato soldi pubblici: le ricevute ancora non le ha mostrate. Quindi da un lato l'incapacità di Vizzani di tenere almeno sotto controllo le buche sul territorio, dall'altra la Polizia Municipale e l'Ufficio Tecnico Municipale che fanno finta di nulla. In mezzo, Marchesi, che dal 31 gennaio, continua a ripetere questa frase: "Se riesco a chiudere tutte le buche su tutte le strade private, sono stramega ignoranti tutti quanti", contestando le accuse di 'cialtroneria' rivoltegli. Intanto, le buche sulle strade private permangono, si allargano e creano disagio mentre la presunta 'cialtroneria' di Marchesi prende sempre più consistenza, con Vizzani che non se ne preoccupa essendosi appena fatto asfaltare la strada davanti casa sua con i soldi dei contribuenti.
UFFICIO STAMPA
(nella foto: Marchesi che rattoppa una buca, oggi diventata una voragine)
COMUNICATO STAMPA 02 MARZO 2011
UFFICIO STAMPA
(nella foto: Marchesi che rattoppa una buca, oggi diventata una voragine)
COMUNICATO STAMPA 02 MARZO 2011
martedì 1 marzo 2011
Ostia, lungomare di ponente: falso allarme lanciato da Il Messaggero.
Smentiamo categoricamente la notizia apparsa oggi su Il Messaggero, ed.ne Ostia, a pag.35 dal titolo "Spiagge, sotto accusa la barriera fai-da-te" a firma di Mara Azzarelli. Il comunicato stampa citato di Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, del Gruppo Consiliare alla Regione Lazio della Lista Bonino Pannella Federalisti Europei, è infatti del 5 gennaio 2011 e pertanto risultano false le seguenti affermazioni della giornalista riferite a sacchi contenenti sabbia accatastati sulla spiaggia:
1) "i sacchi sono stati posizionati alcuni giorni fa"
2) "i sacchi in questi giorni sono stati notati anche da molti cittadini che hanno fatto immediatamente segnalazione alle autorità competenti"
Addirittura la giornalista citando l'interrogazione, scrive: «sacchi di materiale plastico non biodegradabile utilizzati come frangiflutti sul litorale di Ostia». In realtà nel comunicato si legge «materiale plastico apparentemente non biodegradabile», come si può riscontrare al seguente indirizzo: http://www.radicalilazio.it/sito/node/166. Inoltre tali sacchi non sono stati usati per il ripascimento come invece riporta la Azzarelli.
La stessa foto che accompagna l'articolo non è di questi giorni. Ci domandiamo se questo sia il modo di fare giornalismo e quale verifica sia stata fatta prima di pubblicare la notizia che genera, a nostro avviso, un falso allarme di cui nessuno sentiva bisogno.
UFFICIO STAMPA
(nella foto: i sacchi ormai insabbiati fotografati questo pomeriggio)
COMUNICATO STAMPA 01 MARZO 2011
1) "i sacchi sono stati posizionati alcuni giorni fa"
2) "i sacchi in questi giorni sono stati notati anche da molti cittadini che hanno fatto immediatamente segnalazione alle autorità competenti"
Addirittura la giornalista citando l'interrogazione, scrive: «sacchi di materiale plastico non biodegradabile utilizzati come frangiflutti sul litorale di Ostia». In realtà nel comunicato si legge «materiale plastico apparentemente non biodegradabile», come si può riscontrare al seguente indirizzo: http://www.radicalilazio.it/sito/node/166. Inoltre tali sacchi non sono stati usati per il ripascimento come invece riporta la Azzarelli.
La stessa foto che accompagna l'articolo non è di questi giorni. Ci domandiamo se questo sia il modo di fare giornalismo e quale verifica sia stata fatta prima di pubblicare la notizia che genera, a nostro avviso, un falso allarme di cui nessuno sentiva bisogno.
UFFICIO STAMPA
(nella foto: i sacchi ormai insabbiati fotografati questo pomeriggio)
COMUNICATO STAMPA 01 MARZO 2011