mercoledì 19 ottobre 2016

OSTIA, IL MUNICIPIO X INSABBIA LA VIA DI ACILIA

L'unico 'cartello lavori' su via di Acilia.
Raddoppio o panino?
La manutenzione delle strade del Municipio X è al collasso. Sorvolando la via di Acilia, due meteoriti sembra abbiano esclamato: "Andiamo oltre, qui ci siamo già passate". Il 2 maggio 2016,  Roberto Trapani, portaborse di Tassone, marito dell’ex Assessore all’Urbanistica Giacomina Di Salvo sotto Andrea Tassone (PD a processo per Mafia Capitale – Mondo di mezzo) e presidente del sedicente locale comitato di quartiere, "AxaMalafede VillaFralana" scriveva: "Dalle informazioni ad oggi a nostra disposizione, risulta che il Dipartimento delle Periferie avrebbe richiesto l’escussione delle Fideiussioni versate dall’impresa privata preposta alla realizzazione dell’opera, Eur Servizi Terziari S.r.l., annullando di fatto la Convenzione Urbanistica che prevedeva la realizzazione dell’opera stessa. C'è conferma di questa ipotesi?" Nonostante il Municipio X sia Commissariato per mafia, risposte in nome della trasparenza non ce ne sono. Nel Municipio X troppe strade sono ancora private (p.es. quasi tutte quelle dell'Infernetto), molte appartengono a consorzi stradali (p.es. AXA e Casalpalocco) e solo tre sono quelle definite di "Grande Viabilità" per le quali il Comune bandisce gare divise in lotti relative all'affidamento dell'accordo quadro di cui all’ex art. 159 comma 4 D. Lgs 163/2006, per “Manutenzione ordinaria sorveglianza e Pronto Intervento”:

1 - Via Cristoforo Colombo (da Via Laurentina a Ostia rampe incluse)
2 - Via del Mare (fino ad Ostia esclusi tratti Provincia)
3 - Via Ostiense (fino ad Ostia esclusi tratti Provincia)
I tratti compresi tra il km 5,900 e 15,520 e tra il km 23,704 e 25,339 sono di competenza della Provincia

Tutte le altre vengono gestite con fondi ordinari dal Municipio X (Ufficio Strade, Largo Capelvenere 13 00121 Roma, diviso in Lotto A “Ostia, Infernetto e Casalpalocco" e in Lotto B "Entroterra"). Se via di Acilia è distrutta, le altre non scherzano. Ci sono infatti almeno 30 segnalazioni giacenti di dissesto e buche ma non ci sono né appalti ne soldi, solo sacchetti di asfalto per rattoppare, tanto che di recente la Responsabile dell'Ufficio Strade, Arch. Rossella Cergoli Serini, ha dovuto rispondere: "gli interventi saranno inseriti tra quelli di manutenzione programmati ed effettuati il prima possibile, compatibilmente con le priorità e le risorse disponibili". Cioè, chissà quando.
Via Agostini Chigi, Via Prato Cornelio, Via Saponara hanno "diverse buche" così come altre minori come via Cremosano o via Egidio Garra.
Cosa accade invece su Via di Acilia ha del grottesco: mentre prosegue (con lentezza e senza alcun cartello lavori, tranne quelli pubblicitari) la sistemazione delle strade interne alla lottizzazione abusiva delle "Terrazze del Presidente", decine di migliaia di automobilisti spaccano gomme, semiassi e ammortizzatori nello slalom quotidiano tra buche e ammaloramenti del manto stradale tra la via Cristoforo Colombo e l'AXA, proprio quello che il gruppo Pulcini, che ha costruito le "Terrazze del Presidente", avrebbe dovuto da almeno 20 anni sistemare raddoppiandolo. La beffa è che il gruppo Pulcini ha pure sovvenzionato con migliaia di euro la campagna elettorale di Andrea Tassone, l'ex presidente del Municipio X arrestato per Mafia Capitale.
Anche l'ex assessore all'Urbanistica di Tassone, Giacomina Di Salvo, aveva promesso tre anni fa che il raddoppio di via di Acilia era imminente. Nel tempo si sono moltiplicate le buche che peggiorano con le prime forti piogge. Viabilità alternativa non c'è, soldi non ci sono e i vecchi amministratori sono invischiati in fatti giudiziari. Al disgraziato automobilista non resta che rivolgersi, in caso di danni, all'ufficio municipale "Sinistri su suolo pubblico stradale" presentando la richiesta all'Ufficio Relazioni con il Pubblico (U.R.P.) per il ritiro del modulo di denuncia del sinistro o direttamente scaricandolo dal portale di Roma Capitale: "l’Ufficio Sinistri scriverà direttamente al domicilio del richiedente fornendo chiarimenti circa l’iter dell’istanza entro 30 giorni". Purtroppo neanche questo è vero: un'altra 'buca' per il cittadino.

domenica 31 luglio 2016

ROMA E LA 'MONDEZZA' DELLA METRO C TARGATA PD

La redazione romana di Repubblica, ormai organo di stampa del PD, fornisce da circa un mese il peggio di sé, vero ciarpame giornalistico funzionale all'attacco contro il M5S. Sembra infatti che il problema di Roma sia che il M5S non riesce a sistemare la 'mondezza' accumulata dalle giunte rosso-verdi in 25 anni.
In realtà il dissesto economico e morale della Capitale d'Italia (che sarebbe Roma) è da tutti riconosciuto (meno che dal PD di Mafia Capitale) in una specifica opera: la Metro C, fortemente voluta proprio dal PD. Rutelli, Veltroni, Marino ma anche Giachetti si sono adoperati affinché questo schifo non finisse mai. Giachetti è addirittura riuscito a fare della Metro C il suo cavallo di battaglia in campagna elettorale: "Porterò la Metro C fino allo Stadio Olimpico". Così dicendo cercava di difendere gli sporchi interessi del Comitato Olimpico Roma 2024, costituito dai soliti speculatori.
Lo schifo è stato scoperchiato una settimana fa, il 22 luglio 2016, quando i Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, su mandato della procura regionale della magistratura contabile, hanno consegnato gli inviti a dedurre, equivalenti a un avviso di garanzia, a ben 32 persone tra cui funzionari pubblici, vertici e tecnici di Roma metropolitane e della Struttura tecnica di missione del ministero delle Infrastrutture. Tra questi, gli ultimi due ex sindaci della Capitale Gianni Alemanno e Ignazio Marino. A tutti e 32 la Corte dei Conti del Lazio contesta un danno erariale da 253 milioni di euro, in pratica meno del costo di un solo km della ancora costruenda Metro C (1). Per i veri colpevoli, l'antico PD di Rutelli e Veltroni, nulla, così come nulla per Giachetti (ma un bel 'falso ideologico' no, eh?) anche se forse, sul penale, ci penserà la Procura di Roma.
Il buon Ignazio Marino (che dovrà prima o poi spiegare il favore della pedonalizzazione del Colosseo regalata ai cantieri della Metro C) avrebbe dato il suo placet all'accordo transattivo con le imprese aggiudicatarie dell'appalto nonostante il parere contrario dell'ufficio di revisione economico-finanziaria del Campidoglio.
Secondo il pm della Corte dei Conti, Paolo Crea, il comportamento di Marino sarebbe stato “determinante“, in quanto era “a conoscenza della transazione concordata nel 2011 tra la stazione appaltante Roma Metropolitane e il contraente generale Metro C”. E, nonostante il parere contrario dell’ufficio di revisione economico-finanziaria del Campidoglio, avrebbe dato il via libera ai pagamenti nella giunta del 25-26 ottobre 2013. Però per una giornalista di Repubblica, da sempre fanatica sostenitrice del chirurgo, è più importante attaccare giornalmente, anche dai social network, l'Assessore all'Ambiente del M5S. Schizofrenia da cronaca giudiziaria o difesa scriteriata di Marino?
Ricordiamo che il costo della Metro C, viste le ultime vicende, rischia di lievitare a 5 miliardi 700 milioni, quasi 4 miliardi in più del prezzo iniziale, e che la distribuzione dell'investimento prevede la partecipazione per il 70% dello Stato, 18% dal Comune di Roma e il 12% dalla Regione Lazio.
Siamo certi che in autunno, al riavvio della città, la redazione romana di Repubblica e il PD attaccheranno il disservizio del trasporto pubblico, dimenticando che mentre loro hanno sostenuto la Metro C per 25 anni, Roma è rimasta con 80 tram dal 1998. Eppure, a Roma, il costo totale per la realizzazione dell'infrastruttura tranviaria si aggira intorno agli 8 milioni di euro per km, contro gli ormai quasi 260 della Metro C in formato 'lievitato'. Dispendiosi scavi archeologici compresi.

(1) Ricordiamo che la Metro C venne individuata già a partire dal P.R.G. del 1962 e dalla successiva Variante Generale del 1974, sotto la denominazione di Linea G. Poi, nel 1990, il Consiglio Comunale ne approvò il progetto di massima da Pantano al Colosseo, definito nell'ambito dell'intervento d'ammodernamento complessivo della Ferrovia concessa Roma - Pantano. Solo nel 2006 il Consiglio Comunale, con Deliberazione n. 23 del 19 gennaio, attribuì a Roma Metropolitane anche le funzioni connesse a espropri, occupazioni, asservimenti di aree necessarie alla realizzazione della Linea C. Roma Metropolitane aggiudicò definitivamente la gara all'ATI Astaldi SpA (mandataria) - Vianini Lavori SpA - Consorzio Cooperative Costruzioni - Ansaldo Trasporti Sistemi Ferroviari SpA (mandanti), quest'ultima poi fusa per incorporazione in Ansaldo STS SpA. Come richiesto dalla normativa vigente, l'ATI aggiudicataria costituì Metro C SpA, poi Metro C ScpA, quale Società di Progetto in funzione di Contraente Generale per la realizzazione della Linea C. Il 13 aprile il Responsabile del Procedimento emise l'Ordine di Servizio di inizio attività. Solo a maggio partirono i primi cantieri per sondaggi archeologici. Solo l'11 maggio 2015 venne consegnata all'esercente ATAC, per l'avvio del pre-esercizio, la linea nella tratta Parco di Centocelle - Lodi, aperta al pubblico il 29 giugno.

mercoledì 1 giugno 2016

PD, OSTIA: CAMPAGNA ELETTORALE 'DROGATA' MA LEGGERA

Uno spinello (o canna) è una sigaretta composta da tabacco piú hashish o marijuana. Queste sostanze arricchiscono le mafie. Giachetti, candidato PD come sindaco di Roma, ne fa uso. Lo ammette almeno dal 2006. Come lui, anche candidati consiglieri di Ostia dell'ex-giunta Tassone, arrestato per Mafia Capitale. Le droghe (anche quelle leggere) si comprano a Ostia dalla criminalità legata ai clan mafiosi per colpa dei quali (assieme alla politica corrotta) Ostia é stata commissariata. Anche Stefano Esposito (Commissario PD per Ostia)ha  fumato spinelli. Di quale legalità ci sta parlando il PD su Ostia e Roma se fino a ieri ha arricchito le tasche della stessa criminalità che finge di combattere?

Secondo il rapporto sulle droghe della Polizia di Stato, nel 2014 (pag. 87) sono state sequestrate 146,5 tonnellate di hashish e marijuana ed oltre 121 mila piante di cannabis. È improbabile che il consumo sia meno della merce sequestrata. Secondo le forze dell’ordine la quantità sequestrata è generalmente tra un quinto ed un decimo di quella in commercio.

mercoledì 11 maggio 2016

LUCE ETERNA SU CASAL PALOCCO

Da oltre un mese i lampioni su via di Casal Palocco, davanti al cosiddetto 'Centro Vecchio' (dove sono le Poste), restano accesi per tutta la giornata. La gestione della strada e dei relativi marciapiedi e di esclusiva competenza del Comune di Roma... e quella dell'illuminazione stradale? E' dell'8 aprile 2016 l'istanza del Consorzio di Casal Palocco indirizzata al Comune di Roma (e anche alla Commissione Prefettizia di Ostia) in cui si chiede l'attuazione dell'art.3 della convenzione a rogito Notaio G.Albertazzi del 2 novembre 1960 (!). In tale istanza e con riferimento alla delibera di Giunta Comunale n.388 del 14 aprile 2000, risulta che "... l'illuminazione pubblica sarà di competenza dell'Amministrazione Comunale dal momento della presa in carico dell'impianto di illuminazione esistente". Dunque, mentre l'amministrazione comunale e municipale guardano con attenzione 'il danno' sul bene pubblico costituito dalle spiagge di Ostia, sono tutti distratti quando si tratta di affrontare i veri danni provocati da una totale assenza di gestione del territorio. I circa 15 lampioni di via di Casal Palocco saranno pure una piccola realtà, ma chi li gestisce e come vengono gestiti? Secondo un recente studio dell'Enea (“Progetto Lumière: efficienza energetica nell’illuminazione pubblica”), ogni Comune spende in media 103,3 euro all'anno per ciascun punto luce. Forse l'argomento dell'illuminazione pubblica meriterebbe più attenzione e meno sciatteria. Poi possiamo pure parlare di mafia.

lunedì 2 maggio 2016

OSTIA, ESPOSTO COMMISSIONE ANTIMAFIA

Esposto del Comitato Civico CC2013 sulla mancata riconferma dei componenti della Commissione Antimafia. Lo stesso Presidente del Consiglio Matteo Renzi, il 2 marzo scorso aveva sollevato l’anomalia. Ad oggi, 1° maggio 2016, non si capisce a che titolo la Commissione Antimafia continui, dal 22 ottobre 2015, la sua attività di raccolta di dati e informazioni sensibili, spesso violando l’art. 326 c.p.p. sulla “Rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio”, come nel caso del senatore del PD, Stefano Esposito.

mercoledì 20 aprile 2016

OSTIA, CHIUDE 'QUORE MATTO' DI ZANNOLA (PD), FINTO PRESIDIO ANTIMAFIA

l'abbandono fuori dal locale Quore Matto
Il 1 aprile ha chiuso ad Ostia il locale Quore Matto dell'ex-consigliere municipale Giovanni Zannola (PD), a suo tempo citato all'interno delle indagini di Mafia Capitale. Il fatto in se non è una notizia anche se porta sollievo ai vicini di casa. Numerose sono state in questi anni le denunce per schiamazzi notturni e diverse sono state le intimazioni amministrative di chiusura del locale per mancate autorizzazioni, chiusure mai avvenute per l'impunità 'politica' del posto (documenti: 1, 2 e 3). Un locale accatastato A10 (uffici), senza un proprio allaccio in fogna, che Zannola, da affittuario, sub-affittava a sua volta prendendo soldi dall'Associazione Quore Matto lì ospitata. La notizia assume invece rilievo perché è il secondo finto caposaldo dell'antimafia di Ostia targata PD che cessa l'attività. E' infatti di ieri la notizia che Libera ha abbandonato la gestione della spiaggia ex-Amanusa a causa delle indagini in corso da parte della Procura per numerose irregolarità riscontrate (una, p.es., è stata  da noi denunciata).
Ricordiamo che il locale Quore Matto è diventato 'famoso' per un finto attentato mafioso che avrebbe subito il 10 marzo 2015 ma che invece ha riguardato il portone di casa di un altro condomino della stessa palazzina. Eppure il senatore Stefano Esposito (PD), la giornalista Federica Angeli (Repubblica) e addirittura l'arrestato ex-presidente del Municipio Andrea Tassone (PD), nonché il magistrato Alfonso Sabella (al tempo assessore alla Legalità sotto la giunta Marino) non ebbero dubbi: Quore Matto era stato incendiato dalla mafia. Per Tassone dopo 8 giorni erano pronte le porte del carcere per i fatti di Mafia Capitale, su firma del Procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone. Tassone invece partecipò addirittura al 'brindisi per la legalità' il 13 marzo 2015, con Sabella e tutti gli altri. Quell'episodio fu strumentalizzato dal PD e portato addirittura nella relazione del Ministro dell'Interno del commissariamento per mafia di Ostia (cosa che invece non fece il Prefetto di Roma). Ad oggi dunque Quore Matto è chiuso e di mafia, in quel posto, in quel finto 'presidio antimafia', non si parla più. In compenso:

  1. Giovanni Zannola si ricandida per il PD alle elezioni del Comune di Roma del prossimo 5 giugno 2016;
  2. il vicino si è ripagato tutti i danni senza che sia mai stata espressa alcuna forma di solidarietà da parte delle istituzioni (tutte invece accorse al bridisi della legalità in favore di Zannola);
  3. Federica Angeli ed Alfonso Sabella scrivono libri strumentalizzando i fatti di mafia a favore del PD e fanno finta che questo episodio non sia accaduto;
  4. il senatore Stefano Esposito, amico di Zannola, ha collezionato due condanne per diffamazione e a maggio dovrà rinunciare alla sua immunità parlamentare perché denunciato anche dal M5S;
  5. la Questura di Roma ha affossato le indagini e la Procura non ha mai aperto un fascicolo a riguardo, pur essendo, per il Ministro dell'Interno, 'un fatto di mafia'.

Aggiungiamo una chicca. Quando il 3 febbraio 2016 Rossella Matarazzo si insediò come nuovo dirigente del commissariato Lido di Ostia della Polizia di Stato, in sostituzione di Antonio Franco (dal 2010 a Ostia), sia Federica Angeli che Giovanni Zannola esultarono con frasi imbarazzanti che gettavano 'fango' sull'operato del commissariato di Ostia. La colpa della Polizia era di aver fatto troppi controlli presso il locale, chiamata dai vicini esasperati dagli schiamazzi e dai comportamenti illeciti. Addirittura Zannola scrisse pubblicamente: "Oggi, per Ostia, è giorno di festa e di libertà. Era ora".
Concludendo: per fortuna che Quore Matto ha chiuso. Ora speriamo che anche si faccia chiarezza su questo scandalo 'mafioso' di Ostia.

martedì 5 aprile 2016

OSTIA, TEATRO DEL LIDO: ESPOSTO CONTRO LE INIZIATIVE POLITICHE

L'iniziativa politica del 10/12/2015
Spett.le Zètema Progetto Cultura S.r.l.
Via Attilio Benigni, 59
00156 Roma
Tel 06 82077.1 / Fax 06 82077.105
info@zetema.it
direzione@pec.zetema.it
Oggetto: iniziativa politica del 6 aprile 2016 presso il Teatro del Lido (Ostia, Roma)

I FATTI
Il giorno 6 aprile 2016, Presso il Teatro del Lido in via delle Sirene 22 località Ostia (Roma), ore 18:30, si terrà una iniziativa politica organizzata dai Giovani Democratici Municipio Roma X, cioè dalla sezione giovanile del Partito Democratico. L’iniziativa è ‘mascherata’ dalla presentazione del libro di Alfonso Sabella, “Capitale infetta”. In realtà il contenuto dell’iniziativa è ben spiegato dal contenuto della mail che l’organizzatore (Agostino Biondo) ha inoltrato come invito : “…in un momento particolarmente difficile per la politica, mentre le persone sono sfiduciate ed è difficile risultare credibili per chi fa politica in maniera sana e nell'interesse dei cittadini, è indispensabile fare quadrato e portare avanti il nostro percorso e le nostre battaglie… Per questo motivo ho il piacere di invitarti alla presentazione del libro di Alfonso Sabella”.

PREMESSA
Il Teatro del Lido di Ostia fa parte della Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea promossa dall’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale e gestita da Zètema Progetto Cultura. Da sempre, a differenza degli altri teatri del sistema, è stato escluso dall’affidamento in concessione attraverso la modalità dell’Avviso Pubblico.
Infatti, in esecuzione della Delibera della Giunta del Municipio Roma X (n. 9/2012) e della Delibera della Giunta Capitolina (n. 177/2012), è stato costituito, in esito ad una procedura selettiva pubblica, un organismo territoriale senza finalità di lucro tra le Associazioni del territorio. A questo organismo, denominato Associazione Culturale Teatro del Lido, è stata demandata la programmazione delle attività artistiche e culturali. Nel suo statuto  non è previsto l’uso del Teatro del Lido per iniziative politiche, così come è normale per uno spazio pubblico.
La programmazione per il Teatro del Lido è stata demandata all’Associazione Culturale Teatro del Lido fino ad oggi anche dopo la scadenza del contratto per la gestione dell'intero Sistema teatrale (30 giugno 2014), così come anche dopo l'ulteriore anno di sperimentazione (1 luglio 2014 - 30 giugno 2015).
In particolare, relativamente al Teatro del Lido di Ostia, la Società Zètema Progetto Cultura in data 20 settembre 2013, in accordo con l’Assessorato alle Politiche Culturali (verbale prot. n. QD 9461 del 27 marzo 2013) ha stipulato un accordo con l’Associazione Culturale Teatro del Lido, in base al quale la Società prendeva in carico la gestione dei servizi e demandava all’Associazione Culturale Teatro del Lido la sola programmazione culturale. I costi sono invece a carico delle casse comunali e nell'ultimo anno sono ammontati a oltre 170.000 euro per la gestione dei servizi, a 5.000 euro per la sorveglianza notturna e a 225.000 euro per il personale.
Infine, il Teatro del Lido deve garantire la riserva di una quota minima di giornate fuori dalla programmazione ordinaria da destinare alle attività del Sistema e alle esigenze istituzionali, per almeno 15 giornate per stagione teatrale. Oltre queste, si tengono però altre attività a pagamento, su richiesta tramite apposito modulo disponibile sul sito web . L’azzeramento dei costi di accesso allo spazio teatrale è riservato nell’ordine: alle scuole, alle compagnie amatoriali e alle associazioni del territorio per mettere in scena i propri lavori, compatibilmente con le attività già programmate.

premesso

- che già in data 10 dicembre 2015, sempre con la ‘copertura’ della presentazione di un libro (“La notte di Roma”, di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo), il Partito Democratico ha organizzato una iniziativa politica  alla quale hanno partecipato (oltre i Giovani Democratici), il presidente del PD, Matteo Orfini, e il senatore del PD, Stefano Esposito, nonché lo stesso Alfonso Sabella, con tanto di bandiere del PD esposte sul palco;
- che in quell’occasione il Partito Democratico ha avuto gratuitamente l’uso del teatro da parte dell’Associazione TDL, alla quale appartiene Filippo Lange (iscritto a SeL), ex-consigliere del Municipio X durante la giunta di Andrea Tassone (PD), arrestato il 4 giugno 2015 per Mafia Capitale;
- che, come l’iniziativa del 10 dicembre 2015, anche l’iniziativa del 6 aprile 2016 non rappresenta un evento istituzionale, né fa parte delle iniziative del sistema teatrale;
- che anche l’iniziativa del 6 aprile 2016 sembra che avvenga gratuitamente, grazie alla intercessione dell’Associazione TDL,

si chiede

1. verifica della correttezza dell'uso di tale spazio pubblico
2. conferma dell’avvenuto pagamento dei locali impegnati per l’iniziativa


ANTONIO DI MAGGIO: VIGILE AD OSTIA, SINDACO A TURANIA (RI)

(foto da: https://www.youtube.com/watch?v=6oOk1KnIa3U)
Antonio Di Maggio, l'attuale Comandante 'ad interim' del Gruppo X Mare del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale (cioè Ostia) è anche sindaco da 7 anni del piccolo comune di Turania in provincia di Rieti. Di recente, è balzato alle cronache per le demolizioni dei chioschi sulle spiagge del litorale romano sostenute dalla propaganda del PD come 'ruspe della legalità' ma anche per una serie di sequestri 'preventivi' (molti dei quali rientrati) presso i più famosi stabilimenti balneari di Ostia. Come concilierà tutti questi suoi impegni? Per esempio, eseguirà di persona i controlli durante la imminente stagione balneare sul litorale romano o presenzierà la quinta Sagra degli gnocchi al sugo di spuntature di maiale di Turania? Vediamo come stanno le cose.

CHI E' ANTONIO DI MAGGIO
Antonio Di Maggio nasce il 13/10/1952 proprio a Turania, l'antica Petesa (poi Petescia) che con Decreto Presidenziale del marzo 1950, prese definitivamente il nome attuale dall’omonimo fiume che l’attraversa. Nel curriculum vitae di Di Maggio pubblicato sul sito del Comune di Roma non si trova l'anno esatto in cui è diventato comandante dell'VIII Gruppo ma di certo lo era già nel 2004. Dunque, la carriera politica è venuta dopo il lavoro da dipendente comunale. Di Maggio è uno dei tre vice comandanti del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale e attualmente ricopre l'incarico di Direttore del Coordinamento attività operativa di sicurezza urbana, sociale ed emergenziale, Dirigente U.O. Sicurezza Pubblica ed Emergenziale e Dirigente U.O. X Gruppo "MARE" (ad interim, con una dubbia nomina avvenuta con Ordinanza del Commissario Straordinario n. 1 del 09/01/2016, dopo nostro sollecito). La sua prima elezione a sindaco di Turania avviene il 07/06/2009 con la Lista Civica 'Progetto Turania': vanno a votare in 208 sui 239 aventi diritto al voto (abitanti: 248) e Di Maggio risulterà primo con 75 voti. Governerà bene per 5 anni tanto che alle successive elezioni (il 25/05/2014), sempre con la stessa lista civica, vanno a votare in 132 sui 223 aventi diritto al voto (abitanti: 236) e Di Maggio prenderà tutti i 127 voti (2 schede bianche, 3 nulle): un plebiscito!

COMPATIBILITA' DEI DUE INCARICHI
Ora, secondo l'art.14, c.1, lett. e), d.lgs. n. 33/2013, dovrebbero essere pubblicati sia sul sito del Comune di Roma che sul sito del Comune di Turania "gli altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e l'indicazione dei compensi spettanti" e cioè, rispettivamente, lo stipendio da Sindaco (sul sito del Comune di Roma) e lo stipendio da dipendente comunale (sul sito del Comune di Turania). L'unico dato disponibile è sul sito del Comune di Roma: lo stipendio annuo lordo (da Comandante) di 133.220,08 euro.
Di Maggio è, secondo la legge italiana, prima Sindaco di Turania e poi lavoratore dipendente del Comune di Roma. Ora, anche se Turania è un piccolo paese (che però arriva d'estate a circa 2.000 persone). Di Maggio non ha mai usufruito dell’art. 81 del Testo Unico degli Enti Locali (Tuel), che concede ai sindaci che siano lavoratori dipendenti la possibilità di essere collocati a richiesta in aspettativa non retribuita per tutto il periodo di espletamento del mandato. Per tale motivo a Di Maggio (in funzione dell’art. 82 del Tuel, c.1) è prevista come sindaco una indennità di funzione dimezzata proprio perchè è lavoratore dipendente che non ha richiesto l’aspettativa. Peccato che però il Comune di Turania (di cui Di Maggio è sindaco da 7 anni) non abbia mai reso pubblico quanto richiesto dal decreto legislativo 14 marzo 2013 n. 33, tra cui lo stipendio del sindaco.
Per la misura dell’indennità di funzione del sindaco occorre fare riferimento a quanto previsto dal regolamento di cui al DM. 119 del 4 aprile 2000, e cioè (per Comuni come Turania, entro i 1000 abitanti) un importo di 1.291,14 euro, che andrebbe dimezzato. Non sappiamo neppure se Di Maggio prenda rimborsi vari, compreso quelli per rappresentanza o di viaggio (Turania dista 73 km da Roma e ancor di più da Ostia). Di Maggio ha un'assicurazione per i rischi di esercizio del mandato (art. 86, c. 5, Tuel)? Non si sa. Sul sito del Comune di Turania compare solo il bilancio del 2012 che riporta, tra le spese, la voce "indennità di carica al sindaco ed ai membri della giunta comunale", circa 12mila euro all'anno (la giunta è composta da un assessore e dal vice sindaco).
La domanda è (oltre a non esserci alcuna trasparenza amministrativa sul sito del Comune di Turania): quanto tempo dedica Di Maggio a fare il sindaco? Il suo ruolo è anche quello di presiedere il Consiglio, essendo Comune inferiore a 15mila abitanti (art. 39 Tuel): possibile che non ci sia nulla da decidere a Turania? Possibile che Di Maggio stia sempre a Roma o a Ostia? Non risultano ordinanze per la sua assenza come sindaco di Turania, nè risultano permessi per assenza dal posto di lavoro come Comandante dei Vigili.

DI MAGGIO E TURANIA
Che Antonio Di Maggio passi tranquillamente le giornate a Turania (anche per più di un giorno) è però noto. Un esempio su tutti. Sabato 19 maggio 2012 Antonio Di Maggio è stato tutto il giorno a Turania, tanto da rilasciare una dettagliata intervista su monsignor Piero Vergari (che viveva a Turania), ex rettore della basilica di Sant’Apollinare, indagato dalla Procura di Roma per concorso nel sequestro di Emanuela Orlandi. Di Maggio lo conosce (lo afferma all'ANSA, proprio il 19 maggio 2012 e la circostanza viene resa nota dalla stampa).

L'AMMINISTRAZIONE POCO TRASPARENTE DI TURANIA
Per la mancata pubblicazione dei dati amministrativi, il Decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 (Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, G.U. n. 80 del 5 aprile 2013), parla chiaro:

Art. 47. Sanzioni per casi specifici
1. La mancata o incompleta comunicazione delle informazioni e dei dati di cui all'articolo 14, concernenti la situazione patrimoniale complessiva del titolare dell'incarico al momento dell'assunzione in carica, la titolarità di imprese, le partecipazioni azionarie proprie, del coniuge e dei parenti entro il secondo grado, nonché tutti i compensi cui da diritto l'assunzione della carica, dà luogo a una sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 10.000 euro a carico del responsabile della mancata comunicazione e il relativo provvedimento è pubblicato sul sito internet dell'amministrazione o organismo interessato.

CONCLUSIONI
Pur apprezzando la solerzia di Antonio Di Maggio nello svolgere un'attività così difficile da dipendente e dirigente del Comune di Roma, pur riconoscendo la stima che riscuote presso i cittadini del suo paese natìo, restiamo stupiti che, da sindaco di Turania e da Comandante della Polizia Municipale di Ostia, non 'vigili' affinchè i dati amministrativi richiesti per legge da pubblicare sul sito istituzionale di Turania siano completati. Forza e coraggio, dopo Ostia viene Di Maggio.

venerdì 25 marzo 2016

OSTIA: LA ROVINA DEL QUOTIDIANO REPUBBLICA

Le vendite di Repubblica (secondo gli ultimi dati estraibili da http://www.adsnotizie.it) vanno sempre peggio. L'ultimo mese disponibile è quello di gennaio 2016. La tiratura mensile nazionale è di 336.211 copie giornaliere, di cui vendute 230.008 e rese 98.792 (le rimanenti 7 mila sono suddivise tra estero, abbonamenti e copie omaggio: queste ultime quasi 2.500). Repubblica ha 10 edizioni locali (Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Parma, Roma e Torino). Delle circa 65.000 copie vendute a Roma al giorno su 15 municipi, parliamo di neanche 4.500 copie per municipio (per Ostia, sono 3.800). E' chiaro dunque che un giornale come Repubblica non sopravvive per fare informazione ma solo per fare 'comunicazione', nel senso che se non avesse il rimbalzo delle sue notizie dagli altri media (dai social network alle rassegne stampa televisive) raggiungerebbe solo una modestissima parte della popolazione. Una 'comunicazione' targata PD, dopo il declino di un giornale come L'Unità. In altre parole, Repubblica (che non è prima in Italia e a Roma) serve al PD solo in funzione della propaganda richiesta, 'comunicando' la posizione del PD sui singoli fatti/notizie al singolo lettore. L'informazione è un'altra cosa e ad Ostia si è ben visto: lasciare in mano a una sola giornalista la cronaca  locale di Mafia Capitale, è stato devastante. Aver difeso fino all'ultimo dalle pagine di Repubblica (edizione Roma) l'ex-presidente del PD, Andrea Tassone (arrestato il 4 giugno 2015), averlo definito "la miglior amministrazione mai vista", aver pubblicizzato la propria amicizia con il clan Fasciani (di cui frequentava il confiscato stabilimento Village, ancora oggi chiuso), aver attaccato tutte le voci dissenzienti del PD 'mafioso' locale, compresi gli imprenditori, ha provocato un sensibile calo delle vendite già drammatico di per sè.

giovedì 24 marzo 2016

OSTIA, MAFIA: CHIAREZZA SULLA MANCATA INAUGURAZIONE DELLO STABILIMENTO VILLAGE

Il Village è ancora chiuso ma la Hesperia srl
già ha 'aperto' gli abbonamenti stagionali
L'inaugurazione dello stabilimento balneare Village (confiscato al clan mafioso dei Fasciani) è saltata, si dice, per mancanza di documenti. Un'inaugurazione che aveva chiari connotati politici, visto che a prendersela a male sono stati solo gli stessi e soliti personaggi del PD: Matteo Orfini (presidente del PD) e Stefano Esposito (commissario del PD di Ostia). Però oggi Esposito nega questa versione ("non è un tema politico"), soprattutto dopo il disastroso e imbarazzante flop di quanto da lui organizzato a Ostia di recente: il presidio dei Giovani Democratici a Nuova Ostia e la serata contro l'usura presso il Teatro del Lido, entrambi andati deserti.
Per fare chiarezza, in attesa che la Regione Lazio renda noto quali documenti mancavano (visto che fino a poche ore prima aveva dato la sua presenza il presidente Zingaretti), proponiamo un articolo di un giornalista serio, Luca Teolato:

martedì 22 marzo 2016

ESPOSTO - MANCATO RIPRISTINO CHIOSCO SPIAGGIA 'LIBERA'

(planimetria estratta dalla
convenzione citata nell’esposto)
Nella convenzione (prot. CO/113594) firmata il 25 settembre 2014 tra il Municipio X del Comune di Roma e l'Associazione Temporanea d'Impresa (UISP, Libera, Le Grand Coureur), che regolamenta l'affidamento delle attività per la fornitura dei servizi connessi alla balneazione del Lotto 8, spiaggia libera compresa tra gli stabilimenti 'Bungalow' e 'Bonaccia', Lungomare Amerigo Vespucci n.144, si legge quanto segue:

Articolo 3 - Oneri a carico dell'affidataria
I - Ripristinare, entro 120 giorni dalla data odierna, i luoghi secondo la planimetria allegata al presente atto quale parte integrante e sostanziale sub allegato A.
Articolo 14 - Risoluzione del rapporto
Il Municipio risolverà la presente Convenzione ai sensi e per gli effetti dell'art.1456 del Codice Civile, a rischio e danno dell'affidataria, ... nei seguenti casi: … mancato rispetto delle condizioni e dei termini indicati alle lettere I, J, K e L del precedente articolo 3.

Ad oggi non solo la struttura è ancora presente ma in data 21 marzo 2016, è stato pubblicato un comunicato stampa (1)  di UISP e Libera in cui si afferma che l’ex Direttore del Municipio X (Claudio Saccotelli) avrebbe autorizzato a marzo 2015 la presenza di quel chiosco senza le modifiche richieste dal bando.

Poiché Claudio Saccotelli risulta più volte citato nei fatti di Mafia Capitale, soprattutto per i fatti collegati alle spiagge di Ostia (bando assegnazione spiagge libere, chiosco Hakuna Matata, etc.), motivo per il quale è stato rimosso dalla carica, si chiede chiarezza da parte del Municipio X sui fatti sopra esposti essendo, in caso di silenzio, costretti a denunciare i fatti stessi alle autorità competenti per presunti reati contro il patrimonio pubblico e contro l’erario.

(1) (comunicato stampa pubblicato da http://www.ostiatv.it/ostia-libera-e-uisp-basta-falsita-sulla-spiaggia-libera-spqr-0069418.html a firma di Maria Grazia Stella) “Il chiosco, poi, oggetto delle dichiarazioni alla stampa, è presente su quella spiaggia dal 2009 e come tale viene riportato nella planimetria allegata al bando del 2014. L'ATI assegnataria, malgrado ciò, chiede ulteriori chiarimenti per iscritto agli uffici municipali nel gennaio 2015 e a marzo dello stesso anno riceve comunicazione scritta, sempre dalla Direzione del Municipio, che lo stesso è da ritenersi parte della dotazione della spiaggia, mentre sono da abbattere gli 11 campi da beach volley/tennis abusivi. Che ora ci venga richiesto di abbattere una struttura che il Comune di Roma dichiara ufficialmente e in più occasioni essere propria, ci appare una pretesa eccessiva, anche da parte di chi in questi anni si è sempre distinto per miopie e silenzi