domenica 15 maggio 2011

Comune di Roma: progetto Gazzell-One per spegnere le telecamere in aula.

Doveva essere la giornata della discussione di un'importante delibera (quella sull'ampliamento del porto di Ostia) si è invece trasformata nello show di Antonio Gazzellone, consigliere comunale PdL, classe 1967, golfista e amante dell'Harley Davidson. "Mica siamo al Grande Fratello", "Se devo essere ripreso, mi vado prima a truccare", "Presidente, faccia spegnere le telecamere". Queste alcune frasi di un nervoso intervento durato ben 3 minuti da parte di Antonio Gazzellone, neo delegato del sindaco per la Comunicazione Istituzionale, con cui è stata aperta la seduta pubblica dell'Assemblea Capitolina il 12 maggio in aula Giulio Cesare. Ancor più grave che Marco Pomàrici, presidente dell'Assemblea Capitolina, gli abbia dato ragione intimando al pubblico di non fare riprese "se non per brevi periodi". Presenti, 3 comitati di Ostia (LabUr, Comitato Civico 2013, Comunità Foce del Tevere) e i Radicali (con il segretario romano, Riccardo Magi). Gazzellone e Pomàrici hanno compiuto un fatto gravissimo, coinvolgendo anche la Polizia Municipale in un finto richiamo all'ordine dell'aula, quando i lavori dell'Assemblea Capitolina non erano ancora iniziati! Perché allora il nervosismo di Gazzellone? Perché non più di 3 settimane fa erano stati filmati in aula consiglieri 'pianisti' che a più mani votavano a favore dei colleghi assenti, usando il sistema di votazione elettronico.
Il divieto di registrare con telecamere i lavori dell'aula (si badi bene, non di trasmettere), è una violazione al diritto di cronaca, che deriva direttamente dalla norma che tutela la libertà di espressione, sancita dall'art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana. Aggiungiamo che neppure sarebbe necessario filmare in aula per documentare cosa accade se fosse ancora in vigore il servizio "Consiglio in linea" che proprio Alemanno inaugurò 3 anni fa, il 26 maggio 2008, in occasione della prima seduta del nuovo Consiglio Comunale. Si trattava di un servizio completo di trasmissione in diretta e on demand delle sedute e degli eventi dell'aula consiliare (trasmissione video in H.264, funzione time shifting e archivio delle sedute in qualità DVD). Il sito, ora chiuso, era www.videoconsigliocr.it e la società realizzatrice era la Interact SpA, una internet company che opera fin dal 1995 nel settore dell’ICT.
Non si sa perchè il servizio sia stato interrotto, non certo per motivi tecnici, visto che tutt'oggi esiste in aula un sistema di audio e videoregistrazione che però funziona solo come tv a circuito chiuso. Pomàrici è dal 15 giugno 2009 che dichiara: "Riguardo al servizio di video streaming la Presidenza del Consiglio Comunale sta facendo uno studio di fattibilità, valutando soprattutto i costi economici". Quanto dura questo studio, visto che era già incluso (in termini di gestione) nella Relazione Previsionale e Programmatica 2008 -2010, dentro il centro di costo "Ufficio tecnico — assistenza, programmazione e progettazione lavori pubblici e impianti tecnologici" (codice 0TC)? Pomàrici non ci venga a dire che il problema è la spesa del sistema di video streaming, perché di ripristinare il servizio non se ne è parlato neppure il 10 giugno 2010 durante il Convegno ICTQR (Information and Communication Technology del Comune di Roma), promosso dal Campidoglio stesso. In compenso per un sito web dedicato a un evento di soli quattro giorni (l'Expo di Shangai) il Comune di Roma ha speso nel 2010 ben 1,4 milioni di euro (lo scandalo ha coinvolto, ironia della sorte, proprio Francesco Maria Orsi, uno dei 'pianisti' di cui sopra).
Se Pomàrici non fa il suo dovere per rendere accessibili a tutti i cittadini romani i lavori dell'Assemblea Capitolina usando anche le tecnologie esistenti (in aula Giulio Cesare non entrano più di 100 persone), peggio ancora fa Gazzellone, che lo è di nome ma non di fatto (e non ci riferiamo certo alla sua imponente mole). Sapete infatti come si chiamerà il nuovo web browser della Microsoft che sostituirà Internet Explorer? "Gazelle", gazzella in inglese. Nel frattempo invece Gazell-One è il progetto con cui il Comune di Roma ha trasformato in uno 'sceriffo delle telecamere' un consigliere più dedito al 'trucco' (dell'Harley Davidson?) che a fare comunicazione.

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