Ad Ostia, commissariata per mafia, come sempre, succede l’incredibile. Alfonso Sabella, mentre era Assessore comunale alla Legalità e anche delegato dal Sindaco con poteri di Presidente del Municipio X, ha autorizzato il contratto d'affitto della concessione demaniale marittima dello stabilimento balneare Village, di proprietà della famiglia Fasciani condannata per mafia, alla società prestanome dei Fasciani. A godere di questo favore, una società legata ai poteri forti della ex-DC, costituitasi appena due settimane prima del contratto, con nessuna esperienza in ambito di servizi per la balneazione. Su tutto questo, l'ombra di Libera, l'associazione antimafia legata al PD, che ormai, ad Ostia, combatte la mafia gestendo le spiagge affidatele dal Comune di Roma, pur non essendo contemplata tale attività nel proprio statuto. Se Ostia è diventata un letamaio è anche perché è diventata regola la frase dell'imperatore Vespasiano: “pecunia non olet”.
I FATTI
La Malibù Beach s.r.l. ha per oggetto sociale anche la conduzione di stabilimenti balneari e dal 2006 risulta essere la concessionaria dello stabilimento Village, in nome e per conto dei Fasciani. Con provvedimento del 23 luglio 2013 il Tribunale di Roma ha ordinato il sequestro preventivo della società, ponendola sotto amministrazione controllata. La proprietà della Malibù Beach s.r.l. è al 100% della società Settesei s.r.l.s. i cui beni aziendali e le quote sociali sono stati confiscati in data 8 ottobre 2015 a seguito del processo di mafia che ha visto condannato per mafia il clan Fasciani.
Con determinazione dirigenziale n.846 del 24 marzo 2014 il Municipio X ha prorogato la concessione demaniale marittima allo stabilimento Village fino al 2020 all'amministratore giudiziario. Dunque, tra luglio 2013 e ottobre 2015, tutti, compreso Alfonso Sabella, sapevano della proroga eppure nessuno ha adottato alcuna misura cautelare per impedire il gioco delle scatole cinesi compiutosi con il contratto d'affitto nei mesi scorsi.
Il campanello d'allarme risale all'11 agosto 2015, data in cui viene fotografata una ruspa per livellare la spiaggia abbandonata dello stabilimento Village. Manca la necessaria ordinanza della Capitaneria di Porto Roma-Fiumicino, ma l'operazione viene comunque autorizzata con apposita determinazione dirigenziale a firma del Direttore dell’Ufficio Tecnico del Municipio X, Arch. Cinzia Esposito. La d.d. però non risulta pubblicata presso l'Albo Pretorio del Comune di Roma. L'operazione di sistemazione della spiaggia riceve gli applausi dei Radicali che, tramite l'Associazione Mare Vivo, definiscono un successo aver restituito alla popolazione locale un tratto di spiaggia libera. Non è chiaro chi abbia garantito il servizio di assistenza alla balneazione, mentre e sempre più insistente la voce che la spiaggia verrà 'affidata' alla Unione Industriali per farla 'gestire' da Libera.
Ciò che risulta anomalo è che il 7 agosto 2015 la Malibù Beach s.r.l. lascia alla Hesperia s.r.l. la gestione di tutta la concessione demaniale marittima con il consenso dell'Amministrazione Capitolina che ne firma a fine agosto il subentro. La Hesperia s.r.l., creata il 20 luglio 2015 (appositamente per il subentro), può gestire sia la spiaggia sia il ristorante sia il bar del Village. La Hesperia s.r.l. ha due soci, Fabi Lucio e Penelaggi Filippo, e un amministratore unico, Fabi Gianfranco. Penelaggi ha un'attività nel settore informatico (la Inmatica SpA) dove è socio di Giancarlo Gava, nipote del potente DC Antonio Gava. Lucio Fabi è dal 2008 procuratore speciale della KPMG Advisory (servizi professionali alle imprese, specializzata nella revisione e organizzazione contabile, nella consulenza manageriale e nei servizi fiscali, legali e amministrativi). Fabi Gianfranco è anche ministratore unico della C&D Engineering Service. Dunque nessuno dei tre ha alcuna esperienza nella gestione di uno stabilimento balneare. (In calce gli estremi amministrativi del 'misterioso' subentro).
LE DOMANDE
1) Perché l'assessore Alfonso Sabella non ha revocato la concessione alla Malibù Beach s.r.l., ma le ha invece consentito di continuare a gestirla dandola in affitto? Perché non è intervenuto in forma cautelare prima della confisca di inizio ottobre 2015?
2) Perché lo Stabilimento Village, dopo esser stato confiscato, non solo non sarà messo a bando ma addirittura è stato affidato, tramite l'articolo 45 bis del Codice della Navigazione, a una società appena costituitasi che non ha alcuna esperienza nell'ambito dei servizi balneari?
3) Perché si parla di una riproposizione al Village del modello di gestione “Spiaggia ex-Amanusa’ con un front end, questa volta l'Unione Industriali, al solo scopo di far gestire a Libera le spiagge, cosa che non è contemplata nel loro statuto?
4) Perché la spiaggia non è stata assegnata alla Polizia di Stato così come era stato proposto (risulta esserci anche stato un sopralluogo del primo dirigente del Commissariato di Ostia, dr. Antonio Franco)?
Tutte queste domande saranno inviate sotto forma di esposto al Prefetto Domenico Vulpiani, Commissario per Ostia.
Contenuto: AUTORIZZAZIONE
Oggetto: AUTORIZZAZIONE ALLA SOCIETÀ 'MALIBÙ BEACH' R.L. AD AFFIDARE, AI SENSI DELL'ART. 45 BIS DEL CODICE DELLA NAVIGAZIONE MARITTIMA E SS.MM.II., LA GESTIONE DELL'INTERO COMPLESSO AZIENDALE DI CUI ALLA CONCESSIONE DEMANIALE MARITTIMA PER ATTO FORMALE N. 13/2006, PER LA GESTIONE DELLO STABILIMENTO BALNEARE DENOMINATO 'VILLAGE', SITO A ROMA, LUNGOMARE PAOLO TOSCANELLI N.197 - 00121, ALLA SOCIETÀ 'HESPERIA SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA' - P.IVA 13471571003
Spesa Prevista €: 0,00
Estremi Documento: ISTANZA PROT CO97893 DEL 27.08.2015; CONTRATTO D'AFFITTO REGISTRATO A TIVOLI IN DATA 7.08.2015 CON NUMERO DI REPERTORIO 4744 SERIE 1T
Struttura Resp.: MUNIC. X -(EX XIII) - DIR. AMB. TERR. - U.O. AMBIENTE E LITORALE
Nessun commento:
Posta un commento