martedì 25 agosto 2015

OSTIA: SABELLA IN FERIE E MUNICIPIO SENZA GOVERNO

Un 'selfie' di Sabella a Lubiama durante la sua vacanza 
'folle': Roma, Treviso, Vienna, Budapest, Transilvania, Serbia, 
Zagabria e poi Lubiana. 
"Delegata potestas non potest delegari" ("non si può delegare il potere delegato"), esprime un principio ancora vigente del diritto pubblico e privato degli ordinamenti attuali, secondo il quale il soggetto che ha ricevuto da un altro un potere non lo può, a sua volta, trasmettere ad un terzo, a meno che non sia stato autorizzato in tal senso, almeno implicitamente, da chi glielo ha conferito. Poiché il Sindaco Ignazio Marino è in vacanza, così come il suo Delegato al Municipio X, ci domandiamo se per caso il Municipio X, quello di Ostia, di cui da settimane si chiede il commissariamento per Mafia, sia popolato da cafoni, visto che Alfonso Sabella ha dichiarato "non rientro per un funerale di cafoni". Sarebbe altresì grave che il direttore del Municipio X, Virginia Proverbio, stia esercitando (come si dice) le funzioni del Presidente del Municipio Roma X. Per tali motivi è stato presentato un esposto di cui attendiamo immediata risposta, inoltrato al Comune di Roma, al Municipio X e alla Prefettura..


PREMESSO
• che ai sensi del comma 29 dell'art.27 dello Statuto del Comune di Roma, a causa delle dimissioni presentate dal Presidente del Municipio Roma X, le funzioni del Presidente del Municipio Roma X sono state assegnate al Sindaco di Roma;
• che con ordinanza del sindaco n.95 del 29/04/2015 veniva data delega delle funzioni di Presidente del Municipio Roma X all'Assessore Alfonso Sabella;
• che alle ferie del Sindaco di Roma dal 14 agosto al 3 settembre 2015 si sono sovrapposte le ferie dell'Assessore Alfonso Sabella;
• che con ordinanza del sindaco n.166 del 12/08/2015 si è reso noto che il vice sindaco Marco Causi sostituirà nel periodo suddetto il Sindaco di Roma ma non l'Assessore Alfonso Sabella,
CONSIDERATO
che nessuna ordinanza è stata emessa indicante la sostituzione dell'Assessore Alfonso Sabella,
SI CHIEDE CON URGENZA
di rendere pubblico chi ha svolto, svolge e svolgerà le funzioni di Presidente del Municipio Roma X nel periodo di assenza contemporanea del Sindaco di Roma e dell'Assessore Alfonso Sabella.

venerdì 21 agosto 2015

OSTIA, MAFIA? SBRODOLO E ZANNOLO, I NANI DELLA LEGALITA' DEL PD

Sbrodolo (sx) e Zannolo (dx)
Fingere di aver subito un attentato di mafia è molto grave, soprattutto quando si scomodano le istituzioni e le forze dell'ordine. L'incendio del marzo 2015 è avvenuto contro una signora confinante il locale Quore Matto di Giovanni Zannola, ex-consigliere PD della disciolta giunta municipale di Andrea Tassone (arrestato per mafia capitale). L'associazione Quore Matto è 'in fase di iscrizione', però guadagna su alcoolici ed altro, anche in presenza di minorenni. Zannola non è il proprietario del locale (di un certo sig. Ippona) ma solo affittuario e a sua volta riceve un sub-affitto dai responsabili 'operativi' di Quore Matto.  Per schiamazzi ed altro, Quore Matto ha creato notevoli problemi agli altri condomini, tanto da ricevere più esposti. Zannola è persona 'protetta' dal senatore Stefano Esposito, venuto ad Ostia per commissariare il PD locale dopo i fatti di mafia capitale. I risultati? Ce li racconta il Messaggero di oggi, qui di seguito riportato.




OSTIA, IL PUB INCENDIATO NON E' IN REGOLA
Un documento che scotta e che è rimasto sul tavolo del direttore del municipio di Ostia per tutta l'estate, senza nessun intervento. Eppure è stata firmata più di un mese fa la determina dirigenziale che avvia il procedimento di chiusura per il "Quore Matto", il pub sul lungomare Paolo Toscanelli legato all'ex consigliere municipale del partito democratico, Giovanni Zannola. A Ostia, la lotta per la legalità dei dem rischia di inciampare in un conflitto di interessi interno alle forze politiche. Il locale, che nel mese di marzo ha subito anche un attentato incendiario, è diventato negli ultimi mesi il simbolo delle battaglie contro la mafia sul litorale, ma ora rischia di abbassare le saracinesche per le irregolarità riscontrate dalla Asl e dalla stessa amministrazione.
LE AUTORIZZAZIONI
Una multa di migliaia di euro perché il locale non aveva le autorizzazioni per la somministrazione: in poche parole esercitava senza essere in regola. È proprio questo che adesso sta imbarazzando gli ambienti del partito di Marino a Ostia e dintorni. Alfonso Sabella, delegato del sindaco sul litorale, ha promesso sin da subito la linea dura contro i trasgressori. Lo confermano anche i controlli a raffica degli agenti della municipale che dall'inizio dell'estate stanno passando al setaccio le discoteche, i chioschi e le altre attività del mondo della notte. Gli accertamenti, a quanto si legge dai verbali, non hanno risparmiato proprio nessuno. Nemmeno il luogo che ospitò il "brindisi della legalità" e a cui parteciparono lo stesso Sabella, all'epoca soltanto in veste di assessore comunale e Matteo Orfini, segretario romano del Pd. Era all'indomani dell'attentato incendiario del marzo scorso, solo un mese prima delle dimissioni del presidente Andrea Tassone, poi travolto da Mafia Capitale. Le ombre sui permessi e sulle autorizzazioni sarebbero partite dagli inquirenti che indagavano sul rogo. Il dirigente del commissariato di Ostia frena e vuole andarci con i piedi di piombo per evitare un caso politico. Da qui, è scattata la segnalazione all'amministrazione municipale che ha emesso il provvedimento.
IL BANDO
Ancora da accertare anche il ruolo che il pub avrebbe ricoperto nell'assegnazione di un bando a una coop legata al sistema Buzzi-Carminati. La Virtus Italia onlus, finita nel ciclone dell'inchiesta "Mondo di Mezzo", ha potuto
partecipare alla gara proprio grazie all'ospitalità del Quore Matto che le ha offerto la propria sede. "Una leggerezza", come l'hanno definita i due soci, che è costata al comune di Roma un risarcimento danni deciso dal Tar perché il bando era viziato. Il consigliere Pd ha sempre ribadito di essere estraneo ai fatti.
L’ORDINANZA
Adesso, le nubi si addensano sul perché del ritardo nell'attuazione dell'ordinanza di chiusura. Un rinvio che appare come un'altra chance da dare ai gestori del locale che hanno anche battuto i pugni sulle scrivanie degli uffici di via Claudio per protestare contro la decisione dell'amministrazione. Le urla non sono però bastate e ora stanno tentando il tutto per tutto per mettersi in regola e colmare le loro inadempienze. Almeno quelle di facciata. Il titolare ha precisato che non si tratta di un luogo pubblico ma di un circolo privato e che già questa mattina presenterà istanza di riapertura. Se non si dovesse riuscire in questa corsa contro il tempo, il destino del Quore Matto dovrà essere lo stesso che ha portato alla chiusura delle altre discoteche del litorale lidense. Sempre che la legge, a Ostia, è ancora uguale per tutti.
(Mirko Polisano, Il Messaggero, Cronaca di Roma, pag.48, 21 agosto 2015)


IL PUB "QUORE MATTO" DOVEVA ESSERE CHIUSO DAL 2011
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”QuoreMatto”,il pub di Ostia che a marzo, dopo un attentato incendiario avvenuto ai danni di una condomina della palazzina, ospitò il ”brindisi della legalità” proposto dal Pd con l’adesione dell’assessorecomunale AlfonsoSabella,doveva essere chiuso quattro anni fa. Emerge dal fascicolo raccolto dalla polizia locale e dal commissariato Lido dopo l’ispezione del 15 maggio scorso che ha portato alla chiusura del 1˚agosto. Il circolo, del quale era vicepresidente il consigliere Pd Giovanni Zannola, era stato oggetto di una determina dirigenziale dell’allora XIII Municipio firmata il 13 dicembre 2011 dall’allora direttore Claudia Menichelli.
In quella nota si intimava che l’attività, condotta irregolarmente, cessasse entro sette giorni. Ciò nonostante ”QuoreMatto” ha continuato a funzionare dietro l’alibi del club per soci, nonostante anche i numerosi esposti presentati dai residenti. Il 15 maggio scorso vigili e poliziotti elevarono multe per 9.033 euro e la Asl Roma D avrebbe denunciato penalmente i titolari per gravi inadempienze igienico-sanitarie.
Stranamente, l’ordine di chiusura da parte del X Municipio, è stato emesso solo dopo due mesi, il 22 luglio.
(Giulio Mancini, Il Messaggero, Area Metropolitana, pag.37, 22 agosto 2015)

martedì 11 agosto 2015

OSTIA, ANCHE LO STABILIMENTO "VILLAGE" A LIBERA?

Con un permesso firmato da Cinzia Esposito (direttore tecnico del Municipio X), ma senza quello necessario della Capitaneria di Porto, ieri pomeriggio (10 agosto 2015) due ruspe, entrate all'altezza dell'ex-Faber Beach, il famoso chiosco del lungomare di Ostia, hanno iniziato a spianare la spiaggia dell'adiacente stabilimento balneare "Village". Questo stabilimento dal 2006 è stato dato in concessione alla Malibù Beach srl che ha avuto come proprietari occulti i Fasciani, il clan di Ostia condannato in primo grado per mafia. Ebbene, il permesso rilasciato dal Municipio X, è intestato proprio alla Malibù Beach srl.
Perché Sabella, Assessore alla Legalità, non ha dato trasparenza a questa operazione di sistemazione della spiaggia in piena stagione balneare ma anzi consente all'UOT del Municipio X di rilasciare nuove autorizzazioni in segreto a una società dichiarata 'mafiosa'? Ricordiamo che dopo il sequestro del "Village", il rapporto concessorio è proseguito nei confronti degli amministratori giudiziari che non hanno mai riaperto quella spiaggia. Se oggi, a distanza di due anni, c'è la necessità di far lavorare il personale della Malibù per risanare i debiti della società (che comunque non è stata dichiarata fallita), Sabella non dovrebbe forse fare chiarezza? Non risulta neppure che per quella spiaggia, quest'anno, sia stato pagato il canone demaniale. Sabella sta portanto avanti un progetto sociale?
Un caso analogo è stato quello dell'anno scorso quando l'ex-Faber Beach venne sequestrato, non per mafia, ma per bancarotta fraudolenta. Si provò, pur con pessimi risultati, a lasciar spazio all'amministratore giudiziario di gestire la spiaggia in modo da garantire una continuità lavorativa alla società Silvio's, dichiarata fallita ed ex-concessionaria della spiaggia.
Per il "Village" si era anche ipotizzato che la spiaggia venisse data in concessione alla Polizia di Stato, tanto che il primo dirigente del Commissariato di Ostia, Antonio Franco, aveva eseguito un sopralluogo circa due mesi fa. Forse però c'è un'altra spiegazione. Il permesso rilasciato da Cinzia Esposito alle ruspe della Malibù lascia intendere che siano fondate le voci, insistenti, che questa spiaggia venga affidata (non si sa come) all'Unione Industriali che a sua volta l'affiderà all'associazione Libera. Tutto senza bando, senza trasparenza amministrativa, senza logica se non quella di far incassare un po' di soldi a Libera, in questo periodo in forte difficoltà economica. Aggiungiamo che proprio a Libera, che ha ricevuto in affidamento la spiaggia libera attrezzata ex-Amanusa in modalità dubbie, sono state di recente elevate sanzioni per oltre 20mila euro a causa di gravi irregolarità riscontrate dalle forze dell'ordine. Non solo, Libera (che per statuto non può gestire le spiagge) era già reduce da altre gravi irregolarità riscontrate lo scorso anno presso la già citata spiaggia del chiosco Faber Beach, che aveva ottenuto in affidamento temporaneo grazie all'aiuto politico di quel PD locale oggi finito sotto inchiesta per Mafia Capitale, a partire proprio dall'ex presidente Andrea Tassone arrestato il 4 giugno 2015.
Le 'ruspe della legalità' di Sabella già si sono fermate davanti alla rinviata apertura del varco a mare presso lo stabilimento balneare della Caritas. Ora altre due finte 'ruspe della legalità', sempre di Sabella, sistemano la spiaggia del "Village", con la stessa società invischiata nella mafia.
Al momento in cui scriviamo, le ruspe sono ancora sulla spiaggia e stamattina, come si vede dalla foto, alle ore 9 erano ancora in movimento, fuori orario, incuranti della presenza dei bagnanti, in palese violazione della normativa vigente. Sembra addirittura che il permesso firmato dal Municipio X fosse già scaduto domenica. Se la spiaggia verrà data senza bando od asta pubblica alla Unione Industriali per farla gestire da Libera, avremo la dimostrazione provata che Sabella, da Assessore alla legalità e delegato per il Sindaco ad Ostia, ha subito negli ultimi due mesi una mutazione in Sabbiella, nuovo Assessore alla Distribuzione delle Spiagge. Neanche Tassone sarebbe riuscito a fare peggio.

venerdì 7 agosto 2015

OSTIA, SABELLA: "LIBERIAMO IL MARE DI ROMA", DALLA SUA DOPPIA MORALE

Complimenti all'ipocrisia del PD di Ostia. Il 29 luglio, il giorno in cui la spiaggia libera attrezzata ex-Amanusa, oggi SPQR (via Amerigo Vespucci, 144), veniva sanzionata per gravi irregolarità dalle forze dell'ordine, si teneva in serata l'evento "Uno stato semplice è la prima arma contro l'illegalità". Ad organizzarlo i concessionari della spiaggia (Libera, associazione antimafia,  e UISP), con la partecipazione (oltre del PD di Ostia) di:

- Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione
- Angelo Rughetti, (PD) Sottosegretario di Stato per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione
- Pierciro Galeone, presidente associazione Prodemos

Ci domandiamo: questi signori sapevano che la mattina quella stessa spiaggia (assegnata a Libera e UISP, con dubbie modalità) era risultata irregolare per "mancanza dei  requisiti strutturali, inidoneità dei luoghi di lavoro, mancanza nomina del medico competente, mancata corretta applicazione del piano di autocontrollo aziendale, violazioni circa irregolarità delle superfici di somministrazioni, mancate emissioni degli scontrini fiscali"? Sapevano che a questa spiaggia libera "gestita dai ragazzi" era stata elevata una sanzione amministrativa superiore ai 20mila euro, di molto maggiore, in questa stagione, a quelle elevate ai famigerati stabilimenti balneari che un imbarazzante Sabella, assessore alla legalità e delegato del sindaco per Ostia, continua a definire 'mafiosi'?
SPQR è una spiaggia libera che il Comune di Roma (concessionario) ha ceduto in affidamento per i servizi di spiaggia a due realtà (Libera e UISP) che dovevano "garantirne la legalità", dove però ancora manca l'allaccio in fogna (tutto a dispersione?) e dove non sono state demolite le strutture che il bando di gara obbligava a rimuovere già da inizio stagione (1° maggio).
Addirittura all'incontro serale del 29 luglio era presente Radio Radicale. Non erano i Radicali che si battevano per la 'legalità delle spiagge'? Riecheggiano le parole di 3 mesi fa di Alfonso Sabella quando inaugurò questa spiaggia, accusando gli stabilimenti balneari ad essa confinanti: "Le separazioni laterali e la recinzione non possono essere più alte di 90 cm, è scritto nella concessione, qui sembra il muro di Berlino e per di più c'è un filo spinato che è assolutamente vietato. Per questo, andrò a controllare la specifica delle concessioni e li butteremo giù'". Tutto è rimasto uguale, anzi peggio, perché forse sarebbe da togliere l'affidamento a Libera e a UISP considerate le violazioni di legge rilevate.

Qui, lo stucchevole evento su Radio Radicale:
http://www.radioradicale.it/scheda/449306/uno-stato-semplice-e-la-prima-arma-contro-lillegalita

sabato 1 agosto 2015

OSTIA, MAFIA CAPITALE: A SETTEMBRE STEFANO ESPOSITO (PD) COSTRETTO A LASCIARE

E' ufficiale. Stefano Esposito, il commissario PD chiamato dall'ex-presidente del X Municipio, Andrea Tassone (arrestato il 4 giugno), lascia Ostia. Esposito ha fallito e verrà sostituito a settembre da un nuovo commissario PD di cui ancora non si conosce il nome. Solo il nuovo recente incarico come assessore ai Trasporti del Comune di Roma potrà salvare l'esperienza romana del senatore piemontese, ma già il percorso si presenta in salita.
Dopo i fatti di 'ndrangheta occorsi presso Moncalieri (la sua città) che lo vedono toccato da vicino, dopo gli arresti del Porto di Ostia (che hanno coinvolto nelle indagini l'ex- capogruppo PD comunale, Francesco D'Ausilio, anche lui del PD di Ostia) e le sanzioni amministrative intimate alla spiaggia di Ostia gestita dall'associazione antimafia 'Libera' (legata anch'essa al PD di Ostia) il senatore piemontese ha dimostrato di non avere il controllo della situazione. Stefano Esposito, sorpreso da questa disposizione, ha dichiarato: 
"Non me l'aspettavo. Un torinese a Roma...non era proprio nelle cose. Comunque sono abituato a fare le cose difficili, per le cose facili i candidati sono già tanti". Intanto le nuove dichiarazioni di Buzzi fanno tremare anche la Regione Lazio, dove siedono altri esponenti del PD di Ostia. Le sorprese, quest'estate, non mancheranno.