Dopo l'indecenza delle liste dei candidati regionali dei partiti di vecchia tradizione, si aggiunge il bluff del Movimento 5 Stelle. Candidati inseriti in liste bloccate, scelti da poche decine di militanti, compreso il candidato alla Presidenza, Davide Barillari, con trascorsi politici e 'scelto' (tramite una discutibile e non controllata votazione sul web) con appena 110 voti, finito sulle pagine dei giornali e contestato dai grillini stessi per la poca trasparenza.
Tra politici incapaci di vecchia generazione e incapaci che vogliono far politica di nuovo stampo è difficile distinguere quale sia il danno maggiore per una regione disastrata come il Lazio. E' ora che i cittadini facciano i cittadini dentro una democrazia e non gli elettori a comando di partiti e movimenti. Quando si esprime un voto se ne deve avere la piena convinzione, basta con la scusa del 'voto utile' e del 'dovere civico'. Il voto è utile solo per i partiti e i movimenti. Il dovere civico va esercitato tutti i giorni dell'anno.
Per la Regione Lazio, per il Comune di Roma e nel XIII Municipio i grillini cosa hanno fatto in 5 anni? E ora chiedono pure il voto? E' solo un movimento che si è appropriato della contestazione della gente, limitandosi a copiare da internet le cose che non vanno. Nulla di più. Ovvietà e baggianate.
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