Il parere del XIII Municipio sulla speculazione edilizia chiamata 'Piccola Palocco' può aspettare. "Abbiamo ricevuto rassicurazioni verbali dall'Assessore all'Urbanistica del Comune di Roma, Marco Corsini, che la delibera di questa proposta urbanistica non verrà votata in Campidoglio prima che il municipio non abbia espresso parere". Con queste parole Salvatore Colloca, capogruppo del PdL municipale, ha tamponato la spaccatura interna che esiste nella sua maggioranza. Oggi dunque nessuna votazione perchè dalle 10 alle 13 il consiglio municipale non è riuscito a trovare una soluzione. Colloca è però riuscito a cantare all'inizio della seduta, come è prassi, l'inno d'Italia e a sbagliarne le parole, a chiedere stizzito subito dopo "che tutto il pubblico si deve alzare in piedi e cantare", a ottenere interruzioni su interruzioni della seduta consiliare per esaurire il tempo disponibile e a battibeccare su ogni cosa detta dalla minoranza (che ha fatto una debolissima opposizione). Tutti i presupposti della battaglia che si doveva tenere in aula sono svaniti nel nulla. La seduta è iniziata con un'ora di ritardo, facendo innervosire il pubblico presente. Nercoso e confuso anche Sergio Pannacci, presidente della Commissione Urbanistica municipale, che, nell'illustrare la proposta di 'Piccola Palocco', ha parlato di un'indice di edificabilità di 0,3 mc/mq invece che di 0,3 mq/mq (in pratica, ha ridotto di un terzo le volumetrie). E cosa dire dell'assenza in aula dell'Ufficio Tecnico Municipale quando invece il direttore, Ing. Aldo Papalini, era nella stanza affianco? Non era presente neppure Vizzani, presidente del XIII Municipio. Insomma, uno spettacolo molto mediocre all'indomani dell'approvazione della recente scatola vuota del decentramento amministrativo per Ostia. Ad allietare la mattinata il rovinato nastro iniziale con l'Inno d'Italia e la voce di Colloca, mano sul petto, che modulava "... dell'eremo di Scipi-i-o, s'è cinta la testa".
(nella foto, uno degli interventi di Colloca)
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