100 mila mc di ferro, vetro e cemento in zona a rischio idrogeologico, senza alcuna espressione di parere idraulico, a 3 mesi dalla morte per annegamento di un giovane cingalese. Questa l'assurda situazione dell'Infernetto, dove l'Esselunga vorrebbe realizzare un mega centro commerciale utilizzando lo strumento dei Patti Territoriali di Ostia, voluto dalla Regione Lazio nel 2002. Nessuno ha mai ascoltato i cittadini, che da sempre si oppongono a questa scellerata scelta urbanistica. Chiederemo ai cittadini di esprimere la propria opinione al seguente indirizzo:
INTERROGAZIONE POPOLARE
I risultati di questa interrogazione popolare (che durerà per 3 settimane) verranno consegnati alla Regione Lazio e al Comune di Roma, nella persona dell'Assessore per le Attività Produttive, Davide Bordoni, nonché all'Esselunga. Scandalosa infine la campagna pubblicitaria messa in piedi da Esselunga che invece di chiarire la sua posizione ha cominciato a distribuire nelle cassette della posta, non solo all'Infernetto ma anche ad Ostia, il suo cvd 'Il Mago di Esselunga'.
lunedì 30 gennaio 2012
venerdì 27 gennaio 2012
XIII MUNICIPIO, LAVORI IN SOMMA URGENZA: QUALE L'EREDITA' DEL PD LOCALE?
Ad Ostia e dintorni le bugie hanno le gambe corte. E' il turno di Paolo Orneli, PD ed ex-presidente del XIII Municipio, che l'11 febbraio 2010 dichiarò dalle pagine di Repubblica: «Da presidente non ho mai utilizzato la procedura della "somma urgenza"». Si riferiva alla polemica sui 14 milioni di euro spesi in "somma urgenza" tra il 22 ottobre 2008 ed il 5 giugno 2009, dall'attuale giunta municipale di Giacomo Vizzani (PdL), importo in questi giorni diventato materia per la Corte dei Conti. Orneli ha la memoria corta perché per esempio i lavori di via di Bagnoletto furono eseguiti in "somma urgenza" sotto la sua presidenza. Un cantiere aperto ad inizio gennaio del 2008 per sistemare un tratto di circa 60 metri, dove alcune settimane prima un cedimento strutturale dell’argine del canale limitrofo aveva imposto la chiusura al traffico della strada. I costi: 180 mila euro per il primo tratto presi dal bilancio municipale e 250 mila dall’assessorato comunale ai lavori pubblici per completare il tratto di circa 400 metri tra via della Macchiarella e via Spanò. Il tutto, con una previsione di spesa complessiva di circa 1,3 milioni di euro e la promessa di riaprire la strada in 60 giorni. Perché un intervento in "somma urgenza" durò un anno? Fu redatto il collaudo tecnico/amministrativo dell'opera eseguita? Come fu scelta l'impresa che realizzò i lavori? Senza contare che un regolare bando di gara, a parità dell'importo dei lavori previsti, avrebbe garantito un maggior ribasso percentuale delle offerte e dunque una minore spesa per le casse pubbliche.
Tutto era iniziato il 22 luglio 2007, con un sopralluogo della commissione lavori pubblici del municipio, composta dal presidente Cursi (PD) e i consiglieri Storri (PD) e Olive (PdL). Addirittura il 14 novembre 2007, Orneli affermò: "Siamo pronti ad adottare le necessarie misure di somma urgenza per avviare il prima possibile il cantiere per mettere in sicurezza l'area e riaprire al traffico via di Bagnoletto". Da luglio 2007 a gennaio 2008 ci sarebbe stato quindi tutto il tempo per procedere con un regolare bando di gara, ma si scelse la somma urgenza. I lavori, iniziati a gennaio 2008, dopo qualche giorno furono sospesi, fino a quando, con l'avvenuto esproprio temporaneo di un terreno privato di circa 1.500 metri quadrati (fine marzo 2008) fu realizzata una sede stradale parallela che consentì di riprendere la sistemazione di Via di Bagnoletto. Arriviamo così a fine gennaio 2009, un anno dopo e non 60 giorni come dichiarato inizialmente. Sotto il nuovo assessore municipale ai lavori pubblici, Olive (PdL), si annunciò che 'sono in via di ultimazione gli interventi di consolidamento del manto stradale in via di Bagnoletto. Nei prossimi giorni si provvederà infatti al completamento dell’ultima fase di lavori che riguarda il corpo di fondamenta della strada e infine la posa delle protezioni laterali compresi i guard rail'.
Purtroppo il ricorso ad interventi in "somma urgenza" è sempre stato frutto della volontà politica e non dell'emergenza da affrontare. Pessimo dunque Vizzani, che in neppure un anno ha speso senza alcuna trasparenza amministrativa ben 14 milioni di euro. Se la vedrà con la Corte dei Conti. Pessimo anche l'ex-presidente Orneli, che nasconde ai cittadini la verità, considerato che la scoperta dei 14 milioni di euro spesi da Vizzani non è avvenuta per merito del PD all’opposizione in XIII Municipio. E’ stato infatti un consigliere municipale della Pdl, Tonino D'Annibale, ad interrogare il presidente Vizzani sulle procedure di somma urgenza adottate dall'Ufficio Tecnico fino al 2009. Era il tempo della guerra tra Vizzani e Davide Bordoni, assessore comunale con delega al Litorale, di cui D'Annibale è uomo fidato. Attendiamo pertanto con fiducia che Orneli fornisca l'elenco completo delle opere eseguite in somma urgenza sotto il suo mandato, in piena trasparenza amministrativa, evitando così ulteriore lavoro per la Corte dei Conti.
nella foto: Orneli, diventato 'famoso' in questi giorni per la rissa tra consiglieri nell'aula municipale di Ostia durante la discussione del bando per le spiagge libere
dr.Ing. Andrea Schiavone - Coordinatore
Tutto era iniziato il 22 luglio 2007, con un sopralluogo della commissione lavori pubblici del municipio, composta dal presidente Cursi (PD) e i consiglieri Storri (PD) e Olive (PdL). Addirittura il 14 novembre 2007, Orneli affermò: "Siamo pronti ad adottare le necessarie misure di somma urgenza per avviare il prima possibile il cantiere per mettere in sicurezza l'area e riaprire al traffico via di Bagnoletto". Da luglio 2007 a gennaio 2008 ci sarebbe stato quindi tutto il tempo per procedere con un regolare bando di gara, ma si scelse la somma urgenza. I lavori, iniziati a gennaio 2008, dopo qualche giorno furono sospesi, fino a quando, con l'avvenuto esproprio temporaneo di un terreno privato di circa 1.500 metri quadrati (fine marzo 2008) fu realizzata una sede stradale parallela che consentì di riprendere la sistemazione di Via di Bagnoletto. Arriviamo così a fine gennaio 2009, un anno dopo e non 60 giorni come dichiarato inizialmente. Sotto il nuovo assessore municipale ai lavori pubblici, Olive (PdL), si annunciò che 'sono in via di ultimazione gli interventi di consolidamento del manto stradale in via di Bagnoletto. Nei prossimi giorni si provvederà infatti al completamento dell’ultima fase di lavori che riguarda il corpo di fondamenta della strada e infine la posa delle protezioni laterali compresi i guard rail'.
Purtroppo il ricorso ad interventi in "somma urgenza" è sempre stato frutto della volontà politica e non dell'emergenza da affrontare. Pessimo dunque Vizzani, che in neppure un anno ha speso senza alcuna trasparenza amministrativa ben 14 milioni di euro. Se la vedrà con la Corte dei Conti. Pessimo anche l'ex-presidente Orneli, che nasconde ai cittadini la verità, considerato che la scoperta dei 14 milioni di euro spesi da Vizzani non è avvenuta per merito del PD all’opposizione in XIII Municipio. E’ stato infatti un consigliere municipale della Pdl, Tonino D'Annibale, ad interrogare il presidente Vizzani sulle procedure di somma urgenza adottate dall'Ufficio Tecnico fino al 2009. Era il tempo della guerra tra Vizzani e Davide Bordoni, assessore comunale con delega al Litorale, di cui D'Annibale è uomo fidato. Attendiamo pertanto con fiducia che Orneli fornisca l'elenco completo delle opere eseguite in somma urgenza sotto il suo mandato, in piena trasparenza amministrativa, evitando così ulteriore lavoro per la Corte dei Conti.
nella foto: Orneli, diventato 'famoso' in questi giorni per la rissa tra consiglieri nell'aula municipale di Ostia durante la discussione del bando per le spiagge libere
dr.Ing. Andrea Schiavone - Coordinatore
giovedì 26 gennaio 2012
MEGASTORE INFERNETTO, ROMA: L'OFFENSIVA DI ESSELUNGA
Un Centro Commerciale in zona a rischio idrogeologico, 100mila mc di cemento, vetro e ferro, contestato dall'intero quartiere e cosa fa Esselunga? Da stamattina, su tutto l'Infernetto, consegna casa per casa, il cvd "Il Mago di Esselunga" girato da Giuseppe Tornatore. Un'operazione che prelude alla paventata prossima apertura del nuovo megastore e che cerca di calmierare 'lo scontro' non solo con i cittadini che non lo vogliono, ma anche con l'Associazione Commercianti di Ostia e con il Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano (CBTAR), non interpellato per il dovuto parere idraulico su questo ecomostro, malgrado la disgrazia occorsa lo scorso 20 ottobre 2011 in cui ha perso la vita un uomo per gli allagamenti.
Il cvd è stato, prima di oggi, distribuito sottoforma di gadget ai clienti più affezionati. Un premio fedeltà, stampato in 6 milioni di copie, da regalare ai soli fedelissimi. Come dire: la pubblicità di Esselunga te la devi meritare. All'Infernetto da oggi invece è gratis, non si deve essere un cliente affezionato, perché, secondo Esselunga, i residenti lo diventeranno a breve. Peccato che alla favola de 'Il Mago dell'Esselunga' non ci crede nessuno perché la realtà de 'Il Mostro dell'Esselunga' è sotto gli occhi di tutti. Ricordiamo infatti che il nuovo centro commerciale, lungo la via Cristoforo Colombo, angolo via Canale della Lingua, è all'interno dei Patti Territoriali di Ostia voluti dalla Regione Lazio nel 2002 e oggi accelerati dal Comune di Roma. Nel filmato distribuito, dove Olindo raccoglie le melanzane e ai pesci fanno i raggi X prima di venderli, il megastore dell'Esselunga è sinonimo di qualità, eticità, amore, efficienza e attenzione verso il cliente, compreso far divertire il bambino protagonista, come al Luna Park, nel deposito supercomputerizato. Peccato che all'Infernetto, invece, non si diverte nessuno.
nella foto: Bernardo Caprotti (86 anni), storico fondatore di Esselunga, che nel film dona 'il pane a forma di S' al bambino. Per residenti dell'Infernetto la S è quella di 'speculazione'
Il cvd è stato, prima di oggi, distribuito sottoforma di gadget ai clienti più affezionati. Un premio fedeltà, stampato in 6 milioni di copie, da regalare ai soli fedelissimi. Come dire: la pubblicità di Esselunga te la devi meritare. All'Infernetto da oggi invece è gratis, non si deve essere un cliente affezionato, perché, secondo Esselunga, i residenti lo diventeranno a breve. Peccato che alla favola de 'Il Mago dell'Esselunga' non ci crede nessuno perché la realtà de 'Il Mostro dell'Esselunga' è sotto gli occhi di tutti. Ricordiamo infatti che il nuovo centro commerciale, lungo la via Cristoforo Colombo, angolo via Canale della Lingua, è all'interno dei Patti Territoriali di Ostia voluti dalla Regione Lazio nel 2002 e oggi accelerati dal Comune di Roma. Nel filmato distribuito, dove Olindo raccoglie le melanzane e ai pesci fanno i raggi X prima di venderli, il megastore dell'Esselunga è sinonimo di qualità, eticità, amore, efficienza e attenzione verso il cliente, compreso far divertire il bambino protagonista, come al Luna Park, nel deposito supercomputerizato. Peccato che all'Infernetto, invece, non si diverte nessuno.
nella foto: Bernardo Caprotti (86 anni), storico fondatore di Esselunga, che nel film dona 'il pane a forma di S' al bambino. Per residenti dell'Infernetto la S è quella di 'speculazione'
sabato 21 gennaio 2012
martedì 17 gennaio 2012
OSTIA, CONTINUA LA FARSA DEL DECENTRAMENTO AMMINISTRATIVO
Una delibera sul decentramento amministrativo di Ostia nata irregolarmente con l'impiego dei 'pianisti' (consiglieri comunali fotografati e filmati a votare per i colleghi assenti) e che va avanti con nuove irregolarità. Il Sindaco di Roma, Giovanni Alemanno, con Ordinanza n.286 del 6 dicembre 2011 ha abusato dei suoi poteri sostituendosi al volere dell'Assemblea Capitolina e non applicando il principio di separazione tra funzioni di indirizzo politico-amministrativo e di gestione, relativamente all'istituzione e alle modalità di funzionamento della 'Commissione di consultazione Roma Capitale-Municipio' prevista dal Regolamento Speciale del Decentramento Amministrativo nel Municipio XIII (delibera dell'Assemblea Capitolina n.18 del 18/19 aprile 2011). Al peggio non c'è mai fine.
Fax inviato al Difensore Civico della Provincia di Roma, al Ministero dell'Interno, all'Associazione Nazionale Comuni Italiani e al Comune di Roma.
Link ai 'pianisti'
Fax inviato al Difensore Civico della Provincia di Roma, al Ministero dell'Interno, all'Associazione Nazionale Comuni Italiani e al Comune di Roma.
Link ai 'pianisti'
martedì 10 gennaio 2012
OSTIA, PARCO 'ALBERTO GIAQUINTO': SFILA L'IPOCRISIA DELLA POLITICA SUGLI ANNI DI PIOMBO
Durante l'odierna intitolazione ad Alberto Giaquinto del parco di via Carabelli a Ostia, squallida la vetrina elettorale dei politici presenti. Composto invece e non provocatorio il comportamento di circa un centinaio di ragazzi di Casapound tanto da risultare inventati gli 'scontri' raccontati dalla stampa: solo un inizio di diverbio tra 7-8 persone sul lato opposto della piazza, a più di 200 metri dal palco delle autorità. Assenti tutti i rappresentanti politici dell'opposizione, così come contestata l'assenza del Parroco di Santa Monica, sostituito per la benedizione della lapide da Don Miguel Morillas Garcìa, Parroco di San Vincenzo de Paoli. Insomma una giornata da dimenticare a 33 anni dalla morte del diciottenne missino ucciso a Centocelle da Alessio Speranza, un agente di polizia in borghese. Perché allora sulla lapide c'è scritto 'vittima della violenza politica'? Pessimi dunque Alemanno e Buontempo, che proprio negli anni '80 partecipavano ad azioni violente e che oggi sono intervenuti fasciati di nastrini istituzionali a dire frasi ipocrite. Quando Alemanno parla dei 'cattivi maestri' che 'devono pagare il prezzo rispetto a questo sangue versato', dovrebbe per esempio fare il nome di suo suocero, Pino Rauti. Non lo fa e chiude invece il discorso con il classico 'Onore a...' per strappare applausi (neppure molti) ai silenziosi ragazzi di Casapound. Altrettanto fuori luogo il saluto da 'gladiatore' scambiato tra i consiglieri comunali presenti come Cochi, Gramazio e Di Priamo con rappresentanti politici locali, primo tra tutti Fabrizio Testa, presidente del Consorzio di Casal Palocco, rinviato a giudizio per lo scandalo degli appalti ENAV. Di tutto questo non rimarrà nulla, tantomeno le parole vuote del Presidente del Municipio, Vizzani, che parla di 'atto dovuto, segno di civilta' e riconoscimento di anni bui' ma che in reltà è solo un riconoscimento alla potente famiglia Giaquinto, al padre di Alberto, Teodoro, morto, stroncato dal dolore e titolare della famosa farmacia di Ostia venduta anni fa. Non ci sono neppure i soldi per far funzionare la fontana e mantenere i giardini, tutti costi a carico del locale Comitato di Quartiere. Ma per scoperchiare una lapide, oggi i politici c'erano tutti, anche Giorgia Meloni, ex ministro della Gioventù nel Governo Berlusconi.
sabato 7 gennaio 2012
Ostia: si alla chiusura del Tribunale
Se deve continure a funzionare così, siamo favorevoli alla chiusura del Tribunale di Ostia come previsto nella razionalizzazione degli Uffici Giudiziari e dei loro costi. Troppe le lamentele su alcune sentenze monocratiche a favore dei poteri forti locali, in un territorio che ha bisogno di giustizia. Non solo l'efficienza sbandierata sui giornali è tutta da dimostrare, ma neppure è mai stata sinonimo di qualità o di efficacia. Sbagliato anche pensare di usare, come nuova sede, strutture comunali destinate ad altri servizi e da anni mai rese fruibili ai cittadini, come i locali della ex-colonia Vittorio Emanuele III. Sia il Ministero di Giustizia, lo Stato, a risolvere il problema. Ricordiamo infatti che dal 10 luglio 2000 il Tribunale di Ostia, sezione distaccata di quello di Roma, è l’unico in Italia posto all’interno della stessa città. Se l'unico motivo della sua presenza è quello dichiarato dall'AFOL (Associazione Forense Ostia e Litorale), "ci vogliono due ore e mezza per raggiungere il Tribunale di Roma, a 30 km di distnza", allora dovremmo ricordare che ad Ostia manca tutto. Sarebbe bello che ogni Municipio di Roma avesse il suo Tribunale, il suo Giudice di Pace, etc., ma sarebbe ancora più bello che fossero trasparenti ai cittadini. E' per esempio dal 14 marzo 2011 che è stato lanciato dal Ministero il "Piano straordinario per la giustizia digitale", proprio per ridurre i costi mediante la digitalizzare degli atti, l'invio di notifiche on-line e la possibilità per gli operatori di pagare via web. Cosa ha fatto il Tribunale di Ostia, che continua invece ad operare ancora con sistemi medievali? In compenso, mentre Ostia era sotto ferro e fuoco per il duplice omicidio di via Forni, Massimo Moriconi, Consigliere Dirigente del Tribunale di Ostia, teneva il 25 novembre 2011 una relazione presso la Sala Conferenze del famigerato Polo Natatorio, "gentilmente concessa dalla Federazione Italiana Nuoto (FIN)". Visto allora che la Guardia di Finanza e la Procura di Roma stanno indagando da mesi sul Polo Natatorio, perché il Tribunale non si trasferisce lì? Del resto proprio Moriconi, due anni fa, intervenne perché la FIN rientrasse in possesso della parte sportiva del Polo Natatorio nella disputa contro la ditta costruttrice. Poi, come tante storie di Ostia, non se ne è saputo più nulla. Ci penserà allora la Procura di Roma.