giovedì 25 luglio 2013

L'INFERNETTO SVENTRATO DA FASTWEB: CHI RIFA' LE STRADE?

Apprendiamo con sconcerto che l'attuale X Municipio non ha soldi per le strade. Ha però dato il via a un vero sventramento delle già dissestate strade (private) dell'Infernetto: via Salorno, via Bedollo, via Egna, via di Castelporziano, via della Cacciuta, via Gargiulo, via Luporini, via Pescetti, via Micheli, via Romani, via San Candido, via Croviana, via Liviabella ed altre. Le autorizzazioni sono di luglio, quindi nulla c'entra la giunta precedente. In attesa di avere rassicurazioni sul fatto che le strade vengano riasfaltate a lavori conclusi, chiediamo al nuovo presidente Tassone come mai la Polizia Municipale non abbia ritenuto necessario informare i residenti. Nessun avviso stradale è stato posto per informare del disagio che presto coinvolgerà centinaia di famiglie. Spassoso il contenuto delle determinazioni dirigenziali firmate dal comandante dei vigili urbani, Moretti: "nel tratto di marciapiede interessato dai lavori  dovrà essere garantito il transito dei pedoni sul lato opposto, indicato con apposita segnaletica". All'Infernetto non ci sono i marciapiedi! Tanta troppa improvvisazione che deve avere delle risposte. Se non arriveranno dei chiarimenti pubblici sulla regolarità dell'applicazione del Codice della Strada e del Regolamento Scavi del Comune di Roma, all'Infernetto si prevede un fine luglio 'caldo'.

1 commento:

  1. Ci sono due elementi da considerare: il capitolato dei lavori (descrizione delle modalità di esecuzione), e il controllo (chi è il direttore dei lavori e chi deve collaudare l'opera). Quando si fanno scavi stradali è fondamentale che i relativi rinterri siano eseguiti aggiungendo alla terra di scavo, della pozzolana (minimo 30%). Si evitano così quegli abbassamenti anomali che rendono la strada un percorso ad ostacoli, tra buchi e dossi. Via Nicolini docet: ACEA, ne sai qualcosa?. Il collaudo normalmente avviene dopo vari mesi, e il collaudatore può chiedere alla ditta di eseguire dei saggi per verificare se insieme alla terra di scavo è stata messa la pozzolana, facilmente riconoscibile per il caratteristico colore rosso scuro. Se la pozzolana era prevista e non c'è è colpa della ditta che ha barato, e del direttore dei lavori che non ha vigilato e controllato. Parliamo di aspetti molto delicati poiché una cattiva esecuzione delle opere può causate incidenti stradali anche gravissimi. Do un suggerimento ai cittadini: controllate anche voi, l'accesso agli atti per verificare i capitolati è senz'altro possibile, e un'occhiata al cantiere non guasta mai. Se qualcosa non va, la denuncis è sempre possibile. Ultima cosa: quando si scava nei pressi di alberature stradali la ditta ha l'obbligo di far seguire i lavori da un agronomo, il quale deve scrivere una relazione agronomica in cui dichiara che le radici degli alberi non hanno subito danni tali da comprometterne la stabilità.

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