(planimetria estratta dalla convenzione citata nell’esposto) |
Articolo 3 - Oneri a carico dell'affidataria
I - Ripristinare, entro 120 giorni dalla data odierna, i luoghi secondo la planimetria allegata al presente atto quale parte integrante e sostanziale sub allegato A.
Articolo 14 - Risoluzione del rapporto
Il Municipio risolverà la presente Convenzione ai sensi e per gli effetti dell'art.1456 del Codice Civile, a rischio e danno dell'affidataria, ... nei seguenti casi: … mancato rispetto delle condizioni e dei termini indicati alle lettere I, J, K e L del precedente articolo 3.
Ad oggi non solo la struttura è ancora presente ma in data 21 marzo 2016, è stato pubblicato un comunicato stampa (1) di UISP e Libera in cui si afferma che l’ex Direttore del Municipio X (Claudio Saccotelli) avrebbe autorizzato a marzo 2015 la presenza di quel chiosco senza le modifiche richieste dal bando.
Poiché Claudio Saccotelli risulta più volte citato nei fatti di Mafia Capitale, soprattutto per i fatti collegati alle spiagge di Ostia (bando assegnazione spiagge libere, chiosco Hakuna Matata, etc.), motivo per il quale è stato rimosso dalla carica, si chiede chiarezza da parte del Municipio X sui fatti sopra esposti essendo, in caso di silenzio, costretti a denunciare i fatti stessi alle autorità competenti per presunti reati contro il patrimonio pubblico e contro l’erario.
(1) (comunicato stampa pubblicato da http://www.ostiatv.it/ostia-libera-e-uisp-basta-falsita-sulla-spiaggia-libera-spqr-0069418.html a firma di Maria Grazia Stella) “Il chiosco, poi, oggetto delle dichiarazioni alla stampa, è presente su quella spiaggia dal 2009 e come tale viene riportato nella planimetria allegata al bando del 2014. L'ATI assegnataria, malgrado ciò, chiede ulteriori chiarimenti per iscritto agli uffici municipali nel gennaio 2015 e a marzo dello stesso anno riceve comunicazione scritta, sempre dalla Direzione del Municipio, che lo stesso è da ritenersi parte della dotazione della spiaggia, mentre sono da abbattere gli 11 campi da beach volley/tennis abusivi. Che ora ci venga richiesto di abbattere una struttura che il Comune di Roma dichiara ufficialmente e in più occasioni essere propria, ci appare una pretesa eccessiva, anche da parte di chi in questi anni si è sempre distinto per miopie e silenzi”
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