Sabella usa i detenuti per la manutenzione del verde in somma urgenza come 'scudi umani' per nascondere una incapacità amministrativa nonché istituzionale ormai palese. Dopo Tassone (ex-presidente del Municipio, oggi agli arresti per appalti sul verde in favore di Buzzi) ci mancava l'impiccio di un magistrato in aspettativa scelto per Marino dal Consiglio Superiore della Magistratura. Sabella ha adoperato il protocollo d'intesa sottoscritto il 20 Giugno 2012 tra Graziano Delrio, Presidente dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) con il Ministro della Giustizia, Paola Severino, e Giovanni Tamburino, Capo del DAP, Dipartimento delle Amministrazioni Penitenziarie. Sabella però sembra non aver tenuto conto della nota di risposta del Ministero della Giustizia-Dap con la quale il 29 novembre 2013 si è ben specificata la distinzione tra il lavoro di pubblica utilità, di cui all’art. 54 del decreto legislativo 28 agosto 2000 - n. 274, e il lavoro all’esterno, nella ulteriore formulazione del comma 4- ter all’art. 21 della L. 354/75. In altre parole, fino a quando non sarà pubblica la convenzione firmata con il Ministero della Giustizia (allegato A o allegato B, non si capisce) e non sarà reso pubblico l'impegno di spesa a carico del Comune di Roma, resterà poco chiaro se Sabella abbia operato in termini di legge (p.es., chi ha firmato la convenzione per il Comune di Roma riguardo a opere da svolgersi nel Municipio X che ha, per il verde, il decentramento amministrativo?). Nell'attesa che Sabella decida di rendere trasparente la sua azione amministrativa, il Comitato Civico 2013 presenterà un esposto alla Procura di Roma e alla Corte dei Conti.
Per quanto concerne il protocollo d'intesa, i detenuti possono essere impegnati in progetti direttamente dai Comuni come prestatori di lavoro occasionale di tipo accessorio. Per prestazioni di lavoro accessorio si intendono attività lavorative di natura meramente occasionale che non danno luogo, con riferimento alla totalità dei committenti a compensi superiori a 5.000,00 euro nel corso di un anno solare. Grazie alla modifica dell’art. 70 D. Lgs. 276/2003 introdotta dall’ Articolo 1 Comma 32 e 33 della Legge 92/2012 le prestazioni di lavoro accessorio possono essere rese anche dagli Enti Locali. In questo modo dunque i Comuni si trasformano praticamente in colonie penali. Le prestazioni di lavoro accessorio vengono retribuite mediante i cosiddetti voucher o buoni lavoro. Ciascun voucher è dell’importo lordo di 10 euro: al lavoratore vanno 7,50 euro netti mentre 2,50 euro sono per INAIL e altri oneri previsti dalla normativa vigente. Ma quali progetti possono essere approvati? Interventi straordinari per la riqualificazione di aree e la realizzazione di nuovi servizi per le comunità locali. Interventi spesso necessari, ma non attivati per la progressiva riduzione delle risorse disponibili e per la rigidità delle procedure. Insomma, se il Comune non ha i soldi ci pensa lo Stato, tramite il Ministro di Giustizia, inviando i detenuti. Crollano così le attività delle cooperative sociali, crolla così ogni programmazione, crolla così ogni forma di appalto, perché tutto si risolve ancora una volta con la somma urgenza. Ben venga il recupero di detenuti ed internati, ma non a discapito dei dipendenti comunali o di progetti di pubblica utilità in favore della collettività.
Ma il materiale come decespugliatori, tosasiepi, tosaerba, dispositivi di protezione individuale, benzina e miscela, mezzi di trasporto, chi li fornisce ai lavoratori e quanto costano al contribuente? Il Servizio Giardini del Comune di Roma? Ma se li fornisce, il suo personale come fa a lavorare, visto che sotto organico e sprovvisto di materiale! Si prende tutto in affitto, da chi è a che prezzo? La cosa è poco chiara!
RispondiEliminaOttima domanda di cui, ovviamente, non c'è alcuna risposta da parte del Municipio X nella persona di Alfonso Sabella, delegato del sindaco. Si è limitato a mostrare gli indumenti e le ramazze che verranno usate. Un po' poco.
EliminaE' proprio vero, ci sono aspetti non perfettamente legali nella intrapresa di questa iniziativa e plaudiamo all'opera incessante del Comitato Civico 2013 che insiste sulla esigenza che le istituzioni pubbliche si muovano sempre, anche nelle iniziative più lodevoli, in un quadro di legalità. E non vale fare osservare che il paese è tutto illegale, per cui questa sarebbe una quisquilia a fronte dei soprusi che la classe politica ha messo in atto contro la popolazione italiana.
RispondiEliminaDetto questo e in attesa che si estirpi l'utilizzo mafioso delle cooperative sociali e si limi, per renderla perfettamente legale, la legge che consente a questi infelici di uscire dal carcere e rendere un servizio tangibile alla collettività, ci sembra questa una piccola luce di speranza per non dover vergognarci troppo, davanti ai nostri amici stranieri, delle condizioni disastrose del nostro verde pubblico.
Per ora non si scorge una alternativa istituzionale. Il Servizio Giardini, che fino a pochi decenni fa era un vanto del Comune di Roma, è stato vergognosamente smantellato.
C'è da dire poi che i detenuti "giardinieri", essendo quasi sorvegliati a vista, devono per forza darsi da fare, mica possono timbrare la mattina un cartellino e poi andare a curare i giardini privati di Casalpalocco, come si è vociferato a lungo da più parti (spero che non sia vero).
Commento impeccabile a cui nulla è da aggiungere.
EliminaTrattando di verde pubblico spero che qualcuno si ricorderà della pineta dell'acqua rossa, un gioiellino verde di ostia vergognosamente abbandonato alla totale incuria, gioiellino, fra l'altro, dotato di una straordinaria varietà di flora e fauna: volpi, fagiani, germani reali, aironi cinerini e garzette, upupa , una bellissima colonia di pappagalli verdi, gazze ricci ed altro ancora.
RispondiEliminaNoi fruitori dell' area ludica per cani qui istituita nel duemila e di tuttora incerta validità giuridica, siamo affezionatissimo a questa piccola oasi e cerchiamo di prendercene cura come possiamo, ma ogni volta che abbiamo invocato qualche intervento Pubblico per far rispettare la legge, segnalando ingressi e scorrazzamenti ad alta velocità di auto e moto, Pic Nic con tanto di vietatissimo fuoco e residuo letamaio di rifiuti finale, scarichi abusivi di rifiuti e quant'altro, siamo stati regolarmente ignorati con il pretesto della scarsità di personale o della incompetenza dell'autorità invocata, con italianissimo scaricabarile ed atteggiamento anche molto infastidito. Fra l'altro l' ultima segnalazione era per una discarica di amianto a tutt' oggi, dopo quattro mesi, ancora intatta. Nessuno rimuove gli innumerevoli grossi rami che pendono spezzati da molti pini, e certo prima o poi qualcuno si farà male.... insomma penso che il quadro sia sufficientemente chiaro, un'area che dovrebbe appartenere al territorio italiano è invece terra di nessuno; forse si cerca la scusa per poi privatizzare? Mi scuso per il prolisso sfogo di anni di frustrazione e ringrazio chi avrà la pazienza di prestarvi qualche attenzione.
Andrea Valente.
Era nostra intenzione occuparcene per fine luglio facendo il punto della situazione da lei, purtroppo, tragicamente descritta.
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