Il presidente del X Municipio, Andrea Tassone, dopo quasi due anni, deve ancora 10.400,00 euro al consorzio Arti Grafiche srl per le spese di campagna elettorale, come risulta dal sito del Comune di Roma. L'amministratore unico dell'Arti Grafiche srl è stato, fino al 6 febbraio 2013, il sig. Gianni Paolo, che ancora ricopre cariche importanti in questo consorzio che riunisce più aziende. Gianni Paolo è di recente divenuto 'famoso' per un caso andato in onda durante la puntata di 'Mi manda RaiTre' dell'11 dicembre 2014. In poche parole, il sig. Gianni Paolo rivendicherebbe l'intera proprietà di una strada privata aperta al pubblico transito (via Stezzano) chiedendo ben 30mila euro ai condomini di un altro fabbricato, regolarmente edificato ed autorizzato dal Comune di Roma, per consentire l'apertura di un passo carraio.
Quasi un'estorsione ("chi sei? dove vai? un fiorino!"), così come confermato dagli uffici tecnici dello stesso X Municipio durante la suddetta puntata di 'Mi manda RaiTre'. Eppure né Andrea Tassone, né l'assessore municipale competente, Giacomina Di Salvo, sono mai intervenuti a sanare, da quanto si conosce, questo vero e proprio sopruso, neppure dopo la messa in onda della puntata. Perché? La risposta sta forse nel rendiconto delle spese elettorali di Andrea Tassone.
Tassone dice di aver speso 67.626,45 euro: 52.050,35 euro di spese giustificate, più un 30% di spese forfettarie. Lo afferma sul suo 'onore': quanto "specificato negli atti, corrisponde al vero". In realtà Tassone ha avuto 59.650 euro di contributi e 10.400,00 euro non pagati di servizi da parte dell'Arti Grafiche srl, per un totale di 70.150,00 euro. Per la prima volta, in Italia (forse nel mondo) un candidato alle elezioni ci ha guadagnato! Se invece nel frattempo Tassone ha saldato il suo debito, primo, dovrebbe aggiornare il rendiconto pubblicato, secondo, dovrebbe spiegare dove ha preso i soldi.
Tassone recentemente, seppur non indagato, è comparso ben tre volte nelle intercettazioni di Mafia Capitale, sempre con Buzzi: lo ha chiamato per sistemare un suo cugino, ha ricevuto 30mila euro, gli ha affidato due appalti da quasi un milione di euro. Prima, durante e dopo la campagna elettorale. Il sospetto dunque è che con il sig. Gianni Paolo le cose siano andate avanti nella stessa maniera: un elevato contributo in servizi durante la campagna elettorale, un occhio chiuso su una vicenda così scomoda come quella di interrompere una normale servitù di passaggio.
Il mandatario di Tassone (PD), cioè colui che ha controllato e rendicontato le spese elettorali, è Francesco Viglioglia (ex-PSI) che oggi siede nel X Municipio senza alcun evidente atto amministrativo, non essendo parte dello staff del presidente. Il commercialista di Tassone, cioè colui che vaglia la regolarità dei conti di Tassone, è Giuseppe Sesa, capogruppo PD nel X Municipio.
Che il consorzio Arti Grafiche srl non chieda indietro i soldi, che Viglioglia e Sesa non ravvisino tale evidente anomalia, è normale: fanno parte della stessa squadra e obbediscono al capitano. Quello che non va bene è che un amministratore del X Municipio, cioè Andrea Tassone, non sappia essere trasparente dall'inizio, a partire dalle spese della sua campagna elettorale. Che futuro ci aspetta?
Basti riflettere sull'incontro organizzato qualche tempo fa al Teatro del Lido dai tirapiedi di Tassone per inneggiare alla trasparenza dell'operato del X Municipio e poi non è stato permesso ad alcuno di intervenire, fare domande o opposizione alle numerose c...te dette dagli assessri che si sono corposamente autoincensati. ALLA FACCIA DELLA TRASPARENZA
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