lunedì 7 dicembre 2015

OSTIA, SPIAGGE: ESPOSTO ALLA COMMISSIONE ANTIMAFIA

Il sottoscritto dr.Ing. Andrea Schiavone, in qualità di coordinatore del Comitato Civico 2013 (www.cc2013.it), espone i seguenti fatti.
La Commissione parlamentare antimafia sarà in missione a Ostia mercoledì 9 dicembre per sentire anche il dirigente della Polizia Locale di Roma Capitale, Antonio Di Maggio, sulla questione delle spiagge.

PREMESSO
- che il nome di Antonio Di Maggio risulta in una intercettazione con Salvatore Buzzi del 21 luglio 2013, all'interno delle indagini di Mafia Capitale, dalla quale si evince che Di Maggio ben conoscesse meccanismi e retroscena della gestione illecita dei campi Rom, fatto su cui mai si è fatta chiarezza;
- che Salvatore Buzzi ha gestito illeciti appalti relativi alle spiagge di Castelporziano;
- che si è appreso dalla stampa che in data 1 dicembre 2015 è stato effettuato il "sequestro parziale dello stabilimento Salus in lungomare Paolo Toscanelli ad Ostia Lido" grazie ai controlli del "X gruppo Mare della polizia locale di Roma capitale guidato dal comandante Antonio di Maggio";
- che, da ordinanza del Sindaco di Roma n.215 del 20.10.2015, Antonio Di Maggio aveva l'incarico di direzione ad interim della U.O. X gruppo Mare fino al 30 novembre 2015;
- che non risulta da tale data alcuna proroga dell'incarico ad Antonio Di Maggio,

SI CHIEDE
prima o in sede dell'audizione del 9 dicembre, che sia chiarito a che titolo Antonio Di Maggio ha partecipato all'operazione di Polizia Giudiziaria presso lo stabilimento balneare Salus.

In fede,
dr.Ing. Andrea Schiavone

domenica 25 ottobre 2015

OSTIA: I VIGILI INTRAPPOLANO I CITTADINI

Oggi, domenica 25 ottobre 2015, una ciclo passeggiata ha bloccato la via Cristoforo Colombo, isolando interi quartieri del Municipio X. Un'imbarazzante organizzazione del Gruppo X Mare della Polizia Locale di Roma Capitale, condotta dal Comandante Antonio Di Maggio, ha scatenato l'ira dei residenti e degli automobilisti. Pessima organizzazione, zero informazione, grande maleducazione del personale in strada. Sarà anche per questo che è previsto il ritorno, entro l'anno, a capo del Gruppo X Mare, del Comandante Roberto Stefano, ingiustamente allontanato da Ostia per aver denunciato gli illeciti della pedonalizzazione del lungomare la scorsa estate.

LA MANIFESTAZIONE
Una ciclo passeggiata a partecipazione libera e gratuita su un percorso di 33 km, dalle ore 8,30 alle ore 13,00. Tutta la Colombo chiusa al traffico sino al mare ed in parte anche il lungomare fino al porto. L'evento (ROAR 2015 - Roma Ostia Andata e Ritorno) è stato organizzato dall'Associazione Due Ruote d'Italia onlus senza creare alcun percorso alternativo. Quartieri come l'Infernetto (oltre 30mila persone) completamente isolati. Attimi di tensione all'incrocio della Colombo con via E.Wolf Ferrari, dove i vigili sono stati costretti a togliere, verso le 9:40 il nastro giallo che impediva l'attraversamento della Colombo stessa. Automobilisti inferociti e pedoni bloccati per pochi ciclisti amatoriali che neppure gareggiavano. Era così complicato prevedere una temporizzazione degli attraversamenti della Colombo? Una ciclo passeggiata può anche prevedere la fermata agli incroci per consentire il deflusso del traffico. Invece no. Strombazzate di clacson, insulti, inversioni ad U al limite del codice stradale: uno spettacolo inaccettabile per un quartiere della Capitale d'Italia. La colpa? Un Comandante dei vigili urbani che evidentemente non conosce i problemi del territorio.

giovedì 22 ottobre 2015

OSTIA, SABELLA E LE BUGIE SUI COSTI DEL CARAVAGGIO

L'Assessore alla Legalità del Comune di Roma, Alfonso Sabella, ha imparato presto a mentire come il Sindaco Marino. Almeno 16.293 euro sono stati spesi dal Municipio X per l'esposizione al pubblico di 6 dipinti, anche se Sabella avesse garantito l'11 agosto 2015, sul sito del Comune di Roma, che tutto si sarebbe svolto “senza spendere un euro dei cittadini”.

I FATTI
In data 11 agosto 2015 Sabella annunciava che l’estate romana di Ostia sarebbe durata fino al 30 settembre, grazie ad iniziative comprese in "un programma imponente sotto il titolo Libera estate, libera Ostia". Tra queste, "la serie straordinaria delle mostre di capolavori dei Musei Capitolini", durata 4 giorni per 6 dipinti tra cui un Rubens e un dubbio Caravaggio. Non si conosce con esattezza l'importo totale delle spese sostenute (si stimano oltre i 40mila euro).
Al nostro accesso civico, Gabriella Saracino, Responsabile della Direzione Socio Educativa del Municipio X (prot. CO/120122 del 15 ottobre 2015) ha così risposto: "In merito alla richiesta indicata in oggetto, relativa alla pubblicazione di alcuni dati concernenti l'affidamento dei servizi per l'esposizione al pubblico di sei dipinti presso le sedi del Municipio X e teatro del Lido, si comunica che questa Direzione, con nota prot. CO/106091 del 18 settembre 2015, ha messo a disposizione della Soprintendenza Capitolina ai Beni Culturali - Direzione Musei, la somma complessiva di euro 16.293,00 per copertura delle spese di trasporto, assicurative, di sorveglianza e organizzazione. La suddetta Sovrintendenza ha poi provveduto ad impegnare i fondi provvedendo alla pubblicazione dei relativi atti", che riportiamo in calce.
Dunque, Sabella ha mentito. Un'iniziativa, criticata anche dal Ministero dei Beni Culturali, più vicina a una vetrina politica che ad altro, è costata almeno 17mila euro ai cittadini del Municipio X, nonostante ogni giorno l’amministrazione municipale lamenti la mancanza cronica di fondi per i servizi scolastici e sociali. Non solo. Sabella ha mentito anche sulle opere: delle 6 opere ben 4 non sono mai state esposte nei Musei Capitolini, come invece dichiarato. Inoltre, Sabella, Assessore alla Legalità, che della trasparenza dovrebbe fare il suo vessillo, ha affidato i servizi all'ultimo minuto, senza alcuna evidenza pubblica. L'affidamento infatti è di appena 5 giorni prima dell'esposizione delle opere. Forse 17mila euro sono pochi, ma Sabella riesce a mentire e a gestire senza alcuna trasparenza un flop propagandistico. Insomma, le menzogne di Sabella sono ‘degnamente’ in linea con quelle sulla Panda rossa e gli scontrini del Sindaco Marino.

GLI ATTI
Contenuto: AFFIDAMENTO SERVIZI - Acquisizione in Economia Lavori, Servizi, Forniture          
Oggetto: EVENTI ESPOSITIVI A OSTIA INIZIATIVA LIBERA OSTI LIBERA ESTATE AFFIDAMENTO SERVIZIO TRASPORTO ALCUNI DIPINTI PINACOTECA CAPITOLINA DITTA LIGUIGLI FINE ARTS SERVICE COMPLESSIVI EURO 7.293,00  
Spesa Prevista: 5.977,87 euro  
Estremi Documento: DD/2015 PROT. N. 23939 DEL 18/09/2015 UFFICIO APPALTI - CONVENZIONI - CONCESSIONI - AFFARI GENERALI SOVR. CAP. - U.O. PROGR. CONTR.
Struttura Resp: SERVIZIO COORDINAMENTO PIANIFICAZIONE OPERATIVA E GESTIONE AZIONE AMMINISTRATIVA

Contenuto: ACCORDI STIPULATI DALL'AMMINISTRAZIONE CON SOG. PRIVATI O ALTRE AMM. PUBBL.              
Oggetto: EVENTI ESPOSITIVI A OSTIA INIZIATIVA LIBERA OSTI LIBERA ESTATE AFFIDAMENTO E IMPEGNO FONDI INCARICO COPERTURA ASSICURATIVA ALCUNI DIPINTI PINACOTECA CAPITOLINA - ASSICURAZIONE AXA ART - AGENZIA ALESSANDRA E CESARE D'IPPOLITO COMPLESSIVI EURO 9.000,00      
Spesa Prevista: 9.000,00 euro  
Estremi Documento: DD /2015 PROT. N. 23925 DEL 18/09/2015 UFFICIO APPALTI -CONVENZIONI-CONCESSIONI - AFFARI GENERALI SOVR. CAP. - U.O. PROGR. CONTR.
Struttura Resp: SERVIZIO COORDINAMENTO PIANIFICAZIONE OPERATIVA E GESTIONE AZIONE AMMINISTRATIVA

martedì 20 ottobre 2015

OSTIA, VILLAGE: LA LEGALITA’ SECONDO SABELLA

Ad Ostia, commissariata per mafia, come sempre, succede l’incredibile. Alfonso Sabella, mentre era Assessore comunale alla Legalità e anche delegato dal Sindaco con poteri di Presidente del Municipio X,  ha autorizzato il contratto d'affitto della concessione demaniale marittima dello stabilimento balneare Village, di proprietà della famiglia Fasciani condannata per mafia, alla società prestanome dei Fasciani. A godere di questo favore, una società legata ai poteri forti della ex-DC, costituitasi appena due settimane prima del contratto, con nessuna esperienza in ambito di servizi per la balneazione. Su tutto questo, l'ombra di Libera, l'associazione antimafia legata al PD, che ormai, ad Ostia, combatte la mafia gestendo le spiagge affidatele dal Comune di Roma, pur non essendo contemplata tale attività nel proprio statuto. Se Ostia è diventata un letamaio è anche perché è diventata regola la frase dell'imperatore Vespasiano: “pecunia non olet”.

I FATTI
La Malibù Beach s.r.l. ha per oggetto sociale anche la conduzione di stabilimenti balneari e dal 2006 risulta essere la concessionaria dello stabilimento Village, in nome e per conto dei Fasciani. Con provvedimento del 23 luglio 2013 il Tribunale di Roma ha ordinato il sequestro preventivo della società, ponendola sotto amministrazione controllata. La proprietà della Malibù Beach s.r.l. è al 100% della società Settesei s.r.l.s. i cui beni aziendali e le quote sociali sono stati confiscati in data 8 ottobre 2015 a seguito del processo di mafia che ha visto condannato per mafia il clan Fasciani.
Con determinazione dirigenziale n.846 del 24 marzo 2014 il Municipio X ha prorogato la concessione demaniale marittima allo stabilimento Village fino al 2020 all'amministratore giudiziario. Dunque, tra luglio 2013 e ottobre 2015, tutti, compreso Alfonso Sabella, sapevano della proroga eppure nessuno ha adottato alcuna misura cautelare per impedire il gioco delle scatole cinesi compiutosi con il contratto d'affitto nei mesi scorsi.
Il campanello d'allarme risale all'11 agosto 2015, data in cui viene fotografata una ruspa per livellare la spiaggia abbandonata dello stabilimento Village. Manca la necessaria ordinanza della Capitaneria di Porto Roma-Fiumicino, ma l'operazione viene comunque autorizzata con apposita determinazione dirigenziale a firma del Direttore dell’Ufficio Tecnico del Municipio X, Arch. Cinzia Esposito. La d.d. però non risulta pubblicata presso l'Albo Pretorio del Comune di Roma. L'operazione di sistemazione della spiaggia riceve gli applausi dei Radicali che, tramite l'Associazione Mare Vivo, definiscono un successo aver restituito alla popolazione locale un tratto di spiaggia libera. Non è chiaro chi abbia garantito il servizio di assistenza alla balneazione, mentre e sempre più insistente la voce che la spiaggia verrà 'affidata' alla Unione Industriali per farla 'gestire' da Libera.
Ciò che risulta anomalo è che il 7 agosto 2015 la Malibù Beach s.r.l. lascia alla Hesperia s.r.l. la gestione di tutta la concessione demaniale marittima con il consenso dell'Amministrazione Capitolina che ne firma a fine agosto il subentro. La Hesperia s.r.l., creata il 20 luglio 2015 (appositamente per il subentro), può gestire sia la spiaggia sia il ristorante sia il bar del Village. La Hesperia s.r.l. ha due soci, Fabi Lucio e Penelaggi Filippo, e un amministratore unico, Fabi Gianfranco. Penelaggi ha un'attività nel settore informatico (la Inmatica SpA) dove è socio di Giancarlo Gava, nipote del potente DC Antonio Gava. Lucio Fabi è dal 2008 procuratore speciale della KPMG Advisory (servizi professionali alle imprese, specializzata nella revisione e organizzazione contabile, nella consulenza manageriale e nei servizi fiscali, legali e amministrativi). Fabi Gianfranco è anche ministratore unico della C&D Engineering Service. Dunque nessuno dei tre ha alcuna esperienza nella gestione di uno stabilimento balneare. (In calce gli estremi amministrativi del 'misterioso' subentro).

LE DOMANDE
1) Perché l'assessore Alfonso Sabella non ha revocato la concessione alla Malibù Beach s.r.l., ma le ha invece consentito di continuare a gestirla dandola in affitto? Perché non è intervenuto in forma cautelare prima della confisca di inizio ottobre 2015?
2) Perché lo Stabilimento Village, dopo esser stato confiscato, non solo non sarà messo a bando ma addirittura è stato affidato, tramite l'articolo 45 bis del Codice della Navigazione, a una società appena costituitasi che non ha alcuna esperienza nell'ambito dei servizi balneari?
3) Perché si parla di una riproposizione al Village del modello di gestione “Spiaggia ex-Amanusa’  con un front end, questa volta l'Unione Industriali, al solo scopo di far gestire a Libera le spiagge, cosa che non è contemplata nel loro statuto?
4) Perché la spiaggia non è stata assegnata alla Polizia di Stato così come era stato proposto (risulta esserci anche stato un sopralluogo del primo dirigente del Commissariato di Ostia, dr. Antonio Franco)?
Tutte queste domande saranno inviate sotto forma di esposto al Prefetto Domenico Vulpiani, Commissario per Ostia.

Contenuto: AUTORIZZAZIONE
Oggetto: AUTORIZZAZIONE ALLA SOCIETÀ 'MALIBÙ BEACH' R.L. AD AFFIDARE, AI SENSI DELL'ART. 45 BIS DEL CODICE DELLA NAVIGAZIONE MARITTIMA E SS.MM.II., LA GESTIONE DELL'INTERO COMPLESSO AZIENDALE DI CUI ALLA CONCESSIONE DEMANIALE MARITTIMA PER ATTO FORMALE N. 13/2006, PER LA GESTIONE DELLO STABILIMENTO BALNEARE DENOMINATO 'VILLAGE', SITO A ROMA, LUNGOMARE PAOLO TOSCANELLI N.197 - 00121, ALLA SOCIETÀ 'HESPERIA SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA' - P.IVA 13471571003
Spesa Prevista €: 0,00
Estremi Documento: ISTANZA PROT CO97893 DEL 27.08.2015; CONTRATTO D'AFFITTO REGISTRATO A TIVOLI IN DATA 7.08.2015 CON NUMERO DI REPERTORIO 4744 SERIE 1T
Struttura Resp.: MUNIC. X -(EX XIII) - DIR. AMB. TERR. - U.O. AMBIENTE E LITORALE

martedì 29 settembre 2015

OSTIA, SABELLA: LIBERA E LA DIFESA ‘ASINARA’ DELL’ASSESSORE ALLA LEGALITA’

Sono almeno 14 anni, dalle torture presso la caserma di Bolzaneto ai tempi del G8 di Genova, che Alfonso Sabella rimane coinvolto in fatti che non comprende.  E’ accaduto recentemente anche ad Ostia, sull’affaire spiagge, in cui Sabella ha fatto la difesa d’ufficio di Libera (ricca associazione antimafia), nello scontro politico con il M5S. Le parole di Sabella, riportate col "virgolettato" dai giornali, sono imbarazzanti ne più ne meno dell'arrampicata sugli specchi ai tempi del G8 a Genova quando rivolse accuse pesanti, poi ritrattate in maniera confusionale, al Gruppo Operativo Mobile (GOM), il reparto mobile del Corpo di Polizia Penitenziaria.
Sabella difende a spada tratta il leader di Libera, Don Luigi Ciotti, dalle accuse di avere interessi sulle spiagge del Litorale romano e di avere 'usufruito' dei favori dell'ex-giunta di Andrea Tassone (PD), il presidente del Municipio X finito agli arresti domiciliari per 'mafia capitale'. Come dovrebbe sapere il distratto Sabella, Ostia è commissariata per mafia proprio per gli eventi di 'mafia capitale'. In riferimento ad una delle accuse rivolte a Libera dal M5S, Don Luigi Ciotti risponde: "Libera non ha mai preso contributi per l'iniziativa 'Ostia Cinema Station'. Al bando pubblico di Roma Capitale 'Estate Romana 2014' ha partecipato l'associazione 'Cinemovel Foundation', presieduta dal regista  Ettore Scola, che sicuramente ha tutti i titoli e i requisiti richiesti dal suddetto bando per  promuovere iniziative cinematografiche".
Le cose però stanno così. Libera ha partecipato attivamente all'evento 'Ostia Cinema Station', appoggiando la finta operazione di legalità di Andrea Tassone (PD). La stampa e l'opinione pubblica, ha identificato l'evento con Libera che ha offerto il suo status di associazione antimafia a un'operazione di marketing politico, come poi si è rivelata. Nel periodo in cui Ostia era soggetta all'attività criminale da parte anche dell'amministrazione, oltre a una certa stampa distratta, c'era anche un'antimafia distratta che proiettava film, ma non si accorgeva delle illegalità che avvenivano sulla spiaggia dove operava, cioè l'ex Faber Beach.
Bastava dunque poco per verificare, da parte di Sabella, una serie di atti amministrativi che invece provano quanto affermato dal M5S. Don Luigi Ciotti dovrebbe dirci qual è stato il coinvolgimento di Libera nell'evento 'Ostia Cinema Station' perché ogni volta che Libera mette il suo cappello su eventi o affidamenti c'è sempre la copertura economica e finanziaria di un'associazione, fondazione o altro ente, che prende soldi pubblici, ma che non rende pubblici i bilanci, come nel caso della spiaggia dell'ex Faber Beach.
In quest'ottica sarebbe interessante conoscere, proprio per trasparenza amministrativa, la rendicontazione di Cinemovel Foundation fornita al Comune di Roma per avere i soldi necessari per l'evento. La richiesta iniziale era di 80mila euro ma il Comune ne ha concessi solo 44mila. L'estratto degli atti è qui di seguito riportato. Ora Sabella, che di mestiere fa l'Assessore alla Legalità del Comune di Roma per tutti i cittadini che per altro lo pagano e non il difensore d’ufficio di Libera, dovrebbe avere la coerenza, commisurata al suo ruolo che prevede che la legalità vada a braccetto con la trasparenza, di mostrare questi conti e di fare meno chiacchiere o, in alternativa, di dimettersi per 'palese confusione amministrativa'.
Ricordiamo che Libera è un'associazione che ha costi elevati. Non bastano gli oltre 1,5 milioni di euro che percepisce, per esempio, dal 5 per mille e dalle campagne di raccolta fondi. Libera percepisce altri soldi dalla Unipol ma anche da Unicredit, nonché dalla attività presso i notai che porta cospicue entrate da eredità classificate come 'contributi liberali'. Libera percepisce soldi pubblici. Un esempio viene dal contratto per nove mesi per “azione di supporto ai Comuni impegnati nella gestione dei beni confiscati” firmato quest'anno da Marianna Madia (PD), Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione della Repubblica Italiana nel Governo Renzi, di 133.224 euro. Libera non può permettersi attività gratuite e non espone il proprio logo senza, giustamente, averne un ritorno. Ci sono mille modi per sovvenzionare anche le attività dei volontari mediante ad esempio sistemi di rimborso spese.

CONCESSIONE OCCUPAZIONE SUOLO PUBBLICO A: CINEMOVEL FOUNDATION E P.E. ELISABETTA ANTOGNONI
EVENTO: 'OSTIA CINEMA STATION'
AREA: PARCHEGGIO BIBLIOTECA ELSA MORANTE, IN VIA A. COZZA 7
GIORNI: DAL 7 AL 20 AGOSTO 2014 (COMPRESI MONTAGGIO E SMONTAGGIO DELLE STRUTTURE)
PROT.RHO56452 7/8/14; PROT. 96189 DEL 6/8/2014; PROT.89083 DEL 17/7/2014; STATUTO ROMA CAPITALE; DEC.LEG. 267/2000
MUNIC. X -(EX XIII)- I U.O. AMMINISTRATIVA

AUTORIZZAZIONE TEMPORANEA AI SENSI DEGLI ARTT. 68 E 80 TULPS PER RAPPRESENTAZIONI CINEMATOGRAFICHE NELL'AMBITO DELLA MANIFESTAZIONE 'OSTIA CINEMA STATION', IN PROGRAMMA FINO AL 20 AGOSTO 2014, PRESSO IL PARCHEGGIO DELLA BIBLIOTECA ELSA MORANTE SITA IN VIA A. COZZA N.7, SIG.RA ELISABETTA ANTOGNONI - PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE CINEMOVEL, MUNICIPIO 10 (EX 13).
DD QD 1823
DIP. CULTURA - U.O. GESTIONE DELLE AUTORIZZAZIONI DI PUBBLICO SPETTACOLO E CINETELEVISIVE - SUPPORTO ALLE ATTIVITA' DELLA COMMISSIONE COMUNALE DI VIGILANZA LOCALI PS

AFFIDAMENTO SERVIZI - Procedura Negoziata con Bando di Gara
REALIZZAZIONE DELLA MANIFESTAZIONE DENOMINATA 'OSTIA CINEMA STATION', SELEZIONATA ATTRAVERSO L'AVVISO PUBBLICO 'ESTATE ROMANA 2014'
AFFIDAMENTO A: FONDAZIONE CINEMOVEL FOUNDATION
IMPEGNO FONDI: € 43.999,30 IVA INCLUSA. PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO. C.I.G. Z43101A972
DD QD 1556 DEL 17/07/2014
DIP. CULTURA - U.O. PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA' CULTURALI E GESTIONE DEGLI EVENTI CULTURALI CITTADINI

AFFIDAMENTO SERVIZI - Procedura Negoziata con Bando di Gara
LIQUIDAZIONE FATTURA ALLA FONDAZIONE CINEMOVEL FOUNDATION PER LA SOMMA DI € 43.999,30 IVA INCLUSA PER LA REALIZZAZIONE DELLA MANIFESTAZIONE DENOMINATA 'OSTIA CINEMA STATION'
D.D. N.1556 DEL 17/07/2014 CIG Z43101A972
QD/2014/2177
DIP. CULTURA - U.O. PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA' CULTURALI E GESTIONE DEGLI EVENTI CULTURALI CITTADINI

martedì 15 settembre 2015

OSTIA: INTERROGAZIONE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Domenico Vulpiani, quando era Direttore della
Polizia Postale (foto 2009)
Il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, è l'unico garante del commissariamento di Ostia. Manovre preliminari condotte dal Comune di Roma per scippare al Prefetto la gestione delle spiagge, particolare mai proposto dalla giunta Marino in due anni di governo, non sono tollerabili. Se ad Ostia c'è la mafia, se la mafia sono le spiagge, se Roma ha scaricato le sue colpe su Ostia, gente come Sabella e Marino (comandati dal PD mafioso scoperchiato dalla Procura di Roma) devono stare al loro posto senza interferire.  Qui di seguito, l'interrogazione oggi inviata al Presidente della Repubblica.

"Roma, 14 settembre 2015
Al Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica 
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On.le Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,
si domanda con la presente a che titolo il Prefetto Domenico Vulpiani sia stato ricevuto dal Sindaco del Comune di Roma non essendo ancora stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il seguente atto non normativo:

D.P.R. 27/08/2015 - Disposizione, per la durata di diciotto mesi, a norma degli artt. 143 e 146 del D.Lgs. n. 267 del 2000, della gestione straordinaria del Municipio X di Roma Capitale, e contestuale affidamento della gestione dello stesso alla commissione straordinaria composta da: dott. Domenico VULPIANI - prefetto; dott.ssa Rosalba SCIALLA - viceprefetto; dott. Maurizio ALICANDRO - dirigente di seconda fascia.

Ci risulta che i Regolamenti del Governo (d.p.r.) art.17 L.n.400/1988, sono atti di rango immediatamente inferiore alla legge, emanati con decreto del Presidente della Repubblica, e adottati previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, sentito il parere del Consiglio di Stato, nonché sottoposti al visto ed alla registrazione della Corte dei conti e poi pubblicati nella Gazzetta Ufficiale. Senza pubblicazione, l'atto non ha effetto, nel senso che l'atto non è tecnicamente entrato in vigore e dunque il Prefetto non ha titolo nella gestione straordinaria.
Con osservanza."


martedì 25 agosto 2015

OSTIA: SABELLA IN FERIE E MUNICIPIO SENZA GOVERNO

Un 'selfie' di Sabella a Lubiama durante la sua vacanza 
'folle': Roma, Treviso, Vienna, Budapest, Transilvania, Serbia, 
Zagabria e poi Lubiana. 
"Delegata potestas non potest delegari" ("non si può delegare il potere delegato"), esprime un principio ancora vigente del diritto pubblico e privato degli ordinamenti attuali, secondo il quale il soggetto che ha ricevuto da un altro un potere non lo può, a sua volta, trasmettere ad un terzo, a meno che non sia stato autorizzato in tal senso, almeno implicitamente, da chi glielo ha conferito. Poiché il Sindaco Ignazio Marino è in vacanza, così come il suo Delegato al Municipio X, ci domandiamo se per caso il Municipio X, quello di Ostia, di cui da settimane si chiede il commissariamento per Mafia, sia popolato da cafoni, visto che Alfonso Sabella ha dichiarato "non rientro per un funerale di cafoni". Sarebbe altresì grave che il direttore del Municipio X, Virginia Proverbio, stia esercitando (come si dice) le funzioni del Presidente del Municipio Roma X. Per tali motivi è stato presentato un esposto di cui attendiamo immediata risposta, inoltrato al Comune di Roma, al Municipio X e alla Prefettura..


PREMESSO
• che ai sensi del comma 29 dell'art.27 dello Statuto del Comune di Roma, a causa delle dimissioni presentate dal Presidente del Municipio Roma X, le funzioni del Presidente del Municipio Roma X sono state assegnate al Sindaco di Roma;
• che con ordinanza del sindaco n.95 del 29/04/2015 veniva data delega delle funzioni di Presidente del Municipio Roma X all'Assessore Alfonso Sabella;
• che alle ferie del Sindaco di Roma dal 14 agosto al 3 settembre 2015 si sono sovrapposte le ferie dell'Assessore Alfonso Sabella;
• che con ordinanza del sindaco n.166 del 12/08/2015 si è reso noto che il vice sindaco Marco Causi sostituirà nel periodo suddetto il Sindaco di Roma ma non l'Assessore Alfonso Sabella,
CONSIDERATO
che nessuna ordinanza è stata emessa indicante la sostituzione dell'Assessore Alfonso Sabella,
SI CHIEDE CON URGENZA
di rendere pubblico chi ha svolto, svolge e svolgerà le funzioni di Presidente del Municipio Roma X nel periodo di assenza contemporanea del Sindaco di Roma e dell'Assessore Alfonso Sabella.

venerdì 21 agosto 2015

OSTIA, MAFIA? SBRODOLO E ZANNOLO, I NANI DELLA LEGALITA' DEL PD

Sbrodolo (sx) e Zannolo (dx)
Fingere di aver subito un attentato di mafia è molto grave, soprattutto quando si scomodano le istituzioni e le forze dell'ordine. L'incendio del marzo 2015 è avvenuto contro una signora confinante il locale Quore Matto di Giovanni Zannola, ex-consigliere PD della disciolta giunta municipale di Andrea Tassone (arrestato per mafia capitale). L'associazione Quore Matto è 'in fase di iscrizione', però guadagna su alcoolici ed altro, anche in presenza di minorenni. Zannola non è il proprietario del locale (di un certo sig. Ippona) ma solo affittuario e a sua volta riceve un sub-affitto dai responsabili 'operativi' di Quore Matto.  Per schiamazzi ed altro, Quore Matto ha creato notevoli problemi agli altri condomini, tanto da ricevere più esposti. Zannola è persona 'protetta' dal senatore Stefano Esposito, venuto ad Ostia per commissariare il PD locale dopo i fatti di mafia capitale. I risultati? Ce li racconta il Messaggero di oggi, qui di seguito riportato.




OSTIA, IL PUB INCENDIATO NON E' IN REGOLA
Un documento che scotta e che è rimasto sul tavolo del direttore del municipio di Ostia per tutta l'estate, senza nessun intervento. Eppure è stata firmata più di un mese fa la determina dirigenziale che avvia il procedimento di chiusura per il "Quore Matto", il pub sul lungomare Paolo Toscanelli legato all'ex consigliere municipale del partito democratico, Giovanni Zannola. A Ostia, la lotta per la legalità dei dem rischia di inciampare in un conflitto di interessi interno alle forze politiche. Il locale, che nel mese di marzo ha subito anche un attentato incendiario, è diventato negli ultimi mesi il simbolo delle battaglie contro la mafia sul litorale, ma ora rischia di abbassare le saracinesche per le irregolarità riscontrate dalla Asl e dalla stessa amministrazione.
LE AUTORIZZAZIONI
Una multa di migliaia di euro perché il locale non aveva le autorizzazioni per la somministrazione: in poche parole esercitava senza essere in regola. È proprio questo che adesso sta imbarazzando gli ambienti del partito di Marino a Ostia e dintorni. Alfonso Sabella, delegato del sindaco sul litorale, ha promesso sin da subito la linea dura contro i trasgressori. Lo confermano anche i controlli a raffica degli agenti della municipale che dall'inizio dell'estate stanno passando al setaccio le discoteche, i chioschi e le altre attività del mondo della notte. Gli accertamenti, a quanto si legge dai verbali, non hanno risparmiato proprio nessuno. Nemmeno il luogo che ospitò il "brindisi della legalità" e a cui parteciparono lo stesso Sabella, all'epoca soltanto in veste di assessore comunale e Matteo Orfini, segretario romano del Pd. Era all'indomani dell'attentato incendiario del marzo scorso, solo un mese prima delle dimissioni del presidente Andrea Tassone, poi travolto da Mafia Capitale. Le ombre sui permessi e sulle autorizzazioni sarebbero partite dagli inquirenti che indagavano sul rogo. Il dirigente del commissariato di Ostia frena e vuole andarci con i piedi di piombo per evitare un caso politico. Da qui, è scattata la segnalazione all'amministrazione municipale che ha emesso il provvedimento.
IL BANDO
Ancora da accertare anche il ruolo che il pub avrebbe ricoperto nell'assegnazione di un bando a una coop legata al sistema Buzzi-Carminati. La Virtus Italia onlus, finita nel ciclone dell'inchiesta "Mondo di Mezzo", ha potuto
partecipare alla gara proprio grazie all'ospitalità del Quore Matto che le ha offerto la propria sede. "Una leggerezza", come l'hanno definita i due soci, che è costata al comune di Roma un risarcimento danni deciso dal Tar perché il bando era viziato. Il consigliere Pd ha sempre ribadito di essere estraneo ai fatti.
L’ORDINANZA
Adesso, le nubi si addensano sul perché del ritardo nell'attuazione dell'ordinanza di chiusura. Un rinvio che appare come un'altra chance da dare ai gestori del locale che hanno anche battuto i pugni sulle scrivanie degli uffici di via Claudio per protestare contro la decisione dell'amministrazione. Le urla non sono però bastate e ora stanno tentando il tutto per tutto per mettersi in regola e colmare le loro inadempienze. Almeno quelle di facciata. Il titolare ha precisato che non si tratta di un luogo pubblico ma di un circolo privato e che già questa mattina presenterà istanza di riapertura. Se non si dovesse riuscire in questa corsa contro il tempo, il destino del Quore Matto dovrà essere lo stesso che ha portato alla chiusura delle altre discoteche del litorale lidense. Sempre che la legge, a Ostia, è ancora uguale per tutti.
(Mirko Polisano, Il Messaggero, Cronaca di Roma, pag.48, 21 agosto 2015)


IL PUB "QUORE MATTO" DOVEVA ESSERE CHIUSO DAL 2011
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”QuoreMatto”,il pub di Ostia che a marzo, dopo un attentato incendiario avvenuto ai danni di una condomina della palazzina, ospitò il ”brindisi della legalità” proposto dal Pd con l’adesione dell’assessorecomunale AlfonsoSabella,doveva essere chiuso quattro anni fa. Emerge dal fascicolo raccolto dalla polizia locale e dal commissariato Lido dopo l’ispezione del 15 maggio scorso che ha portato alla chiusura del 1˚agosto. Il circolo, del quale era vicepresidente il consigliere Pd Giovanni Zannola, era stato oggetto di una determina dirigenziale dell’allora XIII Municipio firmata il 13 dicembre 2011 dall’allora direttore Claudia Menichelli.
In quella nota si intimava che l’attività, condotta irregolarmente, cessasse entro sette giorni. Ciò nonostante ”QuoreMatto” ha continuato a funzionare dietro l’alibi del club per soci, nonostante anche i numerosi esposti presentati dai residenti. Il 15 maggio scorso vigili e poliziotti elevarono multe per 9.033 euro e la Asl Roma D avrebbe denunciato penalmente i titolari per gravi inadempienze igienico-sanitarie.
Stranamente, l’ordine di chiusura da parte del X Municipio, è stato emesso solo dopo due mesi, il 22 luglio.
(Giulio Mancini, Il Messaggero, Area Metropolitana, pag.37, 22 agosto 2015)

martedì 11 agosto 2015

OSTIA, ANCHE LO STABILIMENTO "VILLAGE" A LIBERA?

Con un permesso firmato da Cinzia Esposito (direttore tecnico del Municipio X), ma senza quello necessario della Capitaneria di Porto, ieri pomeriggio (10 agosto 2015) due ruspe, entrate all'altezza dell'ex-Faber Beach, il famoso chiosco del lungomare di Ostia, hanno iniziato a spianare la spiaggia dell'adiacente stabilimento balneare "Village". Questo stabilimento dal 2006 è stato dato in concessione alla Malibù Beach srl che ha avuto come proprietari occulti i Fasciani, il clan di Ostia condannato in primo grado per mafia. Ebbene, il permesso rilasciato dal Municipio X, è intestato proprio alla Malibù Beach srl.
Perché Sabella, Assessore alla Legalità, non ha dato trasparenza a questa operazione di sistemazione della spiaggia in piena stagione balneare ma anzi consente all'UOT del Municipio X di rilasciare nuove autorizzazioni in segreto a una società dichiarata 'mafiosa'? Ricordiamo che dopo il sequestro del "Village", il rapporto concessorio è proseguito nei confronti degli amministratori giudiziari che non hanno mai riaperto quella spiaggia. Se oggi, a distanza di due anni, c'è la necessità di far lavorare il personale della Malibù per risanare i debiti della società (che comunque non è stata dichiarata fallita), Sabella non dovrebbe forse fare chiarezza? Non risulta neppure che per quella spiaggia, quest'anno, sia stato pagato il canone demaniale. Sabella sta portanto avanti un progetto sociale?
Un caso analogo è stato quello dell'anno scorso quando l'ex-Faber Beach venne sequestrato, non per mafia, ma per bancarotta fraudolenta. Si provò, pur con pessimi risultati, a lasciar spazio all'amministratore giudiziario di gestire la spiaggia in modo da garantire una continuità lavorativa alla società Silvio's, dichiarata fallita ed ex-concessionaria della spiaggia.
Per il "Village" si era anche ipotizzato che la spiaggia venisse data in concessione alla Polizia di Stato, tanto che il primo dirigente del Commissariato di Ostia, Antonio Franco, aveva eseguito un sopralluogo circa due mesi fa. Forse però c'è un'altra spiegazione. Il permesso rilasciato da Cinzia Esposito alle ruspe della Malibù lascia intendere che siano fondate le voci, insistenti, che questa spiaggia venga affidata (non si sa come) all'Unione Industriali che a sua volta l'affiderà all'associazione Libera. Tutto senza bando, senza trasparenza amministrativa, senza logica se non quella di far incassare un po' di soldi a Libera, in questo periodo in forte difficoltà economica. Aggiungiamo che proprio a Libera, che ha ricevuto in affidamento la spiaggia libera attrezzata ex-Amanusa in modalità dubbie, sono state di recente elevate sanzioni per oltre 20mila euro a causa di gravi irregolarità riscontrate dalle forze dell'ordine. Non solo, Libera (che per statuto non può gestire le spiagge) era già reduce da altre gravi irregolarità riscontrate lo scorso anno presso la già citata spiaggia del chiosco Faber Beach, che aveva ottenuto in affidamento temporaneo grazie all'aiuto politico di quel PD locale oggi finito sotto inchiesta per Mafia Capitale, a partire proprio dall'ex presidente Andrea Tassone arrestato il 4 giugno 2015.
Le 'ruspe della legalità' di Sabella già si sono fermate davanti alla rinviata apertura del varco a mare presso lo stabilimento balneare della Caritas. Ora altre due finte 'ruspe della legalità', sempre di Sabella, sistemano la spiaggia del "Village", con la stessa società invischiata nella mafia.
Al momento in cui scriviamo, le ruspe sono ancora sulla spiaggia e stamattina, come si vede dalla foto, alle ore 9 erano ancora in movimento, fuori orario, incuranti della presenza dei bagnanti, in palese violazione della normativa vigente. Sembra addirittura che il permesso firmato dal Municipio X fosse già scaduto domenica. Se la spiaggia verrà data senza bando od asta pubblica alla Unione Industriali per farla gestire da Libera, avremo la dimostrazione provata che Sabella, da Assessore alla legalità e delegato per il Sindaco ad Ostia, ha subito negli ultimi due mesi una mutazione in Sabbiella, nuovo Assessore alla Distribuzione delle Spiagge. Neanche Tassone sarebbe riuscito a fare peggio.

venerdì 7 agosto 2015

OSTIA, SABELLA: "LIBERIAMO IL MARE DI ROMA", DALLA SUA DOPPIA MORALE

Complimenti all'ipocrisia del PD di Ostia. Il 29 luglio, il giorno in cui la spiaggia libera attrezzata ex-Amanusa, oggi SPQR (via Amerigo Vespucci, 144), veniva sanzionata per gravi irregolarità dalle forze dell'ordine, si teneva in serata l'evento "Uno stato semplice è la prima arma contro l'illegalità". Ad organizzarlo i concessionari della spiaggia (Libera, associazione antimafia,  e UISP), con la partecipazione (oltre del PD di Ostia) di:

- Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione
- Angelo Rughetti, (PD) Sottosegretario di Stato per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione
- Pierciro Galeone, presidente associazione Prodemos

Ci domandiamo: questi signori sapevano che la mattina quella stessa spiaggia (assegnata a Libera e UISP, con dubbie modalità) era risultata irregolare per "mancanza dei  requisiti strutturali, inidoneità dei luoghi di lavoro, mancanza nomina del medico competente, mancata corretta applicazione del piano di autocontrollo aziendale, violazioni circa irregolarità delle superfici di somministrazioni, mancate emissioni degli scontrini fiscali"? Sapevano che a questa spiaggia libera "gestita dai ragazzi" era stata elevata una sanzione amministrativa superiore ai 20mila euro, di molto maggiore, in questa stagione, a quelle elevate ai famigerati stabilimenti balneari che un imbarazzante Sabella, assessore alla legalità e delegato del sindaco per Ostia, continua a definire 'mafiosi'?
SPQR è una spiaggia libera che il Comune di Roma (concessionario) ha ceduto in affidamento per i servizi di spiaggia a due realtà (Libera e UISP) che dovevano "garantirne la legalità", dove però ancora manca l'allaccio in fogna (tutto a dispersione?) e dove non sono state demolite le strutture che il bando di gara obbligava a rimuovere già da inizio stagione (1° maggio).
Addirittura all'incontro serale del 29 luglio era presente Radio Radicale. Non erano i Radicali che si battevano per la 'legalità delle spiagge'? Riecheggiano le parole di 3 mesi fa di Alfonso Sabella quando inaugurò questa spiaggia, accusando gli stabilimenti balneari ad essa confinanti: "Le separazioni laterali e la recinzione non possono essere più alte di 90 cm, è scritto nella concessione, qui sembra il muro di Berlino e per di più c'è un filo spinato che è assolutamente vietato. Per questo, andrò a controllare la specifica delle concessioni e li butteremo giù'". Tutto è rimasto uguale, anzi peggio, perché forse sarebbe da togliere l'affidamento a Libera e a UISP considerate le violazioni di legge rilevate.

Qui, lo stucchevole evento su Radio Radicale:
http://www.radioradicale.it/scheda/449306/uno-stato-semplice-e-la-prima-arma-contro-lillegalita

sabato 1 agosto 2015

OSTIA, MAFIA CAPITALE: A SETTEMBRE STEFANO ESPOSITO (PD) COSTRETTO A LASCIARE

E' ufficiale. Stefano Esposito, il commissario PD chiamato dall'ex-presidente del X Municipio, Andrea Tassone (arrestato il 4 giugno), lascia Ostia. Esposito ha fallito e verrà sostituito a settembre da un nuovo commissario PD di cui ancora non si conosce il nome. Solo il nuovo recente incarico come assessore ai Trasporti del Comune di Roma potrà salvare l'esperienza romana del senatore piemontese, ma già il percorso si presenta in salita.
Dopo i fatti di 'ndrangheta occorsi presso Moncalieri (la sua città) che lo vedono toccato da vicino, dopo gli arresti del Porto di Ostia (che hanno coinvolto nelle indagini l'ex- capogruppo PD comunale, Francesco D'Ausilio, anche lui del PD di Ostia) e le sanzioni amministrative intimate alla spiaggia di Ostia gestita dall'associazione antimafia 'Libera' (legata anch'essa al PD di Ostia) il senatore piemontese ha dimostrato di non avere il controllo della situazione. Stefano Esposito, sorpreso da questa disposizione, ha dichiarato: 
"Non me l'aspettavo. Un torinese a Roma...non era proprio nelle cose. Comunque sono abituato a fare le cose difficili, per le cose facili i candidati sono già tanti". Intanto le nuove dichiarazioni di Buzzi fanno tremare anche la Regione Lazio, dove siedono altri esponenti del PD di Ostia. Le sorprese, quest'estate, non mancheranno.

venerdì 3 luglio 2015

OSTIA - PRONTO L'ESPOSTO A SABELLA PER LA MANUTENZIONE DEL VERDE AI DETENUTI

Sabella usa i detenuti per la manutenzione del verde in somma urgenza come 'scudi umani' per nascondere una incapacità amministrativa nonché istituzionale ormai palese. Dopo Tassone (ex-presidente del Municipio, oggi agli arresti per appalti sul verde in favore di Buzzi) ci mancava l'impiccio di un magistrato in aspettativa scelto per Marino dal Consiglio Superiore della Magistratura. Sabella ha adoperato il protocollo d'intesa sottoscritto il 20 Giugno 2012 tra Graziano Delrio, Presidente dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) con il Ministro della Giustizia, Paola Severino, e Giovanni Tamburino, Capo del DAP, Dipartimento delle Amministrazioni Penitenziarie. Sabella però sembra non aver tenuto conto della nota di risposta del Ministero della Giustizia-Dap con la quale il 29 novembre 2013 si è ben specificata la distinzione tra il lavoro di pubblica utilità, di cui all’art. 54 del decreto legislativo 28 agosto 2000 - n. 274, e il lavoro all’esterno, nella ulteriore formulazione del comma 4- ter all’art. 21 della L. 354/75. In altre parole, fino a quando non sarà pubblica la convenzione firmata con il Ministero della Giustizia (allegato A o allegato B, non si capisce) e non sarà reso pubblico l'impegno di spesa a carico del Comune di Roma, resterà poco chiaro se Sabella abbia operato in termini di legge (p.es., chi ha firmato la convenzione per il Comune di Roma riguardo a opere da svolgersi nel Municipio X che ha, per il verde, il decentramento amministrativo?). Nell'attesa che Sabella decida di rendere trasparente la sua azione amministrativa, il Comitato Civico 2013 presenterà un esposto alla Procura di Roma e alla Corte dei Conti.
Per quanto concerne il protocollo d'intesa, i detenuti possono essere impegnati in progetti direttamente dai Comuni come prestatori di lavoro occasionale di tipo accessorio. Per prestazioni di lavoro accessorio si intendono attività lavorative di natura meramente occasionale che non danno luogo, con riferimento alla totalità dei committenti a compensi superiori a 5.000,00 euro nel corso di un anno solare. Grazie alla modifica dell’art. 70 D. Lgs. 276/2003 introdotta dall’ Articolo 1 Comma 32 e 33 della Legge 92/2012 le prestazioni di lavoro accessorio possono essere rese anche dagli Enti Locali. In questo modo dunque i Comuni si trasformano praticamente in colonie penali. Le prestazioni di lavoro accessorio vengono retribuite mediante i cosiddetti voucher o buoni lavoro. Ciascun voucher è dell’importo lordo di 10 euro: al lavoratore vanno 7,50 euro netti mentre 2,50 euro sono per INAIL e altri oneri previsti dalla normativa vigente. Ma quali progetti possono essere approvati? Interventi straordinari per la riqualificazione di aree e la realizzazione di nuovi servizi per le comunità locali. Interventi spesso necessari, ma non attivati per la progressiva riduzione delle risorse disponibili e per la rigidità delle procedure. Insomma, se il Comune non ha i soldi ci pensa lo Stato, tramite il Ministro di Giustizia, inviando i detenuti. Crollano così le attività delle cooperative sociali, crolla così ogni programmazione, crolla così ogni forma di appalto, perché tutto si risolve ancora una volta con la somma urgenza. Ben venga il recupero di detenuti ed internati, ma non a discapito dei dipendenti comunali o di progetti di pubblica utilità in favore della collettività.

martedì 30 giugno 2015

OSTIA, SABELLA: VERDE E BANCARELLE MA NESSUNA TRASPARENZA AMMINISTRATIVA

l'avviso alla cittadinanza sul sito del Municipio X, nella home page
ma dal 29 aprile non è più stato pubblicato alcun atto amministrativo
Alfonso Sabella ha dichiarato davanti alle telecamere, il 26 giugno 2015 in occasione dell'evento #IoStoConMarino a sostegno del Sindaco di Roma in piazza del Campidoglio, che è stato "attivato un sistema per riuscire a dare immediatamente una pulizia straordinaria del verde" a Ostia e che partirà i primi di luglio. Non solo, ma conferma che si sta cercando di avviare "anche se un po' in ritardo, ma capirete la situazione, un po' di manifestazioni sul lungomare". Bravo Sabella, ma c'è un problema: dove sono i bandi o gli avvisi pubblici? O si ricorre ancora una volta alla 'somma urgenza'? La sezione dell'Albo Pretorio riservata al Municipio X è vuota, non c'è nulla, come già da tempo segnalato alla responsabile della trasparenza, Serafina Buarnè (voluta proprio da Sabella). Insomma, un municipio che ha visto gli arresti di Tassone proprio per la disinvoltura con cui sono stati gestiti gli appalti per il verde (grazie al decentramento amministrativo) prosegue a gestire i soldi pubblici senza alcuna informazione ai cittadini. Scandaloso poi quanto scoperto da Stefano Salvemme, coordinatore municipale della Lista Marchini, due giorni dopo le dichiarazioni sopra riportate di Sabella. A seguito dello sgombero della storica sede di Approdo alla Lettura presso il pontile di Ostia avvenuto dal 23 al 25 giugno, tra gli operatori nel settore degli espositori ambulanti (=bancarelle) sarebbe corsa la voce che proprio in quello spazio ci sarebbe stato un 'bando' per allestire nei mesi di luglio e agosto (dalle 17 alle 24) uno dei tanti mercatini di cianfrusgalie che deturpano la città. Addirittura è comparsa su una rivista la locandina dell'evento intitolato "Non solo mare", con tanto di indicazione di gazebi di mt. 3x3 ed altro ancora.
Ci domandiamo se un magistrato in aspettativa e che ora fa l'assessore alla Legalità, anche dal 29 aprile 2015 delegato del sindaco per tutte le funzioni di Presidente del Municipio X, possa fare peggio di Tassone.

sabato 13 giugno 2015

OSTIA - SABELLA, DECINA, BUARNE’: NESSUNA TRASPARENZA AMMINISTRATIVA

"Rispettate le regole e vigilate che ognuno compia il proprio
dovere" (cit. Alfonso Sabella, 31 marzo 2015)
Da quando Sabella si è insediato ad Ostia tutti gli atti amministrativi del Municipio X non vengono più pubblicati presso l'Albo Pretorio del Comune di Roma come invece dovuto per legge (Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 - Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, GU n.80 del 5-4-2013 ). Sabella si fa sostituire, senza alcun titolo da Silvia Decina, Capo della Segreteria di Marino, nell'amministrazione del Municipio X, la quale però non controlla la pubblicazione degli atti amministrativi che, se richiesti, vengono negati dalla Buarnè, Responsabile della Trasparenza al Comune di Roma.

Ricordiamo che dopo le dimissioni dell'ex-presidente Andrea Tassone (oggi agli arresti domiciliari per mafia capitale), Alfonso Sabella è stato delegato dal sindaco Marino all'esercizio sostitutivo delle funzioni amministrative del presidente del Municipio X (Ordinanza n.95 del 29 aprile 2015). Fu proprio il sindaco che, per cancellare la disastrosa esperienza amministrativa di Tassone, dichiarò: "Ritengo che Alfonso sia per i cittadini di Ostia una vera garanzia di trasparenza, correttezza e legalità". Così non è stato. Sul sito del Comune di Roma non è più possibile per i cittadini reperire i provvedimenti adottati dagli organi di indirizzo politico e dai dirigenti: la sezione dell'Albo Pretorio on-line dedicata al Municipio X non esiste più al contrario di tutti gli altri municipi.

Ma c'è di più. Sabella non amministra il Municipio X da solo, ma è affiancato (non si capisce a che titolo) da Silvia Decina, una dipendente del Comune di Roma assunta a tempo determinato (fino al 31 dicembre 2015) ai sensi dell’art. 110 del D.lgs.vo n.267/2000. Silvia Decina, Capo della Segreteria di Marino alla modica cifra di 142.953,7 euro all'anno, è assegnata agli uffici di diretta collaborazione con gli organi di indirizzo politico, e dunque dovrebbe svolgere incarichi di "Alta Specializzazione", anche se nel suo curriculum risulta laureata in 'chimica', dopo aver lavorato in precedenza al McDonald’s di Roma Ardeatina, nei Ds, nella segreteria di Veltroni sindaco e poi nel Pd. A che titolo dunque la Decina siede in municipio X? Nessun atto amministrativo prevede la sua figura.

Il caso di Silvia Decina è simile a quello di Serafina Buarnè, Responsabile della Trasparenza al Comune di Roma. La Buarnè gestisce gli uffici che rispondono ai Cittadini quando documenti, informazioni o dati non vengono pubblicati, come previsto per legge, dal Comune di Roma. E' infatti diritto di chiunque chiedere la trasparenza degli atti amministrativi perché esistono degli obblighi di pubblicazione previsti per legge concernenti l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni (articolo 5 del sopracitato decreto legislativo, 'Accesso Civico'). La Buarnè invece ha negato recentemente l'accesso civico ad atti importantissimi riguardanti il Municipio X. Due esempi eclatanti. Il primo riguarda l'accesso civico per mancata pubblicazione delle determinazioni dirigenziali sull'apertura dei varchi a mare. Il 14 maggio 2015 (prot.n. RC13461) Serafina Buarnè ha così risposto: tali determinazioni non vanno pubblicate e comunque "la pubblicità legale, prevista dall'art.32 della legge n.69/2009, è ottemperata con la pubblicazione dei predetti provvedimenti all'Albo Pretorio on line". Premesso che, da quando c'èSabella, la sezione riservata al Municipio X non c'è più all'Albo Pretorio (!), la Buarnè ha violato quanto previsto dall'articolo 23, comma 1, lettera a) del sopracitato decreto (il 33/2013) che invece prevede la pubblicazione degli atti amministrativi con particolare riferimento ai provvedimenti finali dei procedimenti di autorizzazione o concessione, come nel caso dei varchi. Non solo, la Buarnè ha negato anche l'accesso civico agli atti amministrativi (anche questi mai pubblicati) relativi ai lavori di indagine sulla stabilità delle alberature stradali e i conseguenti interventi di potatura di via Cristoforo Colombo, finiti dentro lo scandalo di mafia capitale. La Buarnè ha sottoscritto (prot.n. RC12537 del 6 maggio 2015) che "non risultano provvedimenti da pubblicare relativi ai lavori elencati nelle richieste". Eppure i lavori non solo sono stati eseguiti e sono finiti nelle indagini di mafia capitale, ma hanno comportato l'emissione di un apposito provvedimento da parte del Gruppo X Mare del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale (n.rep.VO/1644/2014, n.prot.VO/88459/2014 del 4 dicembre 2014) in cui si afferma di aver ricevuto proprio dal Municipio X una nota richiedente apposita disciplina di traffico acquisita al prot.n.87528 (pratica 45168). Ma per la Buarnè non c'è nulla.

Più trasparenza di così si muore. Gli atti amministrativi ad Ostia sono completamente invisibili nel nome della legalità, fatta di ruspe, di rivoltella, e distrazioni come quelle avvenute alla Bolzaneto ai tempi delle torture durante il G8 di Genova nel 2001.


mercoledì 6 maggio 2015

OSTIA: DOSSIER VARCHI PUBBLICI

Cosa c'è di 'legale' nello schifo di varchi illegali fatti dalla pubblica amministrazione 
solo Marino e Sabella lo sanno. 

lunedì 13 aprile 2015

OSTIA, MAFIA: GIUSTO L'ATTACCO DI ESPOSITO (PD) A CERTA STAMPA LOCALE

Per la prima volta diamo ragione al senatore Stefano Esposito, venuto ad Ostia da circa un mese a commissariare il più marcio PD di tutta Roma, l'unica giunta municipale disciolta per 'mafia capitale'. Le implicite affermazioni di Esposito, evidentemente stizzito dal comportamento di certa stampa locale, non sono sfuggite a nessuno: "Trovo abbastanza singolare che ci sia un sistema giornalistico ad Ostia per cui i giornalisti che dovrebbero garantire informazione e imparzialità si trasformano poi in militanti politici sulle loro pagine Facebook“. Federica Angeli, l'unica giornalista di Ostia che ha una pagina su facebook, è da sempre stata utilizzata dal PD locale, e, prima del commissariamento, non ha mai esitato a definire la ex-giunta municipale "la miglior amministrazione che io abbia mai visto", finendo per essere però smentirta dai fatti. Non solo, ma ora che si riapre la campagna elettorale, Federica Angeli sta cercando di riproporsi in una nuova versione pro-PD, addirittura come fututo candidato presidente del X Municipio.
Il senatore Stefano Esposito è persona che ama la provocazione, tanto da essere ancora oggi indagato per diffamazione per la questione no-TAV. E' però anche persona che sta combattendo per la legalità ad Ostia e a cui non è sfuggito il rapporto che Federica Angeli ha avuto con la famiglia dei Fasciani, su cui la giornalista non ha fatto mai chiarezza risultando reticente.
Riportiamo di seguito, letteralmente, due post pubblicati da Federica Angeli proprio su facebook, quel social network che Esposito cita nella sua critica. Ricordiamo che Federica Angeli, che ha iniziato a collaborare con il Giornale di Ostia nei tempi in cui nasceva la vera mafia sul litorale, ha sempre frequentato con la sua famiglia lo stabilimento balneare della famiglia Fasciani, il Faber Village, oggi sotto mille indagini da parte della Procura di Roma. Federica Angeli non ha mai scritto contro i Fasciani. Riportiamo fedelmente:

FEDERICA ANGELI E I FASCIANI
"Un giorno vado al mare e becco la signora Fasciani, la moglie di don Carmine, il boss di Ostia che fissa un gatto... Mi fa cenno con la mano di avvicinarmi a lei: "Io amo i gatti, e lo sa perché? Per due motivi: er primo è che sono fedeli, er secondo è perché nun parlano". Due giorni prima le avevo detto che stavo lavorando su di loro per un'inchiesta giornalistica sulla malavita a Ostia. Però, ad onor del vero almeno in maniera diretta non mi hanno mai stoppato né scoraggiato o intimidito quando faccio un'inchiesta per me la prima regola è l'onestà... E quando parlai con loro, cercando persino di coinvolgerli con un'intervista, gli spiegai per filo e per segno ciò che stavo facendo e il senso del mio lavoro: ricostruire il malaffare a Ostia arrivando a nomi e cognomi di colletti bianchi che mai erano stati fatti. Gli spiegai che ormai chi loro erano e le inchieste giudiziarie che li avevano coinvolti erano cosa nota a tutti. Ma io volevo di più. La moglie di Carmine Fasciani, ma anche la figlia Sabrina, non ci crederai, mi adoravano. Per la mia onestà e franchezza e consapevoli che ciò che a me interessava non era il traffico di droga in arrivo, ma vedere fino a che punto intorno e malgrado loro la galassia mafia si era mossa. Perché credimi, i Fasciani sono solo più esposti di tanti altri. E quelli con un codice d'onore vero, che i Triassi e gli Spada non avranno mai.
Sabrina Fasciani un giorno mi si avvicinò, mi strinse la mano e mi disse: t'ho sentito al telefono con l'avvocato tuo che gli spiegavi che preferivi essere condannata (cosa che poi è successo, la mia prima e unica condanna per diffamazione a mezzo stampa) piuttosto che fare il nome della fonte (unica cosa che mi avrebbe salvato dalla condanna). Beh...tanto de' cappello (mi disse), tu sei una seria. Altrimenti qua dentro (nello stabilimento) non ce potevi mette piede. E la prima persona a cui Sabrina ha scritto dal carcere, dopo l'arresto a luglio, sono stata io".
Carmine Fasciani è stato il primo condannato per associazione a delinquere di tipo mafioso (416-bis), la prima sentenza da sempre in tutta Roma, dopo una interminabile serie di processi e condanne che partono almeno dal 2001 e che hanno riempito le pagine della cronaca giudiziaria. Ricordiamo anche che Federica Angeli, contro ogni deontologia professionale, ha invece rivelato una sua fonte mettendo in difficoltà un ex-poliziotto che proprio indagava ad Ostia sulla mafia locale. Infine, su Federica Angeli, oltre la suddetta condanna per diffamazione, gravano in questo periodo decine di denunce sempre per diffamazione a mezzo stampa.

FEDERICA ANGELI E LA GIUNTA DI OSTIA
"Caro Andrea Tassone... Ho osservato il tuo lavoro di questi mesi. La tua onestà e il tuo dire no a pressioni e lobby non l'ho mai trovata in nessun politico. Vai avanti così. Sei davvero grande. Pulito. Forte. Determinato. Viva i varchi al mare. Viva la pedonalizzazione. Viva te e il tuo staff. Perché ci avete dimostrato che la politica è pulita. Sempre a fianco di chi si batte per il bene di un quartiere per troppo tempo abituato a favoritismi e mafiosità. Grazie a nome dei tantissimi che sono con te".
Andrea Tassone (PD), ex-presidente del X Municipio, risulta indagato per la pedonalizzazione ed è stato intercettato più volte nelle indagini su 'mafia capitale' per i suoi stretti rapporti con Salvatore Buzzi, braccio destro di Massimo Carminati. Seppur non indagato, Tassone, almeno come risulta dalle intercettazioni, avrebbe concesso appalti senza gara a Buzzi da cui avrebbe preso anche 30mila euro per la campagna elettorale in Europa del suo referente politico. Enrico Gasbarra (PD).

martedì 24 marzo 2015

OSTIA, MAFIA: NON TOCCATE IL COMANDANTE ROBERTO STEFANO

Neanche l'ISIS sarebbe riuscita a chiedere la testa di Roberto Stefano, il comandante della Polizia Locale X Gruppo Mare insediatosi a Ostia da poco più di un anno (il 23 gennaio 2014). La chiede invece Andrea Tassone, presidente del X Municipio, pluri intercettato nelle indagini di Mafia Capitale con il suo amico Buzzi in trattative a dir poco sospette, con tanto di colazione al bar (p.es. quella del 16 maggio 2014 ad Acilia). Tassone, dimissionario per i fatti di Mafia Capitale e commissariato dal PD, è stato raggiunto di recente da un avviso di garanzia da parte della Procura di Roma, consegnato proprio dagli uomini del X Gruppo Mare. Si tratterebbe della brutta storia della pedonalizzazione estiva del lungomare di Ostia, un fallimento costato un milione di euro, criticato da tutti e che ora rivela anche il suo risvolto peggiore: Tassone sarebbe intervenuto per far rimuovere un'ispettrice dell'ASL RM-D, troppo ligia nei controlli sui chioschi adibiti alla somministrazione di cibi e bevande. Tassone, stravolto dall'inizio del suo mandato dalle indagini sulla mafia del litorale, chiede ora, proprio in nome di nuove misure 'antimafia', la rotazione del personale dirigente del suo Municipio: Claudio Saccotelli (Direttore del X Municipio, da almeno un mese già in odore di partenza ma per altri motivi) e appunto Roberto Stefano. Ad intromettersi in queste vicende amministrative, che nulla hanno a che vedere con le logiche del PD, il commissario Stefano Esposito, il senatore voluto da Matteo Orfini per sistemare l'imbarazzante Partito Democratico di Ostia. Esposito, favorevole al cambio di Roberto Stefano, si è scagliato contro il Ministro della Funzione Pubblica, Madia, intimandole di non inviare ispettori: "E’ un tema politico che abbiamo posto – ha detto Esposito – ed è stato accolto sia dal sindaco che da Sabella. Spero che la Madia non pensi di saperne più di Sabella”. Esposito dimentica che Raffaele Cantone a capo della Autorità Nazionale Anti Corruzione, pur convenendo che "la rotazione è rimessa alla autonoma determinazione delle amministrazioni", ha però ribadito che è necessario assicurare il buon funzionamento degli uffici e l'assenza di elementi punitivi dei trasferimenti. Non si capiscono pertanto i seguenti punti:

  1. perché Tassone parla della rotazione di Roberto Stefano solo dopo aver ricevuto l'avviso di garanzia?
  2. perché Tassone richiede la rotazione di Roberto Stefano a poco più di un anno del suo insediamento avendo fino ad oggi svolto un eccellente lavoro?
  3. perché Tassone si è dimesso parlando di infiltrazioni mafiose nella sua amministrazione e chiede la testa di Roberto Stefano?

Ricordiamo che il meccanismo della 'rotazione', come affermato da Cantone il 7 febbraio 2015, ha lo scopo di prevenire fenomeni corruttivi, facendo ruotare il personale nei propri incarichi sul territorio per evitare che si consolidi un controllo indebito di determinate aree.
Non è il caso del Comandante Roberto Stefano che ha sempre avuto un comportamento esemplare verso l'amministrazione di Tassone ed il territorio tutto, pur con personale sotto organico e con enormi difficoltà create dall'amministrazione stessa (basta ricordare il caso della pedonalizzazione e l'assenza delle Conferenze dei Servizi per definirne il piano dei parcheggi). Sarà dunque battaglia dura perché i cittadini di Ostia ormai da due anni a questa parte ne hanno viste di tutti i colori: il Comandante Roberto Stefano non si tocca e se servirà si scenderà in piazza a meno che Tassone ed Esposito non motivino con i fatti le loro, ad oggi, deliranti affermazioni.

domenica 22 marzo 2015

OSTIA, LA MAFIA DELLE BUCHE

Lo aveva detto Andrea Tassone, il presidente ormai dimissionario e commissariato del X Municipio (Ostia): "Ogni buca una ferita". Si riferiva alle 'buche stradali' nel periodo di Alemanno. Tassone, che oggi finge di dimettersi gridando di esser stato abbandonato da Roma nella lotta contro la mafia del litorale, non ha chiuso neppure una di quelle buche in due anni. Anzi, se ne sono aperte a centinaia, come quella di oggi nella foto in via E.Wolf Ferrari all'Infernetto, segnalata alla buona con un cartello di 'incidente', un birillo annegato nell'acqua piovana che ha riempito la voragine e decine di metri di nastro giallo della polizia municipale. Tassone, che si finge eroe contro la mafia di Ostia, dovrebbe spiegare come ha fatto a far asfaltare via Gagliato, a Centro Giano (località dove abita Tassone), essendo quella una strada "aperta a pubblico transito ma non inserita nell'elenco delle strade in manutenzione". Anche perché Tassone se ne vantò il 24 maggio 2014 dalle pagine di facebook: "Al di là delle chiacchiere, e credetemi ognuno di noi/voi ha la ricetta più giusta per questo nostro Municipio, ci sono i fatti. Sono quelli che ho mostrato a due cittadini che da tempo criticano l’operato di questa amministrazione su facebook. Così, questa mattina ho incontrato Sergio e Fabio e con loro ho fatto i sopralluoghi dei lavori fatti e di quelli che sono in cantiere. Siamo partiti dalle potature sulla via del Mare, proseguendo siamo entrati a Centro Giano con l’asfaltatura di via Gagliato, il parco di via Melicuccà...".
Oggi Tassone parla della mafia ma non è riuscito a chiudere una sola buca, a parte quelle di via Gagliato. Per le altre due opere da lui citate, una vede coinvolta la SAMA srl di Angelo Salzano (arrestato il 4 novembre durante un'operazione della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma), l'altra la cooperativa 29 Giugno di Salvatore Buzzi, arrestato per Mafia Capitale.

mercoledì 11 marzo 2015

OSTIA, L'UFFICIO STAMPA DECENTRATO DEL X MUNICIPIO

La giornalista di Ostia, Alessandra Sozio, vince ancora. Sarà sempre lei a ricoprire il ruolo di ufficio stampa del X Municipio grazie alla Società Korus srl, di cui la Sozio risulta essere una 'fornitura' nell'erogazione di servizi per l'editoria. Lo aveva già specificato il direttore del X Municipio, Claudio Saccotelli (prot. CO/20080 del 17/02/2014): "non è prevista la figura di responsabile dell'ufficio stampa del X Municipio" in quanto si è preferito ricorrere a servizi esterni.
In altre parole la Korus srl, come da capitolato d'oneri, deve provvedere alla 'fornitura' di un professionista iscritto all'Albo Nazionale dei Giornalisti per una serie di servizi sotto elencati.
Claudio Saccotelli si è però sempre rifiutato di far sapere perchè Alessandra Sozio sia stata impiegata come addetto stampa del Municipio dal 28 giugno 2013 fino al 23 gennaio 2014 senza alcun titolo che risultasse dalle pubblicazioni dovute per legge. Ad affermare il ruolo della Sozio è stato il presidente del X Municipio, Andrea Tassone, che già il 25 giugno 2013, durante la presentazione della sua giunta municipale, introduceva la giornalista come 'addetto stampa' del Municipio.
Da notare che Alessandra Sozio ha ricoperto il ruolo di ufficio stampa del Comitato sostenitore per Andrea Tassone durante l'ultima campagna elettorale che ha visto poi Tassone essere eletto. Alessandra Sozio è stata anche per lungo tempo vice direttore del Giornale di Ostia quando era di proprietà di Mauro Balini, patròn del porto di Ostia, amico di Tassone e coinvolto nelle intercettazioni telefoniche di Nuova Alba. Non indagato, Mauro Balini è risultato avere "interessenze inquietanti con ambienti malavitosi". Ricordiamo che l'editrice del Giornale di Ostia era al tempo "La Nuova Editoriale GDO società Cooperativa a R.L." che aveva sede in via Armando Armuzzi 6, presso lo studio dei commercialisti Vittorio e Paolo Proteo, finiti agli arresti per evasione fiscale il 25 settembre 2014.
A questo punto ci domandiamo: visto che di Alessandra Sozio si sa tutto, perché non si riesce a sapere con quale titolo abbia ricoperto per oltre 6 mesi il ruolo di addetto stampa del Municipio? Alessandra Sozio non ha mai fatto parte dello staff del presidente Tassone previsto per legge però ha avuto in quei 6 mesi pieno accesso a tutte le informazioni istituzionali del Municipio. In quel periodo, lo ricordiamo, la Procura di Roma mise sottosopra Ostia con l'operazione antimafia chiamata Nuova Alba.
Insomma perché la necessità di un ufficio stampa decentrato nella figura di Alessandra Sozio e non regolamentato da un ruolo istituzionale? La sensibilità dei dati accessibili a un ufficio stampa del municipio, soprattutto durante le indagini per mafia, avrebbe meritato secondo noi maggiore cautela.

LA STORIA
Con Determinazione Dirigenziale n.3052 del 19 dicembre 2013 si è proceduto all'approvazione di un Bando di Gara per l'affidamento di servizi del settore dell'editoria per la durata di 8 mesi, impegnando 17.690,00 euro, iva inclusa. La gara è stata vinta dalla società Korus srl, con sede in Roma, via Candia 25, P.I. 01747281002, che ha offerto un corrispettivo di 14.500,00 euro, iva esclusa (in pratica la stessa cifra del bando di gara, che includeva l'iva). Ricordiamo che nel bando, il punteggio finale era sbilanciato non sul prezzo offerto ma sulla professionalità del giornalista in 'fornitura' (60 punti su 100). La Determinazione Dirigenziale n.105 del 23 gennaio 2014 definiva i punteggi: 1) Korus, punti 86; 2) Alfa Comunicazione, punti 85; 3) Edistudio, punti 75.
La scadenza del servizio era fissata per il 4 ottobre 2014 (CIG Z470CFDF73). Ecco a questo punto l'intervento del Direttore del Municipio, Claudio Saccotelli, che senza alcuna gara, facendo ricorso all'art. 125, comma 10, lett. c) del Decr. L.vo n. 163/2006, riaffida alla Korus srl (e dunque ad Alessandra Sozio) lo stesso servizio, per un importo di 4.422,50 euro (cioè due mesi) dal 28 dicembre 2014 fino al 28 febbraio 2015 (CIG ZED1210A2A). Non è chiaro come sia stato coperto il servizio da ottobre a dicembre 2014 visto che Alessandra Sozio ha continuato ad essere presente in Municipio.
Nel frattempo, con Determinazione Dirigenziale n. 3160 del 22 dicembre 2014, si era proceduto all'approvazione di un nuovo Bando di Gara per l'affidamento degli stessi servizi nel settore dell'editoria per la durata però di dieci mesi. A vincerla di nuovo la Korus srl (e dunque Alessandra Sozio) per un importo 21.960,00 euro, iva inclusa. La Determinazione Dirigenziale n.422 del 3 marzo 2015 definiva i punteggi: 1) Korus, punti 79,33; 2) Ecoconnection, punti 78; 3) Edistudio, punti 71,78.

I SERVIZI
I servizi da realizzare per il tramite di un collaboratore iscritto all’Albo Nazionale dei Giornalisti Professionisti, per almeno 120 ore mensili, sono i seguenti:

- Realizzazione di convegni istituzionali, in nome e per conto di Roma Capitale - Municipio X (quartieri di Ostia, Ostia Antica, Acilia, Dragona, Malafede, Casalpalocco, Axa, Infernetto, Casalbernocchi);
- Realizzazione grafica di messaggi istituzionali, quali avvisi alla cittadinanza, nonché diffusione delle iniziative e delle attività promosse dal Municipio;
- Cura dell’identità visiva del Municipio;
- Proposte progettuali a supporto delle attività istituzionali e finalizzate altresì alla collaborazione con enti ed organismi che svolgono attività culturali, educative, sociali, ambientali e turistiche nel Municipio X;
- Realizzazione di servizi fotografici e materiale multimediale per la diffusione delle iniziative e delle attività promosse dal Municipio;
- Collaborazione alla redazione pagine web del sito istituzionale all’adempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dal Decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, recante “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte
delle Pubbliche amministrazioni”.





giovedì 26 febbraio 2015

OSTIA E IL GRATUITO PANINO DELL'UOMO DI TASSONE

L'uomo col panino nella foto non è un semplice pensionato in pausa pranzo. Si tratta di Francesco Viglioglia, nato a Melfi (PZ) il 9 maggio del 1946, ex-consigliere PSI nei primi anni '90 dell'allora Circoscrizione XIII (oggi Municipio X, cioè Ostia). Lo conoscono tutti perché ha accompagnato Andrea Tassone, attuale presidente del Municipio X, in tutta la campagna elettorale, anche tenendogli l'ombrello sotto la pioggia. Lo conoscono tutti perché i consiglieri circoscrizionali di allora ancora sono in circolazione (p.es. Assogna, Bonelli, Frillici, Innocenzi, Morra, Nardini, Pace, Pallotta, Rastelli, Vennarecci). Lo conoscono tutti perché si presenta come Segretario Particolare di Andrea Tassone, con tanto di ufficio e scrivania presso il Municipio X, pronto a ricevere i cittadini e a spiare in aula municipale quando Tassone è assente. Chi non lo conosce è il Direttore del Dipartimento Organizzazione e Risorse Umane del Comune di Roma, dott.ssa Antonella Caprioli, che testualmente scrive (prot. GB/14388 del 26/02/2015): "in base a verifiche effettuate dagli uffici dello scrivente Dipartimento, riguardo al sig. Francesco Viglioglia non risultano rapporti nè di conseulenza nè di assunzione". Francesco Viglioglia non è neppure inserito nell'elenco delle 11 unità di personale dell'Ufficio di supporto del Presidente e della Giunta del Municipio, come si evince dall'Ordinanza n.4 firmata proprio da Tassone il 19 novembre 2013. Allora chi è l'uomo con il panino? E' l'uomo di 'fiducia' di Tassone che, senza alcun titolo, utilizza da quasi due anni risorse pubbliche servendosi dei locali del Municipio come proprio ufficio. Non solo, ma in completa violazione delle leggi sulla privacy, accede agli atti amministrativi come neppure i consiglieri municipali riescono a fare. Francesco Viglioglia è stato anche il mandatario di Tassone, cioè colui che in campagna elettorale ha dovuto gestirne e rendicontarne le entrate e le spese.
Francesco Viglioglia è dunque la sintesi di quanto scoperchiato da Mafia Capitale: gestire la cosa pubblica in forma privata. Francesco Viglioglia non è stato eletto, non è stato selezionato e non viene pagato dai cittadini: allora chi lo paga e per fare cosa? Un altro grave neo di un'amministrazione municipale doppiamente commissariata per Mafia Capitale.

lunedì 23 febbraio 2015

OSTIA, LUNGOMARE: LO SCANDALO DEI GIARDINI STORICI

Ripresi stamattina i lavori presso i giardini storici di Ostia sul Lungomare Caio Duilio dopo mesi di totale abbandono successivi all'infelice riuscita estiva della pedonalizzazione voluta dal presidente del X Municipio, Andrea Tassone. Lavori limitati al solo taglio dell'erba. La ditta a suo tempo aggiudicataria, la Società Esse Group S.r.l., doveva iniziare questi lavori nei 90 giorni successivi al termine  della manifestazione, autorizzata dal 31 maggio al 19 settembre 2014. Dunque, ben due mesi dopo la scadenza, il direttore del X Municipio, sotto pressione della Procura di Roma (PM Michele Nardi) ha dovuto sistemare la situazione che a tutti gli effetti si rivela essere una omissione in atti di ufficio da parte di una amministrazione ad oggi commissariata sia dal Prefetto di Roma che dal PD. Il direttore del X Municipio, Claudio Saccotelli, neppure ha fatto predisporre stamattina una regolare area di cantiere alla ditta Mister Garden di Luca Dioguardi, uno dei tre soci della Esse Group srl (William Zanchelli ed Alessio Lotito gli altri due soci).
La Esse Group srl ha sede presso i commercialisti Vittorio e Paolo Luigi Proteo, arrestati per evasione fiscale il 25 settembre 2014. Porteremo un nuovo esposto alla Procura di Roma segnalando nuovamente tutte le irregolarità amministrative fino ad oggi riscontrate (mancata realizzazione dell'anfiteatro naturale con pedane di legno ed essenze arboree, utilizzo dell'acqua pubblica, lavori per la realizzazione dei chioschi non conformi alle leggi sulla sicurezza) ma soprattutto un irresponsabile e ingiustificato ritardo da parte del Municipio nel concedere le necessarie autorizzazioni per il progetto presentato dalla predetta Società Esse Group S.r.l. ed acquisito al protocollo del Municipio X al n. 53973 del 2 maggio 2014.

OSTIA, 2 VOLTE COMMISSARIATA: QUI HA LE RADICI MAFIA CAPITALE

Ostia (cioè il X Municipio di Roma) commissariata dal Prefetto e dal PD. Dopo il servizio andato in onda in prima serata sul TG1 relativo alle intercettazioni su Andrea Tassone (presidente del X Municipio), un atto dovuto del PD. Era metà dicembre del 2014 quando il Prefetto parlò della costituzione di una commissione di tre persone (e di un gruppo tecnico di supporto) volta a verificare l’esistenza di infiltrazioni mafiose nell’amministrazione di Roma capitale, a partire dall’esame degli atti relativi al Municipio di Ostia e alla gestione degli appalti. E' adesso, a febbraio del 2015 (con la certezza degli atti in mano), che il PD commissaria il partito a Ostia, eclatante conferma che qui è tutto sporco.
Il Commissario PD è Stefano Esposito, senatore torinese, membro della Commissione Antimafia, da poco arruolatosi attivamente nel renzismo. Dovrà occuparsi di Ostia, territorio di forti infiltrazioni mafiose. Poi Matteo Orfini prenderà in considerazione anche Tor Bella Monaca. Lo scriveva già il 29 dicembre 2014 Gabriele Isman, il bravo giornalista di Repubblica (un giornale che comunque dovrebbe ripulire la sua redazione da altri giornalisti passacarte).
Dal gennaio 2011 a tutt’oggi, Andrea Storri è stato il Coordinatore del PD del X Municipio (ex-XIII). Non si è mai dimesso per incompatibilità dopo la nomina ad assessore municipale nel 2013. Ora Storri ci racconta la favoletta che Esposito va a prendere il suo posto perché non ci sono stati i congressi municipali dopo il Commissariamento del PD di Roma avvenuto il 4 dicembre 2014 dopo 'Mafia Capitale'? Il X Municipio era quello dei circoli fantasma, delle false tessere del PD, delle Primarie 'pilotate' e degli scandali in campagna elettorale.
Il problema a Ostia è enorme: qui il PD è troppo vicino al sistema di mafia capitale. Lo sa la Procura, lo sa il Prefetto, lo sa il PD che, per evitare a Gasbarra (tutore di Tassone e prossimo candidato sindaco di Roma dopo l'imbarazzante Marino) di rimanere coinvolto, ha ben pensato di commissariare Ostia. Siamo pronti per la stagione balneare? Noi si.

XVII LEGISLATURA
Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere (Presidente, Rosy Bindi - PD)
Resoconto stenografico - Seduta pomeridiana n. 71 di Giovedì 11 dicembre 2014

Audizione del prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro: "La raccomandazione che noi vi forniamo è, data la vastità del fenomeno, di farla numerosa, in maniera tale che varie Commissioni possano fare controlli diversi. Una aggredisce subito Ostia, l'altra il settore degli appalti, l'altra il V dipartimento o dove voi avete deciso di andare. Se queste cose si susseguono nel tempo, secondo me, non funzionano".

venerdì 6 febbraio 2015

OSTIA, TASSONE: 18 MESI DI BUGIE

Cinque minuti e 22 secondi di bugie dette poco più di 18 mesi fa. Non ci saranno più somme urgenze, solo se cade un albero... Tassone (gli alberi) li ha fatti tagliare dal suo amico Buzzi. Per il resto, un fascista convinto, dentro.
Eja Eja baccalà!


giovedì 5 febbraio 2015

OSTIA, TASSONE: MANCANO I SOLDI MA NON I FAVORI

Il presidente del X Municipio, Andrea Tassone, dopo quasi due anni, deve ancora 10.400,00 euro al consorzio Arti Grafiche srl per le spese di campagna elettorale, come risulta dal sito del Comune di Roma. L'amministratore unico dell'Arti Grafiche srl è stato, fino al 6 febbraio 2013, il sig. Gianni Paolo, che ancora ricopre cariche importanti in questo consorzio che riunisce più aziende. Gianni Paolo è di recente divenuto 'famoso' per un caso andato in onda durante la puntata di 'Mi manda RaiTre' dell'11 dicembre 2014. In poche parole, il sig. Gianni Paolo rivendicherebbe l'intera proprietà di una strada privata aperta al pubblico transito (via Stezzano) chiedendo ben 30mila euro ai condomini di un altro fabbricato, regolarmente edificato ed autorizzato dal Comune di Roma, per consentire l'apertura di un passo carraio.
Quasi un'estorsione ("chi sei? dove vai? un fiorino!"), così come confermato dagli uffici tecnici dello stesso X Municipio durante la suddetta puntata di 'Mi manda RaiTre'. Eppure né Andrea Tassone, né l'assessore municipale competente, Giacomina Di Salvo, sono mai intervenuti a sanare, da quanto si conosce, questo vero e proprio sopruso, neppure dopo la messa in onda della puntata. Perché? La risposta sta forse nel rendiconto delle spese elettorali di Andrea Tassone.
Tassone dice di aver speso 67.626,45 euro: 52.050,35 euro di spese giustificate, più un 30% di spese forfettarie. Lo afferma sul suo 'onore': quanto "specificato negli atti, corrisponde al vero". In realtà Tassone ha avuto 59.650 euro di contributi e 10.400,00 euro non pagati di servizi da parte dell'Arti Grafiche srl, per un totale di 70.150,00 euro. Per la prima volta, in Italia (forse nel mondo) un candidato alle elezioni ci ha guadagnato! Se invece nel frattempo Tassone ha saldato il suo debito, primo, dovrebbe aggiornare il rendiconto pubblicato, secondo, dovrebbe spiegare dove ha preso i soldi.
Tassone recentemente, seppur non indagato, è comparso ben tre volte nelle intercettazioni di Mafia Capitale, sempre con Buzzi: lo ha chiamato per sistemare un suo cugino, ha ricevuto 30mila euro, gli ha affidato due appalti da quasi un milione di euro. Prima, durante e dopo la campagna elettorale. Il sospetto dunque è che con il sig. Gianni Paolo le cose siano andate avanti nella stessa maniera: un elevato contributo in servizi durante la campagna elettorale, un occhio chiuso su una vicenda così scomoda come quella di interrompere una normale servitù di passaggio.
Il mandatario di Tassone (PD), cioè colui che ha controllato e rendicontato le spese elettorali, è Francesco Viglioglia (ex-PSI)  che oggi siede nel X Municipio senza alcun evidente atto amministrativo, non essendo parte dello staff del presidente. Il commercialista di Tassone, cioè colui che vaglia la regolarità dei conti di Tassone, è Giuseppe Sesa, capogruppo PD nel X Municipio.
Che il consorzio Arti Grafiche srl non chieda indietro i soldi, che Viglioglia e Sesa non ravvisino tale evidente anomalia, è normale: fanno parte della stessa squadra e obbediscono al capitano. Quello che non va bene è che un amministratore del X Municipio, cioè Andrea Tassone, non sappia essere trasparente dall'inizio, a partire dalle spese della sua campagna elettorale. Che futuro ci aspetta?