Mentre nel XIII Municipio, non si controlla la qualità delle acque dei canali usate per scopi agricoli, canali dove l'ACEA è autorizzata a sversare liquami di fogna non depurati, sale a 11 il numero delle persone morte in Germania a causa del virus diffuso dal batterio contenuto nei cetrioli. Si tratta di un batterio, il ceppo Escherichia coli VTEC sierogruppo O-104, che provoca la cosiddetta sindrome emolitica uremica (Hus), una patologia che ha come primo sintomo la dissenteria emorragica. Senza fare alcun allarmismo, le contromisure sono semplici: consumare frutta e verdura solo dopo un accurato lavaggio e, laddove possibile, sbucciarle, evitando di tenerle a contatto con quelle non igienizzate. Allora perché a scopo precauzionale, lungo i canali del XIII Municipio non ci sono avvisi che l'acqua potrebbe non essere idonea per scopi agricoli? Nessun allarmismo, ma visto che ci finiscono dentro liquami di fogna un controllo costante e periodico sarebbe necessario. Ricordiamo che il Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano, su concessione del Ministero e della Regione, ha realizzato impianti d'irrigazione collettiva per migliaia di ettari nel XIII Municipio. L'impianto preleva le acque dal Tevere e le immette nei canali Dragoncello e Lingua, da cui vengono attinte mediante opere di presa, affidando il trasporto dell'acqua o da canali aperti o da tubazioni, a partire dalle quali ha luogo la distribuzione vera e propria agli agricoltori. Tutto andrebbe bene se l'ACEA non avesse posizionato, lungo i canali, nei punti di sollevamento delle condotte fognarie, i famigerati 'sfioratoi', sistemi che automaticamente sversano liquami non depurati nei canali, in particolari situazioni e senza alcun preavviso. Questo accade nelle zone più basse del XIII Municipio, soprattutto nella depressione che una volta era lo stagno di Ostia (oggi ricoperto da quartieri come Stagni e Saline), poi prosciugato a partire dal 1884 grazie al reticolo dei canali oggi esistenti. Il problema è che nessuno controlla la qualità di queste acque che finiscono a mare senza depurazione e senza che ci sia un divieto di balneazione alla foce del Canale dei Pescatori che le raccoglie. Dovrebbe essere l'ARPA Lazio (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Lazio, operativa dall'aprile 2000) a svolgere il supporto tecnico agli enti locali per il controllo della qualità delle acque per uso agricolo. Ed è singolare che dal 1° luglio 2010 (con entrata in vigore del Decreto 30/03/2010 e del Dlgs N.116/08) proprio uno dei parametri rilevati dall'ARPA alla foce del Canale dei Pescatori sia stato quello dell'Escherichia Coli (in 2 controlli su 3). Questo succede a mare, dove sfocia il Canale dei Pescatori che raccoglie le acque dall'entroterra: perché l'ARPA non fa gli stessi controlli su tutto il reticolo delle opere di scolo? Di questo ed altro parleremo nell'incontro ad ingresso libero, sabato 4 giugno 2011, presso la biblioteca Elsa Morante ad Ostia.
(nella foto: uno dei tanti terreni ad uso agricolo a ridosso del Fosso di Dragoncello)
martedì 31 maggio 2011
lunedì 30 maggio 2011
Ostia, Canale dei Pescatori: altro inquinamento con la nuova darsena
La manutenzione del Canale dei Pescatori è diventata dal 19 aprile, dopo l'approvazione della delibera del decentramento amministrativo per Ostia, di competenza del XIII Municipio. In occasione dell'apertura della stagione balneare ci saremmo aspettati delle iniziative da parte dell'Ufficio Tecnico Municipale rivolte a contrastare il noto problema dell'inquinamento delle sue acque e del mancato divieto di balneazione alla sua foce. Nulla si è fatto fino ad oggi, anzi si propone una nuova darsena per altre centinaia di imbarcazioni da diporto dal costo di 10,5 milioni di euro. Altro inquinamento dovuto al rimessaggio e all'ormeggio? Il turismo nautico, tanto decantato dall'amministrazione Alemanno, è una delle prime fonti di inquinamento delle coste e dei corsi d'acqua dolce dove sono ospitati i 'porticcioli'. Non esiste una legge che obblighi i diportisti a scaricare a terra in apposite vasche i liquami inquinanti prodotti da wc e cucine di bordo che invece possono essere scaricati in mare a distanza non minore di un miglio marino (1852 mt). Più barche ci sono, più inquinamento si produce anche perché i venti dominanti sul litorale romano sono quelli provenienti dal quadrante Ovest. In pratica, torna tutto a riva. Il XIII Municipio si è rivelato incapace e incompetente a risovere sul Canale dei Pescatori problemi ordinari come navigabilità, pulizia, rimozione detriti e manutenzione degli argini. Adesso peggiorerà anche l'inquinamento alla foce del Canale. Sabato 4 giugno 2011, presso la biblioteca Elsa Morante di Ostia, a partire dalle ore 9:30 affronteremo anche questo tema.
domenica 29 maggio 2011
XIII Municipio, ancora uno sversamento di liquami nel Canale dei Pescatori
Non se ne può più dell'inquinamento del Canale dei Pescatori, che sfocia in mare al centro di Ostia, raccogliendo le acque dei canali del XIII Municipio. E' proprio di questi giorni l'avvistamento di un ulteriore sversamento di liquami lungo il suo corso che preoccupa non poco per la salute dei bagnanti. Eppure, da anni, il divieto di balnezione alla foce del Canale dei Pescatori non viene applicato perchè l'Agenzia Regionale Protezione Ambiente (ARPA Lazio) dice che è tutto a posto. Anche Goletta Verde ha saltato nel 2010 i campionamenti allo sbocco in mare del Canale dei Pescatori. Sarà un caso che a sinistra della sua foce c'è lo stabilimento balneare MED di Fabrizio Fumagalli (presidente del Sindacato Italiano Balneari Lazio) e a destra lo stabilimento balneare Le Dune di Paolo Papagni, fratello di Renato, presidente dell'Assobalneari Italia? Sarà un caso che si stanno spendendo milioni e milioni di euro per la ristrutturazione del vicino Borghetto dei Pescatori? Sarà un caso che proprio qui dovrà nascere la "Città dei Giochi e della Scienza" presentata agli Stati Generali il 23 febbraio scorso? Può un semplice canale/fogna mettere in discussione tutto questo? L'assurdo è che l'inquinamento del Canale dei Pescatori è tabellato dalla stessa ARPA Lazio che ad aprile, maggio e giugno del 2010 ha rilevato valori dei coliformi fecali ben oltre i limiti fissati dalla normativa vigente. Valori accessibili a tutti perché pubblici. Da quel punto in poi, il miracolo: l'acqua del Canale dei Pescatori diventa quasi potabile. Un depuratore? L'eliminazione degli scarichi abusivi nei canali del XIII Municipio? Una proliferazione di enzimi autoctoni in grado di debellare gli inquinanti? Nulla di tutto questo. A partire dalla data del 01/07/2010 cambia la normativa, si alzano i valori dei limiti di inquinamento e si cosiderano solo alcuni parametri per la qualità delle acque. Di queste e di altre assurdità, per informare la cittadinanza sui rischi di balneazione, parleremo sabato 4 giugno 2010 alle ore 9:30, presso la biblioteca Elsa Morante ad Ostia. (articolo Messaggero del 5 giugno 2011)
giovedì 26 maggio 2011
Piccola Palocco: un nulla di fatto sulle note dell'Inno d'Italia
Il parere del XIII Municipio sulla speculazione edilizia chiamata 'Piccola Palocco' può aspettare. "Abbiamo ricevuto rassicurazioni verbali dall'Assessore all'Urbanistica del Comune di Roma, Marco Corsini, che la delibera di questa proposta urbanistica non verrà votata in Campidoglio prima che il municipio non abbia espresso parere". Con queste parole Salvatore Colloca, capogruppo del PdL municipale, ha tamponato la spaccatura interna che esiste nella sua maggioranza. Oggi dunque nessuna votazione perchè dalle 10 alle 13 il consiglio municipale non è riuscito a trovare una soluzione. Colloca è però riuscito a cantare all'inizio della seduta, come è prassi, l'inno d'Italia e a sbagliarne le parole, a chiedere stizzito subito dopo "che tutto il pubblico si deve alzare in piedi e cantare", a ottenere interruzioni su interruzioni della seduta consiliare per esaurire il tempo disponibile e a battibeccare su ogni cosa detta dalla minoranza (che ha fatto una debolissima opposizione). Tutti i presupposti della battaglia che si doveva tenere in aula sono svaniti nel nulla. La seduta è iniziata con un'ora di ritardo, facendo innervosire il pubblico presente. Nercoso e confuso anche Sergio Pannacci, presidente della Commissione Urbanistica municipale, che, nell'illustrare la proposta di 'Piccola Palocco', ha parlato di un'indice di edificabilità di 0,3 mc/mq invece che di 0,3 mq/mq (in pratica, ha ridotto di un terzo le volumetrie). E cosa dire dell'assenza in aula dell'Ufficio Tecnico Municipale quando invece il direttore, Ing. Aldo Papalini, era nella stanza affianco? Non era presente neppure Vizzani, presidente del XIII Municipio. Insomma, uno spettacolo molto mediocre all'indomani dell'approvazione della recente scatola vuota del decentramento amministrativo per Ostia. Ad allietare la mattinata il rovinato nastro iniziale con l'Inno d'Italia e la voce di Colloca, mano sul petto, che modulava "... dell'eremo di Scipi-i-o, s'è cinta la testa".
(nella foto, uno degli interventi di Colloca)
(nella foto, uno degli interventi di Colloca)
mercoledì 25 maggio 2011
Esposto in Procura contro il rumore sul lungomare di Ostia
Considerati i nuovi orari concessi alle discoteche da parte del XIII Municipio (5 giorni a settimana fino alle 4:30) ed il mancato rispetto dei valori imposti dal Piano di Zonizzazione Acustica del Comune di Roma, il Comitato Civico 2013 ha presentato un dettagliato esposto alla Procura di Roma e agli enti preposti al controllo. Siamo infatti stufi di assistere a ridicoli teatrini sul Secondo Polo Turistico mentre il litorale romano si trasforma ogni giorno di più, soprattutto d'estate e nelle ore notturne, in una vera 'caciara'. La colpa non è dei ragazzi della movida notturna, spostatasi ormai da Fregene ad Ostia, quanto della faziosità di un'amministrazione municipale orientata a difendere gli interessi dei balneari (padroni delle discoteche) a scapito della salute dei residenti.
L'ignoranza in materia di inquinamento acustico da parte del presidente del XIII Municipio, Giacomo Vizzani, è quasi imbarazzante. Vizzani oggi afferma che bisogna rivedere i limiti di rumorosità perchè quelli attuali potrebbero essere inadeguati, dimenticandosi che proprio lui, allora consigliere comunale, si astenne il 23 maggio 2002 dalla votazione della delibera nr.60 del consiglio capitolino che approvava il "Piano di Zonizzazione Acustica del territorio del Comune di Roma". Vizzani si è svegliato tardi perché non c'è nulla da rivedere. A quel tempo, le diverse categorie di dati raccolte per redigere il Piano di Zonizzazione, comprendevano anche le attività ricreative, il traffico veicolare e le condizioni del manto stradale. Addirittura al punto 1.2.8 delle Norme Tecniche d'Attuazione redatte dal Dipartimento X si indicava che "le manifestazioni rumorose stagionali o cicliche vengono trattate come attività permanenti". Insomma, tutto era stato considerato, compreso il Piano Regolatore Generale che costituisce il principale strumento di pianificazione del territorio. Ma Vizzani questo non lo sa, perché il 29 gennaio del 2004, quando il Consiglio Comunale deliberò la definitiva adozione del Piano di Zonizzazione, lui non era in aula. Vizzani invece è stato molto presente in questi 3 anni di mandato alle riunioni con i balneari per recepire le loro richieste, visto che nel 2010 sono state 19 le discoteche allestite presso altrettanti stabilimenti balneari e che quest'anno (includendo anche i locali di 'intrattenimento') diventeranno 25 su appena 7 km di strada, in media una ogni 300 metri. Ormai gli stabilimenti balneari sono veri e propri villaggi turistici a ridosso delle abitazioni, con ristoranti, impianti sportivi e discoteche che creano inquinamento acustico diretto e indiretto (traffico, schiamazzi, etc.).
Eppure ad Ostia sono previste ben 3 classi acustiche: la classe IV, 'area di intensa attività umana-55 db(A) notturni' (da via delle Triremi a Piazza Sirio), la classe III, 'area di tipo misto- 50 db(A) notturni' (da via Avegno a via delle Triremi e da Piazza Sirio a via Vivaldi) e la classe II 'aree prevalentemente residenziali-45 db(A) notturni (da via Vivaldi a via del Lido di Castelporziano). Peccato che nessuno però, prima di aprire una discoteca, accerti l'idoneità dell'isolamento acustico misurando le immissioni di musica nelle abitazioni vicine. I due enti preposti al controllo sono l'ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) e le ASL che applicano il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri 14/11/97 "Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore". Il decreto fissa in 3 dB la differenza massima da non superare tra il rumore della musica della discoteca e il normale rumore senza musica, di notte (che è quello di riferimento del Piano di Zonizzazione). Ma non controlla nessuno anche perchè, pur spegnendo la musica, basta il traffico e il pessimo manto stradale a far superare di molto i valori di legge. E cosa potrebbe diventare il lungomare di Ostia se gli scellerati progetti del Comune di Roma (alberghi, maxi-discoteche, 'Città dei Giovani', etc.) diventassero realtà?
dr.Ing. Andrea Schiavone - Coordinatore
L'ignoranza in materia di inquinamento acustico da parte del presidente del XIII Municipio, Giacomo Vizzani, è quasi imbarazzante. Vizzani oggi afferma che bisogna rivedere i limiti di rumorosità perchè quelli attuali potrebbero essere inadeguati, dimenticandosi che proprio lui, allora consigliere comunale, si astenne il 23 maggio 2002 dalla votazione della delibera nr.60 del consiglio capitolino che approvava il "Piano di Zonizzazione Acustica del territorio del Comune di Roma". Vizzani si è svegliato tardi perché non c'è nulla da rivedere. A quel tempo, le diverse categorie di dati raccolte per redigere il Piano di Zonizzazione, comprendevano anche le attività ricreative, il traffico veicolare e le condizioni del manto stradale. Addirittura al punto 1.2.8 delle Norme Tecniche d'Attuazione redatte dal Dipartimento X si indicava che "le manifestazioni rumorose stagionali o cicliche vengono trattate come attività permanenti". Insomma, tutto era stato considerato, compreso il Piano Regolatore Generale che costituisce il principale strumento di pianificazione del territorio. Ma Vizzani questo non lo sa, perché il 29 gennaio del 2004, quando il Consiglio Comunale deliberò la definitiva adozione del Piano di Zonizzazione, lui non era in aula. Vizzani invece è stato molto presente in questi 3 anni di mandato alle riunioni con i balneari per recepire le loro richieste, visto che nel 2010 sono state 19 le discoteche allestite presso altrettanti stabilimenti balneari e che quest'anno (includendo anche i locali di 'intrattenimento') diventeranno 25 su appena 7 km di strada, in media una ogni 300 metri. Ormai gli stabilimenti balneari sono veri e propri villaggi turistici a ridosso delle abitazioni, con ristoranti, impianti sportivi e discoteche che creano inquinamento acustico diretto e indiretto (traffico, schiamazzi, etc.).
Eppure ad Ostia sono previste ben 3 classi acustiche: la classe IV, 'area di intensa attività umana-55 db(A) notturni' (da via delle Triremi a Piazza Sirio), la classe III, 'area di tipo misto- 50 db(A) notturni' (da via Avegno a via delle Triremi e da Piazza Sirio a via Vivaldi) e la classe II 'aree prevalentemente residenziali-45 db(A) notturni (da via Vivaldi a via del Lido di Castelporziano). Peccato che nessuno però, prima di aprire una discoteca, accerti l'idoneità dell'isolamento acustico misurando le immissioni di musica nelle abitazioni vicine. I due enti preposti al controllo sono l'ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) e le ASL che applicano il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri 14/11/97 "Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore". Il decreto fissa in 3 dB la differenza massima da non superare tra il rumore della musica della discoteca e il normale rumore senza musica, di notte (che è quello di riferimento del Piano di Zonizzazione). Ma non controlla nessuno anche perchè, pur spegnendo la musica, basta il traffico e il pessimo manto stradale a far superare di molto i valori di legge. E cosa potrebbe diventare il lungomare di Ostia se gli scellerati progetti del Comune di Roma (alberghi, maxi-discoteche, 'Città dei Giovani', etc.) diventassero realtà?
dr.Ing. Andrea Schiavone - Coordinatore
venerdì 20 maggio 2011
Decentramento di Ostia: una scatola vuota piena di non verità
La scatola vuota del decentramento di Ostia comincia a riempirsi di non verità. A farlo il presidente del XIII Municipio, Giacomo Vizzani che ha dichiarato il 19 maggio, alle telecamere di Buongiorno Regione (RaiTre), le seguenti frasi: "il decentramento è in vigore dal 15 maggio", "siamo in attesa dei disciplinari attuativi" e "sarà operativo, come previsto, entro 6 mesi dal 19 aprile". La prima frase è stato proprio Vizzani a smentirla quando il 5 maggio scorso ha comunicato alla stampa che "il primo atto amministrativo del decentramento era stato sottoscritto". Si riferiva alla gestione e manutenzione delle spiagge di Castelporziano, il cui appalto era però stato aggiudicato già il 16 novembre del 2010, come da noi smascherato. Si vede che il calendario per Vizzani non è quello gregoriano e che fa molta confusione ad utilizzarne uno. Per quanto riguarda i 'disciplinari attuativi' ricordiamo che ogni competenza attribuita al Municipio con il decentramento deve essere regolamentata con specifico regolamento discusso in Assemblea Capitolina. Ad oggi quindi il decentramento è carta straccia con cui il Municipio non può farci nulla. Vizzani dice poi un'altra non verità dicendo che mancano 'i disciplinari attuativi' perché la prima cosa che manca è la costituzione della Commissione mista di consultazione tra Comune e Municipio, senza la quale (pur se fossero pronti 'i disciplinari attuativi') tutto rimane ancora in mano a Roma. Perché Vizzani non dice la verità? Abbiamo il dubbio che Vizzani si sia letto la delibera sul decentrmento approvata in Assemblea Capitolina. A pagina 3 c'è chiaramente scritto che la Giunta Comunale, nella seduta del 24 febbraio 2010, ha respinto la richiesta del XIII Municipio di provvedere “entro sei mesi dalla data di approvazione della presente deliberazione alla definizione del nuovo assetto organizzativo, che comporterà l’assegnazione di nuove risorse umane, finanziarie e strumentali" concludendo che non c'è alcuna data certa. Insomma, senza nulla in mano, il presidente Vizzani dovrebbe dedicarsi a risolvere i problemi del territorio che gli è stato consegnato utilizzando i poteri ordinari già in possesso e non quelli straordinari di un decentramento che non esiste. Cominciasse innanzitutto a rispettare lui stesso il decoro urbano del XIII Municipio facendo rimuovere quei manifesti abusivi inneggianti al falso decentramento che imbrattano le strade dei quartieri.
lunedì 16 maggio 2011
Ampliamento del Porto di Ostia: grazie al PD si metterà in sicurezza l'Idroscalo. Scandaloso UDC.
Nel giorno del successo del PD, che nella votazione per l'ampliamento del porto di Ostia raccoglie la messa in sicurezza dell'Idroscalo, costringendo tutto il PdL a votare contro Alemanno, le uniche note stonate sono quelle di Mirko Coratti (PD) e la figuraccia dell'UDC (che con Smedile ha offeso i cittadini dell'Idroscalo presenti in aula chiamandoli 'scellerati abusivi'). Coratti, assieme al collega Ferrari, si è infatti inspiegabilmente astenuto nella votazione dell'Ordine del Giorno nr.11 a firma del suo capogruppo, Umberto Marroni. Si chiedeva l'impegno del Sindaco Alemanno non solo nel sollecitare i lavori della scogliera a mare per la difesa dell'abitato dell'Idroscalo già appaltati dalla Regione Lazio, ma anche nel realizzare i lavori a fiume indicati dall'ordinanza di Alemanno del 17 febbraio 2010, servita invece solo per operare uno sgombero parziale dell'Idroscalo di Ostia. Così, mentre tutta la maggioranza faceva autogoal votando a favore dell'ordine del giorno del PD, accusando di fatto Alemanno di non aver fatto nulla per 15 mesi, Coratti si è astenuto. L'Odg n.11 è passato con 31 favorevoli, nessun contrario e 2 astenuti. Per altro l'emendamento nr.4 a firma di Coratti, con cui richiedeva per gli abitanti dell'Idroscalo, 'nella eventuale delocalizzazione', la garanzia di una 'appropriata residenzialità nell'ambito del XIII Municipio' è stato bocciato. Un emendamento "dei due piedi in una scarpa", vago e non risolutivo, nessuna presa di posizione sull'ignobile 'delocalizzazione' dell'Idroscalo causata dall'ampliamento del porto, nessuna proposta incisiva di risoluzione. Solo grazie all'Ordine del Giorno nr.11, da cui però Coratti si è astenuto, egregiamente costruito da Marroni con Paula de Jesus (esponente PD) l'Idroscalo di Ostia è rientrato nell'agenda politica e ha visto restituire dignità alla sua gente, denigrata in aula dall'UDC come 'scellerati abusivi'. La prima fase dell'ampliamento del porto si è dunque conclusa con 46 votanti, 42 favorevoli, 3 contrari e 1 astenuto, mentre il riscatto dell'Idroscalo è appena iniziato.
domenica 15 maggio 2011
Comune di Roma: progetto Gazzell-One per spegnere le telecamere in aula.
Doveva essere la giornata della discussione di un'importante delibera (quella sull'ampliamento del porto di Ostia) si è invece trasformata nello show di Antonio Gazzellone, consigliere comunale PdL, classe 1967, golfista e amante dell'Harley Davidson. "Mica siamo al Grande Fratello", "Se devo essere ripreso, mi vado prima a truccare", "Presidente, faccia spegnere le telecamere". Queste alcune frasi di un nervoso intervento durato ben 3 minuti da parte di Antonio Gazzellone, neo delegato del sindaco per la Comunicazione Istituzionale, con cui è stata aperta la seduta pubblica dell'Assemblea Capitolina il 12 maggio in aula Giulio Cesare. Ancor più grave che Marco Pomàrici, presidente dell'Assemblea Capitolina, gli abbia dato ragione intimando al pubblico di non fare riprese "se non per brevi periodi". Presenti, 3 comitati di Ostia (LabUr, Comitato Civico 2013, Comunità Foce del Tevere) e i Radicali (con il segretario romano, Riccardo Magi). Gazzellone e Pomàrici hanno compiuto un fatto gravissimo, coinvolgendo anche la Polizia Municipale in un finto richiamo all'ordine dell'aula, quando i lavori dell'Assemblea Capitolina non erano ancora iniziati! Perché allora il nervosismo di Gazzellone? Perché non più di 3 settimane fa erano stati filmati in aula consiglieri 'pianisti' che a più mani votavano a favore dei colleghi assenti, usando il sistema di votazione elettronico.
Il divieto di registrare con telecamere i lavori dell'aula (si badi bene, non di trasmettere), è una violazione al diritto di cronaca, che deriva direttamente dalla norma che tutela la libertà di espressione, sancita dall'art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana. Aggiungiamo che neppure sarebbe necessario filmare in aula per documentare cosa accade se fosse ancora in vigore il servizio "Consiglio in linea" che proprio Alemanno inaugurò 3 anni fa, il 26 maggio 2008, in occasione della prima seduta del nuovo Consiglio Comunale. Si trattava di un servizio completo di trasmissione in diretta e on demand delle sedute e degli eventi dell'aula consiliare (trasmissione video in H.264, funzione time shifting e archivio delle sedute in qualità DVD). Il sito, ora chiuso, era www.videoconsigliocr.it e la società realizzatrice era la Interact SpA, una internet company che opera fin dal 1995 nel settore dell’ICT.
Non si sa perchè il servizio sia stato interrotto, non certo per motivi tecnici, visto che tutt'oggi esiste in aula un sistema di audio e videoregistrazione che però funziona solo come tv a circuito chiuso. Pomàrici è dal 15 giugno 2009 che dichiara: "Riguardo al servizio di video streaming la Presidenza del Consiglio Comunale sta facendo uno studio di fattibilità, valutando soprattutto i costi economici". Quanto dura questo studio, visto che era già incluso (in termini di gestione) nella Relazione Previsionale e Programmatica 2008 -2010, dentro il centro di costo "Ufficio tecnico — assistenza, programmazione e progettazione lavori pubblici e impianti tecnologici" (codice 0TC)? Pomàrici non ci venga a dire che il problema è la spesa del sistema di video streaming, perché di ripristinare il servizio non se ne è parlato neppure il 10 giugno 2010 durante il Convegno ICTQR (Information and Communication Technology del Comune di Roma), promosso dal Campidoglio stesso. In compenso per un sito web dedicato a un evento di soli quattro giorni (l'Expo di Shangai) il Comune di Roma ha speso nel 2010 ben 1,4 milioni di euro (lo scandalo ha coinvolto, ironia della sorte, proprio Francesco Maria Orsi, uno dei 'pianisti' di cui sopra).
Se Pomàrici non fa il suo dovere per rendere accessibili a tutti i cittadini romani i lavori dell'Assemblea Capitolina usando anche le tecnologie esistenti (in aula Giulio Cesare non entrano più di 100 persone), peggio ancora fa Gazzellone, che lo è di nome ma non di fatto (e non ci riferiamo certo alla sua imponente mole). Sapete infatti come si chiamerà il nuovo web browser della Microsoft che sostituirà Internet Explorer? "Gazelle", gazzella in inglese. Nel frattempo invece Gazell-One è il progetto con cui il Comune di Roma ha trasformato in uno 'sceriffo delle telecamere' un consigliere più dedito al 'trucco' (dell'Harley Davidson?) che a fare comunicazione.
Il divieto di registrare con telecamere i lavori dell'aula (si badi bene, non di trasmettere), è una violazione al diritto di cronaca, che deriva direttamente dalla norma che tutela la libertà di espressione, sancita dall'art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana. Aggiungiamo che neppure sarebbe necessario filmare in aula per documentare cosa accade se fosse ancora in vigore il servizio "Consiglio in linea" che proprio Alemanno inaugurò 3 anni fa, il 26 maggio 2008, in occasione della prima seduta del nuovo Consiglio Comunale. Si trattava di un servizio completo di trasmissione in diretta e on demand delle sedute e degli eventi dell'aula consiliare (trasmissione video in H.264, funzione time shifting e archivio delle sedute in qualità DVD). Il sito, ora chiuso, era www.videoconsigliocr.it e la società realizzatrice era la Interact SpA, una internet company che opera fin dal 1995 nel settore dell’ICT.
Non si sa perchè il servizio sia stato interrotto, non certo per motivi tecnici, visto che tutt'oggi esiste in aula un sistema di audio e videoregistrazione che però funziona solo come tv a circuito chiuso. Pomàrici è dal 15 giugno 2009 che dichiara: "Riguardo al servizio di video streaming la Presidenza del Consiglio Comunale sta facendo uno studio di fattibilità, valutando soprattutto i costi economici". Quanto dura questo studio, visto che era già incluso (in termini di gestione) nella Relazione Previsionale e Programmatica 2008 -2010, dentro il centro di costo "Ufficio tecnico — assistenza, programmazione e progettazione lavori pubblici e impianti tecnologici" (codice 0TC)? Pomàrici non ci venga a dire che il problema è la spesa del sistema di video streaming, perché di ripristinare il servizio non se ne è parlato neppure il 10 giugno 2010 durante il Convegno ICTQR (Information and Communication Technology del Comune di Roma), promosso dal Campidoglio stesso. In compenso per un sito web dedicato a un evento di soli quattro giorni (l'Expo di Shangai) il Comune di Roma ha speso nel 2010 ben 1,4 milioni di euro (lo scandalo ha coinvolto, ironia della sorte, proprio Francesco Maria Orsi, uno dei 'pianisti' di cui sopra).
Se Pomàrici non fa il suo dovere per rendere accessibili a tutti i cittadini romani i lavori dell'Assemblea Capitolina usando anche le tecnologie esistenti (in aula Giulio Cesare non entrano più di 100 persone), peggio ancora fa Gazzellone, che lo è di nome ma non di fatto (e non ci riferiamo certo alla sua imponente mole). Sapete infatti come si chiamerà il nuovo web browser della Microsoft che sostituirà Internet Explorer? "Gazelle", gazzella in inglese. Nel frattempo invece Gazell-One è il progetto con cui il Comune di Roma ha trasformato in uno 'sceriffo delle telecamere' un consigliere più dedito al 'trucco' (dell'Harley Davidson?) che a fare comunicazione.
martedì 10 maggio 2011
CC2013: "In Procura e al TAR se si approverà il raddoppio del Porto senza il parere della Provincia".
Approda da giovedì in Campidoglio la discussione sul raddoppio del Porto di Ostia senza il parere previsto per legge della Provincia di Roma.
Non comprendiamo come sia possibile che il PD XIII invii alla stampa un comunicato che di fatto contraddice il suo voto in aula municipale e non solleciti invece l’applicazione di quanto previsto dalle leggi urbanistiche.
Il progetto di ampliamento del Porto prevede infatti, da parte del Comune, la sottoscrizione di un Accordo di Programma con la Regione Lazio e una variante parziale al Piano Regolatore Generale che non è stata ancora adottata e pertanto deve seguire le modalità di formazione e approvazione previste dalla legge regionale 22 Dicembre 1999, n. 38, “Norme sul governo del territorio”.
Ci aspettiamo dunque nei prossimi giorni una presa di posizione netta, in quanto inderogabile, da parte della Provincia di Roma e del PD. In caso contrario non solo invieremo alla Procura tutta la documentazione necessaria per intervenire nel merito della questione, ma valuteremo anche l’ipotesi di un ricorso al TAR per annullare ogni atto amministrativo relativo alla variante urbanistica indispensabile per l’ampliamento del Porto.
Ufficio Stampa
Non comprendiamo come sia possibile che il PD XIII invii alla stampa un comunicato che di fatto contraddice il suo voto in aula municipale e non solleciti invece l’applicazione di quanto previsto dalle leggi urbanistiche.
Il progetto di ampliamento del Porto prevede infatti, da parte del Comune, la sottoscrizione di un Accordo di Programma con la Regione Lazio e una variante parziale al Piano Regolatore Generale che non è stata ancora adottata e pertanto deve seguire le modalità di formazione e approvazione previste dalla legge regionale 22 Dicembre 1999, n. 38, “Norme sul governo del territorio”.
Ci aspettiamo dunque nei prossimi giorni una presa di posizione netta, in quanto inderogabile, da parte della Provincia di Roma e del PD. In caso contrario non solo invieremo alla Procura tutta la documentazione necessaria per intervenire nel merito della questione, ma valuteremo anche l’ipotesi di un ricorso al TAR per annullare ogni atto amministrativo relativo alla variante urbanistica indispensabile per l’ampliamento del Porto.
Ufficio Stampa
sabato 7 maggio 2011
Ostia, ampliamento del porto. Il Corriere della Sera riporta un falso: nessuna discussione in Assemblea Capitolina
Siamo sbalorditi che oggi, nuovamente, un quotidiano nazionale prestigioso come il Corriere della Sera riporti notizie false e tendenziose in un articolo sul litorale romano, sempre a firma di Alessandro Fulloni.
Ci riferiamo in particolare al previsto ampliamento del porto turistico di Ostia nell'articolo "Ostia, rivoluzione sul lungomare. Raddoppio del porto e attracchi di navi da e per la Sardegna" a pag.2 della Cronaca di Roma.
1) Non è vero che "in consiglio comunale si è discussa la variazione di bilancio che darà il via al raddoppio del porto"
La proposta di delibera 128/2010 non è stata mai discussa in Assemblea Capitolina ma solo inserita nell'ordine dei lavori e non è stata ancora calendarizzata dai capigruppo.
2) Non è vero che "aumenteranno anche i parcheggi attorno alla darsena"
I parcheggi saranno disposti lungo il nuovo molo, che richiedeà variante urbanistica.
3) Non è vero che "davanti all'Idroscalo è previsto un nuovo molo piuttosto lungo, circa 500 metri"
Il nuovo molo sarà lungo più di 2,5 km.
4) Non è vero "che nel nuovo ormeggio dovrebbe esserci posto anche per i traghetti diretti in Sardegna"
L'indicazione è puramente frutto della fantasia del giornalista, non essendo riportata in alcun documento ufficiale.
Oltre ad aver fornito notizie false, come sopra descritto e come risulta da documenti e fonti ufficiali, il giornalista aggiunge anche la tendenziosità con lo scopo di dimostrare la tesi che l'ampliamento del porto porterà vantaggi per tutta la cittadinanza, dal momento che allo stato attuale il porto ha già fallito gli stessi obiettivi dalla sua realizzazione nel 2001.
Ci riferiamo in particolare al previsto ampliamento del porto turistico di Ostia nell'articolo "Ostia, rivoluzione sul lungomare. Raddoppio del porto e attracchi di navi da e per la Sardegna" a pag.2 della Cronaca di Roma.
1) Non è vero che "in consiglio comunale si è discussa la variazione di bilancio che darà il via al raddoppio del porto"
La proposta di delibera 128/2010 non è stata mai discussa in Assemblea Capitolina ma solo inserita nell'ordine dei lavori e non è stata ancora calendarizzata dai capigruppo.
2) Non è vero che "aumenteranno anche i parcheggi attorno alla darsena"
I parcheggi saranno disposti lungo il nuovo molo, che richiedeà variante urbanistica.
3) Non è vero che "davanti all'Idroscalo è previsto un nuovo molo piuttosto lungo, circa 500 metri"
Il nuovo molo sarà lungo più di 2,5 km.
4) Non è vero "che nel nuovo ormeggio dovrebbe esserci posto anche per i traghetti diretti in Sardegna"
L'indicazione è puramente frutto della fantasia del giornalista, non essendo riportata in alcun documento ufficiale.
Oltre ad aver fornito notizie false, come sopra descritto e come risulta da documenti e fonti ufficiali, il giornalista aggiunge anche la tendenziosità con lo scopo di dimostrare la tesi che l'ampliamento del porto porterà vantaggi per tutta la cittadinanza, dal momento che allo stato attuale il porto ha già fallito gli stessi obiettivi dalla sua realizzazione nel 2001.
Decentramento amministrativo di Ostia: la prima "invenzione" del presidente Vizzani
Non è esatto dire, come invece sbandierato dal presidente del XIII Municipio, Giacomo Vizzani, che il contratto per l'affidamento e la gestione delle spiagge di Castelporziano è "il primo atto amministrativo del decentramento" e sarebbe interessante sapere quale articolo del regolamento gli ha consentito di sottoscriverlo. Perché, se già lo era prima, ora con il decentramento approvato la trasparenza amministrativa dovrebbe essere massima. Siamo inoltre sbalorditi che un'inconsistente opposizione locale (PD, UDC e quel che rimane dei Verdi) consenta a Vizzani di raccontare simili panzane ai cittadini.
Il servizio globale di pulizia, manutenzione e presidio delle aree a verde pubblico e degli arenili di Castel Porziano per il triennio 2010/2012 (lotto unico per un importo di € 3.315.000,00) è stato aggiudicato alla Roma Multiservizi il 16 novembre 2010. Il prezzo pagato è stato di €.1.633.620,95, oltre €.110.500,00 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso, esclusi IVA e adeguamento prezzi a partire dal 2° anno di vigenza contrattuale (il ribasso offerto è stato del 22,19%). Il bando di gara risale addirittura al 30 dicembre 2009, alla gara hanno partecipato 9 ditte e una di queste (la Soc. Coop. Sociale '29 Giugno Onlus') ha anche presentato ricorso al TAR per vizio della composizione della commissione aggiudicatrice, poi respinto il 23 febbraio 2011. Quindi il Municipio non ha avuto alcun fondo speciale e non ha deciso nulla.
Aggiungiamo che la Roma Multiservizi SpA è stata costituita con delibera 144/199 del Consiglio Comunale, e che il Comune di Roma ne detiene il 15% e l'AMA SpA il 36%. Infine, da sempre il Municipio XIII è stato l'unico dei Municipi ad avere competenze decentrate in materia di tutela dell'ambiente. A tal proposito, tra i compiti è sempre stata inclusa la cura della spiaggia libera di Castelporziano, per la quale esercita attività di controllo nelle varie specifiche esigenze: dalla pulizia degli arenili alla assistenza ai bagnanti nel periodo estivo, avvalendosi proprio della Roma Multiservizi SpA.
Nessuna novità, dunque. Se poi Vizzani vuole vantarsi di aver sostituito l'Assessore Marco Visconti, per quanto riguarda (come rappresentante del socio pubblico), i rapporti con Roma Multiservizi, gli lasciamo godere il ruolo di sceriffo con la stella di latta. Dovrebbe però avere rispetto per i cittadini ed avere il coraggio di dire che non c'è nessuna risorsa finanziaria e che il regolamento speciale del decentramento amministrativo è una 'scatola vuota'.
Il servizio globale di pulizia, manutenzione e presidio delle aree a verde pubblico e degli arenili di Castel Porziano per il triennio 2010/2012 (lotto unico per un importo di € 3.315.000,00) è stato aggiudicato alla Roma Multiservizi il 16 novembre 2010. Il prezzo pagato è stato di €.1.633.620,95, oltre €.110.500,00 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso, esclusi IVA e adeguamento prezzi a partire dal 2° anno di vigenza contrattuale (il ribasso offerto è stato del 22,19%). Il bando di gara risale addirittura al 30 dicembre 2009, alla gara hanno partecipato 9 ditte e una di queste (la Soc. Coop. Sociale '29 Giugno Onlus') ha anche presentato ricorso al TAR per vizio della composizione della commissione aggiudicatrice, poi respinto il 23 febbraio 2011. Quindi il Municipio non ha avuto alcun fondo speciale e non ha deciso nulla.
Aggiungiamo che la Roma Multiservizi SpA è stata costituita con delibera 144/199 del Consiglio Comunale, e che il Comune di Roma ne detiene il 15% e l'AMA SpA il 36%. Infine, da sempre il Municipio XIII è stato l'unico dei Municipi ad avere competenze decentrate in materia di tutela dell'ambiente. A tal proposito, tra i compiti è sempre stata inclusa la cura della spiaggia libera di Castelporziano, per la quale esercita attività di controllo nelle varie specifiche esigenze: dalla pulizia degli arenili alla assistenza ai bagnanti nel periodo estivo, avvalendosi proprio della Roma Multiservizi SpA.
Nessuna novità, dunque. Se poi Vizzani vuole vantarsi di aver sostituito l'Assessore Marco Visconti, per quanto riguarda (come rappresentante del socio pubblico), i rapporti con Roma Multiservizi, gli lasciamo godere il ruolo di sceriffo con la stella di latta. Dovrebbe però avere rispetto per i cittadini ed avere il coraggio di dire che non c'è nessuna risorsa finanziaria e che il regolamento speciale del decentramento amministrativo è una 'scatola vuota'.
lunedì 2 maggio 2011
XIII Municipio, verde pubblico: si alza la voce di "Ruggero er Sughèro"
Un municipio verde come il Tredicesimo sta diventanto ogni giorno sempre più grigio di cemento. Per tale motivo, il Comitato Civico 2013 farà partire nel periodo estivo una forte campagna di sensibilizzazione sull'indiscriminato taglio degli alberi in corso. Il simbolo sarà "Ruggero er Sughèro", una bellissima quercia centenaria che si trova a Casalpalocco, nel pratone dietro il centro de Le Terrazze. E' dal 1992, dalla delibera comunale 281 ottenuta da Marco Pannella sul decentramento, che il XIII Municipio ha poteri speciali sulla manutenzione del verde pubblico, poteri riconfermati questo 19 aprile con l'approvazione del decentramento targato Alemanno. Ma ancora una volta i fondi speciali per gestire il verde non ci sono. Addirittura il presidente del Municipio, Vizzani, si vanta di aver ottenuto con il decentramento anche la gestione di tutta la pineta di Castelfusano (mille ettari), senza spiegare però dove prenderà i fondi necessari per farlo. Premesso che ogni decisione spetta all’Ente gestore della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, va sottolineato che la pineta di Castelfusano è parco urbano dal 1932 per cui non è ‘di interesse municipale’ come dice l’articolo 4 del regolamento per il decentramento. Vizzani può gestire p.es. il Parco 10 Giugno, ma non Castelfusano. In ogni caso poiché i fondi per il verde non ci sono, poiché la speculazione edilizia sta distruggendo il patrimonio arboreo e poichè questa giunta municipale ha approvato uno scriteriato programma di affidamento ai privati dei parchi pubblici (introducendo i Punti Verde Ristoro), è ora che la cittadinanza attiva si riprenda il suo verde, partendo dagli alberi.
"Ruggero er Sughèro" farà presto sentire la sua voce con un fitto programma di iniziative. Alla faccia di tutti i finti decentramenti.
"Ruggero er Sughèro" farà presto sentire la sua voce con un fitto programma di iniziative. Alla faccia di tutti i finti decentramenti.
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