21 Luglio 2012: viene trovato ad Ostia un ordigno inesploso, partono le indagini.
26 Luglio 2013: 51 arresti compiuti dalla Squadra Mobile di Roma, grazie anche a un collaboratore di giustizia.
Ci domandiamo: se tutti sanno che ad Ostia la 'malavita' governa da almeno 20 anni, come si può ancora credere che la 'malavita' non abbia avuto collusioni con parte della politica locale? Ci domandiamo: se tutti sono a conoscenza delle infiltrazioni malavitose, chi controllerà la regolarità degli appalti dei troppi progetti che a breve investiranno il litorale romano?
Ricordiamo due episodi.
E' del 4 novembre 2004 l'operazione 'Anco Marzio', che scattò dopo l'omicidio, avvenuto sempre a Ostia, nell'ottobre del 2002, di Paolo Franu, un boss del litorale romano ucciso sotto la sua abitazione e che nel passato era stato il braccio destro di Renatino De Pedis, già boss della banda della Magliana.
Non solo. A febbraio 2010 il ROS dei Carabinieri accertò i contatti di Gennaro Mokbel, il cervello della frode da 2,2 miliardi che ha coinvolto Fastweb e Telecom, «con Carmine Fasciani, noto esponente della criminalità organizzata romana, dal quale ha ricevuto l'assicurazione di poter svolgere in modo indisturbato la campagna politica nella zona di Ostia». E' lo stesso Fasciani che oggi, dopo 2 anni, ancora controllava il territorio di Ostia, le attività commerciali e il mercato delle slot machine.
Eppure, solo 10 giorni fa, la politica locale con il sindaco Marino in testa aveva 'rassicurato' i cittadini di Ostia che tutto era tornato nella normalità. Erano infatti appena stati presi provvedimenti amministrativi nei riguardi dei dirigenti coinvolti nelle intercettazioni di giugno 2012, rivelate dalla stampa, in cui le parole di un esponente del clan Spada lasciavano intendere l'esistenza di infiltrazioni malavitose dentro l'ufficio tecnico dell'attuale X Municipio. Ieri invece, nei 51 arresti, il cognome 'Spada' neppure risulta. Quante altre sorprese dobbiamo ancora aspettarci?
E' un dato di fatto che, dal 13 dicembre 1991, dopo lo scioglimento del parlamentino ostiense, travolto dalle mazzette, la politica locale non ha saputo opporsi in maniera efficace al radicamento della malavita sia nel tessuto cittadino che nel sistema degli appalti, delle licenze commerciali e delle concessioni balneari.
Vuoi per incapacità, vuoi per collusione, se non si sradica quella malapolitica locale che tutto ciò ha permesso, se non si effettua un vero rinnovamento della classe dirigente, neanche questa operazione di polizia purtroppo servirà a nulla.
A questo punto c'è solo una soluzione al problema: commissariare il Municipio ostiense.
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