lunedì 21 luglio 2014
OSTIA, MAFIA: DAL CALIPPO COATTO AL GHIACCIOLO DI DON CIOTTI
Quella del gelato deve essere una moda ad Ostia, soprattutto quando si parla di mafia e criminalità. Forse serve per 'raffreddare' gli animi e normalizzare la situazione. Luglio 2010: Eleonora e Romina, le 'coatte' di Ostia finite sotto le telecamere di Sky, distraggono l'opinione pubblica dai fatti di criminalità in corso. "Me so pijata er calippo" vince rispetto alla rissa sul lungomare di ponente con bomba a mano tra 'balordi' (così li definì il Prefetto di Roma, Pecoraro, che ha sempre negato la mafia a Ostia). Giugno 2014: Don Ciotti, presidente di Libera (l'associazione antimafia per eccellenza) si fa fotografare mentre prende un ghiacciolo seduto presso il Faber Beach, famoso stabilimento balneare ora in amministrazione giudiziaria per presunta bancarotta fraudolenta. Non c'entra la mafia, non è sequestrato e tantomeno confiscato, ma Libera ha fatto del Faber Beach il suo avamposto ostiense per la lotta alla mafia. Con un ghiacciolo? Ebbene si, a un anno dai 51 arresti di Alba Nuova a luglio 2013, dell'impegno di Libera ad Ostia rimane solo il ghiacciolo di Don Ciotti. Nessuna iniziativa di sensibilizzazione, nessun evento, solo il tentativo, non riuscito, di entrare nel bando delle spiagge libere per discutibili attività giovanili sull'arenile. Insomma, aridatece er calippo, almeno quello era più divertente.
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