Dirigenti scelti sulla fiducia, soldi degli stipendi spesi senza controllo. Inefficienza amministrativa nel settore scuola, sociale, sport e cultura dell'attuale X Municipio. Il caso di Carla Scarfagna.
Un nuovo scandalo dentro l'attuale X Municipio, quello di Ostia, il municipio delle infiltrazioni malavitose che hanno portato il 15 luglio alla rimozione del direttore tecnico, Aldo Papalini, "a tutela del prestigio dell'autorevolezza e della credibilità dell'amministrazione", come ha ordinato il sindaco Marino. Lo scandalo riguarda la direzione dell'UOSECS, l'Unità Organizzativa Socio Culturale e Sportiva del Municipio. Una struttura al cui interno troviamo i Servizi Educativi (le scuole), i Servizi Sociali (accoglienza, assistenza, minori, centri anziani, etc.) e tutto quello che riguarda Sport e Cultura: in poche parole la parte gestionale ed amministrativa relativa alla organizzazione e programmazione di manifestazioni, bandi, centri sportivi ed anche al rilascio dei tesserini venatori. Insomma, per certi versi, forse più potente dell'Ufficio Tecnico dove sedeva Papalini.
Ma veniamo al nuovo scandalo dell'attuale X Municipio.
Con ordinanza del sindaco n.129 del 13 giugno (il giorno dopo dunque la proclamazione di Marino come sindaco di Roma) viene dichiarato cessato l'incarico ricoperto da Carla Scarfagna, dirigente in posizione di comando (*) presso la UOSECS dell'attuale X Municipio. Sempre il 13 giugno, con altra ordinanza (la n.130), a un dirigente in posizione di comando, Ernesto Cunto, dipendente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, viene invece rinnovato l'incarico presso l'Ufficio Commissariale per gli interventi emergenziali nel settore del traffico e della mobilità, ufficio ormai senza alcun significato perchè il sindaco di Roma non ha più poteri commissariali. Ernesto Cunto prende 124.500 euro all'anno e, come si legge dal suo curriculum vitae, è in 'posizione di comando' presso il Comune di Roma dal 3 aprile 2007, prorogato da ultimo al 31 dicembre 2012, data in cui cessano i poteri commissariali del sindaco.
Perché questa discriminazione? Perché si applicano due pesi e due misure, soprattutto tra due uffici, uno essenziale per un territorio in grosse difficoltà sociali, come l'attuale X Municipio, e un altro ufficio ormai praticamente morto?
Carla Scarfagna, Dirigente Sociologo, Magistrato Onorario della Corte d'appello di Roma sezione minori e dipendente dell'ASL RM/D, aveva ricevuto l'incarico della direzione dell'UOSECS dell'attuale X Municipio, in posizione di comando, il 4 febbraio 2013 con ordinanza n.30, firmata da Alemanno e da Liborio Iudicello, lo stesso Segretario Generale oggi confermato da Marino e che invece le ha revocato l'incarico appena 4 mesi dopo. Senza alcun preavviso, senza alcuna motivazione, senza alcun passaggio di consegne. Una vicenda alquanto imbarazzante che avrà sicuramente il suo risvolto legale. Anche perché non si capisce quale vantaggio pubblico comporti questa sorta di 'damnatio memoriae' rivolta da Marino alle scelte di Alemanno, uno spoil system di basso livello.
E' chiaro a tutti che dentro un Municipio come l'attuale X, più la posizione amministrativa è 'vicina' a quella politica, più si governa senza problemi. Ma non è il caso in questione, nel senso che non è una rimozione 'politica' quella di Carla Scarfagna. Forse è peggio, è una rimozione dovuta perché si ha bisogno, in certe posizioni chiave, di persone scelte sulla base della fiducia ("intuitu personae") piuttosto che sulla competenza. Ma questo andrebbe bene per un privato se dovesse scegliere il "medico di fiducia", il "meccanico di fiducia", "l'avvocato di fiducia", non certo per una pubblica amministrazione che dovrebbe garantire equità ed imparzialità nello spendere il denaro dei contribuenti per non generare inefficienza amministrativa. Perché di questo si parla: inefficienza amministrativa.
Infatti dal 13 giugno la posizione di responsabile UOSECS è rimasta vacante, assegnata ad interim al direttore del Municipio: prima dunque alla dr.ssa Claudia Menichelli e poi (dal 15 luglio) all'avv. Rodolfo Murra. Il colpo di scena il 5 agosto 2013, quando si insedia lo sconosciuto Paolo Sassi, classe 1964, i cui titoli sono un "dottorato di ricerca in Diritto ecclesiastico e canonico" e pubblicazioni come «Quid est (vera) religio? I giudici italiani e la chiesa di Scientology». Sono questi i titoli da contrapporre al curriculum di Carla Scarfagna? E poi perché limitare il mandato di Sassi al 15 settembre, in attesa, da parte dell'Amministrazione, di selezionare professionalità 'interne o esterne' alle quali affidare l'UOSECS? Non si poteva prolungare l'incarico alla stessa Scarfagna, visto il buon operato nei 4 mesi conseguito?
Insomma, un Segretario Generale (Iudicello) applica a sua discrezione il regolamento, non garantendo la piena continuità dell'azione amministrativa dell'UOSECS ad Ostia, in un momento così difficile per il territorio. Un sindaco di Roma (Marino) sistema subito i suoi uomini in posizione strategica (Enzo Foschi e Maurizio Pucci, rispettivamente 114.282 e 157.164 euro/anno) ma non trova chi designare all'UOSECS per 2 mesi. Un dirigente in posizione di comando, Carla Scarfagna, di elevato spessore professionale, resta senza alcun incarico, contro tutti i principi che dovrebbero regolare la mobilità all'interno della pubblica amministrazione. E, dulcis in fundo, si sceglie il 5 agosto, al posto di un magistrato, un 'santino' che non conosce i problemi del territorio ma che è vicino alla Comunità di Sant'Egidio. Vedremo. Aspetteremo i risultati. Sperando che Ostia non diventi un'imprecazione.
(*) Il termine 'posizione di comando', in ambito amministrativo, è una particolare forma di mobilità a tempo determinato, che si realizza con l’assenso del dirigente 'comandato' e l’accordo di due amministrazioni. In altre parole, un dirigente di una ASL può essere 'comandato' a ricoprire un incarico in un'altra amministrazione, p.es. il Comune di Roma, qualora ASL e Comune siano d'accordo. A sostenere gli oneri della retribuzione del dirigente 'comandato' è di solito l'amministrazione destinataria (nell'esempio, Il Comune). La durata del 'comando' non è collegata al mandato amministrativo del sindaco. Dunque, in generale, poiché la data di proclamazione del sindaco Marino è quella del 12 giugno, un dirigente 'comandato' all'interno del Comune di Roma può perdere l'incarico conferito da Alemanno, ma rimane pagato dal Comune di Roma fino a scadenza del 'comando'.
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