lunedì 28 luglio 2014

IL MALAWI RINGRAZIA OSTIA PER L'EX-FABER BEACH

La spiaggia del Faber Beach, dove oggi opera ad Ostia l'associazione antimafia Libera, non ha mai avuto nulla a che vedere con la mafia. Lo dice la Legge. Anzi il Faber Beach è stato premiato nel 2006 per il nobile intento di aver contribuito agli aiuti umanitari portati in Malawi da una onlus legata alla parrocchia ostiense di Santa Monica. In quel periodo, secondo quanto pubblicava l'Espresso, il Faber Beach era una macchina da guerra in tema di eventi danzanti e musicali sul litorale romano. Ricavi per 500mila euro e utili per oltre 73mila.
Il Faber Beach è oggi invece sotto amministrazione giudiziaria per presunta bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale. Le indagini sono partite dal sospetto che la società fosse deliberatamente avviata alla bancarotta al fine di ripulirla dai debiti contratti, principalmente imposte e contributi non versati allo Stato. Patròn del Faber Beach, da sempre, da oltre 10 anni, è Fabrizio Sinceri (detto 'Faber') a cui fu appunto consegnato il 19 novembre del 2005 una targa dove i responsabili dell'associazione 'Ostia per l'Africa', nata nel 2004, esprimevano nei suoi confronti 'infinita gratitudine e stima'. Si trattava dei soldi dati in beneficenza alla onlus in occasione di più concerti, tra cui quello di Max Gazzè del 21 luglio 2005, svoltosi nell'ambito del convegno organizzato dal Comune di Roma «Lido di Roma 2015», ad Ostia. Era il tempo di Paolo Orneli (PD), delegato dell'allora Sindaco Veltroni per il litorale romano, poi divenuto l'anno dopo presidente del Municipio ostiense. Ostia per l'Africa, dentro cui c'era (e ancora c'è) molto PD, si è solo interessata del Malawi, progetti nati dal gemellaggio della Parrocchia di Santa Monica nel 1982 con la diocesi di Mangochi, dove operano i missionari monfortani italiani.
Il 25 luglio 2014, Ostia per l'Africa è tornata in Malawi nella nuova veste di appartenente alle rete di associazioni StandUp, anch'esse tutte coinvolte in terra africana ma soprattutto tutte coinvolte dentro la spiaggia del Faber Beach, come 'braccio operativo' del cervello di Libera, a supporto dell'amministrazione giudiziaria. Sprezzanti e offensivi fino ad oggi i commenti di StandUp e Libera nei confronti di Sinceri, senza la minima memoria di quello che è stato il 'Faber' per le loro attuali iniziative.
Se i ragazzi, giovani, possono non conoscere cosa è stato quel posto oggi occupato dall'antimafia di professione ma dove la mafia non c'è mai stata, altrettanto non si può dire per gli adulti che invece hanno avuto l'aiuto economico da Fabrizio Sinceri per le loro esigenze di volontariato in Malawi.
Non si capisce infatti come mai soprattutto il Gruppo Scout 'Ostia I' dell’Agesci (dentro StandUp), che ha sempre cercato "luoghi di aggregazione per i giovani" non racconti ai suoi ragazzi la verità. Quale migliore educazione per un giovane se non sapere cosa è accaduto? Un luogo di aggregazione non potrà mai essere tale senza trasparenza e legalità nel corso del proprio operato.
Come ha scritto Sant’Agostino, la speranza che sul Faber Beach si racconti la verità passa anche per noi tramite i suoi due figli: «La rabbia nel vedere come vanno le cose, il coraggio di vedere come potrebbero andare». Noi proseguiremo a combattere la mistificazione dei fatti e a tenere viva la memoria. Perché senza memoria non può esserci futuro.

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