lunedì 26 maggio 2014

OSTIA: ELEZIONI DA DIMENTICARE, MALEFATTE DA RICORDARE

A parte l'indecente quantità di strade asfaltate (in fretta e male) del Municipio X, a sostegno dei candidati europei del PD, elenchiamo di seguito le principali malefatte di un'amministrazione che avrebbe dovuto dare un esempio civico e che invece ha fatto di tutto per insozzare le strade, creare disguidi ai cittadini e buttare soldi pubblici senza alcuna vergogna. La memoria non va in ferie, ricordatelo.

CARTELLONI 'ELETTORALI' ABUSIVI DEL COMUNE DI ROMA
Le foto parlano da se: cartelloni abusivi con tanto di timbro dell'ufficio comunale affissioni.






DISGUIDI DELLA ROMA-LIDO PER ASSENZA PERSONALE ATAC
Migliaia di dipendenti ATAC tra scrutatori, presidenti di seggio e rappresentanti di lista: e domenica la Roma-Lido salta le corse. Questa la 'rimodulazione' di ieri:
  • non si effettuano corse da Piramide: 14.00-15.00-17.00-1830
  • non si effettuano corse da Colombo:  14.45-15.45-17.45-19.30
  • le corse da Piramide partono con (ritardo): 14.45 (+10'); 16.45 (+10'); 18.00 (+10'); 18.15 (+15')
  • le corse da Colombo partono  con (ritardo): 15.30 (+10'); 17.30 (+10'); 18.45 (+10'); 19.00 (+15')

SCUOLE UTILI SOLO PER LE ELEZIONI?
Due mesi fa il presidente del Municipio X, Tassone, dichiarò che stavano per iniziare i lavori di manutenzione e di messa in sicurezza in 5 scuole del Municipio X di Roma Capitale, a seguito dei danni causati dall’alluvione del 31 gennaio scorso. Tutto ancora in alto mare perché ancora non sono state avviate le procedure di somma urgenza. Intanto, nel degrado, si vota nelle altre scuole: le elezioni più utili dell'insegnamento.

Tutto questo accompagnato da una scarsa affluenza. Nel Municipio X, questi i dati:
Il Municipio X è per affluenza al quint'ultimo posto (su 15) tra i Municipi di Roma in termini percentuali: nel Municipio X non hanno votato ben 82.877 persone. Il PD ha il 39,26 % (35.030 voti), il M5S il 31,46% (28.071 voti) e, rispetto ai 15 Municipi, solo nell'attuale Municipio VI (ex-VIII, Tor Bella Monaca, per intenderci) il PD ha fatto peggio e il M5S ha fatto meglio. Dunque, nel Municipio X, male il PD e bene il M5S. Tra il voto di protesta (M5S) e l'astensionismo, nel Municipio X si raggiunge il record mai avutosi del 63,75% degli aventi diritto al voto (su tale base, il PD rappresenta il 20,12%). Con tali numeri, siamo certi che sia ancora l'Italia una 'democrazia'?

venerdì 23 maggio 2014

OSTIA, CONTINUA LA DISPERAZIONE DELLE 150 FAMIGLIE SENZA ASSISTENZA DOMICILIARE

Se a Pomezia i bambini poveri non possono mangiare le merendine, ad Ostia la situazione è più grave: a 150 famiglie non verrà più data assistenza domiciliare per anziani e disabili ma solo pillole amare. Così mentre per la campagna elettorale si spendono nel Municipio X milioni di euro per asfaltare le strade, sembra saltare ormai in maniera definitiva lo stanziamento di 80 euro a famiglia al mese, per 4 ore di assistenza, ciò che prevedeva il Progetto Sollievo. Famiglie disperate, famiglie spesso in forte difficoltà economica, famiglie che sono in lista d'attesa da anni e che durante la seduta della Consulta municipale per la Disabilità di mercoledì 21 maggio hanno espresso con dignità tutta la loro rabbia verso chi, in un anno, non è riuscito a dare mezza risposta. Assente l'assessore municipale alle Politiche Sociali, Emanuela Droghei (moglie di Francesco D'Ausilio, capogruppo PD in Campidoglio), alle famiglie in pratica è stato detto: non ci sono i soldi, vedremo che si può fare. Addirittura è stata avanzata la proposta di allestire un 'gazebo' sul lungomare durante le prossime giornate di pedonalizzazione per sensibilizzare l'opinione pubblica. L'amministrazione locale non ha capito che qui non si tratta di elemosina, nè di sensibilizzare i cittadini. Si tratta di diritti civili e civici, si tratta di una maggior responsabilità di una politica che invece neppure discute in Municipio il nuovo bilancio imposto da Roma dove i tagli su spese necessarie dovrebbero far gridare allo scandalo. Si procede in 'somma urgenza' per attappare le buche stradali e non si procede neppure in ordinaria amministrazione per alleviare alle famiglie che ne hanno diritto l'onere di assistere i propri cari in difficoltà. Disattesa la Delibera di Giunta Capitolna n.355 del 21 dicembre 2012 ("riorganizzazione dei servizi di assistenza domiciliare per persone anziane, disabili e minori), imbarazzanti le dichiarazioni della stessa Droghei rilasciate a quel tempo: “La riforma dell’assistenza domiciliare per gli anziani e i disabili presentata dal sindaco Alemanno e dall’assessore Belviso è un piano insufficiente per le esigenze della città. La scelta di non destinare risorse a una riforma così importante è indicativa di come Roma Capitale pensi di affrontare la riorganizzazione dei servizi... non si tiene conto di una serie di esigenze specifiche che solo il costante contatto con le realtà locali può aiutare a cogliere e a risolvere”. Domanda: la Droghei, in un anno, che cosa ha fatto se la realtà ora è questa?
Già a novembre 2013 si è dovuto chiedere il ripristino degli stipendi che da due mesi gli assistenti domiciliari dei disabili non percepivano a causa delle poche risorse economiche presenti nelle casse municipali. Possibile che da quella data, passati 6 mesi, non sia scattato un campanello d'allarme? Un obiettivo di questa giunta, dichiarato appena insediatasi, doveva essere quello di «istituire un tavolo di confronto sul tema della riforma dell'assistenza domiciliare per capire quali sono le esigenze reali delle persone». Evidentemente il Progetto Sollievo, di cui abbiamo già parlato, oggi chiuso e che ora lascia disperate 150 famiglie, non è un'esigenza reale. E' triste venire a conoscenza, proprio in questi giorni, del progetto del nuovo insediamento per soli rom in via della Cesarina che l’Assessorato alle Politiche Sociali di Roma Capitale intende realizzare nei prossimi mesi. Costruire l’ennesimo luogo di segregazione su base etnica per i rom della Capitale, oltre a configurarsi come lesivo dei diritti umani di tali comunità, rappresenta l’espressione di una scelta economicamente insostenibile: quasi 2 milioni di euro. Se le cose stanno così, allora i soldi ci sono anche per il progetto Sollievo: 80 euro, 12 mesi, 150 famiglie costerebbe, all'anno, neanche 150 mila euro. Vergogna.

giovedì 15 maggio 2014

OSTIA, ASSISTENZA DOMICILIARE: 150 FAMIGLIE LASCIATE DA SOLE

150 famiglie senza più alcuna assistenza domiciliare per disabili e anziani. 150 famiglie che si dedicano alla cura di un proprio caro, lasciate da sole. Questo l'effetto della insolita e improvvisa 'mancanza di fondi' (sia della Regione Lazio che del Comune di Roma) che ha azzerato da quest'anno il "Progetto Sollievo Liste d'attesa, SAISA e SAISH (anziani e disabili)" nel Municipio X.
Un progetto che offriva da anni un servizio alle famiglie, erogato dal Municipio, oggi vittima di tagli su tagli per favorire altre spese meno importanti.
I costi del "progetto Sollievo"? 80 euro a persona al mese per 4 ore e trenta di assistenza, da scegliere se in un’unica giornata o in più giornate durante il mese. Improvvisamente, tutto questo non c'è più. Neppure un'alternativa. Zero programmazione. Eppure era il 14 ottobre 2011 quando si proclamava: "1.700 assistiti in più, abbattimento del 30% delle liste d'attesa e terapie di gruppo, al via la riforma dell'assistenza domiciliare per disabili (SAISH) e anziani (SAISA)". Il Municipio X (ex-XIII) rappresentava addirittura uno dei progetti pilota. Tagli su tagli, ora non c'è più nulla per chi è rimasto in lista di attesa. Neanche più quelle ore mensili in grado di rispondere a problemi emergenti, come p.es. concedere un pomeriggio mensile ad un familiare dedito al lavoro di cura, avere la possibilità di essere affiancati mensilmente da una persona per l'accompagno ad una visita, ecc.
Lo scandalo è che nessuno ne parla e che, dopo un anno, l'attuale assessore municipale alle Politiche Sociali, Emanuela Droghei, affermi "di avere le mani legate". Eppure nel Comune di Fiumicino, la Regione Lazio ha destinato al distretto territoriale della ASL RM-D (la stessa del Municipio X) ben 70 mila euro da utilizzare a favore delle persone affette da Alzheimer e dei loro familiari. Consoliamoci, perché invece oggi pomeriggio il consiglio del Municipio X proporrà in seduta plenaria un importante ordine del giorno: "Sottoscrizione di un patto di Comunione di intenti fra il Municipio Roma X e le citta di Le Vésinet in Francia e Ayvalik in Turchia". Questi sì che sono problemi da affrontare.

mercoledì 14 maggio 2014

OSTIA: " ... E L'ANNEGAR M'E' DOLCE IN QUESTO MARE"

No, non l'ha scritto Giacomo Leopardi. E' l'epitaffio sull'<Infinito> caos che ha creato l'imbarazzante incapacità del presidente del Municipio di Ostia, Tassone, volendo metter le mani sulla stagione balneare.
Ad oggi, sulle spiagge libere di Ostia manca il servizio di assistenza e salvataggio ma il Municipio X non riesce ad informare con correttezza i bagnanti, soprattutto gli stranieri. Questa è la promozione del turismo del Mare di Roma?
Un esempio su tutti. Dopo la nostra denuncia di 2 settimane fa, il Municipio di Ostia ha dovuto cambiare il cartello di avviso scritto in inglese maccheronico, continuando però a sbagliare. Infatti secondo l'Ordinanza di sicurezza balneare nr.32/2013 (provvedimento in vigore, così come aggiornato dall’Ordinanza n.66/2013 in data 04 Luglio 2013) emessa dalla Capitaneria di Porto di Roma, non è rispettato quanto previsto dall'articolo 11: il cartello deve essere redatto in almeno tre lingue comunitarie (italiano – inglese – francese o spagnolo o tedesco).
Aggiungiamo anche che non si tratta solo di informare che manca il 'bagnino' (lifeguard) ma anche p.es.  che manca il materiale di primo soccorso e tutta una serie di accessori che garantiscono il servizio di assistenza a terra. Il Municipio di Ostia continua ad annaspare in evidente affanno ma ora anche la beffa: un cartello che sembra un divieto di balneazione, che pochi capiscono, e che 'tutela' solo l'incapacità amministrativa di Tassone e dei suoi uffici.

martedì 13 maggio 2014

OSTIA, VIA COLOMBO: PERICOLOSI DUE PINI LEGATI CON FUNE

Due pini legati tra loro da funi d'acciaio, in apparenti condizioni precarie ma nessuno interviene. Il punto? Lo stesso, a poche decine di metri dove Gianni Danieli fu ucciso proprio da un pino caduto sulla via Cristoforo Colombo il primo dicembre 2013, all'altezza dell'incrocio con via di Malafede. Il pm Alberto Pioletti e il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani hanno chiuso le indagini nei giorni scorsi. Ora rischiano la condanna per omicidio colposo gli 8 funzionari dell'UOAL del Municipio X che si sono avvicendati dal 2008 al 2013, responsabili della manutenzione dell’albero caduto. Per gli altri due pini, né Claudio Saccotelli né Paolo Cafaggi (rispettivamente, direttore e dirigente UOAL del Municipio X) hanno ad oggi fatto nulla. Nessun intervento richiesto da Marco Belmonte, assessore municipale all'ambiente o da Eliseo Franzese, presidente della Commissione municipale Ambiente.
I due pini si trovano nella fascia di pertinenza della via Cristoforo Colombo e sono dunque di competenza del Comune di Roma. Se la fune d'acciaio che lega i due pini non serve a nulla, non si capisce chi si sia preso la briga di metterla a più di 10 metri d'altezza. Forse allora qualche problema c'è: speriamo di non scoprirlo con il prossimo morto.

domenica 11 maggio 2014

OSTIA: MUSICA AL FABER BEACH E NOTTI INSONNI

Ricomincia l'estate e il tormentone delle discoteche. Scoppia il caso del Faber Beach, il famoso chiosco del litorale romano che assieme allo stabilimento balneare Village, è stato sequestrato a fine ottobre del 2013 dalla Guardia di Finanza per bancarotta fraudolenta. Il Faber Beach è sempre stato uno dei ritrovi più richiesti dai giovani: spiaggia libera attrezzata di giorno, aperitif bar e ristorante la sera, discopub e cocktail bar fino a notte inoltrata. Ora però cominciano le lamentele dei residenti per il rumore notturno, come accaduto quest'ultimo sabato. La questione, legata anche alla riattivazione dei servizi sulla spiaggia connessi alla balneazione, è però ben più complessa.
Infatti, da quando il Faber Beach è stato affidato alla responsabilità di un amministratore giudiziario (Mauro Messina), che, su mandato del giudice, deve aver cura di proseguire l’attività commerciale, salvaguardando i posti di lavoro e recuperando, nei limiti del possibile, i crediti esistenti per soddisfare le varie pendenze debitorie, non si capisce più bene cosa stia accadendo.
Da una parte il grande entusiasmo dei ragazzi di Stand UP (una rete di associazioni di volontariato), che stanno proponendo ottime iniziative, dall'altra il coordinamento nascosto di Libera, un'associazione di promozione sociale per la lotta contro le mafie, apartitica ma molto vicina al PD e a SeL.
Ad avallare il tutto, la giunta del Municipio X, che non sembra preoccuparsi molto di informare la cittadinanza con quale autorizzazione sia possibile proseguire le attività sulla spiaggia dopo le 22 fino alle due di notte. Di ufficiale c'è solo il rinnovo della concessione fino al 2020 rilasciata di recente proprio dal Municipio X a vantaggio degli amministratori giudiziari. Ad oggi il Faber Beach è in pratica l'unica discoteca aperta di tutto il litorale, incurante dei vincoli imposti dalla zonizzazione acustica adottata dal Consiglio Comunale con delibera n. 60 del 23 maggio 2002. La classe di destinazione d'uso dell'area è la "IV - Area di intensa attività umana" che prevede un massimo di 55db(A) notturni, arrivati oltre a 100 l'altra notte. Ricordiamo che al di sotto del limite di 45 viene considerata una zona di benessere mentre a partire dai 55 le persone iniziano a considerare fastidioso il rumore. Quando si superano gli 85 dB subentrano gli effetti nocivi. Se la differenza tra suono e rumore è soggettiva, è certo che il rumore è un suono che, per le sue caratteristiche e intensità, sembra fastidioso. Come sabato sera, quando la musica, spaziando dalla house alla commerciale, ha lasciato insonni i residenti. Nel caos dell'attuale stagione balneare (spiagge libere chiuse, stabilimenti che si costruiscono opere a mare da soli) almeno sul Faber Beach ci aspettiamo si faccia chiarezza.

venerdì 2 maggio 2014

OSTIA, SPIAGGE LIBERE CHIUSE: DOPO L'INGLESE MACCHERONICO E L'ORDINANZA FANTASMA, UN ESPOSTO IN PROCURA

Un cartello con un'ordinanza che non c'è, una scritta in inglese maccheronico: questo il raffazzonato modo con cui il presidente del Municipio X, Tassone, chiude le spiagge libere ad Ostia. Ad avvisare gli spericolati che osano addentrarsi nella sporcizia delle spiagge libere, un cartello che informa della mancanza del servizio di salvataggio, non redatto in tre lingue (come previsto per legge) e che invece della scritta corretta in inglese "bathing not safe for lack of rescue services" riporta un maccheronico "not SAVE for lack of BAETHING rescue service": neanche il traduttore di Google sarebbe riuscito a fare peggio. Sul cartello, l'indicazione dell'ordinanza n.65 del 23 aprile 2014 con cui si 'sarebbe' aperta la stagione balneare dal 1° maggio, un'ordinanza mai pubblicata all'Albo Pretorio. Eppure lo stesso Tassone nella conferenza
testo dell'esposto
stampa del 24 aprile disse che "sarebbe stata disponibile nel pomeriggio sulle pagine del sito internet del Municipio".
Tra inglese maccheronico, spiagge sporche, ricorsi al TAR (tutto bloccato almeno fino al 7 maggio) ora si aggiunge anche il nostro esposto per gravi violazioni degli articoli 8, 9, 10 e 11 della ordinanza di sicurezza balneare n.32/2013 emessa il 30 aprile 2013 dalla capitaneria di Porto di Roma. Di 'mare' in peggio, come scriverebbe Tassone servendosi (male) del traduttore di Google.