lunedì 25 agosto 2014

OSTIA, CHIUDE LA PEDONALIZZAZIONE TRA I FISCHI

Si chiude la fase estiva della pedonalizzazione del lungomare con i commenti negativi dei cittadini raccolti dal nostro sondaggio pubblico. Il coro è unanime: un progetto senza idee, un'area troppo vasta, pochissimi eventi e quei pochi male organizzati, caos parcheggi, bancarelle davanti alle attività commerciali, senza contare i problemi per i residenti e la scelta di un'area dove il mare è 'invisibile'. Aggiungiamo i 25 mila euro spesi dal Comune per mettere dei cartelli sbagliati (riportavano l'orario di chiusura al traffico in difformità da quanto previsto dai vigili urbani), l'inutilità delle 7 aree di parcheggio (lontanissime) e del servizio 'Navette Mare' (autobus vuoti), ma anche lo scandalo dei 100mila euro spesi dalla Regione Lazio con poca trasparenza, di cui 45 mila per il concerto degli Stadio e oltre 12 mila per le riprese, concerto pubblicizzato dal Municipio addirittura con affissioni abusive contestate dallo stesso Comune di Roma. Appena l'11% dei circa 200 commenti finora pervenutici nelle prime 24 ore del sondaggio si ritiene soddisfatto, ammettendo la presenza di "qualche difetto, che certamente si correggerà, come per tutte le sperimentazioni, peraltro con poche risorse". In realtà le risorse, almeno quelle economiche, ci sono state eccome. Da una prima stima delle spese sostenute (straordinari dei vigili urbani, rimborsi per la protezione civile, spese dei cartelli, contributi istituzionali, mancati introiti per l'occupazione del suolo pubblico, etc.), l'importo a carico delle casse pubbliche si è aggirato intorno a un milione di euro. Forti le lamentele dei poveri cittadini capitati sotto le grinfie della polizia municipale che si son visti multare e, in alcuni casi, rimuovere l'auto perché parcheggiata sul lungomare. E qui sta il paradosso di questa finta pedonalizzazione, richiesta dal Municipio e autorizzata dai vigili urbani "poiché il tratto indicato è interessato da occupazioni di suolo pubblico relative ad eventi autorizzati dal Municipio X". Gli unici eventi sono stati infatti al pontile (squallida l'esibizione di bancarelle e biliardini 'calcio balilla'), al cosiddetto 'curvone (un caciarone Villaggio Mondiale, andato deserto per molte serate, complice anche l'eliminazione dell'Italia) e presso i giardini storici davanti al Plinius (occupati da strutture più volte sanzionate dove addirittura si sono annaffiate le aree verdi con l'uso dell'acqua potabile delle bocchette pubbliche). Nessun evento che aveva bisogno della chiusura della sede stradale o almeno di entrambe le carreggiate del lungomare. I cittadini già avevano cotestato l'edizione autunnale per gli stessi motivi ma il Municipio ha voluto imporre la sua sfida ai commercianti, noncurante della gestione del bene pubblico. Assenti anche i tradizionali fuochi d'artificio di ferragosto. In compenso, tra tanta desolazione (per molte sere assente anche l'illuminazione stradale) non è mancato il rumore soprattutto del Villaggio Mondiale, quasi a voler richiamare un'attenzione non dovuta per la pochezza dei contenuti. A tutto questo, si aggiunge l'alibi del maltempo menzionato dal Municipio. Ma se questo è il massimo che si riesce a fare d'estate e ci si lamenta del maltempo, figuriamoci se Ostia può pensare a una destagionalizzazione in veste di meta turistica: d'inverno cosa ci proporrà Tassone, presidente del Municipio, le caldarroste?

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