Inoltrata alla Procura di Roma la denuncia nei confronti del X Municipio per falso ideologico. Nessuna manifestazione si è tenuta quest'estate su sede stradale, come invece risulta scritto nella determinazione dirigenziale che ha giustificato la chiusura del lungomare. Una menzogna in atto pubblico che può costare ai responsabili la pena della reclusione da 1 a 6 anni (nell’ipotesi aggravata è prevista la reclusione da 3 a 10 anni). In sostanza il X Municipio ha ingannato la fede pubblica cioè la fiducia che la collettività ripone nel ruolo amministrativo del X Municipio.
LA DENUNCIA
Considerata la complessità della formazione degli atti che hanno portato alla chiusura estiva del lungomare di Ostia, la denuncia è rivolta contro ignoti, ma interessa comunque sia gli organi politici (il presidente del X Municipio, Andrea Tassone, in testa) che quelli amministrativi. Esente da colpe la U.O. X Gruppo Mare del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale che è stata indotta ad adottare una non veritiera determinazione dirigenziale di chiusura del lungomare, resasi necessaria poiché il tratto di lungomare indicato risultava “
interessato da occupazioni di suolo pubblico relative ad eventi autorizzati dal Municipio X" (DD 939 del 12 giugno 2014, prot.42390, pratica UTSS 34617).
Ricordiamo che il delitto di falso ideologico, di cui all'art. 479 c.p., presuppone necessariamente l’occultamento della situazione reale, così come ha fatto il X Municipio che ha continuato imperterrito a mantenere, senza alcun motivo, la chiusura della sede stradale, imponendo addirittura alla Polizia Locale di Roma Capitale la rimozione degli autoveicoli, residenti compresi. Mai il X Municipio ha informato la Polizia Locale di Roma Capitale che non ci sarebbe più stata alcuna occupazione della sede stradale del lungomare interessato. Un danno enorme per la collettività: ben 3.177 multe per divieto di sosta.
Ai sensi e per gli effetti dell’art. 479 c.p., chiediamo dunque con la nostra denuncia di punire i responsabili del X Municipio che, nei propri ruoli di pubblici ufficiali, hanno formato atti nell'esercizio delle loro funzioni, attestando falsamente che un fatto era stato da loro compiuto, vale a dire quello di autorizzare eventi su sede stradale per giustificare una pedonalizzazione di pura propaganda politica. Una grave violazione non solo della fiducia riposta dal cittadino nella funzione amministrativa del X Municipio, ma anche una violazione della sicurezza delle relazioni giuridiche all'interno del sistema sociale.
Il X Municipio con coscienza e volontà ha attestato falsamente qualcosa in un atto pubblico, seppure le contestazioni delle categorie dei commercianti, dei balneari e dei cittadini avessero richiesto più volte una spiegazione dei fatti a tutti evidenti: la sede stradale del lungomare era libera da eventi e non necessitava di alcuna chiusura.
I FATTI
La genesi di questa sconcertante vicenda risiede nella Determinazione Dirigenziale n. 1337 del 14 maggio 2014 con la quale è stato approvato un “
Avviso Informativo Pubblico rivolto ad Associazioni, artisti, enti ed altri soggetti per lo svolgimento di attività promozionali ed eventi nei giorni di pedonalizzazione del Lungomare di Ostia, 15 giugno/24 agosto 2014”. In tale avviso si citava (testualmente): “
I gazebo dovranno essere forniti, montati e smontati dagli stessi soggetti, potranno avere un ingombro massimo a terra di 4x4 mt., altezza massima di 2,5 mt. e posizionati sulla carreggiata esterna del lungomare, in aderenza allo spartitraffico, in modo da garantire l’eventuale passaggio di mezzi di sicurezza e di soccorso (i mezzi di sicurezza e/o soccorso potranno comunque utilizzare in qualsiasi momento anche la carreggiata interna)”.
Il tratto del lungomare interessato era quello definito nella memoria di Giunta n. 2 del 9 maggio 2014, tra via Giuliano da Sangallo e Piazzale Magellano (esclusa) nel periodo compreso tra il 15 giugno ed il 24 agosto 2014.
Successivamente, il 5 giugno 2014, presso la Sala Protomoteca del Campidoglio si è tenuta una Conferenza dei Servizi per stabilire la chiusura serale di un tratto del lungomare, rimodulando le date dal 14 giugno al 24 agosto 2014. A questa Conferenza dei Servizi è seguita la memoria di Giunta del X Municipio, la n.11 del 6 giugno 2014, con la quale si decideva, in forma non del tutto regolare secondo il diritto amministrativo, la chiusura serale estiva al traffico veicolare del tratto di lungomare di Ostia compreso tra via Giuliano da Sangallo e via del Bucintoro (estensione dunque della precedente memoria).
Ultimo passaggio, da parte della U.O. Gruppo X Mare del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale, la Determinazione Dirigenziale n. 939 del 12 giugno 2014 con la quale si approvava l'istituzione provvisoria di disciplina traffico per l'area in questione. La motivazione era quella sopra riportata: la chiusura al traffico veicolare del tratto di lungomare risultava necessaria perché il tratto indicato era “
interessato da occupazioni di suolo pubblico relative ad eventi autorizzati dal Municipio X".
Ora, seppure la memoria di Giunta n.11 del 6 giugno avesse giustificato la pedonalizzazione per "
sperimentare un tipo diverso di vivibilità e di mobilità nella cittadina di Ostia Lido", nascondendo nell'atto la vera motivazione poi inserita nella determinazione della Polizia Locale del 12 giugno, il fatto grave è che sempre il 12 giugno il X Municipio, con determinazione dirigenziale n.1564, posticipava la pubblicazione degli organismi ritenuti idonei per lo svolgimento delle attività inerenti all'avviso pubblico.
Solo il 19 giugno con determinazione dirigenziale n.1668/2014 (prot.76140/2014) il X Municipio approvava la graduatoria dell’avviso pubblico sopra menzionato riservandosi, con successiva nota, di invitare i proponenti per la scelta del posto dove allestire i gazebo. Mai i gazebo verranno posizionati su sede stradale, come previsto dall'avviso pubblico, ma il lungomare resterà chiuso come se invece ci fossero.
CONCLUSIONI
Soldi buttati, continue contestazioni dei residenti e dei commercianti esasperati, segnaletica stradale irregolare, nessuna trasparenza amministrativa sui costi reali, manifesti abusivi per il concerto degli Stadio e si potrebbe andare avanti per pagine intere. Il fatto più grave rimane che su strade vuote, la cui chiusura è stata falsamente giustificata, sono state elevate ben 3.177 multe per divieto di sosta. A cosa è servito? A ripagare gli straordinari della Polizia Locale inutilmente occupata ai varchi?