martedì 10 gennaio 2012
OSTIA, PARCO 'ALBERTO GIAQUINTO': SFILA L'IPOCRISIA DELLA POLITICA SUGLI ANNI DI PIOMBO
Durante l'odierna intitolazione ad Alberto Giaquinto del parco di via Carabelli a Ostia, squallida la vetrina elettorale dei politici presenti. Composto invece e non provocatorio il comportamento di circa un centinaio di ragazzi di Casapound tanto da risultare inventati gli 'scontri' raccontati dalla stampa: solo un inizio di diverbio tra 7-8 persone sul lato opposto della piazza, a più di 200 metri dal palco delle autorità. Assenti tutti i rappresentanti politici dell'opposizione, così come contestata l'assenza del Parroco di Santa Monica, sostituito per la benedizione della lapide da Don Miguel Morillas Garcìa, Parroco di San Vincenzo de Paoli. Insomma una giornata da dimenticare a 33 anni dalla morte del diciottenne missino ucciso a Centocelle da Alessio Speranza, un agente di polizia in borghese. Perché allora sulla lapide c'è scritto 'vittima della violenza politica'? Pessimi dunque Alemanno e Buontempo, che proprio negli anni '80 partecipavano ad azioni violente e che oggi sono intervenuti fasciati di nastrini istituzionali a dire frasi ipocrite. Quando Alemanno parla dei 'cattivi maestri' che 'devono pagare il prezzo rispetto a questo sangue versato', dovrebbe per esempio fare il nome di suo suocero, Pino Rauti. Non lo fa e chiude invece il discorso con il classico 'Onore a...' per strappare applausi (neppure molti) ai silenziosi ragazzi di Casapound. Altrettanto fuori luogo il saluto da 'gladiatore' scambiato tra i consiglieri comunali presenti come Cochi, Gramazio e Di Priamo con rappresentanti politici locali, primo tra tutti Fabrizio Testa, presidente del Consorzio di Casal Palocco, rinviato a giudizio per lo scandalo degli appalti ENAV. Di tutto questo non rimarrà nulla, tantomeno le parole vuote del Presidente del Municipio, Vizzani, che parla di 'atto dovuto, segno di civilta' e riconoscimento di anni bui' ma che in reltà è solo un riconoscimento alla potente famiglia Giaquinto, al padre di Alberto, Teodoro, morto, stroncato dal dolore e titolare della famosa farmacia di Ostia venduta anni fa. Non ci sono neppure i soldi per far funzionare la fontana e mantenere i giardini, tutti costi a carico del locale Comitato di Quartiere. Ma per scoperchiare una lapide, oggi i politici c'erano tutti, anche Giorgia Meloni, ex ministro della Gioventù nel Governo Berlusconi.
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