Il problema di fondo è che ogni intervento anche minimo sulla Roma-Lido rappresenta solo una toppa su un vestito vecchio: la Roma-Lido andrebbe rifatta da capo a piedi. Se invece vogliamo usarla, riportiamola almeno alle condizioni per cui fu creata: collegare Roma al mare, cioè (oggi) Roma al XIII Municipio. Non è solo un problema della linea ma anche delle infrastrutture necessarie per la sua fruibilità (parcheggi, strade per raggiungere le stazioni, collegamenti con mezzi pubblici, etc.). Nelle ore di punta, devono allora essere prese drastiche decisioni: portare a 5 il numero delle fermate (Colombo, Lido Centro, Ostia Antica, Acilia, Vitinia), migliorare i collegamenti di superficie per raggiungere le stazioni e per consentire alla gente di lasciare la propria auto a casa, aumentare il numero delle corse grazie alla diminuzione dei tempi di percorrenza, ribadire che la linea è a servizio prioritario del XIII Municipio. La Roma-Lido è infatti solo una delle 5 risposte per la mobilità che dovrebbe avere il XIII Municipio. Le altre 4: ottimizzazione del trasporto gommato (risoluzione dei problemi della Via del Mare e della Via Cristoforo Colombo), realizzazione di una magliatura stradale completa (collegamenti trasversali e dedicati tra i quartieri), fluidificazione delle intersezioni stradali più critiche (emblematici gli ingorghi al semaforo di Ostia Antica e su Via di Macchia Saponara), controllo del carico urbanistico. Senza tutto questo, non servono i Maya, figuriamoci Diacetti.
dr.Ing. Andrea Schiavone - coordinatore