“L'associazione è di tipo mafioso quando coloro che ne fanno parte si avvalgono della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé e per gli altri”.
Poiché coloro che da anni sono costretti a fare i conti con la mafia, che denunciano, che subiscono ritorsioni, intimidazioni, vessazioni, sono lasciati colpevolmente soli anche da molti di quelli che parteciperanno alla fiaccolata, non ci saremo.
Perché bisognerebbe scendere in strada per loro, per i vivi, e non per la morte dei criminali o un imbecille negazionista con una tessera di partito e i suoi fiancheggiatori.
Perché troppo spesso molti di quelli che organizzano queste fiaccolate fanno anti-mafia da dietro la scrivania.
Perché siamo stanchi di scoppi di febbre narcisistica da campagna elettorale di “inutili operai di parole di denuncia” con sottotitolo “non disturbare il manovratore”
Perché la mafia non è né di destra né di sinistra. E’ a destra come a sinistra.
Perché siamo stanchi di fiaccolate di protesta e non di proposta.
Perché siamo stanchi di sentire gli applausi della gente a finti coraggiosi paladini solo perché snocciolano l’elenco delle famiglie mafiose che leggono sui giornali. Non c’è nulla di coraggioso in questo.
Perché siamo stanchi di fare numero nelle fiaccolate da vetrina a favore dei soliti politici per affermare una banalità come “no alla mafia”. Non c’è nulla di coraggioso nemmeno in questo.
Perché il giorno dopo la fiaccolata non si passerà a fatti visibili e questo la mafia lo sa.
Perché la fiaccolata di venerdì contro la mafia dovrebbe almeno avere il coraggio di passare e fermarsi davanti agli esercizi commerciali in mano alla mafia o al racket dell’usura, davanti ai negozi, alle attività produttive, alle associazioni che stanno o per chiudere a causa della mafia o per soccombere alla mafia.
Perché non possiamo sentire, come è accaduto domenica sera, che la mafia la devono combattere i cittadini: la mafia la deve combattere lo Stato e cittadini dovrebbero limitarsi a denunciare, sicuri di essere tutelati.
Perché noi, proprio noi che abbiamo voluto la manifestazione contro il premio a Licio Gelli ad Ostia, vogliamo denunciare i motivi per cui non partecipiamo venerdì alla fiaccolata “Liberiamo Ostia dalla mafia”. Gli altri, quelli lasciati colpevolmente soli, semplicemente e silenziosamente non ci saranno.
Perché questa ennesima fiaccolata contro la mafia è una dichiarazione di sconfitta e non renderà nessuno più forte, soprattutto i più deboli perché soli.
COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO
Associazione Culturale Severiana, Comitato Civico 2013, Comunità Foce del Tevere, LabUr
martedì 29 novembre 2011
sabato 22 ottobre 2011
Maltempo, Infernetto: lo scandalo dei rifiuti dopo il disastro
Raccogliamo con indignazione le parole di Daniela, una cittadina dell'Infernetto, dopo il disastroso nubifragio del 20 ottobre. "Lungo le strade ed in prossimità dei cassonetti giacciono da giorni i ricordi bagnati e inutilizzabili dei cittadini colpiti dall'alluvione di giovedì. Il grande Alemanno che invoca la proclamazione dello stato di emergenza, non sa gestire neppure lo smaltimento di detti rifiuti ammassati fuori le case. E' urgente restituire almeno un po' di decoro alle persone che con tanto affanno stanno tentando di tornare alla normalità". Il grande Alemanno e la sua AMA, dove ha fatto assumere anche la figlia del suo caposcorta, oltre alla solita pletora di mogli, cognati e cugini dei vari compagni di partito (un migliaio di nuovi dipendenti sui 7 mila totali), non riescono a fare meglio che cadere nel ridicolo. E' infatti del 21 ottobre il comunicato stampa della municipalizzata che promuove per domenica 23 ottobre l'ottavo appuntamento con la campagna "Il Tuo quartiere non è una discarica", raccolta straordinaria gratuita di rifiuti ingombranti presso inappropriati centri di raccolta, solo in precise fasce orarie e solo per i municipi 'dispari'. Peccato che nessuno lo sappia. Ma non era più facile, giusto e funzionale mettere degli scarrabili nei punti più colpiti del quartiere, dove più di 600 abitazioni stanno in queste ore liberando i propri seminterrati?
(nella foto: tonnellate di materiale davanti alla scuola di via Boezi, all'Infernetto)
(nella foto: tonnellate di materiale davanti alla scuola di via Boezi, all'Infernetto)
giovedì 20 ottobre 2011
XIII Municipio, Fosso del Fontanile: spesi 5 milioni di euro per un nuovo disastro.
Il rischio di un'altra Sarno, a Roma, nel XIII Municipio. Migliaia di metri cubi di fango, decine di tronchi dal diametro di oltre un metro e tonnellate di materiale vario sono piombati stamattina a ridosso di centinaia di abitazioni del quartiere di Punta di Malafede. Denunceremo pertanto alla Procura di Roma per delitto colposo di danno e di pericolo (artt. 449 e 450 c.p.) l'Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo, relativamente ai lavori mai iniziati sul Fosso del Fontanile. Non solo, ma denunceremo anche il XIII Municipio per disastro doloso (art. 434 c.p.) in quanto consapevole di aver commesso un reato sbagliando il progetto dell'intubamento del fosso, di competenza tra le altre cose della Regione Lazio e non del Comune di Roma. L'avevamo già denunciato a novembre di 3 anni fa e ogni anno all'arrivo delle grandi piogge. Lavori sbagliati ed eseguiti in somma urgenza (un'urgenza che si è ripetuta oggi), 5 milioni di euro spesi dal Comune di Roma senza alcuna trasparenza amministrativa per non risolvere il problema, opere di ripristino annunciate e mai realizzate, nessuna prevenzione da parte della Protezione Civile Regionale e Comunale. Non ci sono più parole: è ora della denuncia.
sabato 1 ottobre 2011
Ostia, verde pubblico: giochi di illusionismo
In Piazza delle Fiamme Gialle, ad Ostia, invece di piantare 7 sughere spuntano 7 mini-pini. Questa la picaresca conclusione del taglio indiscriminato di alberi centenari in una delle piazze più frequentate del quartiere balneare di Roma. Tutto nell'arco di neanche un mese. Prima l’intervento dei VV.FF. doveva risolvere il problema di un ramo pericolante, poi la drastica potatura e quindi il taglio di ben 7 pini. Tutto regolare, le autorizzazioni ci sono, in particolare quella rilasciata il 5 settembre 2011 (prot. QL601-80) del Dipartimento Tutela Ambientale e del Verde per “evidenti compromissioni statico-vegetative”. La richiesta è stata dell’Ufficio Giardini del XIII Municipio il 24 agosto (nota 44355). Dove è allora il problema? E’ che l’autorizzazione del Dipartimento prevedeva che il Municipio entro il 5 novembre doveva reimpiantare 7 Quercus Suber (querce da sughero) “di circonferenza tronco cm.20, con garanzia di attecchimento di anni 2”, producendo materiale fotografico comprovante quanto richiesto. Invece sono spuntati 7 pini. Già la scelta del quercus suber era sembrata a molti discutibile per la sua lenta crescita e per la scarsa resistenza all'inquinamento, non molto adatta nelle aree urbane, seppur usata come il leccio, nei giardini di media dimensione. Segnaleremo agli uffici competenti tale situazione chiedendo chiarimenti per iscritto. In un Municipio dove è vacante la presidenza della Commissione Ambiente e dove l'Assessore al Verde sembra conoscere di tal colore solo la benzina che usa per le sue auto d'epoca, ci mancavano solo i giochi di illusionismo: spacciare pini per sughere.
giovedì 25 agosto 2011
Ostia, Via del Mare: altro sangue, nessun controllo?
L'ennesimo incidente sulla Via del Mare sullo stesso rettifilo che ha visto l'anno scorso, di questi tempi, morire un giovane carbonizzato e dove esiste già dal 2007, puntato verso Roma, ma con azione su entrambe le corsie, un 'sorpassometro'. Questo 'gendarme elettronico' dovrebbe multare chi effettua sorpassi in tratto con doppia striscia continua. Ma funziona? Perché oltre all'imprudenza e al non rispetto del Codice della Strada da parte degli automobilisti, ci sarebbe da chiedere quale azione di dissuasione della velocità viene esercitata su questo tratto di strada di competenza del Comune di Roma. I cosiddetti 'Rallentatori di velocità' sono previsti dall'articolo 179 del Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada. Sulla Via del Mare non possono essere adottati i dossi artificiali, perché il limite è superiore ai 50 km/h, ma potrebbero essere realizzati sistemi di rallentamento ad effetto ottico ed acustico, molto efficaci per esempio sulle autostrade. Anche i classici pannelli indicatori della velocità istantanea, che agiscono solo come deterrente, potrebbero dare il loro contributo, specie se collegati ad un autovelox fisso. Ma sulla Via del Mare nulla di tutto questo. Eppure, con ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in relazione alle complesse problematiche del traffico e della mobilità nella città di Roma, dalla data del 26 settembre 2006 il Sindaco di Roma risulta Commissario Delegato per l'attuazione degli interventi a fronteggiare lo stato di emergenza. Cosa è stato fatto per la Via del Mare? Nulla, tanto che proprio il 'sorpassometro' della Via del Mare sembra addirittura non essere più funzionante da quando ci si è accorti che sarebbe stato fatto funzionare illegalmente, cioè senza che ci fosse almeno un agente in sala operativa a sorvegliarlo "in diretta", come previsto per legge. Senza contare i problemi di funzionamento che lo stesso 'sorpassometro' avrebbe avuto per la presenza dei rami sporgenti. Sarebbe dunque ora che il Comune di Roma e la Polizia Municipale facciano seriamente qualcosa, senza parlare di sciocchezze come l'installazione del sistema Tutor sulla Via del Mare e senza fare appostamenti illegali dietro gli oleandri. Basta anche con la bugia dell'unificazione della Via del Mare con l'Ostiense. I soldi non ci sono mai stati e non ci sono ancora oggi, visto che si sono bloccati anche i sondaggi archeologici all'incrocio con Ostia Antica. Purtroppo invece l'asfalto continua a tingersi di rosso.
lunedì 8 agosto 2011
Ostia, Canale dei Pescatori: impiegate per il ripascimento le sabbie dragate alla foce. Sono inquinate?
Abbiamo presentato un esposto alle autorità competenti perché, nel riutilizzare le sabbie dragate alla foce del Canale dei Pescatori per ricostruire gli 80 metri di spiaggia dello stabilimento balneare MED, non ci risulta che l'ArpaLazio abbia rilasciato la necessaria autorizzazione.
In ogni caso nei 6 giorni in cui si è effettuata l'operazione, a partire dal 28 luglio, difficilmente possono essere state condotte nei tempi tecnici abituali le analisi microbiologiche e virologiche richieste per legge (152/1999, Testo Unico sulle Acque), nonché la relativa istruttoria secondo il D.M. 24/01/1996.
L'inquinamento delle acque (e quindi delle sabbie) alla foce del Canale dei Pescatori è dimostrato dal cartello mai tolto nei suoi pressi di 'Divieto di balneazione', dagli stessi dati dell'ArpaLazio e, per ultimo, dai valori di campionamento riscontrati dal nostro Comitato in data 30/06/2011 e pubblicati sul nostro sito.
Roma, 08.08.2011
Il sottoscritto dr.Ing. Andrea Schiavone, in qualità di Coordinatore del Comitato Civico 2013 espone i fatti di seguito descritti. Risulta che in 6 notti (a partire dal 28 luglio) la ditta Sa.Ma. srl incaricata dal Comune di Roma ha liberato il Canale dei Pescatori (Ostia, XIII Municipio) ed ha ricostruito i primi 80 metri della spiaggia di levante refluendo circa 5.000 metri cubi di sabbia, presumibilmente inquinata e senza alcuna analisi preventiva da parte dell’ArpaLazio, con una spesa pari a circa 30.000 euro.
PREMESSO
- che la notizia è confermata dal quotidiano Il Tempo di domenica 7 agosto 2011, pagina 32 "Spiaggia restaurata al Med" di Alessandra Zavatta, che riporta: "con il miniripascimento realizzato dal XIII Municipio sono stati prelevati dai fondali del Canale dei Pescatori cinquemila metri cubi di sabbia e, attraverso un sistema di tubazioni, sono stati sversati sull'arenile dello stabilimento Med";
- che in data 30 giugno 2011 da 10 campioni d'acqua prelevati lungo il corso dei canali di bonifica dell'entroterra ostiense e lungo il Canale dei Pescatori dove essi confluiscono, il Comitato Civico 2013 ha rilevato un forte inquinamento delle acque del Canale dei Pescatori (colonie di Escherichia Coli), come poi riportato dalla stampa e pubblicato sulla pagina iniziale del proprio sito (www.cc2013.it);
- che i valori dell’ultimo prelievo alla foce del Canale dei Pescatori (codice stazione 416) reso pubblico sul sito dell’ArpaLazio si riferiscono al 18 giugno 2011, contravvenendo a quanto disposto per legge e cioè che a partire dal 1° aprile e fino al 30 settembre su ogni punto devono essere effettuati controlli ogni 15 giorni (controlli routinari) per un totale di 12 campionamenti ogni anno (nel 2010 ne furono eseguiti solo 9);
- che la stessa Arpalazio ha classificato la Foce del Canale dei Pescatori, in termini di inquinamento di tipo civile e agricolo, di qualità 'scadente', utilizzando come indicatore il Livello di Inquinamento Macrodescrittori (LIM);
- che già nel 2004 la foce del Canale dei Pescatori era l'unico punto del litorale chiuso alla balneazione a conferma di quanto esistente fin dal 1971 (ordinanza del Sindaco di Roma, n.48435, 16/07/1971: divieto di balneazione allo sbocco a mare del Canale dei Pescatori per una estensione di mt. 200 a destra a e a sinistra dello sbocco stesso),
SI CHIEDE
un'immediata verifica del rispetto delle norme e delle leggi igienico-sanitarie vigenti sul trattamento e riutilizzo delle sabbie inquinate per il ripascimento dell’arenile in quanto non ci risulta sia stata effettuata alcuna analisi da parte dell'Arpalazio sulla qualità delle sabbie prelevate dal Canale dei Pescatori nelle date sopra indicate.
Con osservanza,
dr.Ing. Andrea Schiavone
Inviato a :
Prefettura di Roma (Area V bis)
Reparto Ambientale Marino del Corpo della Capitaneria di Porto
Corpo Forestale dello Stato (Comando Stazione Ostia)
Polizia Municipale XIII Gruppo
Stazione dei Carabinieri — Lido di Ostia
Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente
Regione Lazio – Assessorato all’Ambiente
Regione Lazio – Demanio Marittimo
Regione Lazio – Commissione V Ambiente
Arpa Lazio (Roma – Sez. Prov.le)
MINISTERO DELL’AMBIENTE
Direzione generale per la tutela del territorio e delle risorse idriche
Divisione III Tutela delle risorse idriche dall’inquinamento
Prefettura di Roma (Area V bis)
Reparto Ambientale Marino del Corpo della Capitaneria di Porto
Corpo Forestale dello Stato (Comando Stazione Ostia)
Polizia Municipale XIII Gruppo
Stazione dei Carabinieri — Lido di Ostia
Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente
Regione Lazio – Assessorato all’Ambiente
Regione Lazio – Demanio Marittimo
Regione Lazio – Commissione V Ambiente
Arpa Lazio (Roma – Sez. Prov.le)
MINISTERO DELL’AMBIENTE
Direzione generale per la tutela del territorio e delle risorse idriche
Divisione III Tutela delle risorse idriche dall’inquinamento
sabato 6 agosto 2011
Ostia, Polo Natatorio: ancora in corso gli Assoluti del "vuoto"
Parcheggi interni a disposizione dei balneari dove parcheggiano anche i consiglieri municipali (p.es. Monica Picca), impianti meccanici di aspirazione e condizionamento spenti (ad agosto) nel bar, nelle piscine interne, negli spogliatoi e nella foresteria, piscina esterna non riscaldata durante le gare, gazebi parasole tirati su alla meno peggio sugli spalti della piscina esterna a protezione degli atleti e degli spettatori, barriere architettoniche dovunque per i diversamente abili, stanze che dovevano essere adibite ad uffici che sono diventate magazzini. Basta grattare un po' sotto l'appariscente messa in scena del Polo Natatorio di Ostia per far emergere una storia di mala amministrazione, costata ad oggi 36 milioni di euro sui 15 previsti, con un'indagine della Procura e della Corte dei Conti ancora in corso. Addirittura il presidente della FIN, Paolo Barelli, si è permesso di affermare che "le foresterie sono in piena attività e non ospitano solo noi del nuoto ma anche il beach volley". Ma non è il Polo Natatorio un Centro Federale per il nuoto? E i cittadini? Ricordiamo a Barelli che l'impianto doveva rispettare le normative degli impianti comunali perchè il Polo Natatorio è stato dato dal Comune in concessione alla FIN. Non è affatto della FIN che può farci quello che vuole. I cittadini, che hanno pagato a Barelli l'impianto, sono invece tenuti fuori con l'unico contentino di qualche mese di apertura invernale per corsi a cui pochissimi hanno aderito a causa delle carenze della struttura. Sono tenuti fuori soprattutto i diversamente abili, a cui la FIN aveva falsamente promesso dei corsi dedicati. La storia dei parcheggi è poi paradossale. Quelli interrati sono chiusi e non collaudati (gli estintori sono tutti ancora incellofanati), quelli di superficie lasciati vuoti a vantaggio dei balneari, anche in occasione delle manifestazioni sportive. Durante i recenti Campionati Italiani Assoluti, i vigili urbani e la società di sorveglianza (che gestisce il parcheggio) davano per tutto esaurito il parcheggio interno, mentre non solo questo era mezzo vuoto (posti lasciati liberi per gli abbonati dello stabilimento 'Le Dune') ma addirittura la polizia municipale faceva rimuovere esternamente al Polo le auto parcheggiate ne più ne meno selvaggiamente come nel fine settimana, solo per dimostrare efficienza agli occhi di Alemanno, intervenuto alla premiazione. La Polizia Municipale è poi la stessa che ha fatto aprire il 25 luglio il parcheggio interrato e che ha fatto ridurre la sezione stradale della via di accesso al Polo Natatorio, via delle Quinqueremi, disponendo parcheggi a spina senza collaudi e senza preoccuparsi della restante viabilità. Altri soldi pubblici spesi in maniera errata. Prima o poi comunque, ne siamo confidenti, arriverà il conto per tutti, meno che per i cittadini che hanno già pagato di tasca propria uno scandalo tutto italiano.
giovedì 4 agosto 2011
Ostia, Polo Natatorio: adesso anche i parcheggi a spina di pesce.
Siamo sconcertati che su via delle Quinqueremi, dietro al Polo Natatorio, si realizzino parcheggi a spina di pesce così come in altre parti di Ostia. Non solo ciò riduce la sede stradale e non risulta che siano state collaudate le singole strade in funzione della nuova sezione, ma la cosa più grave è che ciò viene fatto nel periodo estivo. Ricordiamo che dentro il Polo Natatorio sono stati concessi i parcheggi ad uso esclusivo dei balneari ed affidati senza alcuna trasparenza amministrativa a una ditta di sorveglianza. Gli stessi parcheggi vengono usati dai consiglieri municipali come Monica Picca. E per i cittadini? Dei parcheggi realizzati in fretta e in furia che aumenteranno solo il caos su strade che non sono state progettate per avere parcheggi a spina.
martedì 26 luglio 2011
Ostia, Polo Natatorio: ci parcheggiano anche i consiglieri municipali.
Dopo la nostra denuncia di un mese fa abbiamo adesso la certezza che il Municipio sapeva dell'assegnazione ai balneari dei parcheggi (pagati dai cittadini) dentro il Polo Natatorio di Ostia. La prova ieri, 25 luglio, quando alle ore 18:48, si è vista Monica Picca, consigliere del XIII Municipio, uscire con il figlio dallo stabilimento 'Le Dune', attraversare la strada ed entrare dall'ingresso pedonale nel Polo Natatorio dove aveva posteggiato la propria auto. Finisce così l'ennesimo scandalo di un impianto sorto per i Mondiali di Nuoto, ancora non terminato, costato 36 milioni di euro contro i 15 previsti e adesso adibito come parcheggio (a pagamento) per i balneari (300 euro a stagione il costo per i clienti). Facciamo dunque i complimenti all'insegnante di lettere Monica Picca, libera di fare ciò che vuole ma adesso con l'obbligo di informare come è stato assegnato ai balneari quello spazio pubblico visto che lei è Vice Presidente della Commissione VI Litorale e Lavoro. Anche su questo manderemo un esposto alla Guardia di Finanza che sta indagando per conto della Procura di Roma e della Corte dei Conti. Infine, informeremo del fatto il consigliere municipale Luigi Zaccaria (presidente Commissione X – Sicurezza) e il consigliere comunale Fabrizio Santori (presidente della Commissione Speciale Politiche per la Sicurezza Urbana). Infatti l'affidamento alla Secur&Service srl del parcheggio in questione non sarebbe regolare in quanto lo statuto della società prevede esclusivamente 'la custodia e la gestione di parcheggi non a pagamento'.
(nella foto: Monica Picca inaugura il 16 giugno il parcheggio di Dragona ma tace su quello del Polo Natatorio)
(nella foto: Monica Picca inaugura il 16 giugno il parcheggio di Dragona ma tace su quello del Polo Natatorio)
sabato 9 luglio 2011
Ostia, inquinamento del Canale dei Pescatori: lunedì, alle 19, presso l'Urbinati, i risultati delle analisi sui prelievi effettuati.
Lunedì, 11 Luglio alle 19, all’interno dello spazio messo a disposizione di LabUr (Laboratorio di Urbanistica) dallo storico stabilimento balneare Urbinati (Lungomare Paolo Toscanelli, 119 - Lido di Ostia), il Comitato Civico 2013 presenterà i risultati dell’analisi di laboratorio sui prelievi effettuati lungo i canali dell’entroterra che sversano nel Canale dei Pescatori alla foce del quale non viene applicato il divieto di balneazione. In assenza di qualunque forma di partecipazione e di informazione da parte delle istituzioni, questo spazio pubblico di confronto sulla città come bene comune è fondamentale. Lo spazio offerto ogni lunedì dall'Urbinati con il coordinamento di LabUr, rappresenta la vera 'casa del cittadino' ad Ostia, che non si è mai realizzata a Roma, un luogo aperto ai cittadini, per parlare e confrontarsi sulle trasformazioni del loro territorio. Ricordiamo allora che, anche in termini di inquinamento, sono previsti, solo sul Lungomare di Ostia, 1 milione di metri cubi, tra beauty farm, alberghi, centri commerciali, mega discoteca con 20 piste da bowling, ristoranti, nuova darsena sul canale dei Pescatori, raddoppio del Porto, centri sportivi compreso un impianto per una delle più grandi scuole di surf d’Europa, nuovo Ponte della Scafa e naturalmente molta edilizia privata. Tutto in aree o vincolate, o demaniali o a patrimonio dello Stato o delle Ferrovie. Altri 5 milioni di metri cubi sono previsti nell’entroterra nei prossimi 2 anni.
(foto: colonie Escherichia Coli, in blu, principale indicatore di contaminazione fecale. Risultato da un prelievo d'acqua del Colletore Primario
(foto: colonie Escherichia Coli, in blu, principale indicatore di contaminazione fecale. Risultato da un prelievo d'acqua del Colletore Primario
venerdì 8 luglio 2011
XIII Municipio - Processo di partecipazione per la densificazione dei Piani di Zona: richiesto l'annullamento per gravi irregolarità
Testo della denuncia inviata al Comune di Roma. Si tratta di realizzare nuovi alloggi per 8 mila persone all'interno di 21 Piani di Zona, sparsi per tutta Roma, dove non esistono ancora servizi, scuole, strade e adeguate fogne. Coinvolti ben 10 Municipi. Assente l'Assessore Corsini, i rappresentanti dei Municipi. Il Direttore del Dipartimento di Urbanistica si è presentato con 2 ore e 36 minuti di ritardo, al termine di tutti gli interventi dei cittadini. Nel XIII Municipio, previste quasi 1.500 persone.
Il giorno 16 giugno 2011 l'Assessorato all'Urbanistica e il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica - U.O. Pianificazione e Riqualificazione delle aree di interesse pubblico hanno comunicato l'avvio della prima fase del processo partecipativo riguardante l'aumento della previsione edificatoria dei Piani di Zona del II PEEP precedenti la Deliberazione di Consiglio Comunale n.65/2006 attraverso l’utilizzazione delle aree extra-standard di proprietà comunale. L'iter del processo partecipativo è proseguito con la convocazione dell'assemblea partecipativa aperta alla cittadinanza per il giorno 6 luglio 2011 alle ore 16 presso la Sala Gonzaga del Comando Generale della Polizia Roma Capitale, in Via della Consolazione, 4.
L'avvio del processo partecipativo doveva svolgersi secondo quanto previsto dal "Regolamento di partecipazione dei cittadini alla trasformazione urbana", Allegato A alla Delibera C.C. n. 57 del 02.03.2006.
Denunciamo che nel processo di partecipazione sono stati violati i seguenti punti:
Art.4, c.1 - il XIII Municipio non ha preso parte all'organizzazione del processo di partecipazione relativamente ai Piani di Zona B36 Acilia Saline e C10 Malafede
Art.7, c.2 - il Presidente del XIII Municipio non ha dato pubblica informazione né ha promosso la
consultazione del processo di partecipazione relativamente ai Piani di Zona B36 Acilia Saline e C10 Malafede.
Art.7, c.3 - sul sito internet del XIII Municipio non c'è alcuna pubblica informazione in apposita
sezione del sito del processo di partecipazione relativamente ai Piani di Zona B36 Acilia Saline e C10 Malafede.
Art.8, c.3 - l’Amministrazione Comunale non ha assicurato la presenza del gruppo di referenti di cui all’art. 4, commi 4 e 5, tra cui, oltre all'Ing. Errico Stravato, giunto solo alle ore 18:36 ad interventi conclusi, i rappresentanti del XIII Municipio, relativamente ai Piani di Zona B36 Acilia Saline e C10 Malafede. Era presente solo l'architetto Maurizio Geusa, dirigente U.O. Pianificazione e Riqualificazione delle Aree di Interesse Pubblico, e l'architetto Francesca Saveria Bedoni, dirigente U.O. Edilizia Residenziale Pubblica
Per quanto sopra esposto, il sottoscritto Andrea Schiavone, coordinatore del Comitato Civico 2013, chiede l'annullamento del processo di partecipazione
Il giorno 16 giugno 2011 l'Assessorato all'Urbanistica e il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica - U.O. Pianificazione e Riqualificazione delle aree di interesse pubblico hanno comunicato l'avvio della prima fase del processo partecipativo riguardante l'aumento della previsione edificatoria dei Piani di Zona del II PEEP precedenti la Deliberazione di Consiglio Comunale n.65/2006 attraverso l’utilizzazione delle aree extra-standard di proprietà comunale. L'iter del processo partecipativo è proseguito con la convocazione dell'assemblea partecipativa aperta alla cittadinanza per il giorno 6 luglio 2011 alle ore 16 presso la Sala Gonzaga del Comando Generale della Polizia Roma Capitale, in Via della Consolazione, 4.
L'avvio del processo partecipativo doveva svolgersi secondo quanto previsto dal "Regolamento di partecipazione dei cittadini alla trasformazione urbana", Allegato A alla Delibera C.C. n. 57 del 02.03.2006.
Denunciamo che nel processo di partecipazione sono stati violati i seguenti punti:
Art.4, c.1 - il XIII Municipio non ha preso parte all'organizzazione del processo di partecipazione relativamente ai Piani di Zona B36 Acilia Saline e C10 Malafede
Art.7, c.2 - il Presidente del XIII Municipio non ha dato pubblica informazione né ha promosso la
consultazione del processo di partecipazione relativamente ai Piani di Zona B36 Acilia Saline e C10 Malafede.
Art.7, c.3 - sul sito internet del XIII Municipio non c'è alcuna pubblica informazione in apposita
sezione del sito del processo di partecipazione relativamente ai Piani di Zona B36 Acilia Saline e C10 Malafede.
Art.8, c.3 - l’Amministrazione Comunale non ha assicurato la presenza del gruppo di referenti di cui all’art. 4, commi 4 e 5, tra cui, oltre all'Ing. Errico Stravato, giunto solo alle ore 18:36 ad interventi conclusi, i rappresentanti del XIII Municipio, relativamente ai Piani di Zona B36 Acilia Saline e C10 Malafede. Era presente solo l'architetto Maurizio Geusa, dirigente U.O. Pianificazione e Riqualificazione delle Aree di Interesse Pubblico, e l'architetto Francesca Saveria Bedoni, dirigente U.O. Edilizia Residenziale Pubblica
Per quanto sopra esposto, il sottoscritto Andrea Schiavone, coordinatore del Comitato Civico 2013, chiede l'annullamento del processo di partecipazione
giovedì 7 luglio 2011
Ostia Ponente: Alemanno fa un'operazione di facciata sulla pelle dei disabili
Alemanno ha presentato il 4 luglio l'iniziativa tra Campidoglio e UNITALSI che vedrà la spiaggia di Ondanomala, ad Ostia Ponente, diventare la prima spiaggia attrezzata per disabili a Roma. Alemanno non ha però chiarito come questo riesca a conciliarsi con le indagini che la Procura di Roma sta portando avanti circa le presunte irregolarità nelle concessioni rilasciate per le spiagge libere, tra cui Ondanomala. In altre parole, il Municipio XIII, che fino ad oggi ha assegnato le concessioni, non avrebbe avuto lo status di concessionario che invece spetta a Roma.
Un'altra anomalia è che la Cooperativa Sociale “Marisol”, che gestisce i 200 metri della spiaggia di Ondanomala, dal civico 34 al civico 26 del Lungomare Duca degli Abruzzi, oggi risulta 'inattiva'. Addirittura l'amministratore unico della "Marisol", Mario Paolantoni, parente dell'attuale Assessore all'Ambiente del XIII Municipio, Giancarlo Innocenzi, ieri non era seduto al tavolo delle autorità.
A far chiarezza, dovrebbero intervenire i tre ultimi presidenti del XIII Municipio: Davide Bordoni, Paolo Orneli e Giacomo Vizzani. I primi due per il bando riguardante l’affidamento a cooperative sociali per la fornitura dei servizi connessi alla balneazione, relativamente alle spiagge libere in concessione al Comune di Roma, per il triennio 2006/2008. Il terzo, Vizzani, per quelle successive, a partire dalla Determinazione Dirigenziale n. 3899 del 30/12/2008 (integrazione della n. 3863 del 24/12/2008) relativa agli stessi servizi per la stagione 2009.
Ci chiediamo come mai, dopo il rogo dell'ultimo chiosco, avvenuto ad Aprile 2011, (il terzo in 2 anni), Alemanno non abbia ancora fatto sapere come intende ripristinare la legalità in quest'area che ha visto protagonista, fino all'anno scorso, Carmine Fasciani, alleato storico del clan camorristico dei Senese. Così come il XIII Municipio dovrà spiegare come mai la segnaletica orizzontale davanti alla spiaggia di Ondanomala sia stata realizzata il 1° luglio da un'altra Cooperativa Sociale, la Omnibus di via Grotte della Gregna, quando invece Amerigo Olive, Assessore Lavori Pubblici XIII Municipio, aveva nello stesso giorno dichiarato: “Per mettere in sicurezza i passaggi pedonali rialzati sul lungomare Duca degli Abruzzi i nostri tecnici stanno valutando modi e tempi dell’intervento. Nel giro di pochi giorni i lavori saranno conclusi”. Ed invece, è già stato tutto assegnato: le concessioni e i lavori della segnaletica.
E' l'ennesima operazione di facciata per salvare una disastrosa amministrazione, questa volta addirittura sulla pelle dei disabili
Un'altra anomalia è che la Cooperativa Sociale “Marisol”, che gestisce i 200 metri della spiaggia di Ondanomala, dal civico 34 al civico 26 del Lungomare Duca degli Abruzzi, oggi risulta 'inattiva'. Addirittura l'amministratore unico della "Marisol", Mario Paolantoni, parente dell'attuale Assessore all'Ambiente del XIII Municipio, Giancarlo Innocenzi, ieri non era seduto al tavolo delle autorità.
A far chiarezza, dovrebbero intervenire i tre ultimi presidenti del XIII Municipio: Davide Bordoni, Paolo Orneli e Giacomo Vizzani. I primi due per il bando riguardante l’affidamento a cooperative sociali per la fornitura dei servizi connessi alla balneazione, relativamente alle spiagge libere in concessione al Comune di Roma, per il triennio 2006/2008. Il terzo, Vizzani, per quelle successive, a partire dalla Determinazione Dirigenziale n. 3899 del 30/12/2008 (integrazione della n. 3863 del 24/12/2008) relativa agli stessi servizi per la stagione 2009.
Ci chiediamo come mai, dopo il rogo dell'ultimo chiosco, avvenuto ad Aprile 2011, (il terzo in 2 anni), Alemanno non abbia ancora fatto sapere come intende ripristinare la legalità in quest'area che ha visto protagonista, fino all'anno scorso, Carmine Fasciani, alleato storico del clan camorristico dei Senese. Così come il XIII Municipio dovrà spiegare come mai la segnaletica orizzontale davanti alla spiaggia di Ondanomala sia stata realizzata il 1° luglio da un'altra Cooperativa Sociale, la Omnibus di via Grotte della Gregna, quando invece Amerigo Olive, Assessore Lavori Pubblici XIII Municipio, aveva nello stesso giorno dichiarato: “Per mettere in sicurezza i passaggi pedonali rialzati sul lungomare Duca degli Abruzzi i nostri tecnici stanno valutando modi e tempi dell’intervento. Nel giro di pochi giorni i lavori saranno conclusi”. Ed invece, è già stato tutto assegnato: le concessioni e i lavori della segnaletica.
E' l'ennesima operazione di facciata per salvare una disastrosa amministrazione, questa volta addirittura sulla pelle dei disabili
lunedì 4 luglio 2011
Alemanno: se questo è un sindaco...
E’ vergognoso che il Sindaco Gianni Alemanno venga ad Ostia alla presentazione del progetto “I disabili incontrano il mare” presso la spiaggia organizzata 'Onda Anomala' e all’inaugurazione del parco dedicato a Monsignore Clemente Riva, mentre sono in corso le indagini sul bando per le spiagge libere e mentre la stessa Caritas di Ostia diserterà l’inaugurazione per protesta contro la violenza dello sgombero del campo rom di via della Acque Rosse. “Nemmeno le bestie sono trattate così” ha detto Don Franco Dedonno. E’ oltre un anno che i cittadini del XIII Municipio, ed in particolare gli abitanti dell’Idroscalo, attendono di conoscere i progetti che il Sindaco e il Vice-Sindaco di Roma sbandierano da anni, anche all’estero, ma che mai hanno visto la partecipazione dei cittadini. Aveva promesso, davanti alle telecamere di una TV locale, che sarebbe venuto domani, 5 luglio, per avviare il processo di partecipazione con la cittadinanza, ovviamente in pieno agosto, e invece ancora una volta rimanda l’incontro a data da destinarsi. Un Sindaco che ancora una volta mostra di essere forte con i deboli e debole con i poteri forti. Oggi, alle 19 dunque LabUr presenterà alla cittadinanza i progetti di questa inqualificabile giunta presso lo stabilimento Urbinati.
venerdì 1 luglio 2011
Ostia, lungomare: dalle Bugie di Alemanno alle magie di Harry Potter
Da fonti ufficiose del Comune di Roma, abbiamo la certezza: Alemanno non verrà più ad Ostia il 5 luglio, presso il multisala Cineland, per presentare il progetto del lungomare sbandierato ormai da 3 anni. Lo aveva promesso davanti alle telecamere il 10 giugno, seduto al tavolino di una delle tante discoteche caciarone del lido: "Sarà una presentazione aperta alla cittadinanza". E' la seconda volta che Alemanno dà buca ai cittadini ostiensi, annunciando di venire per poi disertare all'ultimo minuto (la prima fu il 15 febbraio). C'è di più. Nell'agenda del Sindaco, come confermato dall'Ufficio Stampa e dal Cerimoniale, risulta che Alemanno interverrà martedì 5 luglio 2011, alle ore 12, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, per la presentazione della Mostra "Lux in Arcana" - L’Archivio Segreto Vaticano si rivela", mostra che si terrà a febbraio 2012 presso i Musei Capitolini. Sappiamo anche chi verrà ad Ostia al suo posto, il 3 luglio, in Piazza Magellano, sul lungomare: Harry Potter. In uno spazio espositivo di oltre 150 mq, schermi video trasmetteranno in anteprima le immagini dell’ultimo film e giochi di luce circonderanno i costumi di scena. Del resto, Alemanno che cosa sarebbe venuto a presentare ad Ostia? I progetti inutili e mai realizzati proposti, sempre a Cineland, da Veltroni nel 2005? Meglio dunque Harry Potter di Alemanno, perché almeno è un personaggio di fantasia che fa magie e non dice bugie. Di un nuovo Pinocchio, come ormai ad Alemanno piace esibirsi, Ostia non ha proprio bisogno.
giovedì 23 giugno 2011
Ostia: denuncia alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo per gli sgomberi in corso
Denunceremo alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo non solo Alemanno ma anche le dichiarazioni di 2 consiglieri del XIII Municipio (Picca, Zaccaria) e uno comunale (Santori) sul fatto che gli sgomberi in atto a Ostia di insediamenti abusivi "valorizzano e riqualificano il sito turistico". Con il loro comunicato stampa congiunto di oggi, abbiamo toccato il fondo. Razzista e senza alcun rispetto per la dignità umana il loro commento: "coloro i quali vivono di stenti a danno del paese ospitante, tornino da dove sono venuti". Chiediamo dove vivono questi signori che in 3 anni non sono riusciti a risolvere cose semplici, come per esempio il problema di alcuni senzatetto che tutte le notti dormono sotto i portici del XIII Municipio in Piazza della Stazione Vecchia: li deporteranno a Timbuctu? In particolare, Monica Picca dovrebbe vergognarsi di coprire il ruolo di vicepresidentte della Commissione Servizi Sociali, lei, che in 3 anni non ha speso una parola a sostegno della grave situazione dell'emergenza abitativa esistente nel XIII Municipio. Ad allontanare il turismo da Ostia è il degrado generale del municipio: aree verdi abbandonate, strade dissestate, bancarelle/tendopoli ovunque, chiassose discoteche notturne e pesanti infiltrazioni mafiose e camorristiche. Santori, Picca e Zaccaria dovrebbero rileggersi le dure parole della Caritas e della Comunità di Sant'Egidio contro la scellerata politica di sgomberi adottata da Alemanno e diffusasi nei municipi. Siamo noi che siamo alla 'resa dei conti' con questi signori della mala-amministrazione romana, non loro verso la povera gente che ha solo bisogno di aiuto. Disperdendo i nuclei familiari si sta violando l'articolo 8 della "Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali" firmata a Roma nel 1950. Uno spettacolo indegno che deve terminare.
Polo Natatorio di Ostia: il parcheggio è di tutti ma non dei cittadini
Compare anche il cartello 'parcheggio FIN'. Sempre più complessa dunque la questione del parcheggio interno del Polo Natatorio di Ostia, utilizzato, secondo le dichiarazioni rilasciate alla stampa dai Vigili Urbani di Ostia, solo stagionalmente dallo stabilimento 'Le Dune' (costi: 4 euro al giorno o 300 a stagione). Secondo i Vigili addirittura il parcheggio insisterebbe su area demaniale: "l’area demaniale dove si trova anche il parcheggio del Polo Natatorio è stata regolarmente assegnata agli stabilimenti". Se questo venisse confermato, andrebbe messo in discussione tutto l'iter di assegnazione dell'area alla FIN da parte del Comune di Roma, che non ha mai interessato l'Agenzia del Demanio. Il cartello con indicazione 'parcheggio FIN' è comparso solo dopo la nostra denuncia in occasione dei master italiani che si stanno svolgendo al Polo, dal 21 al 26 giugno. Questa circostnza non sta comunque impedendo ai soli clienti dello stabilimento 'Le Dune' l'ingresso. Tutto è dunque un accordo trasversale tra la FIN e la società privata che ha ancora la responsabilità del cantiere del parcheggio e della foresteria, con l'intromissione di Papagni, presidente dell'Assobalneari, fratello del proprietario de 'Le Dune, ma anche membro della FIN e amico di Paolo Barelli, presidente della FIN. Resta da scoprire chi sia questa fantomatica 'cooperativa' a cui finiscono i soldi del parcheggio (si dice senza alcuna ricevuta fiscale). Da indiscrezioni raccolte sul posto, sembrerebbe legata al vicino Borghetto dei Pescatori, già coinvolto nello scandalo del Polo Natatorio in funzione della variante di progetto del Polo. Ricordiamo infatti che il progetto originario del Polo Natatorio prevedeva, al posto del parcheggio, prima la piscina scoperta e poi la foresteria. Alla fine fu deciso il parcheggio per consentire la vista a mare delle nuove palazzine che la CBP (Cooperativa edilizia Borghetto dei Pescatori), legatissima al PD locale, sta lì costruendo. Che sia questa la 'cooperativa' del parcheggio? Nessuno risponde a fare chiarezza mostrando pezzi di carta ufficiali, come dovrebbe essere, visto che si tratta di un'opera pubblica. Ci si affida solo alle 'dichiarazioni verbali' dei Vigili Urbani, che però finiscono per creare ulteriore confusione.
sabato 18 giugno 2011
LUNGOMARE DI OSTIA: IL PARCHEGGIO DEL POLO NATATORIO USATO DALLO STABILIMENTO 'LE DUNE'
A 2 anni dai Mondiali di Nuoto scopriamo oggi, da semplici cittadini, che il parcheggio del Polo Natatorio di Ostia, chiuso come la foresteria per sentenza del Tribunale di Ostia, viene usato dallo stabilimento 'Le Dune' di Paolo Papagni, fratello di Renato, Presidente dell'Assobalneari. Si paga un ingresso giornaliero di 4 euro o di 300 euro stagionali che vanno a una non meglio specificata 'cooperativa'. Abbiamo fotografato e ripreso tutto (disponibile per adesso solo il video su youtube: http://www.youtube.com/watch?v=3mZa13CIbz8). Quello che è indecente, senza mezzi termini, è che mentre Claudio Rinaldi, Commissario Delegato per i Mondiali di Nuoto, finisce sulla graticola e davanti ai tribunali per gli impianti privati, nessuno lo coinvolge sul Polo Natatorio, impianto pubblico arrivato a 36 milioni di euro di spesa dai 15 iniziali ed ancora non terminato. Servono prostitute, preservativi e massaggiatrici come per il Salaria Sport Village? Lo scandalo del Polo Natatorio è di dimensioni maggiori. E' stato da 2 anni a questa parte un inciucio per tutte le forze politiche locali (soprattutto il PD e l'ala Forza Italia del PdL) che si sono sempre fatte scudo dell'inerzia della Polizia Municipale di Ostia. Però la Polizia Municipale di Ostia sabato scorso è stata così 'solerte' da rimuovere due auto che avevano parcheggiato davanti a un'entrata laterale del parcheggio del Polo Natatorio. Per fortuna che la Corte dei Conti e la Procura di Roma hanno di recente aperto due fascicoli su questo scandalo di Ostia e di tutta Roma, affidando entrambi le indagini al Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza. Siamo certi che ne vedremo delle belle quando il castello di carte finora costruito andrà giù. Qualcuno intanto dovrà spiegare perché un parcheggio fatto chiudere dal Tribunale di Ostia e pagato dai cittadini viene fatto aprire ed 'assegnato' a una cooperativa che ci guadagna cifre molto sostanziose. Il primo a doverci rispondere sarà il Consigliere Delegato del Sindaco per le Politiche dello Sport, Alessandro Cochi nonché il luogotenente di Alemanno, Giacomo Vizzani, presidente del XIII Municipio.
martedì 31 maggio 2011
Ostia: l'Escherichia coli alla foce del Canale dei Pescatori. Quale controllo delle acque per uso agricolo?
Mentre nel XIII Municipio, non si controlla la qualità delle acque dei canali usate per scopi agricoli, canali dove l'ACEA è autorizzata a sversare liquami di fogna non depurati, sale a 11 il numero delle persone morte in Germania a causa del virus diffuso dal batterio contenuto nei cetrioli. Si tratta di un batterio, il ceppo Escherichia coli VTEC sierogruppo O-104, che provoca la cosiddetta sindrome emolitica uremica (Hus), una patologia che ha come primo sintomo la dissenteria emorragica. Senza fare alcun allarmismo, le contromisure sono semplici: consumare frutta e verdura solo dopo un accurato lavaggio e, laddove possibile, sbucciarle, evitando di tenerle a contatto con quelle non igienizzate. Allora perché a scopo precauzionale, lungo i canali del XIII Municipio non ci sono avvisi che l'acqua potrebbe non essere idonea per scopi agricoli? Nessun allarmismo, ma visto che ci finiscono dentro liquami di fogna un controllo costante e periodico sarebbe necessario. Ricordiamo che il Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano, su concessione del Ministero e della Regione, ha realizzato impianti d'irrigazione collettiva per migliaia di ettari nel XIII Municipio. L'impianto preleva le acque dal Tevere e le immette nei canali Dragoncello e Lingua, da cui vengono attinte mediante opere di presa, affidando il trasporto dell'acqua o da canali aperti o da tubazioni, a partire dalle quali ha luogo la distribuzione vera e propria agli agricoltori. Tutto andrebbe bene se l'ACEA non avesse posizionato, lungo i canali, nei punti di sollevamento delle condotte fognarie, i famigerati 'sfioratoi', sistemi che automaticamente sversano liquami non depurati nei canali, in particolari situazioni e senza alcun preavviso. Questo accade nelle zone più basse del XIII Municipio, soprattutto nella depressione che una volta era lo stagno di Ostia (oggi ricoperto da quartieri come Stagni e Saline), poi prosciugato a partire dal 1884 grazie al reticolo dei canali oggi esistenti. Il problema è che nessuno controlla la qualità di queste acque che finiscono a mare senza depurazione e senza che ci sia un divieto di balneazione alla foce del Canale dei Pescatori che le raccoglie. Dovrebbe essere l'ARPA Lazio (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Lazio, operativa dall'aprile 2000) a svolgere il supporto tecnico agli enti locali per il controllo della qualità delle acque per uso agricolo. Ed è singolare che dal 1° luglio 2010 (con entrata in vigore del Decreto 30/03/2010 e del Dlgs N.116/08) proprio uno dei parametri rilevati dall'ARPA alla foce del Canale dei Pescatori sia stato quello dell'Escherichia Coli (in 2 controlli su 3). Questo succede a mare, dove sfocia il Canale dei Pescatori che raccoglie le acque dall'entroterra: perché l'ARPA non fa gli stessi controlli su tutto il reticolo delle opere di scolo? Di questo ed altro parleremo nell'incontro ad ingresso libero, sabato 4 giugno 2011, presso la biblioteca Elsa Morante ad Ostia.
(nella foto: uno dei tanti terreni ad uso agricolo a ridosso del Fosso di Dragoncello)
(nella foto: uno dei tanti terreni ad uso agricolo a ridosso del Fosso di Dragoncello)
lunedì 30 maggio 2011
Ostia, Canale dei Pescatori: altro inquinamento con la nuova darsena
La manutenzione del Canale dei Pescatori è diventata dal 19 aprile, dopo l'approvazione della delibera del decentramento amministrativo per Ostia, di competenza del XIII Municipio. In occasione dell'apertura della stagione balneare ci saremmo aspettati delle iniziative da parte dell'Ufficio Tecnico Municipale rivolte a contrastare il noto problema dell'inquinamento delle sue acque e del mancato divieto di balneazione alla sua foce. Nulla si è fatto fino ad oggi, anzi si propone una nuova darsena per altre centinaia di imbarcazioni da diporto dal costo di 10,5 milioni di euro. Altro inquinamento dovuto al rimessaggio e all'ormeggio? Il turismo nautico, tanto decantato dall'amministrazione Alemanno, è una delle prime fonti di inquinamento delle coste e dei corsi d'acqua dolce dove sono ospitati i 'porticcioli'. Non esiste una legge che obblighi i diportisti a scaricare a terra in apposite vasche i liquami inquinanti prodotti da wc e cucine di bordo che invece possono essere scaricati in mare a distanza non minore di un miglio marino (1852 mt). Più barche ci sono, più inquinamento si produce anche perché i venti dominanti sul litorale romano sono quelli provenienti dal quadrante Ovest. In pratica, torna tutto a riva. Il XIII Municipio si è rivelato incapace e incompetente a risovere sul Canale dei Pescatori problemi ordinari come navigabilità, pulizia, rimozione detriti e manutenzione degli argini. Adesso peggiorerà anche l'inquinamento alla foce del Canale. Sabato 4 giugno 2011, presso la biblioteca Elsa Morante di Ostia, a partire dalle ore 9:30 affronteremo anche questo tema.
domenica 29 maggio 2011
XIII Municipio, ancora uno sversamento di liquami nel Canale dei Pescatori
Non se ne può più dell'inquinamento del Canale dei Pescatori, che sfocia in mare al centro di Ostia, raccogliendo le acque dei canali del XIII Municipio. E' proprio di questi giorni l'avvistamento di un ulteriore sversamento di liquami lungo il suo corso che preoccupa non poco per la salute dei bagnanti. Eppure, da anni, il divieto di balnezione alla foce del Canale dei Pescatori non viene applicato perchè l'Agenzia Regionale Protezione Ambiente (ARPA Lazio) dice che è tutto a posto. Anche Goletta Verde ha saltato nel 2010 i campionamenti allo sbocco in mare del Canale dei Pescatori. Sarà un caso che a sinistra della sua foce c'è lo stabilimento balneare MED di Fabrizio Fumagalli (presidente del Sindacato Italiano Balneari Lazio) e a destra lo stabilimento balneare Le Dune di Paolo Papagni, fratello di Renato, presidente dell'Assobalneari Italia? Sarà un caso che si stanno spendendo milioni e milioni di euro per la ristrutturazione del vicino Borghetto dei Pescatori? Sarà un caso che proprio qui dovrà nascere la "Città dei Giochi e della Scienza" presentata agli Stati Generali il 23 febbraio scorso? Può un semplice canale/fogna mettere in discussione tutto questo? L'assurdo è che l'inquinamento del Canale dei Pescatori è tabellato dalla stessa ARPA Lazio che ad aprile, maggio e giugno del 2010 ha rilevato valori dei coliformi fecali ben oltre i limiti fissati dalla normativa vigente. Valori accessibili a tutti perché pubblici. Da quel punto in poi, il miracolo: l'acqua del Canale dei Pescatori diventa quasi potabile. Un depuratore? L'eliminazione degli scarichi abusivi nei canali del XIII Municipio? Una proliferazione di enzimi autoctoni in grado di debellare gli inquinanti? Nulla di tutto questo. A partire dalla data del 01/07/2010 cambia la normativa, si alzano i valori dei limiti di inquinamento e si cosiderano solo alcuni parametri per la qualità delle acque. Di queste e di altre assurdità, per informare la cittadinanza sui rischi di balneazione, parleremo sabato 4 giugno 2010 alle ore 9:30, presso la biblioteca Elsa Morante ad Ostia. (articolo Messaggero del 5 giugno 2011)
giovedì 26 maggio 2011
Piccola Palocco: un nulla di fatto sulle note dell'Inno d'Italia
Il parere del XIII Municipio sulla speculazione edilizia chiamata 'Piccola Palocco' può aspettare. "Abbiamo ricevuto rassicurazioni verbali dall'Assessore all'Urbanistica del Comune di Roma, Marco Corsini, che la delibera di questa proposta urbanistica non verrà votata in Campidoglio prima che il municipio non abbia espresso parere". Con queste parole Salvatore Colloca, capogruppo del PdL municipale, ha tamponato la spaccatura interna che esiste nella sua maggioranza. Oggi dunque nessuna votazione perchè dalle 10 alle 13 il consiglio municipale non è riuscito a trovare una soluzione. Colloca è però riuscito a cantare all'inizio della seduta, come è prassi, l'inno d'Italia e a sbagliarne le parole, a chiedere stizzito subito dopo "che tutto il pubblico si deve alzare in piedi e cantare", a ottenere interruzioni su interruzioni della seduta consiliare per esaurire il tempo disponibile e a battibeccare su ogni cosa detta dalla minoranza (che ha fatto una debolissima opposizione). Tutti i presupposti della battaglia che si doveva tenere in aula sono svaniti nel nulla. La seduta è iniziata con un'ora di ritardo, facendo innervosire il pubblico presente. Nercoso e confuso anche Sergio Pannacci, presidente della Commissione Urbanistica municipale, che, nell'illustrare la proposta di 'Piccola Palocco', ha parlato di un'indice di edificabilità di 0,3 mc/mq invece che di 0,3 mq/mq (in pratica, ha ridotto di un terzo le volumetrie). E cosa dire dell'assenza in aula dell'Ufficio Tecnico Municipale quando invece il direttore, Ing. Aldo Papalini, era nella stanza affianco? Non era presente neppure Vizzani, presidente del XIII Municipio. Insomma, uno spettacolo molto mediocre all'indomani dell'approvazione della recente scatola vuota del decentramento amministrativo per Ostia. Ad allietare la mattinata il rovinato nastro iniziale con l'Inno d'Italia e la voce di Colloca, mano sul petto, che modulava "... dell'eremo di Scipi-i-o, s'è cinta la testa".
(nella foto, uno degli interventi di Colloca)
(nella foto, uno degli interventi di Colloca)
mercoledì 25 maggio 2011
Esposto in Procura contro il rumore sul lungomare di Ostia
Considerati i nuovi orari concessi alle discoteche da parte del XIII Municipio (5 giorni a settimana fino alle 4:30) ed il mancato rispetto dei valori imposti dal Piano di Zonizzazione Acustica del Comune di Roma, il Comitato Civico 2013 ha presentato un dettagliato esposto alla Procura di Roma e agli enti preposti al controllo. Siamo infatti stufi di assistere a ridicoli teatrini sul Secondo Polo Turistico mentre il litorale romano si trasforma ogni giorno di più, soprattutto d'estate e nelle ore notturne, in una vera 'caciara'. La colpa non è dei ragazzi della movida notturna, spostatasi ormai da Fregene ad Ostia, quanto della faziosità di un'amministrazione municipale orientata a difendere gli interessi dei balneari (padroni delle discoteche) a scapito della salute dei residenti.
L'ignoranza in materia di inquinamento acustico da parte del presidente del XIII Municipio, Giacomo Vizzani, è quasi imbarazzante. Vizzani oggi afferma che bisogna rivedere i limiti di rumorosità perchè quelli attuali potrebbero essere inadeguati, dimenticandosi che proprio lui, allora consigliere comunale, si astenne il 23 maggio 2002 dalla votazione della delibera nr.60 del consiglio capitolino che approvava il "Piano di Zonizzazione Acustica del territorio del Comune di Roma". Vizzani si è svegliato tardi perché non c'è nulla da rivedere. A quel tempo, le diverse categorie di dati raccolte per redigere il Piano di Zonizzazione, comprendevano anche le attività ricreative, il traffico veicolare e le condizioni del manto stradale. Addirittura al punto 1.2.8 delle Norme Tecniche d'Attuazione redatte dal Dipartimento X si indicava che "le manifestazioni rumorose stagionali o cicliche vengono trattate come attività permanenti". Insomma, tutto era stato considerato, compreso il Piano Regolatore Generale che costituisce il principale strumento di pianificazione del territorio. Ma Vizzani questo non lo sa, perché il 29 gennaio del 2004, quando il Consiglio Comunale deliberò la definitiva adozione del Piano di Zonizzazione, lui non era in aula. Vizzani invece è stato molto presente in questi 3 anni di mandato alle riunioni con i balneari per recepire le loro richieste, visto che nel 2010 sono state 19 le discoteche allestite presso altrettanti stabilimenti balneari e che quest'anno (includendo anche i locali di 'intrattenimento') diventeranno 25 su appena 7 km di strada, in media una ogni 300 metri. Ormai gli stabilimenti balneari sono veri e propri villaggi turistici a ridosso delle abitazioni, con ristoranti, impianti sportivi e discoteche che creano inquinamento acustico diretto e indiretto (traffico, schiamazzi, etc.).
Eppure ad Ostia sono previste ben 3 classi acustiche: la classe IV, 'area di intensa attività umana-55 db(A) notturni' (da via delle Triremi a Piazza Sirio), la classe III, 'area di tipo misto- 50 db(A) notturni' (da via Avegno a via delle Triremi e da Piazza Sirio a via Vivaldi) e la classe II 'aree prevalentemente residenziali-45 db(A) notturni (da via Vivaldi a via del Lido di Castelporziano). Peccato che nessuno però, prima di aprire una discoteca, accerti l'idoneità dell'isolamento acustico misurando le immissioni di musica nelle abitazioni vicine. I due enti preposti al controllo sono l'ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) e le ASL che applicano il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri 14/11/97 "Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore". Il decreto fissa in 3 dB la differenza massima da non superare tra il rumore della musica della discoteca e il normale rumore senza musica, di notte (che è quello di riferimento del Piano di Zonizzazione). Ma non controlla nessuno anche perchè, pur spegnendo la musica, basta il traffico e il pessimo manto stradale a far superare di molto i valori di legge. E cosa potrebbe diventare il lungomare di Ostia se gli scellerati progetti del Comune di Roma (alberghi, maxi-discoteche, 'Città dei Giovani', etc.) diventassero realtà?
dr.Ing. Andrea Schiavone - Coordinatore
L'ignoranza in materia di inquinamento acustico da parte del presidente del XIII Municipio, Giacomo Vizzani, è quasi imbarazzante. Vizzani oggi afferma che bisogna rivedere i limiti di rumorosità perchè quelli attuali potrebbero essere inadeguati, dimenticandosi che proprio lui, allora consigliere comunale, si astenne il 23 maggio 2002 dalla votazione della delibera nr.60 del consiglio capitolino che approvava il "Piano di Zonizzazione Acustica del territorio del Comune di Roma". Vizzani si è svegliato tardi perché non c'è nulla da rivedere. A quel tempo, le diverse categorie di dati raccolte per redigere il Piano di Zonizzazione, comprendevano anche le attività ricreative, il traffico veicolare e le condizioni del manto stradale. Addirittura al punto 1.2.8 delle Norme Tecniche d'Attuazione redatte dal Dipartimento X si indicava che "le manifestazioni rumorose stagionali o cicliche vengono trattate come attività permanenti". Insomma, tutto era stato considerato, compreso il Piano Regolatore Generale che costituisce il principale strumento di pianificazione del territorio. Ma Vizzani questo non lo sa, perché il 29 gennaio del 2004, quando il Consiglio Comunale deliberò la definitiva adozione del Piano di Zonizzazione, lui non era in aula. Vizzani invece è stato molto presente in questi 3 anni di mandato alle riunioni con i balneari per recepire le loro richieste, visto che nel 2010 sono state 19 le discoteche allestite presso altrettanti stabilimenti balneari e che quest'anno (includendo anche i locali di 'intrattenimento') diventeranno 25 su appena 7 km di strada, in media una ogni 300 metri. Ormai gli stabilimenti balneari sono veri e propri villaggi turistici a ridosso delle abitazioni, con ristoranti, impianti sportivi e discoteche che creano inquinamento acustico diretto e indiretto (traffico, schiamazzi, etc.).
Eppure ad Ostia sono previste ben 3 classi acustiche: la classe IV, 'area di intensa attività umana-55 db(A) notturni' (da via delle Triremi a Piazza Sirio), la classe III, 'area di tipo misto- 50 db(A) notturni' (da via Avegno a via delle Triremi e da Piazza Sirio a via Vivaldi) e la classe II 'aree prevalentemente residenziali-45 db(A) notturni (da via Vivaldi a via del Lido di Castelporziano). Peccato che nessuno però, prima di aprire una discoteca, accerti l'idoneità dell'isolamento acustico misurando le immissioni di musica nelle abitazioni vicine. I due enti preposti al controllo sono l'ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) e le ASL che applicano il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri 14/11/97 "Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore". Il decreto fissa in 3 dB la differenza massima da non superare tra il rumore della musica della discoteca e il normale rumore senza musica, di notte (che è quello di riferimento del Piano di Zonizzazione). Ma non controlla nessuno anche perchè, pur spegnendo la musica, basta il traffico e il pessimo manto stradale a far superare di molto i valori di legge. E cosa potrebbe diventare il lungomare di Ostia se gli scellerati progetti del Comune di Roma (alberghi, maxi-discoteche, 'Città dei Giovani', etc.) diventassero realtà?
dr.Ing. Andrea Schiavone - Coordinatore
venerdì 20 maggio 2011
Decentramento di Ostia: una scatola vuota piena di non verità
La scatola vuota del decentramento di Ostia comincia a riempirsi di non verità. A farlo il presidente del XIII Municipio, Giacomo Vizzani che ha dichiarato il 19 maggio, alle telecamere di Buongiorno Regione (RaiTre), le seguenti frasi: "il decentramento è in vigore dal 15 maggio", "siamo in attesa dei disciplinari attuativi" e "sarà operativo, come previsto, entro 6 mesi dal 19 aprile". La prima frase è stato proprio Vizzani a smentirla quando il 5 maggio scorso ha comunicato alla stampa che "il primo atto amministrativo del decentramento era stato sottoscritto". Si riferiva alla gestione e manutenzione delle spiagge di Castelporziano, il cui appalto era però stato aggiudicato già il 16 novembre del 2010, come da noi smascherato. Si vede che il calendario per Vizzani non è quello gregoriano e che fa molta confusione ad utilizzarne uno. Per quanto riguarda i 'disciplinari attuativi' ricordiamo che ogni competenza attribuita al Municipio con il decentramento deve essere regolamentata con specifico regolamento discusso in Assemblea Capitolina. Ad oggi quindi il decentramento è carta straccia con cui il Municipio non può farci nulla. Vizzani dice poi un'altra non verità dicendo che mancano 'i disciplinari attuativi' perché la prima cosa che manca è la costituzione della Commissione mista di consultazione tra Comune e Municipio, senza la quale (pur se fossero pronti 'i disciplinari attuativi') tutto rimane ancora in mano a Roma. Perché Vizzani non dice la verità? Abbiamo il dubbio che Vizzani si sia letto la delibera sul decentrmento approvata in Assemblea Capitolina. A pagina 3 c'è chiaramente scritto che la Giunta Comunale, nella seduta del 24 febbraio 2010, ha respinto la richiesta del XIII Municipio di provvedere “entro sei mesi dalla data di approvazione della presente deliberazione alla definizione del nuovo assetto organizzativo, che comporterà l’assegnazione di nuove risorse umane, finanziarie e strumentali" concludendo che non c'è alcuna data certa. Insomma, senza nulla in mano, il presidente Vizzani dovrebbe dedicarsi a risolvere i problemi del territorio che gli è stato consegnato utilizzando i poteri ordinari già in possesso e non quelli straordinari di un decentramento che non esiste. Cominciasse innanzitutto a rispettare lui stesso il decoro urbano del XIII Municipio facendo rimuovere quei manifesti abusivi inneggianti al falso decentramento che imbrattano le strade dei quartieri.
lunedì 16 maggio 2011
Ampliamento del Porto di Ostia: grazie al PD si metterà in sicurezza l'Idroscalo. Scandaloso UDC.
Nel giorno del successo del PD, che nella votazione per l'ampliamento del porto di Ostia raccoglie la messa in sicurezza dell'Idroscalo, costringendo tutto il PdL a votare contro Alemanno, le uniche note stonate sono quelle di Mirko Coratti (PD) e la figuraccia dell'UDC (che con Smedile ha offeso i cittadini dell'Idroscalo presenti in aula chiamandoli 'scellerati abusivi'). Coratti, assieme al collega Ferrari, si è infatti inspiegabilmente astenuto nella votazione dell'Ordine del Giorno nr.11 a firma del suo capogruppo, Umberto Marroni. Si chiedeva l'impegno del Sindaco Alemanno non solo nel sollecitare i lavori della scogliera a mare per la difesa dell'abitato dell'Idroscalo già appaltati dalla Regione Lazio, ma anche nel realizzare i lavori a fiume indicati dall'ordinanza di Alemanno del 17 febbraio 2010, servita invece solo per operare uno sgombero parziale dell'Idroscalo di Ostia. Così, mentre tutta la maggioranza faceva autogoal votando a favore dell'ordine del giorno del PD, accusando di fatto Alemanno di non aver fatto nulla per 15 mesi, Coratti si è astenuto. L'Odg n.11 è passato con 31 favorevoli, nessun contrario e 2 astenuti. Per altro l'emendamento nr.4 a firma di Coratti, con cui richiedeva per gli abitanti dell'Idroscalo, 'nella eventuale delocalizzazione', la garanzia di una 'appropriata residenzialità nell'ambito del XIII Municipio' è stato bocciato. Un emendamento "dei due piedi in una scarpa", vago e non risolutivo, nessuna presa di posizione sull'ignobile 'delocalizzazione' dell'Idroscalo causata dall'ampliamento del porto, nessuna proposta incisiva di risoluzione. Solo grazie all'Ordine del Giorno nr.11, da cui però Coratti si è astenuto, egregiamente costruito da Marroni con Paula de Jesus (esponente PD) l'Idroscalo di Ostia è rientrato nell'agenda politica e ha visto restituire dignità alla sua gente, denigrata in aula dall'UDC come 'scellerati abusivi'. La prima fase dell'ampliamento del porto si è dunque conclusa con 46 votanti, 42 favorevoli, 3 contrari e 1 astenuto, mentre il riscatto dell'Idroscalo è appena iniziato.
domenica 15 maggio 2011
Comune di Roma: progetto Gazzell-One per spegnere le telecamere in aula.
Doveva essere la giornata della discussione di un'importante delibera (quella sull'ampliamento del porto di Ostia) si è invece trasformata nello show di Antonio Gazzellone, consigliere comunale PdL, classe 1967, golfista e amante dell'Harley Davidson. "Mica siamo al Grande Fratello", "Se devo essere ripreso, mi vado prima a truccare", "Presidente, faccia spegnere le telecamere". Queste alcune frasi di un nervoso intervento durato ben 3 minuti da parte di Antonio Gazzellone, neo delegato del sindaco per la Comunicazione Istituzionale, con cui è stata aperta la seduta pubblica dell'Assemblea Capitolina il 12 maggio in aula Giulio Cesare. Ancor più grave che Marco Pomàrici, presidente dell'Assemblea Capitolina, gli abbia dato ragione intimando al pubblico di non fare riprese "se non per brevi periodi". Presenti, 3 comitati di Ostia (LabUr, Comitato Civico 2013, Comunità Foce del Tevere) e i Radicali (con il segretario romano, Riccardo Magi). Gazzellone e Pomàrici hanno compiuto un fatto gravissimo, coinvolgendo anche la Polizia Municipale in un finto richiamo all'ordine dell'aula, quando i lavori dell'Assemblea Capitolina non erano ancora iniziati! Perché allora il nervosismo di Gazzellone? Perché non più di 3 settimane fa erano stati filmati in aula consiglieri 'pianisti' che a più mani votavano a favore dei colleghi assenti, usando il sistema di votazione elettronico.
Il divieto di registrare con telecamere i lavori dell'aula (si badi bene, non di trasmettere), è una violazione al diritto di cronaca, che deriva direttamente dalla norma che tutela la libertà di espressione, sancita dall'art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana. Aggiungiamo che neppure sarebbe necessario filmare in aula per documentare cosa accade se fosse ancora in vigore il servizio "Consiglio in linea" che proprio Alemanno inaugurò 3 anni fa, il 26 maggio 2008, in occasione della prima seduta del nuovo Consiglio Comunale. Si trattava di un servizio completo di trasmissione in diretta e on demand delle sedute e degli eventi dell'aula consiliare (trasmissione video in H.264, funzione time shifting e archivio delle sedute in qualità DVD). Il sito, ora chiuso, era www.videoconsigliocr.it e la società realizzatrice era la Interact SpA, una internet company che opera fin dal 1995 nel settore dell’ICT.
Non si sa perchè il servizio sia stato interrotto, non certo per motivi tecnici, visto che tutt'oggi esiste in aula un sistema di audio e videoregistrazione che però funziona solo come tv a circuito chiuso. Pomàrici è dal 15 giugno 2009 che dichiara: "Riguardo al servizio di video streaming la Presidenza del Consiglio Comunale sta facendo uno studio di fattibilità, valutando soprattutto i costi economici". Quanto dura questo studio, visto che era già incluso (in termini di gestione) nella Relazione Previsionale e Programmatica 2008 -2010, dentro il centro di costo "Ufficio tecnico — assistenza, programmazione e progettazione lavori pubblici e impianti tecnologici" (codice 0TC)? Pomàrici non ci venga a dire che il problema è la spesa del sistema di video streaming, perché di ripristinare il servizio non se ne è parlato neppure il 10 giugno 2010 durante il Convegno ICTQR (Information and Communication Technology del Comune di Roma), promosso dal Campidoglio stesso. In compenso per un sito web dedicato a un evento di soli quattro giorni (l'Expo di Shangai) il Comune di Roma ha speso nel 2010 ben 1,4 milioni di euro (lo scandalo ha coinvolto, ironia della sorte, proprio Francesco Maria Orsi, uno dei 'pianisti' di cui sopra).
Se Pomàrici non fa il suo dovere per rendere accessibili a tutti i cittadini romani i lavori dell'Assemblea Capitolina usando anche le tecnologie esistenti (in aula Giulio Cesare non entrano più di 100 persone), peggio ancora fa Gazzellone, che lo è di nome ma non di fatto (e non ci riferiamo certo alla sua imponente mole). Sapete infatti come si chiamerà il nuovo web browser della Microsoft che sostituirà Internet Explorer? "Gazelle", gazzella in inglese. Nel frattempo invece Gazell-One è il progetto con cui il Comune di Roma ha trasformato in uno 'sceriffo delle telecamere' un consigliere più dedito al 'trucco' (dell'Harley Davidson?) che a fare comunicazione.
Il divieto di registrare con telecamere i lavori dell'aula (si badi bene, non di trasmettere), è una violazione al diritto di cronaca, che deriva direttamente dalla norma che tutela la libertà di espressione, sancita dall'art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana. Aggiungiamo che neppure sarebbe necessario filmare in aula per documentare cosa accade se fosse ancora in vigore il servizio "Consiglio in linea" che proprio Alemanno inaugurò 3 anni fa, il 26 maggio 2008, in occasione della prima seduta del nuovo Consiglio Comunale. Si trattava di un servizio completo di trasmissione in diretta e on demand delle sedute e degli eventi dell'aula consiliare (trasmissione video in H.264, funzione time shifting e archivio delle sedute in qualità DVD). Il sito, ora chiuso, era www.videoconsigliocr.it e la società realizzatrice era la Interact SpA, una internet company che opera fin dal 1995 nel settore dell’ICT.
Non si sa perchè il servizio sia stato interrotto, non certo per motivi tecnici, visto che tutt'oggi esiste in aula un sistema di audio e videoregistrazione che però funziona solo come tv a circuito chiuso. Pomàrici è dal 15 giugno 2009 che dichiara: "Riguardo al servizio di video streaming la Presidenza del Consiglio Comunale sta facendo uno studio di fattibilità, valutando soprattutto i costi economici". Quanto dura questo studio, visto che era già incluso (in termini di gestione) nella Relazione Previsionale e Programmatica 2008 -2010, dentro il centro di costo "Ufficio tecnico — assistenza, programmazione e progettazione lavori pubblici e impianti tecnologici" (codice 0TC)? Pomàrici non ci venga a dire che il problema è la spesa del sistema di video streaming, perché di ripristinare il servizio non se ne è parlato neppure il 10 giugno 2010 durante il Convegno ICTQR (Information and Communication Technology del Comune di Roma), promosso dal Campidoglio stesso. In compenso per un sito web dedicato a un evento di soli quattro giorni (l'Expo di Shangai) il Comune di Roma ha speso nel 2010 ben 1,4 milioni di euro (lo scandalo ha coinvolto, ironia della sorte, proprio Francesco Maria Orsi, uno dei 'pianisti' di cui sopra).
Se Pomàrici non fa il suo dovere per rendere accessibili a tutti i cittadini romani i lavori dell'Assemblea Capitolina usando anche le tecnologie esistenti (in aula Giulio Cesare non entrano più di 100 persone), peggio ancora fa Gazzellone, che lo è di nome ma non di fatto (e non ci riferiamo certo alla sua imponente mole). Sapete infatti come si chiamerà il nuovo web browser della Microsoft che sostituirà Internet Explorer? "Gazelle", gazzella in inglese. Nel frattempo invece Gazell-One è il progetto con cui il Comune di Roma ha trasformato in uno 'sceriffo delle telecamere' un consigliere più dedito al 'trucco' (dell'Harley Davidson?) che a fare comunicazione.
martedì 10 maggio 2011
CC2013: "In Procura e al TAR se si approverà il raddoppio del Porto senza il parere della Provincia".
Approda da giovedì in Campidoglio la discussione sul raddoppio del Porto di Ostia senza il parere previsto per legge della Provincia di Roma.
Non comprendiamo come sia possibile che il PD XIII invii alla stampa un comunicato che di fatto contraddice il suo voto in aula municipale e non solleciti invece l’applicazione di quanto previsto dalle leggi urbanistiche.
Il progetto di ampliamento del Porto prevede infatti, da parte del Comune, la sottoscrizione di un Accordo di Programma con la Regione Lazio e una variante parziale al Piano Regolatore Generale che non è stata ancora adottata e pertanto deve seguire le modalità di formazione e approvazione previste dalla legge regionale 22 Dicembre 1999, n. 38, “Norme sul governo del territorio”.
Ci aspettiamo dunque nei prossimi giorni una presa di posizione netta, in quanto inderogabile, da parte della Provincia di Roma e del PD. In caso contrario non solo invieremo alla Procura tutta la documentazione necessaria per intervenire nel merito della questione, ma valuteremo anche l’ipotesi di un ricorso al TAR per annullare ogni atto amministrativo relativo alla variante urbanistica indispensabile per l’ampliamento del Porto.
Ufficio Stampa
Non comprendiamo come sia possibile che il PD XIII invii alla stampa un comunicato che di fatto contraddice il suo voto in aula municipale e non solleciti invece l’applicazione di quanto previsto dalle leggi urbanistiche.
Il progetto di ampliamento del Porto prevede infatti, da parte del Comune, la sottoscrizione di un Accordo di Programma con la Regione Lazio e una variante parziale al Piano Regolatore Generale che non è stata ancora adottata e pertanto deve seguire le modalità di formazione e approvazione previste dalla legge regionale 22 Dicembre 1999, n. 38, “Norme sul governo del territorio”.
Ci aspettiamo dunque nei prossimi giorni una presa di posizione netta, in quanto inderogabile, da parte della Provincia di Roma e del PD. In caso contrario non solo invieremo alla Procura tutta la documentazione necessaria per intervenire nel merito della questione, ma valuteremo anche l’ipotesi di un ricorso al TAR per annullare ogni atto amministrativo relativo alla variante urbanistica indispensabile per l’ampliamento del Porto.
Ufficio Stampa
sabato 7 maggio 2011
Ostia, ampliamento del porto. Il Corriere della Sera riporta un falso: nessuna discussione in Assemblea Capitolina
Siamo sbalorditi che oggi, nuovamente, un quotidiano nazionale prestigioso come il Corriere della Sera riporti notizie false e tendenziose in un articolo sul litorale romano, sempre a firma di Alessandro Fulloni.
Ci riferiamo in particolare al previsto ampliamento del porto turistico di Ostia nell'articolo "Ostia, rivoluzione sul lungomare. Raddoppio del porto e attracchi di navi da e per la Sardegna" a pag.2 della Cronaca di Roma.
1) Non è vero che "in consiglio comunale si è discussa la variazione di bilancio che darà il via al raddoppio del porto"
La proposta di delibera 128/2010 non è stata mai discussa in Assemblea Capitolina ma solo inserita nell'ordine dei lavori e non è stata ancora calendarizzata dai capigruppo.
2) Non è vero che "aumenteranno anche i parcheggi attorno alla darsena"
I parcheggi saranno disposti lungo il nuovo molo, che richiedeà variante urbanistica.
3) Non è vero che "davanti all'Idroscalo è previsto un nuovo molo piuttosto lungo, circa 500 metri"
Il nuovo molo sarà lungo più di 2,5 km.
4) Non è vero "che nel nuovo ormeggio dovrebbe esserci posto anche per i traghetti diretti in Sardegna"
L'indicazione è puramente frutto della fantasia del giornalista, non essendo riportata in alcun documento ufficiale.
Oltre ad aver fornito notizie false, come sopra descritto e come risulta da documenti e fonti ufficiali, il giornalista aggiunge anche la tendenziosità con lo scopo di dimostrare la tesi che l'ampliamento del porto porterà vantaggi per tutta la cittadinanza, dal momento che allo stato attuale il porto ha già fallito gli stessi obiettivi dalla sua realizzazione nel 2001.
Ci riferiamo in particolare al previsto ampliamento del porto turistico di Ostia nell'articolo "Ostia, rivoluzione sul lungomare. Raddoppio del porto e attracchi di navi da e per la Sardegna" a pag.2 della Cronaca di Roma.
1) Non è vero che "in consiglio comunale si è discussa la variazione di bilancio che darà il via al raddoppio del porto"
La proposta di delibera 128/2010 non è stata mai discussa in Assemblea Capitolina ma solo inserita nell'ordine dei lavori e non è stata ancora calendarizzata dai capigruppo.
2) Non è vero che "aumenteranno anche i parcheggi attorno alla darsena"
I parcheggi saranno disposti lungo il nuovo molo, che richiedeà variante urbanistica.
3) Non è vero che "davanti all'Idroscalo è previsto un nuovo molo piuttosto lungo, circa 500 metri"
Il nuovo molo sarà lungo più di 2,5 km.
4) Non è vero "che nel nuovo ormeggio dovrebbe esserci posto anche per i traghetti diretti in Sardegna"
L'indicazione è puramente frutto della fantasia del giornalista, non essendo riportata in alcun documento ufficiale.
Oltre ad aver fornito notizie false, come sopra descritto e come risulta da documenti e fonti ufficiali, il giornalista aggiunge anche la tendenziosità con lo scopo di dimostrare la tesi che l'ampliamento del porto porterà vantaggi per tutta la cittadinanza, dal momento che allo stato attuale il porto ha già fallito gli stessi obiettivi dalla sua realizzazione nel 2001.