giovedì 18 luglio 2013

OSTIA, QUESTE COSE MARINO NON LE SA

Ignazio non sa che il suo cognome a Roma è legato al vino e non all'acqua. Soprattutto non si deve fidare dell'acqua di Ostia, bella ma inquinata e che lava tutto. Ignazio non deve sostituire le bottiglie di acqua minerale con semplici caraffe sui suoi tavoli istituzionali. Ignazio non deve usare la Freccia del Mare, invenzione di Veltroni nel ribattezzare il trenino Roma-Lido. Deve usare ad Ostia le fiaschette di vino, perchè in vino veritas. Deve prendere l'auto e restare imbottigliato sulla Via del Mare o la Colombo. Deve scoprire da solo, senza aiuti indigeni, la Feccia di Ostia. Non deve credere ai vari Bonelli, Pace, D'Ausilio, D'Annibale o Francesco Viglioglia, fac-totum di Tassone, che da troppo tempo fanno politica su un litorale ormai devastato. Deve farsi raccontare da Pannella cosa trovó nel 1992 e deve farsi raccontare di Cesare Tabacchiera, predecessore all'Ufficio Tecnico municipale di quel Papalini oggi rimosso. E deve farsi raccontare tante altre storie, compresa quella del porto e della spiaggia Amanusa. Solo cosí Ignazio avrá conoscenza di Ostia. Sennó gliela scriviamo noi.

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