Considerati i nuovi orari concessi alle discoteche da parte del XIII Municipio (5 giorni a settimana fino alle 4:30) ed il mancato rispetto dei valori imposti dal Piano di Zonizzazione Acustica del Comune di Roma, il Comitato Civico 2013 ha presentato un dettagliato esposto alla Procura di Roma e agli enti preposti al controllo. Siamo infatti stufi di assistere a ridicoli teatrini sul Secondo Polo Turistico mentre il litorale romano si trasforma ogni giorno di più, soprattutto d'estate e nelle ore notturne, in una vera 'caciara'. La colpa non è dei ragazzi della movida notturna, spostatasi ormai da Fregene ad Ostia, quanto della faziosità di un'amministrazione municipale orientata a difendere gli interessi dei balneari (padroni delle discoteche) a scapito della salute dei residenti.
L'ignoranza in materia di inquinamento acustico da parte del presidente del XIII Municipio, Giacomo Vizzani, è quasi imbarazzante. Vizzani oggi afferma che bisogna rivedere i limiti di rumorosità perchè quelli attuali potrebbero essere inadeguati, dimenticandosi che proprio lui, allora consigliere comunale, si astenne il 23 maggio 2002 dalla votazione della delibera nr.60 del consiglio capitolino che approvava il "Piano di Zonizzazione Acustica del territorio del Comune di Roma". Vizzani si è svegliato tardi perché non c'è nulla da rivedere. A quel tempo, le diverse categorie di dati raccolte per redigere il Piano di Zonizzazione, comprendevano anche le attività ricreative, il traffico veicolare e le condizioni del manto stradale. Addirittura al punto 1.2.8 delle Norme Tecniche d'Attuazione redatte dal Dipartimento X si indicava che "le manifestazioni rumorose stagionali o cicliche vengono trattate come attività permanenti". Insomma, tutto era stato considerato, compreso il Piano Regolatore Generale che costituisce il principale strumento di pianificazione del territorio. Ma Vizzani questo non lo sa, perché il 29 gennaio del 2004, quando il Consiglio Comunale deliberò la definitiva adozione del Piano di Zonizzazione, lui non era in aula. Vizzani invece è stato molto presente in questi 3 anni di mandato alle riunioni con i balneari per recepire le loro richieste, visto che nel 2010 sono state 19 le discoteche allestite presso altrettanti stabilimenti balneari e che quest'anno (includendo anche i locali di 'intrattenimento') diventeranno 25 su appena 7 km di strada, in media una ogni 300 metri. Ormai gli stabilimenti balneari sono veri e propri villaggi turistici a ridosso delle abitazioni, con ristoranti, impianti sportivi e discoteche che creano inquinamento acustico diretto e indiretto (traffico, schiamazzi, etc.).
Eppure ad Ostia sono previste ben 3 classi acustiche: la classe IV, 'area di intensa attività umana-55 db(A) notturni' (da via delle Triremi a Piazza Sirio), la classe III, 'area di tipo misto- 50 db(A) notturni' (da via Avegno a via delle Triremi e da Piazza Sirio a via Vivaldi) e la classe II 'aree prevalentemente residenziali-45 db(A) notturni (da via Vivaldi a via del Lido di Castelporziano). Peccato che nessuno però, prima di aprire una discoteca, accerti l'idoneità dell'isolamento acustico misurando le immissioni di musica nelle abitazioni vicine. I due enti preposti al controllo sono l'ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) e le ASL che applicano il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri 14/11/97 "Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore". Il decreto fissa in 3 dB la differenza massima da non superare tra il rumore della musica della discoteca e il normale rumore senza musica, di notte (che è quello di riferimento del Piano di Zonizzazione). Ma non controlla nessuno anche perchè, pur spegnendo la musica, basta il traffico e il pessimo manto stradale a far superare di molto i valori di legge. E cosa potrebbe diventare il lungomare di Ostia se gli scellerati progetti del Comune di Roma (alberghi, maxi-discoteche, 'Città dei Giovani', etc.) diventassero realtà?
dr.Ing. Andrea Schiavone - Coordinatore
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