All'interno dell'attuale Comune di Roma, la parola 'sicurezza' non esiste tra i 77 incarichi suddivisi tra gli assessori nè è competenza di alcuna delle 15 commissioni istituite. Solo al Sindaco di Roma compete il coordinamento delle attività che fanno riferimento a quel famoso "Patto Roma Sicura" istituito da Alemanno, ma che si è rivelato un enorme flop. Addirittura, nel "Patto Roma Sicura", mai compare la parola 'mafia' o simili. Fu lo stesso Marino, a fine maggio 2013, in un confronto con Alemanno durante la campagna elettorale, a sottolineare questa anomalia: «Purtroppo bisogna dire la verità. Sul tema della sicurezza Roma è diventata una città dove ci sono le mafie, la criminalità organizzata e dove si fanno esecuzioni capitali per strada». Lo avevano richiesto il 28 ottobre 2010 a gran voce anche 18 consiglieri d'opposizione (la gran parte dei quali ora seduti tra la maggioranza) quando reclamavano l'istituzione del Delegato alla lotta alle mafie, di un Osservatorio permanente contro le mafie, di un corso di formazione ad hoc per politica e dirigenti del Campidoglio e dei municipi. Dopo queste chiacchiere da bar, da tre anni il silenzio.
Il risveglio, non dovuto alla politica, è avvenuto dopo i recenti fatti di Ostia e dopo (finalmente) l'ammissione di un distratto Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, che il 31 luglio 2013, dopo averlo sempre negato, ha confermato «la presenza di legami con la mafia a Ostia».
E ad Ostia, la nuova giunta di centrosinistra, come è strutturata? Peggio ed in maniera più confusa della rappresentanza capitolina. L'assessore Belmonte ha l'incarico delle politiche sulla sicurezza, ma fino ad oggi (con tutto quello che è accaduto) si è limitato a sostituirsi alla Polizia Municipale mettendo di persona volantini dissuasori sui parabrezza delle auto parcheggiate sulle gialle pseudo-aiuole del lungomare (di domenica). La commissione sicurezza è associata alla commissione urbanistica (cosa c'entra?) e, ciliegina finale, non si è tenuto fino ad oggi alcun consiglio municipale sulla sicurezza ma altri di imbarazzante contenuto, come quello del 25 luglio "Contro l'acquisto dei cacciabombardieri F35" o quello del 1 agosto per poter celebrare i matrimoni sulla spiaggia. Tutto questo, mentre le indagini sulle infiltrazioni malavitose andavano e vanno avanti.
In soccorso a questa imbarazzante attività capitolina e municipale, è arrivata l'estate. I lavori del Consiglio Comunale e Municipale nonché delle rispettive Commissioni Consiliari saranno sospesi per le ferie estive dal 12 al 23 agosto 2013 per riprendere da lunedì 26 agosto 2013. Però si pensa a settembre con ilarità per le buffonesche dichiarazioni rilasciate alla stampa.
Nell'ordine:
Mirko Coratti (PD, presidente del consiglio comunale): "A settembre seduta straordinaria dell'Assemblea Capitolina ad Ostia, sulla criminalità"
Luca Giansanti (capogruppo comunale Lista Civica Marino): "Non lasciamo soli i cittadini"
Francesco D'Ausilio (capogruppo comunale PD): "Sospensione di dirigenti e funzionari coinvolti in indagini giudiziarie per reati connessi alle attività delle associazioni mafiose. Istituire commissione consiliare antimafia. Approntare una banca dati informatizzata sulle azioni criminali. Delegato alla Sicurezza coordinatore di una task force"
Andrea Tassone (PD, presidente dell'attuale X Municipio): "Dare più sicurezza a questo territorio significa agire sull’assetto idrogeologico, sulla mobilità, sull’ordine pubblico".
In sintesi: "Non abbiamo fatto nulla, mò proviamoci". Peccato che la mobilità o il rischio idrogeologico non c'entrano nulla con la sicurezza (neppure quella dei trasporti o ambientale) e che tutte le altre cose dette sono quelle neanche pensate fino ad oggi. Si fa campagna politica per conservare i consensi? Se il silenzio di questi giorni, in realtà quasi un mese, era imbarazzante da parte di una classe politica impreparata, oggi queste affermazioni diventano inquietanti da parte di una classe politica furbetta. Ricordiamo che il SIRS (Sistema Integrato Roma Sicura) di Alemanno diceva le stesse cose di D'Ausilio, a suo tempo criticate proprio dal PD per motivi politici. Roma non ha ad oggi neppure il Comandante dei Vigili Urbani dopo le dimissioni (non il 'taglio') di Carlo Buttarelli avvenute appena insediato Marino e questi pensano di saper affrontare un problema come quello delle infiltrazioni malavitose?
I fatti parlano da soli ed è ora che la cittadinanza attiva condanni l'inettitudine politica cominciando a chiedere il commissariamento del parlamentino ostiense.
Nessun commento:
Posta un commento